“Ma sarà meglio uno scatter plot semplice o complesso? E perché non uno vertical bar stacked?” oppure “ma è meglio fare lo smoothing gaussanio o quadratico/bicubico?”…questi sono i dilemmi esistenziali che in questi giorni affollano il mio cervello e ogni tanto quel che ne resta cerca disperatamente una via di fuga.
E allora che faccio??? Nelle brevi pause, tra un dilemma e l’altro, mi metto a riordinare le cartelle di foto che ho nel computer…nel frattempo piccole idee risalgono la corrente e crescono…così nasce l’idea delle mie travel moleskine virtuali.
Le moleskine, quei taccuini/agende dalla copertina nera con l’elastico rigorosamente nero, le cui piccole dimensioni le rendono adatte ad essere portate ovunque, sono sinonimo di viaggio e di viaggiatore. Nei miei piccoli viaggi ho sempre avuto con me se non una moleskine un quadernetto assai simile su cui raccoglievo impressioni, idee, sensazioni…oltre a cercare di fotografare ( io cerco sempre di fare le cose, ma non ho detto che mi riescano ;-) ) ciò che vedevo con gli occhi, cercavo di “fotografare” il pensiero di quel momento. I miei appunti finivano poi dentro le guide turistiche, che ovviamente assumevano l’aspetto di maritozzi troppo farciti (e dire che non sono mai stati i miei dolci preferiti…). Ovviamente, quando se ne prende in mano una, può accadere che si apra lasciando svolazzare ovunque il suo contenuto, biglietti, scontrini, appunti…questo corrobora l’idea di mio marito, ovvero che il mio vero nome è caos…io non sono disordinata, vivo in un caos ben organizzato… a mio parere…
Ma sto divagando... meglio tornare in tema, ovvero alle travel moleskine e agli appunti stipati nelle mie, pardon nelle nostre guide turistiche…eh, si! siamo “turisti fai da te” ma con guida turistica al seguito, comprata prima di partire e della quale si legge con attenzione tutto ciò che è scritto in piccolo.
Per esperienza sappiamo che quello che le guide spesso considerano poco importante è in realtà una miniera di sensazioni…la guida ti dice “bisogna andare a vedere il tal monumento nella via pinco pallino…” e tu vai, solo che ti accorgi che se invece di andare dritto il tuo sguardo di sguincio devia a sinistra ti imbatti in una qualche piccola meraviglia, che bellamente la guida ignora.
Ecco, ho la presunzione di voler raccontare in questo mio spazio virtuale questo e ho deciso di cominciare da Bamberg.
La scorsa estate, la giornata più calda della stagione, sorella prematura di alcune delle giornate caldissime appena passate, alte temperature e umidità alle stelle persino in Germania…ennesimo viaggio in Baviera, la tappa quel giorno era Bamberg, in italiano Bamberga, città che sorge su sette colli come Roma, attraversata da un fiume come Roma, non biondo come il Tevere, e patrimonio dell’Unesco dal 1993…con queste premesse arrivati in città e trovato parcheggio, ci incamminiamo con l’obiettivo di andare a visitare la Domplatz, che dicono essere una delle più belle piazze della Germania – non a torto eh!, ma il meglio deve ancora arrivare…
Oltre ad essere una giornata caldissima, si festeggiava una ricorrenza particolare della città, quindi lungo le sponde del fiume Regnitz era pieno di bancarelle, soprattutto di cibarie…bratwurst über alles fin dalla mattina presto e ovviamente birra…
la Domplatz è ovviamente in cima ad uno dei colli e altrettanto ovviamente noi saliamo a piedi, che con il caldo non è proprio l’idea migliore…chissà perché, quando siamo in viaggio, quasi mai scegliamo l’idea migliore…però salendo salendo ci godiamo delle istantanee della città, che facendo la strada facile avremmo perso.
Sudati e accaldati arriviamo finalmente in cima alla Domplatz, alla sinistra il duomo imponente, alla destra la Neue Residenz…rapidamente vediamo dove si dirige la folla e andiamo dalla parte opposta! Quindi, ci dirigiamo alla Neue Residenz, anche in cerca di ristoro, paghiamo il biglietto per entrare e… invece di salire le scale, decisi andiamo verso il cortile.
Giriamo semplicemente un angolo eh! Ma di fronte a noi si apre un magnifico giardino... un giardino di rose, meravigliosamente in fiore e di ogni colore, mentre le nostre labbra disegnano un bel “o” di sorpresa, quasi fossimo bambini che ricevono il giocattolo tanto agognato! In quella calura un oasi di meraviglia è apparsa ai nostri occhi!
Non mi intendo di architettura né tantomeno di architettura di giardini, però credo si possa definirlo giardino all’italiana, con vialetti, fontane e statue, ma la vera opera d’arte sono le rose...tutto il resto le incornicia rendendole ancora più belle, persino il panorama che si gode dal giardino.
Bamberg è un’ostrica che custodisce gelosamente questa perla, bisogna faticare un po’ per vederla, ma ne vale assolutamente la pena.
Tutto il resto…Neue Residenz, Duomo, l’Altes Rathaus, ecc. …? Belli, belli, ma, eccezione che conferma la regola, il roseto non menzionato nelle guide turistiche è indimenticabile!
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