E quando finalmente posso provarci, come iniziare?
Trovare un incipit, un abbrivio, mica facile...poi arriva sempre un bagliore, ancora una volta l’ho trovato visitando il blog di Walter :
Occorre fondare la conoscenza sul brivido che la bellezza desta.
(E. Zolla)
Certo, considerati i tempi e
gli accadimenti, i brividi che calpestano le nostre schiene non sono in
relazione con quelli che la bellezza desta.
Però, non ricordo se in una canzone o dove, si dice che tra le macerie può nascere un fiore. Il fiore che ha catturato la mia attenzione è stato il Nobel per la Pace assegnato a tre donne, due dell’Africa e una dello Yemen, Ellen Johnson Sirleaf, Leymah Gbowee e Tawakkul Karman, rispettivamente.
Ne ha anche parlato Marco nel suo blog .
Però, non ricordo se in una canzone o dove, si dice che tra le macerie può nascere un fiore. Il fiore che ha catturato la mia attenzione è stato il Nobel per la Pace assegnato a tre donne, due dell’Africa e una dello Yemen, Ellen Johnson Sirleaf, Leymah Gbowee e Tawakkul Karman, rispettivamente.
Ne ha anche parlato Marco nel suo blog .
Ellen Johnson Sirleaf |
Un
anno fa, in occasione dell’8 Marzo aiutai una mia amica in una ricerca sulle
figure femminili che avevano lasciato un segno nella missionarietà, in vari
ambiti.
In quel frangente abbiamo incontrato per la prima volta Edith Stein, che assieme a Simone Weil e ad Hannah Arendt è espressione filosofica, mente attiva e cuore pensante del Novecento.
Abbiamo percepito una goccia degli oceani che quei tre cuori pensanti hanno lasciato al mondo. Per me comune mortale ci vorrebbero eoni per capire tutto quello che hanno detto, scritto ma soprattutto fatto “per il bene comune”, per tutti noi.
In quel frangente abbiamo incontrato per la prima volta Edith Stein, che assieme a Simone Weil e ad Hannah Arendt è espressione filosofica, mente attiva e cuore pensante del Novecento.
Abbiamo percepito una goccia degli oceani che quei tre cuori pensanti hanno lasciato al mondo. Per me comune mortale ci vorrebbero eoni per capire tutto quello che hanno detto, scritto ma soprattutto fatto “per il bene comune”, per tutti noi.
“L'insegnante si qualifica per conoscere il mondo e per essere in grado
di istruire altri in proposito, mentre è autorevole in quanto, di quel mondo,
si assume la responsabilità. Di fronte al fanciullo è una sorta di
rappresentante di tutti i cittadini adulti della terra, che indica i
particolari dicendo: ecco il nostro mondo. (H. Arendt)”.
Preciso, puntuale.
Quando lo lessi la prima volta rimasi a bocca aperta e mi sentii come solo le più piccole diatomee si sentono: microscopica, insignificante...ma non totalmente.
Ho una vita davanti per tentare di carpire il significato della mia non totale insignificanza, un’impresa...
Sempre in quell’occasione feci la conoscenza della figura di Wangari Maathai (Green Belt Movement), scomparsa di recente, insignita del premio Nobel per la Pace nel 2004. Attraverso il Green Belt Movement non solo sono stati piantati alberi per migliorare la qualità ambientale, non solo si è cercato uno sviluppo sostenibile, ma anche c’è stata la difesa della democrazia e dei diritti umani, soprattutto quelli delle donne. Il suo lavoro, il suo impegno era quello di rendere il pianeta migliore...lavorare per il bene comune...
Preciso, puntuale.
Quando lo lessi la prima volta rimasi a bocca aperta e mi sentii come solo le più piccole diatomee si sentono: microscopica, insignificante...ma non totalmente.
Ho una vita davanti per tentare di carpire il significato della mia non totale insignificanza, un’impresa...
Sempre in quell’occasione feci la conoscenza della figura di Wangari Maathai (Green Belt Movement), scomparsa di recente, insignita del premio Nobel per la Pace nel 2004. Attraverso il Green Belt Movement non solo sono stati piantati alberi per migliorare la qualità ambientale, non solo si è cercato uno sviluppo sostenibile, ma anche c’è stata la difesa della democrazia e dei diritti umani, soprattutto quelli delle donne. Il suo lavoro, il suo impegno era quello di rendere il pianeta migliore...lavorare per il bene comune...
Wangari Mathai |
Vandana Shiva (da Il Corriere della Sera) |
Come
si chiude il cerchio aperto?
Attraverso Wangari Maathai abbiamo conosciuto anche Walking Africa, la campagna per il Nobel a tutte le donne d’Africa .
Tutte
le donne d’Africa sono Wangari, sono Ellen, sono Leymah, come tutte le donne d’Asia
sono Tawakkul, ma anche Vandana...
Vandana Shiva...
Shiva come la deità più importante del pantheon induista, distruttore e restauratore; fisica, attivista, economista e ambientalista, teorica dell’ecologia sociale, estremamente critica nei confronti del cosidetto sviluppo economico, poichè sostiene “si verifica la distruzione di culture e di altri modi di vivere per far posto a culture competitive il cui grado di civiltà è dato solo dal mercato”.
Attraverso Wangari Maathai abbiamo conosciuto anche Walking Africa, la campagna per il Nobel a tutte le donne d’Africa .
Vandana Shiva...
Shiva come la deità più importante del pantheon induista, distruttore e restauratore; fisica, attivista, economista e ambientalista, teorica dell’ecologia sociale, estremamente critica nei confronti del cosidetto sviluppo economico, poichè sostiene “si verifica la distruzione di culture e di altri modi di vivere per far posto a culture competitive il cui grado di civiltà è dato solo dal mercato”.
Ed
inoltre sostiene che il danno maggiore sia stato che “gli uomini hanno creato
uno sviluppo privo del principio femminile, conservativo, ecologico e fondato sullo
sfruttamento delle donne e della natura”.
Per una ulteriore riflessione vi
metto il link del resoconto del discorso di Vandana Shiva alla giornata
mondiale dell’alimentazione 2011
Non è detto che si debba concordare su tutto,
ma certo dona notevoli spunti per riflettere.
Forse
sono più sensibile al fascino di queste donne perchè portano avanti a doppio
filo i diritti civili e quelli ambientali...gli uni hanno bisogno degli altri.
Magari sono banale a pensarlo, visti i tempi potrei anche essere sovversiva per alcuni, ma tutte le donne non solo d’Africa e d’Asia sono Wangari, Ellen, Leymah, Tawakkul, Vandana, ma anche Edith, Simone...sono semi che hanno messo radici e che sperano di fiorire.
Magari sono banale a pensarlo, visti i tempi potrei anche essere sovversiva per alcuni, ma tutte le donne non solo d’Africa e d’Asia sono Wangari, Ellen, Leymah, Tawakkul, Vandana, ma anche Edith, Simone...sono semi che hanno messo radici e che sperano di fiorire.
Da
un continente all’altro, di donna in donna, da grandi temi a temi più piccoli,
ma non meno importanti come la cucina.
Quando ho cominciato a
scrivere in questo mio spazio, ho cominciato a conoscere altri blogs,
soprattutto foodblogs e saltando di blog in blog come una vispa Teresa
attempata ma incoscientemente gioiosa ho incontrato diverse fonti di
ispirazione e, con la piena coscienza della mia chaltron attitude, ho provato a
“fare di nuovo” e a modo mio, che vuol dire senza glutine e senza latte,
diverse ricette delle mie ispiratrici.
La fonte di ispirazionedi cui
parlo oggi è Sabrine d’Aubergine
Sabrine
ha un blog stupendo, impeccabile, con ricette che mi entusiasmano...alcune non
le farò mai!
La chaltron attitude, per quanto incosciente, ha un limite. Ma alcune sono nella wish list e stavolta una l’ho “fatta di nuovo”.
Ecco la ricetta del pane dolce di cachi con noci senza glutine e senza latte vaccino. A me i cachi piacciono moltissimo, ma non sono graditi ai miei due uomini, questo è un'ottima alternativa.
L’originale è qui.
La chaltron attitude, per quanto incosciente, ha un limite. Ma alcune sono nella wish list e stavolta una l’ho “fatta di nuovo”.
Ecco la ricetta del pane dolce di cachi con noci senza glutine e senza latte vaccino. A me i cachi piacciono moltissimo, ma non sono graditi ai miei due uomini, questo è un'ottima alternativa.
L’originale è qui.
Pane dolce ai cachi con noci
senza glutine senza lattosio senza latte vaccino
Quick bread with persimmons and walnuts
dairy free gluten free cow milk free
senza glutine senza lattosio senza latte vaccino
Quick bread with persimmons and walnuts
dairy free gluten free cow milk free
Ingredienti
ovvero che ci ho messo?
150
grammi di Mix It DS SENZA GLUTINE
100
grammi di fecola di patate, NATURALMENTE SENZA GLUTINE ma con attenzione
alle cross-contaminazioni
180
gr di zucchero
60
grammi di margarina (grassi non idrogenati, senza latte vaccino)
10
grammi di burro di cacao garantito SENZA GLUTINE
2
uova
50
ml di Porto (ho ancora quello comperato in Portogallo, che è meraviglioso)
250
grammi di polpa di cachi, circa due cachi, privati della buccia
100
grammi di noci spezzettate grossolanamente
sale
mezza
bustina di lievito senza fosfati garantito senza glutine, cioè il mix di cremor
tartaro e bicarbonato di sodio.
§ per i celiaci e le persone gluten sensitive: accertarsi sempre che ci sia o la SPIGA SBARRATA o l'apposita dicitura SENZA GLUTINE come da regolamento CE 41/2009 e non dimenticare mai il discorso sulle tracce e cross-contaminazioni.
Procedimento
ovvero come diamine ho fatto?
Planetaria
e fusta a k per impasti morbidi. Ho mescolato le uova intere con lo zucchero,
ho sbucciato i cachi e li ho aggiunti nella planetaria, ho fatto sciogliere per
pochi secondi in MW la margarina ed il burro di cacao e li ho aggiunti nella
planetaria.
Perchè ho provato il burro di cacao?
il mio amico pasticcere vende prodotti di una ottima ditta, certificata senza glutine, tra questi c'è anche il burro di cacao, vegetale e senza glutine e adatto per cucinare.
Ho fatto esperimenti con la carne (scaloppine al marsala che hanno passato il test di qualità: scarpetta del cucciolo con pane), verdure e adesso anche con i dolci. Non bisogna esagerare con la quantità e a mio parere è meglio miscelarlo, però funziona. Quindi lo uso ;-).
il mio amico pasticcere vende prodotti di una ottima ditta, certificata senza glutine, tra questi c'è anche il burro di cacao, vegetale e senza glutine e adatto per cucinare.
Ho fatto esperimenti con la carne (scaloppine al marsala che hanno passato il test di qualità: scarpetta del cucciolo con pane), verdure e adesso anche con i dolci. Non bisogna esagerare con la quantità e a mio parere è meglio miscelarlo, però funziona. Quindi lo uso ;-).
Ho aggiunto i 50 ml di Porto, ho mescolato.
Poi ho aggiunto le farine ed il lievito che erano stati pesati e miscelati assieme.
Infine le noci ed ultima mescolata.
Ho preso uno stampo da plumcake 25x10 (ce l’ho incredibile ma vero!) e la carta da forno. Ho versato il composto nello stampo foderato con carta da forno ed in forno caldo, a 180°C, per 45-50 minuti.
Non ricordo dove l’ho letto, ma per far asciugare meglio il plum cake, bisognerebbe lasciarlo cuocere gli ultimi 10 minuti senza stampo, ho fatto così ed è venuto perfetto.
Il Porto si sposa benissimo con i cachi e questo pane rimane buono anche dopo qualche giorno, scaldato in MW risulta ancora profumato e fragrante.
Ottimo per la colazione, ma anche per un goloso spuntino pomeridiano.
Poi ho aggiunto le farine ed il lievito che erano stati pesati e miscelati assieme.
Infine le noci ed ultima mescolata.
Ho preso uno stampo da plumcake 25x10 (ce l’ho incredibile ma vero!) e la carta da forno. Ho versato il composto nello stampo foderato con carta da forno ed in forno caldo, a 180°C, per 45-50 minuti.
Non ricordo dove l’ho letto, ma per far asciugare meglio il plum cake, bisognerebbe lasciarlo cuocere gli ultimi 10 minuti senza stampo, ho fatto così ed è venuto perfetto.
Il Porto si sposa benissimo con i cachi e questo pane rimane buono anche dopo qualche giorno, scaldato in MW risulta ancora profumato e fragrante.
Ottimo per la colazione, ma anche per un goloso spuntino pomeridiano.
Ci è piaciuto.
In
attesa di ulteriori ispirazioni, una briciola di musica per augurare a tutti
una serena notte.
Precious - Depeche Mode
No woman no cry - Bob Marley
Lonely Woman Sarah Vaughn
Questa ricetta partecipa al contest di Simona "Dolcemente privi di..." perchè è senza latte vaccino, senza lievito di birra e senza glutine!
Questa ricetta partecipa al contest di Simona "Dolcemente privi di..." perchè è senza latte vaccino, senza lievito di birra e senza glutine!