Chi l'ha detto? non lo so, non ne ho la più pallida idea, mi è balenato in mente or ora, dopo aver finito di postare le mie creazioni con la pasta sale...
Una riflessione dettata dalla stanchezza, una illuminazione, una distrazione mentale per dimenticare che domani devo andare fuori a campionare, in laguna?
La terza mi sembrerebbe la più probabile, ma io ho sempre fatto una confusione enorme tra subconscio e inconscio, taccio del conscio apposta...
in ogni caso, per distrarre la mia mente dal suo vero lavoro, una buona lettura è l'optimum...il mio problema è decidere tra poesia o romanzo o lettura di evasione?
Considerata la stanchezza, lettura di evasione...però la buonanotte la lascio con una poesia
Tornano in alto ad ardere le favole
cadranno colle foglie al primo vento
ma venga un altro soffio,
ritornerà scintillamento nuovo
(G. Ungaretti)
FREE -FROM SENZA GLUTINE, SENZA LATTOSIO, SENZA LATTE … TANTI SENZA E TANTISSIMO GUSTO! Benvenuti nel mio blog! Voglio condividere con voi le mie ricette, sperando vi piacciano, vi facciano venire la voglia di cucinare e la voglia di tornare a trovarmi! Troverete ad accogliervi the, caffè, la mia voce a bitchy, buon cibo, libri, ciacole e risate. Dal pane al dessert, tutto è adatto a chi è intollerante al glutine, al lattosio e alle proteine del latte.
mercoledì 27 maggio 2009
Ci prendiamo per tempo con la pasta di sale
Ok...Natale è piuttosto lontano, sebbene il mio cucciolo abbia già cominciato preventivamente ad attaccare letterine di Babbo Natale sui vetri delle finestre (si sa mai che passi per caso, magari alla volta delle Dolomiti...), però visto che il tempo è sempre tiranno, quasi quasi anche io comincio a pensare adesso agli addobbi natalizi.
Son due anni che il massimo che mi concedo è il decoro di qualche palla (forse ne ho decorate un po' troppe quando Ale era al nido e al primo anno di asilo...mah, chissà...).
Invece, due anni, in piena smania cialtronesca, con la mia smisurata fantasia e lustrini e formine per biscotti, ecco cosa sono riuscita a fare...
Pasta di sale rigorosamente speziata, in un mix oserei dire perfetto di chiodi di garofano, cannella e noce moscata, cerns per il vetro multicolori e avanzi di nastrini e company hanno vestito la pasta di sale.
Il numero di pezzi che queste cialtronesche mani hanno fatto e decorato, abilmente coadiuvate però da due coppie di mani amiche, era davvero enorme...
essendo donna di grande spessore, faccio le cose in grande ;-)!
Diverse centinaia di pezzi furono destinati alla bancarella natalizia dell'asilo del cucciolo, un centinaio fu preparato appositamente per amici di Cremona venuti in visita a Venezia (un abbraccio caro a tutti voi in ordine sparso, Alice, Rossana, Maria, Andrea, Antonio...), un altro centinaio e forse qualcosa di più fu necessario per l'addobbo del secondo albero di Natale (rigorosamente finto)...quando dico secondo intendo dire che abitualmente, ad ogni Natale, nel mio salotto si scambiano sguardi due alberi natalizi (anche il primo è rigorosamente finto...a casa mia siamo fatti così)
Oro e argento si sono equamente suddivisi accompagnandosi ad anice stellato, passamanerie, nastrini di velluto e cannella... Ancora pupazzi e pupazze di neve e alberi di Natale, molto gettonati.
venerdì 22 maggio 2009
Mary Cassat: oggi l'anniversario della sua nascita
Aprendo oggi Google noto un dipinto bellissimo. La prima volta che lo vidi avrò avuto 3-4 anni, era l'illustrazione di una filastrocca presente in uno dei libri de I Quindici.
Mi piacque subito e appena aprivo il libro andavo a cercarmi la pagina.
Ovviamente all'epoca ne ignoravo l'autore. Poi, come molti ricordi di infanzia finì nell'archivio polveroso dei ricordi di infanzia, appunto.
Ma oggi rivendolo mi è subito tornato alla mente, mi è tornato in mente che, forse per la qualità della stampa o per la patina tipica dei ricordi felici ma antichi, i colori erano un po' diversi, ma la tenerezza era identica.
Per curiosità, avendo finalmente saputo chi era l'autore, sono andata a cercarmi informazioni al riguardo.
Chapeau all'artista, ma soprattutto alal grande figura femminile!
Buon compleanno Mary
giovedì 21 maggio 2009
Ancora biedermeier cornici e coccarde per i miei bimbi e le mie bimbe
Chicchi di caffè, anice stellato, chiodi di garofani tutti ingambati con fiorellini e nastrini a fantasia, ecco una cornice di legno che si veste!
Ecco una semplice coccarda per la nascita di uno dei miei nipoti
Ecco una cornice in versione azzurra
Particolare del mazzo
Tanta fantasia, semi di zucca, spezie, chicchi di caffè e nastri possono rendere un qualsiasi oggetto un po' scialbo particolare, speciale, davvero unico.
Fiocco azzurro per un piccolo principino
Sempre con il mio stile da chaltron woman, ecco qui un fiocco per festeggiare la nascita di un piccolo principino!
Un album per una dolcissima principessa con il Biedermeier
Assieme all'album, ho anche decorato una cornice di legno che con i fiori di semi di zucca e i fiori di chicchi di caffe.
Un assaggio delle mie "creazioni" in Biedermeier: la ghirlanda Natalizia
Non è il Biedermeier tradizionale, è una versione moderna...in più non siamo a Natale però le foto mettono allegria e quindi ecco qui una bella ghirlanda festosa
I fiori sono fatti con i semi di zucca e al centro un chiodo di garogano ingambato.
E anche Altro consumo ha detto che la biowash ball è acqua fresca...
Sul numero di maggio di Altro consumo è stata saggiata la biowash ball, che è acqua fresca.
Ne avevo già parlato in una nota pubblicata su facebook tempo fa, che pubblico qui di seguito...le ecopanzane ogni tanto vengono riconosciute!!!
Evviva!
Buona lettura ;-)
Fantastica ecopanzana!
(mercoledì 22 ottobre 2008 alle ore 18.52 su Facebook)
ecco la biowash ball!
sedicente detersivo "ecologico"...
non sono un chimico di professione, sebbene lavori da sempre con i chimici, sono una biologa ambientale e qualcosina la capisco. Questa è una fantastica ecopanzana!
Però, dopo aver riso, BASTA CON LE ECOPANZANE E LA PSEUDOSCIENZA! BASTA!
Riporto alcune mie perplessità, scritte di getto, una volta guardato il sito in questione.
A parte il discorso prezzo (che è comunque elevato), sul sito riportano:
a) ceramica naturale...potrebbero essere materiali che rientrano nei biosolids, ovvero in minerali utilizzati nei processi di bonifica, tra questi ritroviamo anche le zeoliti che sono entrate nella produzione dei detersivi, quando è stato limitato il fosforo perchè altamente impattante per l'ambiente. La mia prima perplessità è chi di noi persone normali sa a che serviva il fosforo nei detersivi e perchè è stato sostituito dalle zeoliti???? Non tutti, forse.
Sul problema fosforo ed eutrofizzazione mi ritrovai a far la tesi e mi toccò studiarlo. Le zeoliti sono definiti anche setacci molecolari, in quanto possono scambiare ioni come lo ione sodio presente nel proprio reticolo cristallino con ioni quali lo ione calcio e lo ione magnesio, che sono responsabili della durezza dell'acqua. La zeolite nel detergente cosa fa? addolcisce l'acqua nel quale è sciolto il detergente permettendo che la capacità surfattante o tensioattiva del detergente sia ottimale, funzione prima esercitata prima dall fosforo, ma con conseguenze poco piacevoli per l'ambiente (eutrofizzazione). La zeolite cattura ioni, non sporcizia. E questo lo fa a prescindere che sia naturale o sintetica.
Ho anche letto altrove che queste palline le definiscono magiche, meglio lasciar perdere con la magia.
b) sempre dal sito: "Sono i potenti raggi infrarossi emessi dalle ceramiche della Biowashball che disgregano le molecole d'idrogeno dell'acqua per aumentare il movimento molecolare." eeeehhhhhhhhhhhhh???????? se fosse così perchè non riscaldarci l'acqua per fare la pasta...queste sferette hanno un funzionamento che mi ricorda il microonde, però nel microonde si genera un campo elettromagnetico, qui invece funzionano con l'infrarosso...però! e se fossero più sicure del microonde e fosse possibile utilizzarle come energia alternativa??? allora si che sarebbero magiche!
Perdonate il sarcasmo, ma battute da farmi ridere a crepapelle come queste ce ne sono poche.
Inoltre, il processo di cui sopra dovrebbe aumentare la capacità di penetrazione e la capacità lavante dell'acqua. Allora, l'acqua non riesce a penetrare le macchie grasse perchè il grasso (e non mi dilungo nella descrizione di quello che è definito "grasso") è apolare, cioè non si scioglie in acqua, per farlo sciogliere in acqua serve il tensioattivo o surfattante che forma delle micelle.
Le micelle hanno le cosidette proprietà anfifiliche, ovvero hanno una parte idrofoba (apolare, ovvero che non ama l'acqua) e una parte idrofila (polare ovvero che ama l'acqua). La parte idrofoba "cattura" la fase apolare dello sporco e lo porta in soluzione grazie alla presenza della parte polare o idrofila della micella medesima. Questo è il concetto base del sapone e dei tensioattivi naturali e chimici.
c) Gli ioni negativi o anioni hanno poco a che fare con lo sporco e soprattutto non vedo come una ceramica naturale che nel reticolo cristallino avrebbe ioni positivi scambiabili possa produrne di negativi???
Per carità in soluzione acquosa gli ioni positivi e negativi sono presenti, ma c'è il bilancio di carica, il bilancio di massa e non mi ricordo più che bilanci e vanno distinti due concetti:
1) l'acqua è neutra, il pH dell'acqua è neutro, anche perchè gli ioni positivi idrossonio (ioni idrogeno) e ossidrili (ioni OH) sono nella stessa concentrazione e quindi il bilancio di carica è nullo. Questo vale per l'acqua pura e/o ultrapura;
2) mantenendo fermo il concetto di cui sopra, anche le acque dolci hanno una certa concentrazione di sali di sodio, calcio e magnesio, che possono essere totalmente dissociati, parzialmente dissociati e/o debolmente dissociati in relazione al tipo di sale.
Queste sono le caratteristiche dell'acqua e tra queste rientra la durezza che influenza la capacità del tensioattivo di funzionare.
Utilizzando lo stesso tensioattivo, ma con acque di durezza diversa, la capacità del tensioattivo di fare il suo lavoro cambia. Se non ho il tensioattivo, lo sporco non se ne va via da solo...
d) che elimini il cloro, lo passo. Gli ioni si immobilizzano, si ricombinano, ma non si eliminano, ma se è una ceramica naturale che dovrebbe scambiare solo ioni positivi come fa a scambiare ioni negativi??? e prima li produceva??? mah!
potrebbero essere diversi tipi di ceramiche o materiali solidi trattati e allora la dicitura naturale va tolta perchè da una informazione falsata.
e) sul fatto che elimini batteri patogeni...sarebbe più corretto dire che li inattiva, ma se metti una camicia in sola acqua bollente inattivi tutto, visto che sei a 100°C, già a 65°C pastorizzi tutto quindi la rendi sicura per i batteri...in un lavaggio l'azione combinata del tensioattivo che rimuove lo sporco con l'acqua a basse temperature aiuta l'inattivazione batterica che però poi va coaudiuvata dalla stiratura a vapore o dall'asciugatura a secco (in asciugatore)...infatti, consigliano comunque i lavaggi della biancheria ad almeno 60°C per inattivare tutti i batteri, muffe e altri microrganismi, tipo acari. Quindi non mi resta che dire "MA PER PIACERE!..."
f) la rigenerazione delle ceramiche deve essere fatta al sole...ma sono chiuse dentro la plastica che ha dei forellini??? mah! perchè non metterle in micronde o in forno o in altra fonte di calore allora??? mah!
g) i filmati sull'azione di queste palle possono essere comunque truccati...
Così, a naso, dal poco che so di materiali di questo tipo, io penso che queste palline di ceramica sono sicuramente ceramiche, si naturali, ma TRATTATE CHIMICAMENTE, possono aver subito un processo di coating attraverso il quale sono stati fatti adsorbire sulla loro superficie tensioattivi di vario genere e perchè no? anche perossido di idrogeno. Così lavano di certo (subiscono però un processo di leaching), ma sono inquinanti, perchè ci saranno residui del coating e quelli sono tossici, se lo siano maggiormente dei tensioattivi utilizzati è da verificare, ma sono tossici. Altro che ecosostenibilità! Ed inoltre, il coating non dura in eterno, perciò le palle si consumeranno e magari i loro residui potrebbero risultare più dannosi per l'ambiente....Inoltre aggiungo, i nostri trisavoli che usavano lisciva e cenere per pulire i panni non la usavano a caso, ma la usavano sulle basi chimiche dei tensioattivi, solo che la chimica non era ancora arrivata a produrli...
Questa palla è una fantastica ecopanzana!
Se vogliamo inquinare meno, si può, si possono eliminare molti additivi, si può utilizzare il sapone di marsiglia, il bicarbonato di sodio, l'aceto, il carbonato di sodio, ognuno con uso proprio e specifico, si può fare la lavatrice a pieno carico, si può avere una lavatrice di tripla classe A, ci sono gli addolcitori sugli elettrodomestici...insomma ci si può informare su come inquinare meno, non inquinare non è possibile, ma la pseudoscienza e le ecopanzane hanno fatto e continuano a fare malissimo all'ecologia, intesa come scienza per l'ambiente, sovvenzionando la causa dell'ecologismo, che non è scienza dell'ambiente.
Aggiungo inoltre che bisognerebbe informarsi su come certi siti che danno informazioni non conformi alla realtà.
E soprattutto bisognerebbe conservare del buon senso ed il proprio senso critico, la propria capacità di ragionamento, il cervello è un organo che va mantenuto in funzione come tutto il resto del nostro corpo, ma va nutrito bene.
Bisogna dire BASTA CON LE ECOPANZANE E LA PSEUDOSCIENZA! BASTA! e non solo a quello...lo so, ma bisogna pur iniziare a dire basta! no?
Ne avevo già parlato in una nota pubblicata su facebook tempo fa, che pubblico qui di seguito...le ecopanzane ogni tanto vengono riconosciute!!!
Evviva!
Buona lettura ;-)
Fantastica ecopanzana!
(mercoledì 22 ottobre 2008 alle ore 18.52 su Facebook)
ecco la biowash ball!
sedicente detersivo "ecologico"...
non sono un chimico di professione, sebbene lavori da sempre con i chimici, sono una biologa ambientale e qualcosina la capisco. Questa è una fantastica ecopanzana!
Però, dopo aver riso, BASTA CON LE ECOPANZANE E LA PSEUDOSCIENZA! BASTA!
Riporto alcune mie perplessità, scritte di getto, una volta guardato il sito in questione.
A parte il discorso prezzo (che è comunque elevato), sul sito riportano:
a) ceramica naturale...potrebbero essere materiali che rientrano nei biosolids, ovvero in minerali utilizzati nei processi di bonifica, tra questi ritroviamo anche le zeoliti che sono entrate nella produzione dei detersivi, quando è stato limitato il fosforo perchè altamente impattante per l'ambiente. La mia prima perplessità è chi di noi persone normali sa a che serviva il fosforo nei detersivi e perchè è stato sostituito dalle zeoliti???? Non tutti, forse.
Sul problema fosforo ed eutrofizzazione mi ritrovai a far la tesi e mi toccò studiarlo. Le zeoliti sono definiti anche setacci molecolari, in quanto possono scambiare ioni come lo ione sodio presente nel proprio reticolo cristallino con ioni quali lo ione calcio e lo ione magnesio, che sono responsabili della durezza dell'acqua. La zeolite nel detergente cosa fa? addolcisce l'acqua nel quale è sciolto il detergente permettendo che la capacità surfattante o tensioattiva del detergente sia ottimale, funzione prima esercitata prima dall fosforo, ma con conseguenze poco piacevoli per l'ambiente (eutrofizzazione). La zeolite cattura ioni, non sporcizia. E questo lo fa a prescindere che sia naturale o sintetica.
Ho anche letto altrove che queste palline le definiscono magiche, meglio lasciar perdere con la magia.
b) sempre dal sito: "Sono i potenti raggi infrarossi emessi dalle ceramiche della Biowashball che disgregano le molecole d'idrogeno dell'acqua per aumentare il movimento molecolare." eeeehhhhhhhhhhhhh???????? se fosse così perchè non riscaldarci l'acqua per fare la pasta...queste sferette hanno un funzionamento che mi ricorda il microonde, però nel microonde si genera un campo elettromagnetico, qui invece funzionano con l'infrarosso...però! e se fossero più sicure del microonde e fosse possibile utilizzarle come energia alternativa??? allora si che sarebbero magiche!
Perdonate il sarcasmo, ma battute da farmi ridere a crepapelle come queste ce ne sono poche.
Inoltre, il processo di cui sopra dovrebbe aumentare la capacità di penetrazione e la capacità lavante dell'acqua. Allora, l'acqua non riesce a penetrare le macchie grasse perchè il grasso (e non mi dilungo nella descrizione di quello che è definito "grasso") è apolare, cioè non si scioglie in acqua, per farlo sciogliere in acqua serve il tensioattivo o surfattante che forma delle micelle.
Le micelle hanno le cosidette proprietà anfifiliche, ovvero hanno una parte idrofoba (apolare, ovvero che non ama l'acqua) e una parte idrofila (polare ovvero che ama l'acqua). La parte idrofoba "cattura" la fase apolare dello sporco e lo porta in soluzione grazie alla presenza della parte polare o idrofila della micella medesima. Questo è il concetto base del sapone e dei tensioattivi naturali e chimici.
c) Gli ioni negativi o anioni hanno poco a che fare con lo sporco e soprattutto non vedo come una ceramica naturale che nel reticolo cristallino avrebbe ioni positivi scambiabili possa produrne di negativi???
Per carità in soluzione acquosa gli ioni positivi e negativi sono presenti, ma c'è il bilancio di carica, il bilancio di massa e non mi ricordo più che bilanci e vanno distinti due concetti:
1) l'acqua è neutra, il pH dell'acqua è neutro, anche perchè gli ioni positivi idrossonio (ioni idrogeno) e ossidrili (ioni OH) sono nella stessa concentrazione e quindi il bilancio di carica è nullo. Questo vale per l'acqua pura e/o ultrapura;
2) mantenendo fermo il concetto di cui sopra, anche le acque dolci hanno una certa concentrazione di sali di sodio, calcio e magnesio, che possono essere totalmente dissociati, parzialmente dissociati e/o debolmente dissociati in relazione al tipo di sale.
Queste sono le caratteristiche dell'acqua e tra queste rientra la durezza che influenza la capacità del tensioattivo di funzionare.
Utilizzando lo stesso tensioattivo, ma con acque di durezza diversa, la capacità del tensioattivo di fare il suo lavoro cambia. Se non ho il tensioattivo, lo sporco non se ne va via da solo...
d) che elimini il cloro, lo passo. Gli ioni si immobilizzano, si ricombinano, ma non si eliminano, ma se è una ceramica naturale che dovrebbe scambiare solo ioni positivi come fa a scambiare ioni negativi??? e prima li produceva??? mah!
potrebbero essere diversi tipi di ceramiche o materiali solidi trattati e allora la dicitura naturale va tolta perchè da una informazione falsata.
e) sul fatto che elimini batteri patogeni...sarebbe più corretto dire che li inattiva, ma se metti una camicia in sola acqua bollente inattivi tutto, visto che sei a 100°C, già a 65°C pastorizzi tutto quindi la rendi sicura per i batteri...in un lavaggio l'azione combinata del tensioattivo che rimuove lo sporco con l'acqua a basse temperature aiuta l'inattivazione batterica che però poi va coaudiuvata dalla stiratura a vapore o dall'asciugatura a secco (in asciugatore)...infatti, consigliano comunque i lavaggi della biancheria ad almeno 60°C per inattivare tutti i batteri, muffe e altri microrganismi, tipo acari. Quindi non mi resta che dire "MA PER PIACERE!..."
f) la rigenerazione delle ceramiche deve essere fatta al sole...ma sono chiuse dentro la plastica che ha dei forellini??? mah! perchè non metterle in micronde o in forno o in altra fonte di calore allora??? mah!
g) i filmati sull'azione di queste palle possono essere comunque truccati...
Così, a naso, dal poco che so di materiali di questo tipo, io penso che queste palline di ceramica sono sicuramente ceramiche, si naturali, ma TRATTATE CHIMICAMENTE, possono aver subito un processo di coating attraverso il quale sono stati fatti adsorbire sulla loro superficie tensioattivi di vario genere e perchè no? anche perossido di idrogeno. Così lavano di certo (subiscono però un processo di leaching), ma sono inquinanti, perchè ci saranno residui del coating e quelli sono tossici, se lo siano maggiormente dei tensioattivi utilizzati è da verificare, ma sono tossici. Altro che ecosostenibilità! Ed inoltre, il coating non dura in eterno, perciò le palle si consumeranno e magari i loro residui potrebbero risultare più dannosi per l'ambiente....Inoltre aggiungo, i nostri trisavoli che usavano lisciva e cenere per pulire i panni non la usavano a caso, ma la usavano sulle basi chimiche dei tensioattivi, solo che la chimica non era ancora arrivata a produrli...
Questa palla è una fantastica ecopanzana!
Se vogliamo inquinare meno, si può, si possono eliminare molti additivi, si può utilizzare il sapone di marsiglia, il bicarbonato di sodio, l'aceto, il carbonato di sodio, ognuno con uso proprio e specifico, si può fare la lavatrice a pieno carico, si può avere una lavatrice di tripla classe A, ci sono gli addolcitori sugli elettrodomestici...insomma ci si può informare su come inquinare meno, non inquinare non è possibile, ma la pseudoscienza e le ecopanzane hanno fatto e continuano a fare malissimo all'ecologia, intesa come scienza per l'ambiente, sovvenzionando la causa dell'ecologismo, che non è scienza dell'ambiente.
Aggiungo inoltre che bisognerebbe informarsi su come certi siti che danno informazioni non conformi alla realtà.
E soprattutto bisognerebbe conservare del buon senso ed il proprio senso critico, la propria capacità di ragionamento, il cervello è un organo che va mantenuto in funzione come tutto il resto del nostro corpo, ma va nutrito bene.
Bisogna dire BASTA CON LE ECOPANZANE E LA PSEUDOSCIENZA! BASTA! e non solo a quello...lo so, ma bisogna pur iniziare a dire basta! no?
Poesiola
Per guardare il vento che mi scompiglia i capelli
non ho bisogno di occhi,
per sentire il cuore della mamma,
melodia celestiale,
non ho bisogno di orecchie
per abbracciare forte forte un amico
non ho bisogno di mani,
per camminare lontano lontano
non ho bisogno di gambe.
Quello che gli altri chiamano
con mille nomi diversi:
povertà,
disabilità
infermità...
è la ricchezza grande di un cuore,
che sa cogliere
l'infinito.
Per la piccola meravigliosa principessa V. ...un abbraccio grandissimo!
Fabiana-fabi-fabipasticcio
non ho bisogno di occhi,
per sentire il cuore della mamma,
melodia celestiale,
non ho bisogno di orecchie
per abbracciare forte forte un amico
non ho bisogno di mani,
per camminare lontano lontano
non ho bisogno di gambe.
Quello che gli altri chiamano
con mille nomi diversi:
povertà,
disabilità
infermità...
è la ricchezza grande di un cuore,
che sa cogliere
l'infinito.
Per la piccola meravigliosa principessa V. ...un abbraccio grandissimo!
Fabiana-fabi-fabipasticcio
mercoledì 20 maggio 2009
La favola di Cristiano ed Isabella
C'era una volta in un tempo non troppo lontano, ma neanche troppo vicino, in un tempo in cui c'erano ancora re, regine, principesse e principi e tutto il resto del popolo...beh in quel periodo lì c'era Cristiano.
Cristiano era il figlio del cuoco di corte, bravissimo bimbo, che amava stare in cucina e cucinare...e come cucinava!
Oh una vera meraviglia!
Cristiano era soprannominato il mago, perchè ogni suo piatto era un incantesimo perfetto! Riusciva a rendere speciale persino la pietanza più semplice e chiunque mangiasse qualcosa cucinata o preparata da Cristiano era subito più sereno, sorridente, felice!
Suo papà era uno dei migliori cuochi di tutti i regni; eppure, nemmeno lui riusciva ad essere bravo come Cristiano. Era così orgoglioso di Cristiano che lo immaginava già nelle cucine delle migliori case reali.
Cristiano invece amava stare lì, in quella cucina dove esercitava la sua "magia"...
ma quale mai poteva essere l'ingrediente segreto usato da Cristiano?
ehi, psss...te lo dico in un orecchio, ma che rimanga tra noi, mi raccomando...l'ingrediente segreto usato da Cristiano era...l'AMORE! Eh si! Cristiano ci metteva così tanto amore dentro il cibo da lui preparato e cucinato che chiunque non poteva che rimanere ammaliato da tanto amore...e mi raccomando non dirlo a nessuno, che è un segreto eh!
Allora cosa dicevo? ah, si! Cristiano era bravissimo, un vero mago della cucina!
Ora devi sapere che nel castello?...bè non era un vero castello, era un palazzo, non modernissimo, un palazzo bello e grande, ma antico..beh in questo palazzo c'era anche un enorme giardino, e quando dico enorme intendo ENORME...completo di bosco e laghetto...e oltre al giardino ENORME, c'erano gli orti e le serre, dove venivano coltivate frutta e verdura che sotto le mani abili di Cristiano e di suo papà diventavano meraviglie.
Cristiano amava cucinare di tutto: dalla macedonia agli arrosti, dalle frittate alla panna cotta, dal pesce fritto alle crepes con la cioccolata, tartine a non finire e pasticcio...un quintale solo per gradire...tagliatelle e tortellini, con sughi sopraffini, di carne o di verdure, ma buoni da morire...profiteroles, ciambelle e biscotti a profusione per merenda, cena e colazione...insomma, UNO SPETTACOLO!
Persino il duca della Lingua d'oca muta, che odiava sin da piccolo gli spinaci ed i cavoletti di Bruxelles, ne divorava piatti interi se li cucinava Cristiano...e che dire della baronessa d'Alba al Tramonto...mai mangiato pesce...non c'era verso finchè non assaggio i merluzzetti al pomodoro di Cristiano (un trionfo di erbe fini e profumi marini) e dopo? dopo li avrebbe mangiati sempre, persino a colazione...
Cristiano riuscia davvvero a fare incantesimi e magie specialissimi!
Ma torniamo a noi...in quel palazzo bello, grande e antico dal giardino ENORME, oltre al re e alla regina (e se è un regno non possono mancare, vero?) c'era anche una principessa...BELLISSIMA...dal nome Isabella...BELLISSIMA ma CAPRICCIOSA, tanto capricciosa, ma così capricciosa, che in una scala di capricci, da uno a dieci lei era CENTO!
Capricciosa e golosissima, ma così golosa che nella scala di golosità, da uno a dieci, era MILLE!
Però sedersi a tavola con lei era un DISASTRO...perchè non mangiava nulla che non fosse cioccolata o dolce, tutto il resto finiva... sulle mura della sala da pranzo, ma le pareti damascate color cremisi con su il giallo frittata...INGUARDABILI... sulla testa pelata del ciambellano di corte...però crapa pelata e purea di carote non vanno d'accordo...sulla divisa del grande ammiraglio del re...provaci tu poi a togliere i pezzettini di spinaci dalle mille e cento medaglie!...sul vestito della povera mamma regina...la pura seta e il ragù di carne alla bolognese non vanno d'accordo, purtroppo!
E ogni volta la stessa storia!
Finchè era piccina e non camminava, la potevano mettere nel seggiolone e con stranissime attezzature, inventate a bella posta dall'inventore di corte, tentavamo di darle da mangiare, ma quando incominciò a camminare...apriti cielo!
Non fu più possibile tenerla, alle ore dei pasti semplicemente spariva nelle mille stanze segrete del palazzo e attraverso i passaggi segreti faceva in modo di arrivare alla cucina, dove faceva razzia di dolci, biscotti, zucchero e zuccherini, paste e pastine, cioccolato a non finire...e furba lei, una parte del bottino la nascondeva nelle stanze e nei cunicoli, così aveva sempre una scorta!
E nonostante le abbuffate di dolci e affini, sarà stato tutto quel nascondersi, sarà stata madre Natura, ma era sempre magrolina...però cresceva poco pochino...tra gli spaventi e le corse per ritrovarla, re e regina erano sempre stanchi e tristi...meno male che la cucina di Cristiano gli aiutava davvero tanto!
Un giorno, mentre era in giro per una delle sue incursioni cioccolatesche, la principessa Isabella, quatta quatta arriva in cucina, attraverso un passaggio segreto (che non posso rivelarti altrimenti si arrabbia!)... mentre sta ingollando il suo quarto cioccolatino alla gianduia e arrafando il suo terzo bigne alla crema, tenendo d'occhio le crostatine al cioccolato e doppia panna, sente una vocina piccola - come la sua- cantare una canzone dolcissima e felice...
Piano piano, sempre di nascosto, si avvicina ad un tavolo e altrettanto piano piano fa capolino e cosa ti vede?
Un tavolo più in là c'è Cristiano che sta preparando la macedonia...dovresti vedere che meraviglia!
Le fragole sembrano persino felici di essere tagliate a spicchi saporiti e perfetti da Cristiano, e che dire dell'ananas? che non sta più nella buccia, perchè non vede l'ora di essere sbucciata dalle manine delicate di Cristiano? e vuoi che ti parli del kiwi o della mela? essere tagliati a dadini, piccoli e perfetti, per loro era un grandissimo onore...
Mentre Cristiano taglia, sminuzza, spreme, sbuccia e ancora taglia, canta perchè è così felice...sta preparando la macedonia per il grande banchetto, un evento importantissimo...
Intanto che Cristiano va avanti nei suoi preparativi, la principessa Isabella si era avvicinata sempre di più al tavolo...tanto bella, ma anche tanto capricciosa e golosissima e maleducata!
All'improvviso Isabella si erge in tutta la sua altezza (che era comunque piccolina) e apostrofa Cristiano: "E tu chi saresti?...
"Oh, Principessa Isabella!...io sono...io sono Cristiano" rosso in viso come una ciliegia matura e tutto intimorito Cristiano risponde...
"Oh bello, non ti ho chiesto come ti chiami, ti ho chiesto che saresti, che faresti qui con tutte ste schifezze che stai tagliando..."
Ma quanto maleducata è questa principessa! un DISASTRO!...eppoi perchè deve chiamare tutto quello che non le piace "schifezza", ma le persone cui le non piace, mica la chiamano "schifezza"! ma guarda te che modi...
Sempre più rosso in viso e ancora più intimorito Cristiano risponde "Sto preparando la macedonia di frutta che verrà servita al grande banchetto di stasera...per me è un vero onore poterla preparare! Il re e la regina dicono che è ECCEZIONALE! UN INCANTO DI MACEDONIA la chiamano..."
"ma fammi il piacere!!!" - lo interrompe sgarbatamente la principessa -" un incanto di macedonia! ma va là! una vera schifezza ecco cos'è...ma lo so che mamma e papà mangiano schifezze...ma, un momento...hai detto che ci sarà un grande banchetto?...uhm...uhm...grande banchetto, tanti dolci!!! Mi sa che stasera vi vado anche io e me li pappo tutti tutti..."
"Ehm...Ehm...Principessa Isabella, per favore, siate gentile..." prova a dire Cristiano "siate paziente ed aspettate almeno la fine della cena...se fate la brava magari...vi daranno una doppia porzione..."
"Tu dici?" "esordisce la principessa "bella idea, bravo! me ne sto buona e tranquilla, seduta vicino alla mamma e alla fine mi pappo tutta la cioccolata...bella idea davvero! Tu, coso...come ti chiami...bè insomma...hai delle belle pensate su come ottenere più dolci..."
Ed intanto continuano a chiacchierare...e Cristiano le spiega tutti i frutti, come devono essere puliti e tagliati e come devono essere serviti...e per una volta la principessa Isabella non fa capricci e ascolta...che l'ingrediente segreto stia facendo effetto?
Alla fine della preparazione, arrossendo come tre pomodori maturi tutti insieme, Cristiano si lancia e dice "Beh...principessa Isabella, magari...beh...ecco...potreste almeno provare ad assaggiare un cubettino piccolo piccolo di uno dei frutti della mia macedonia...se state buona e fate questo, magari vi danno anche i cioccolatini..."
"Ehi, coso! tu si che sai farmi ridere!" -dice la principessa ridendo a squarciagola - " assaggiare io quelle schifezze? Ma va là..." e se ne va, senza salutarlo.
Cristiano, un po' triste, ad occhi bassi e a bassa voce dice "Almeno provateci", mentre si sta allontanando dalla porta principale della cucina.
Finalmente è arrivato il momento! Arrivano i grandi dignitari, i nobili, i principi e tutti gli altri invitati, che sono tutti in fermento, perchè è trapelata la notizia che mangeranno la macedonia preparata da Cristiano...e tutti sanno che qualsiasi cosa cucinata da Cristiano è SPECIALE!
Il salone delle feste è illuminato da mille candele, i damaschi sono bellissimi, la tovaglia bianca brilla di luce propria, e le posate sono tanti specchi che riflettono i volti sorridenti ed eccitati degli invitati. Ma che bella festa! quanta allegria!
Ed ecco che dal fondo della sala, tutta di bianco vestita, arriva la piccola principessa Isabella...e tutto diventa silenzio, tutti con il fiato sospeso...
La principessa si inchina profondamente, e dice "Sono venuta a farvi compagnia"...
I suoi genitori si guardano sempre con il fiato sospeso, poi la mamma applaude dicendo" Ma che bellissima sopresa! Sei un tesoro Isabella! vieni, siediti vicino a me..."
E tutti applaudono subito dopo, mentre la regina dentro di sè dice "Ossignur, speriamo che tiri niente contro nessuno...anche se non mangiasse, basterebbe che non tirasse nulla e non giocasse con il cibo...mamma mia che disastro!"
E intanto cerca di tranquillizzare suo marito il re, che è spaventatissimo...
Riusciranno ad arrivare senza intoppi alla fine del banchetto? La principessa Isabella ne combinerà qualcuna delle sue o aspetterà paziente?...
Mah...
(continua...testo di Fabiana Corami, aka fabipasticcio, ovvero me!)
lunedì 18 maggio 2009
La poesia nel cuore
"la poesia è un petalo che cade in bocca ad un leone che ruggisce"(A. Merini)
queste parole me le sono tatuate nell'anima.
Buona giornata
queste parole me le sono tatuate nell'anima.
Buona giornata
mercoledì 6 maggio 2009
Tracce e Limiti di legge per le tracce di glutine
Cerchiamo anche qui di fare un po' di chiarezza?
Certo che pensanso alle tracce si pensa già a qualcosa di davvero piccolo, infinitesimale e spesso si fa fatica a pensare che possa far male oppure, all'opposto, si pensa tutto il peggio possibile su quanto possa fare male...
Parafrasando un filosofo famosissimo (e che mi perdoni!) "So di non sapere...ma mi posso informare".
Che cosa sono le tracce? mi vengono in aiuto le mie conoscenze acquisite per lavoro. Cercando di essere semplice ma esaustiva...
i ppm, ovvero parti per milione, sono mg/l o mg/kg e sono per definizione TRACCE, dipende se si fa riferimento ad un solido o ad un liquido. In soldoni che cosa significa? Significa che in un kg di mescola/miscela e/o di soluzione "x" ci sono tot mg di un elemento/composto "y".
I ppb, ovvero parti per bilione, ovvero mg/tonnellata o microgr/kg sono ULTRATRACCE.
I ppt, ovvero parti per trillione ovvero microgr/tonnellata ovvero nanogr/kg, sono ULTRATRACCE. Stiamo parlando nel primo caso di milionesimi di grammi e nel secondo caso di miliardesimi di grammi. Analogamente ai ppm, quei milionesimi o miliardesimi di grammo sono presenti in un kg o in un litro..
E' verissimo che ci sono sostanze che possono risultare dannose alla nostra salute in concentrazioni così basse. Il valore delle concentrazioni è comunque ottenuto in base a studi appropriati che seguono protocolli altrettanto appropriati. Tutto questo permette di arrivare a definire un limite di legge.
Sottolineo ed evidenzio ancora una volta però che è importante capire sia il concetto di limite, ma anche la misura del limite, ovvero il concetto di traccia!
Arriviamo allora alla definizione data nella Nota del Ministero della Salute, prot. 600.12/ AG32/2861, del 2 ottobre 2003 , a firma del Direttore Generale, relativa al valore massimo di tolleranza in fase di controllo analitico, diramata agli Assessorati alla Sanità delle Regioni e Province Autonome, alle Associazioni di categoria e agli Enti e operatori interessati "Prodotti dietetici senza glutine e alimenti di uso corrente non contenenti fonti di glutine" nella quale si legge che "è stato individuato in 20 ppm, in via transitoria, il valore massimo di tolleranza in fase di controllo analitico, considerato come il compromesso più garantista sul piano sanitario in base alla situazione attuale e alle evidenze scientifiche disponibili."
Che cosa significa tutto ciò?
Consideriamo un prodotto alimentare che riporta la dicitura " senza glutine".
Essendo stato fissato il limite di legge a 20 ppm, significa che 1 kilogrammo di quel prodotto contiene/può contenere AL MASSIMO 20 milligrammi (mg) di glutine, cosa comporta questo per un celiaco, ad esempio?
Comporta che per assumere 20 mg di una sostanza dannosa per la propria salute, leggasi glutine, un celiaco deve ingerire un intero kilogrammo di quel particolare prodotto. Un intero kilogrammo!
Va anche detto che:
1) 20 ppm, ovvero 20 mg/kg è il limite massimo consentito;
2) in molti casi i prodotti potrebbero avere contaminazioni inferiori, di certo non possono avere contaminazioni superiori, perchè c'è un preciso limite di legge;
3) il limite di legge quindi lavora sulla prevenzione;
4) è vero che le persone potrebbero essere diversamente sensibili alle tracce di impurezze presenti, ma anche per la medicina è ancora poco chiaro quale sia il limite di tollerabilità media per le persone che soffrono di celiachia, poichè molto dipende anche dallo stato di salute e dall'età della persona celiachia (come poi accade per altre sintomatologie;
5) è sempre bene ricordare che il glutine appartiene alle PROTEINE, mentre invece l'amido appartiene agli ZUCCHERI.
Inoltre in alcuni prodotti, quali i medicinali ad esempio, gli amidi ed i vari eccipienti spesso utilizzati hanno un grado di purezza elevato per non compromettere l'efficacia del principio attivo, quindi i livelli di tracce possono anche essere di molto inferiori ai 20 ppm, ma la legge stabilisce che 20 ppm sia il limite massimo consentito, perchè il limite di legge lavora sulla prevenzione.
Alla luce di tutto ciò, è sicuramente opportuno e doveroso controllare negli acquisti,la presenza del simbolo della spiga sbarrata che garantisce l'"assenza" di glutine e che per altri alimenti, che riportino la dicitura "senza glutine" va condiderato tutto il discorso appena fatto (ovvero la presenza dell'apposita dicitura SENZA GLUTINE come da regolamento CE 41/2009). E' basilare sapere che cosa stiamo mangiando per ovviare a disturbi allergici e di intolleranze, ma è altrettanto basilare farlo in maniera conscia, senza allarmismi. Chi soffre di intolleranze o allergie deve non solo nutrirsi, ma anche godere di ciò che mangia; la conoscenza permette entrambe le cose, l'allarmismo permette solo la prima.
Consideriamo un alimento che riporta la dicitura "può contenere tracce di glutine". Significa che il contenuto di glutine è superiore di 20ppm. Di quanto??? Potrebbe essere compreso tra 21 ppm e 100 ppm o addirittura superiore ai 100 ppm. Non è ancora chiaro, però se il glutine fosse superiore ai 100 ppm, non sarebbero più tracce, ma quantità non indifferenti. C'è sicuramente bisogno di chiarezza.
Mi preme inoltre sottolineare che dalle molte ricerche effettuate - ma va detto che molte altre sono in corso d'opera-, sembra che per una persona affetta da celiachia l'ingestione di 100 mg o addirittura di 50 mg di glutine al giorno (100 mg/die o 50 mg/die, dose che tiene conte di tutto il glutine che puo' essere ingerito da una persona) possa comunque provocare alterazioni significative della mucosa intestinale e quindi riflettersi sullo stato clinico della persona affetta da celiachia.
Mia opinione personale è che questi studi siano approfonditi e diffusi, ma con una cristallina chiarezza, fornendo informazioni che si possano facilmente comprendere. Dando per buono il dato che da questi studi si evince, diciamo pure che il limite di 20 ppm ci mette in una posizione piuttosto sicura.
Quindi, facendo attenzione alle etichette come fanno i consumatori attenti - che siano intolleranti/allergici e non-, la scelta sul prodotto da consumare da parte del celiaco/intollerante/allergico diventa più consapevole.
Certo che pensanso alle tracce si pensa già a qualcosa di davvero piccolo, infinitesimale e spesso si fa fatica a pensare che possa far male oppure, all'opposto, si pensa tutto il peggio possibile su quanto possa fare male...
Parafrasando un filosofo famosissimo (e che mi perdoni!) "So di non sapere...ma mi posso informare".
Che cosa sono le tracce? mi vengono in aiuto le mie conoscenze acquisite per lavoro. Cercando di essere semplice ma esaustiva...
i ppm, ovvero parti per milione, sono mg/l o mg/kg e sono per definizione TRACCE, dipende se si fa riferimento ad un solido o ad un liquido. In soldoni che cosa significa? Significa che in un kg di mescola/miscela e/o di soluzione "x" ci sono tot mg di un elemento/composto "y".
I ppb, ovvero parti per bilione, ovvero mg/tonnellata o microgr/kg sono ULTRATRACCE.
I ppt, ovvero parti per trillione ovvero microgr/tonnellata ovvero nanogr/kg, sono ULTRATRACCE. Stiamo parlando nel primo caso di milionesimi di grammi e nel secondo caso di miliardesimi di grammi. Analogamente ai ppm, quei milionesimi o miliardesimi di grammo sono presenti in un kg o in un litro..
E' verissimo che ci sono sostanze che possono risultare dannose alla nostra salute in concentrazioni così basse. Il valore delle concentrazioni è comunque ottenuto in base a studi appropriati che seguono protocolli altrettanto appropriati. Tutto questo permette di arrivare a definire un limite di legge.
Sottolineo ed evidenzio ancora una volta però che è importante capire sia il concetto di limite, ma anche la misura del limite, ovvero il concetto di traccia!
Arriviamo allora alla definizione data nella Nota del Ministero della Salute, prot. 600.12/ AG32/2861, del 2 ottobre 2003 , a firma del Direttore Generale, relativa al valore massimo di tolleranza in fase di controllo analitico, diramata agli Assessorati alla Sanità delle Regioni e Province Autonome, alle Associazioni di categoria e agli Enti e operatori interessati "Prodotti dietetici senza glutine e alimenti di uso corrente non contenenti fonti di glutine" nella quale si legge che "è stato individuato in 20 ppm, in via transitoria, il valore massimo di tolleranza in fase di controllo analitico, considerato come il compromesso più garantista sul piano sanitario in base alla situazione attuale e alle evidenze scientifiche disponibili."
Che cosa significa tutto ciò?
Consideriamo un prodotto alimentare che riporta la dicitura " senza glutine".
Essendo stato fissato il limite di legge a 20 ppm, significa che 1 kilogrammo di quel prodotto contiene/può contenere AL MASSIMO 20 milligrammi (mg) di glutine, cosa comporta questo per un celiaco, ad esempio?
Comporta che per assumere 20 mg di una sostanza dannosa per la propria salute, leggasi glutine, un celiaco deve ingerire un intero kilogrammo di quel particolare prodotto. Un intero kilogrammo!
Va anche detto che:
1) 20 ppm, ovvero 20 mg/kg è il limite massimo consentito;
2) in molti casi i prodotti potrebbero avere contaminazioni inferiori, di certo non possono avere contaminazioni superiori, perchè c'è un preciso limite di legge;
3) il limite di legge quindi lavora sulla prevenzione;
4) è vero che le persone potrebbero essere diversamente sensibili alle tracce di impurezze presenti, ma anche per la medicina è ancora poco chiaro quale sia il limite di tollerabilità media per le persone che soffrono di celiachia, poichè molto dipende anche dallo stato di salute e dall'età della persona celiachia (come poi accade per altre sintomatologie;
5) è sempre bene ricordare che il glutine appartiene alle PROTEINE, mentre invece l'amido appartiene agli ZUCCHERI.
Inoltre in alcuni prodotti, quali i medicinali ad esempio, gli amidi ed i vari eccipienti spesso utilizzati hanno un grado di purezza elevato per non compromettere l'efficacia del principio attivo, quindi i livelli di tracce possono anche essere di molto inferiori ai 20 ppm, ma la legge stabilisce che 20 ppm sia il limite massimo consentito, perchè il limite di legge lavora sulla prevenzione.
Alla luce di tutto ciò, è sicuramente opportuno e doveroso controllare negli acquisti,la presenza del simbolo della spiga sbarrata che garantisce l'"assenza" di glutine e che per altri alimenti, che riportino la dicitura "senza glutine" va condiderato tutto il discorso appena fatto (ovvero la presenza dell'apposita dicitura SENZA GLUTINE come da regolamento CE 41/2009). E' basilare sapere che cosa stiamo mangiando per ovviare a disturbi allergici e di intolleranze, ma è altrettanto basilare farlo in maniera conscia, senza allarmismi. Chi soffre di intolleranze o allergie deve non solo nutrirsi, ma anche godere di ciò che mangia; la conoscenza permette entrambe le cose, l'allarmismo permette solo la prima.
Consideriamo un alimento che riporta la dicitura "può contenere tracce di glutine". Significa che il contenuto di glutine è superiore di 20ppm. Di quanto??? Potrebbe essere compreso tra 21 ppm e 100 ppm o addirittura superiore ai 100 ppm. Non è ancora chiaro, però se il glutine fosse superiore ai 100 ppm, non sarebbero più tracce, ma quantità non indifferenti. C'è sicuramente bisogno di chiarezza.
Mi preme inoltre sottolineare che dalle molte ricerche effettuate - ma va detto che molte altre sono in corso d'opera-, sembra che per una persona affetta da celiachia l'ingestione di 100 mg o addirittura di 50 mg di glutine al giorno (100 mg/die o 50 mg/die, dose che tiene conte di tutto il glutine che puo' essere ingerito da una persona) possa comunque provocare alterazioni significative della mucosa intestinale e quindi riflettersi sullo stato clinico della persona affetta da celiachia.
Mia opinione personale è che questi studi siano approfonditi e diffusi, ma con una cristallina chiarezza, fornendo informazioni che si possano facilmente comprendere. Dando per buono il dato che da questi studi si evince, diciamo pure che il limite di 20 ppm ci mette in una posizione piuttosto sicura.
Quindi, facendo attenzione alle etichette come fanno i consumatori attenti - che siano intolleranti/allergici e non-, la scelta sul prodotto da consumare da parte del celiaco/intollerante/allergico diventa più consapevole.
Il glutine, l'amido, il malto, il maltosio...proviamo a chiarirci le idee?
Il glutine è un complesso proteico, formato da gluteline e prolammine; nel caso specifico del frumento le prime sono denominate glutenine e le seconde sono denominate gliadine.
Tale complesso proteico è presente in diversi cereali, quali il frumento, il farro, l'orzo, il kamut, la segale...tutti cereali che contengono glutine, in percentuale diversa.
Il glutine non è invece presente in altri cereali quali il mais, il riso, il miglio.
Inoltre, l'avena non contiene naturalmente glutine, ma può scatenare in alcuni soggetti una risposta a livello immunoglobulinico simile a quella scatenata dal glutine.
E' però vero che in altre parti del globo l'avena come anche il sorgo vengono comunemente immessi come alimenti in una dieta a-glutinosa.
Non sono cereali, ma sono consumati come tali e sono naturalmente privi di glutine il grano saraceno, la quinoa, l'amaranto, la manioca, e conseguentemente la fecola derivata dalla manioca che è la tapioca, la fecola che deriva dalla palma di sagù, l'arrowroot, fecola che deriva da diverse radici di piante, ma in primis da quella della Maranta arundinacea.
Ma torniamo al glutine.
Abbiamo già detto che è un complesso proteico e nel caso del frumento è costituito da gliadine e glutenine. Esso è presente nella farina, ma tal quale, non sotto forma di reticolo glutinico.
Per formarsi il reticolo glutinico ha bisogno di tre requisiti:
Per formarsi il reticolo glutinico ha bisogno di tre requisiti:
1) tali proteine (glutine = glutenine e gliadine) devono essere presenti nella farina;
2) alla farina va aggiunta acqua o altro liquido;
3) a tale impasto deve essere fornita energia affinchè il reticolo glutinico si possa formare.
Grazie alla presenza del reticolo glutinico nel processo di lievitazione (fermentazione da parte del lievito di birra Saccarhomyces cerevisiae o da parte del lievito madre) avviene l'intrappolamento dell'anidride carbonica formata durante la fermentazione e si ottiene quindi la formazione dell'alveolatura e l'aumento di volume dell'impasto.
Maggiore è il contenuto proteico della farina, maggiore è la presenza di glutine, maggiore è la "forza della farina".
Per quanto concerne il discorso di contaminazione e cross-contaminazione e delle tracce, perchè nel caso della celiachia e della gluten sensitivity bisogna essere ancora più attenti?
Perchè l'ingestione di frumento permette l'ingestione di glutine!
Quindi l'ingestione di glutine può attivare i meccanismi immunitari tipici della celiachia e può attivare i meccanismi che competono la gluten sensitivity.
Per quanto concerne il discorso di contaminazione e cross-contaminazione e delle tracce, perchè nel caso della celiachia e della gluten sensitivity bisogna essere ancora più attenti?
Perchè l'ingestione di frumento permette l'ingestione di glutine!
Quindi l'ingestione di glutine può attivare i meccanismi immunitari tipici della celiachia e può attivare i meccanismi che competono la gluten sensitivity.
Che cosa è l'amido?
L'amido è un polisaccaride, ovvero è formato da due polimeri:
1) l'amilosio che è un polimero lineare del glucosio, quindi l'amilosio è una catena lineare di diverse molecole di glucosio, lo stesso glucosio che assieme al fruttosio forma il dimero saccarosio ovvero il nostro zucchero
2) l'amilopectina, che è un polimero ramificato del glucosio, ramificato perchè le molecole di glucosio si legano in una posizione diversa rispetto a quanto fanno nell'amilosio.
Detto ciò, è chiarissimo che il glutine= PROTEINE e l'amido=ZUCCHERI.
Che cos'è il malto e che cos'è il maltosio?
Attualmente si trova in commercio il malto d'orzo, il malto di riso, il malto di mais, credo sia possibile trovare anche malto di miglio...è di solito color caramello con variazioni bionde o scure, è liquido ed è venduto in barattoli
Quel "malto" che viene venduto in barattoli altro non è che maltosio, ottenuto dagli amidi contenuti nei cereali.
Il maltosio è uno zucchero, conosciuto anche come zucchero di malto, è un dimero, ovvero è formato da due molecole di glucosio legate assieme.
Si ottiene per scissione enzimatica dagli amidi contenuti nei cereali, ovvero nei frutti e nei semi dei cereali.
Il maltosio e le maltodestrine, che sono sempre dei derivati dell'amido ma a catena corta, sono usati nella produzione industriale di dolciumi e altri prodotti.
Ricapitolando, glutine = PROTEINE, amidi = ZUCCHERI, malto liquido= maltosio = ZUCCHERO, maltodestrine= sempre derivati dall'amido.
Che cosa è il malto?
Il malto è la cariosside di un chicco di un cereale che ha subìto il processo di germinazione.
Il cereale spesso utilizzato è l'orzo, ma anche il frumento.
Nella maltazione e nella successiva tostatura del malto non vengono separate le proteine dagli amidi. Le proteine aiuteranno lo sviluppo ottimale dei lieviti. Il malto viene utilizzato per la produzione della birra ed in relazione alla tostatura e al tipo di cereale, varieranno anche le proprietà organolettiche della birra.
Waffles salati alle Olive e Pomodori senza glutine senza lattosio senza latte vaccino ... Waffles with olives and dried tomatoes gluten free dairy free cow milk free
Cucino non soltanto per mangiare, ma soprattutto per ricordare...
E' un atteggiamento proustiano, lo so...
A questo però si abbina parimenti la voglia di sperimentare o meglio quella di "pasticciare", altrimenti non sarei che una chaltron woman qualsiasi! ;-)
Essendo molte le persone a me care sparse in giro, cucinare una delle loro ricette o un piatto che abbiamo mangiato assieme mi fa sempre un piacere immenso, e soprattutto vedo che gli uomini di casa gradiscono (non solo loro a dire il vero...le chaltron women hanno più di una freccia al loro arco allora!)
Comunque questa ricetta nasce da una ricetta della mia amica Paola, che vive oltreoceano in una delle città che amo di più (Vancouver the Great).
Ovviamente nasce glutinosa e io l'ho liberamente adattata.
WAFFLES SALATI ALLE OLIVE E POMODORI SENZA GLUTINE SENZA LATTOSIO SENZA LATTE VACCINO
WAFFLES WITH OLIVES AND DRIED TOMATOES GLUTEN FREE DAIRY FREE COW MILK FREE
Ingredienti
- 3 uova intere extrafresche cat. O
- 500 g di farina senza glutine (Hammer Muehle, quella che uso io, si può sostituire con Nutrifree per pane senza lattosio)
- 300 g di latte di soia
- 100 g di acqua minerale frizzante
- 1 bustina di lievito (per torte salate)
- 300 g di olive verdi snocciolate tritate grossolanamente
- 200 gr di pomodori secchi sott'olio tritati grossolanamente
- sale se necessario
Procedimento
Mescolo tra loro gli ingredienti secchi, ovvero farina e lievito.
Mescolo tra loro gli ingredienti liquidi, ovvero latte, uova e acqua.
Aggiungo ai liquidi le olive verdi e i pomodori secchi tritati.
Poi, dopo aver mescolato aggiungo a questo composto gli ingredienti secchi avendo cura di non fare i grumi e di ottenere una pastella liscia, fluida, consistente e non troppo liquida.
Di solito lo faccio nella planetaria, perchè ne faccio grandi quantità che poi surgelo.
Lascio riposare almeno 10 minuti, anche 20.
Dopo aver acceso la waffleliera (io uso la Bifinett) a media potenza, comincio a cuocere le waffles (3 minuti minimo).
Mano a mano che le preparo le metto a raffreddare su una gratella per dolci. Si possono tagliare i singoli cuoricini e servirli con aperitivo e dips vari, oppure farcirli a gusto proprio o mangiarli così da soli...tutto questo ovviamente SE si riesce a resistere alla tentazione di mangiarli ancora caldi, scottandosi la punta dei polpastrelli, dando suggerimenti alla "cuoca" con la bocca piena e quant'altro...ecco perchè ne faccio grandi quantità.
Per scongelarle, io le metto in frigo e una volta che scongelate le passo in forno caldo per pochi minuti, tornano belle fragranti
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