Nella canzone la domenica era d'agosto e non di luglio, ma il caldo è comunque pesante.
Allora passato Scipione, arrivò Caronte che se ne andò lasciando il posto a Minosse...e dopo??? mah...boh...intanto bisogna fare i conti con l'afa e con i malesseri piccoli e grandi che porta con sè.
Personalmente, mai come quest'anno la pressione se ne va giù e come ho già scritto mi han detto di andare in giro con sali minerali e zucchero e dieta in inverno...se poi consideriamo la sinergia tra pressione in caduta e gli effetti collaterali di una "banale" anestesia locale desiderare di andare a passare la prossima estate a campionare in una qualsiasi laguna in Islanda, o per lo meno andare a vedere se c'è una laguna in Islanda è consequenziale!
L'afa, il caldo torrido in generale oltre ai cali pressori, alla spossatezza, all'affaticamento mette sotto stress anche il nostro stomaco ed il nostro intestino.
Ad esempio, non si capisce più la differenza tra fresco, freddo o ghiacciato e quindi anche un bicchiere d'acqua comincia ad essere problematico per la nostra pancia...eppoi aumenta il consumo di bevande gassate - spesso anche quelle ghiacciate - che però hanno un difetto non da poco, spesso hanno un pH acido e alimenti acidi che passano direttamente dallo stomaco all'intestino ...no, no, no!
E la flora batterica intestinale va in sofferenza! Già, proprio lei, il serbatoio immunitario del nostro corpo...se la flora batterica intestinale comincia ad avere problemi, anche noi abbiamo qualche problemino da risolvere ;-).
Diventa un loop: caldo, flora batterica intestinale in sofferenza, virus intestinali che circolano maggiormente, intestino che soffre, soffriamo sempre di più per il caldo...Ecco perchè mi son sentita consigliare da più di un medico, non solo il mio medico di base o la pediatra di mio figlio, l'assunzione di fermenti lattici, preferibilmente privi di lattosio. Perchè privi di lattosio? Beh potete leggerlo meglio qui ;-)
Ad esempio, non si capisce più la differenza tra fresco, freddo o ghiacciato e quindi anche un bicchiere d'acqua comincia ad essere problematico per la nostra pancia...eppoi aumenta il consumo di bevande gassate - spesso anche quelle ghiacciate - che però hanno un difetto non da poco, spesso hanno un pH acido e alimenti acidi che passano direttamente dallo stomaco all'intestino ...no, no, no!
E la flora batterica intestinale va in sofferenza! Già, proprio lei, il serbatoio immunitario del nostro corpo...se la flora batterica intestinale comincia ad avere problemi, anche noi abbiamo qualche problemino da risolvere ;-).
Diventa un loop: caldo, flora batterica intestinale in sofferenza, virus intestinali che circolano maggiormente, intestino che soffre, soffriamo sempre di più per il caldo...Ecco perchè mi son sentita consigliare da più di un medico, non solo il mio medico di base o la pediatra di mio figlio, l'assunzione di fermenti lattici, preferibilmente privi di lattosio. Perchè privi di lattosio? Beh potete leggerlo meglio qui ;-)
Piccolo inciso: è la mia forma mentis che mi porta sempre a pensare in termini di sinergia, da buona biologa ambientale, per quanto ormai ibridizzata dai chimici, non posso fare a meno di pensare che l'effetto in un punto qualsiasi di un diagramma a blocchi non si ripercuota poi su tutto il diagramma...i cicli biogeochimici di qualsiasi elemento, persino degli inquinanti, sono sinergici...Ora perchè quando parliamo dell'Homo sapiens sapiens e delle sue problematiche la sinergia sparisce???
In fondo anche l'homo sapiens sapiens è solo un mero step del ciclo biogeochimico della materia...
In fondo anche l'homo sapiens sapiens è solo un mero step del ciclo biogeochimico della materia...
Tornando al discorso caldo e problemi intestinali (che vanno dal semplice malessere al vomito asintomatico ed improvviso e/o diarrea) voglio mettere in evidenza un altro punto focale: le persone che soffrono di patologie intestinali come ad esempio la colite di varia forma, la sindrome da colon irritabile piuttosto che il morbo di Chron e perchè no? anche la celiachia, con il caldo possono avvertire un riacuirsi della sintomatologia, per tutti i discorsi sopra menzionati.
Ecco perchè consigliare l'assunzione di fermenti lattici vivi può essere di aiuto nel tamponare il momento non facile ;-).
Ecco perchè consigliare l'assunzione di fermenti lattici vivi può essere di aiuto nel tamponare il momento non facile ;-).
Altro piccolo inciso: vengo da una famiglia di allergici...beh soprattutto mia mamma è allergica e faccio prima a dire a che cosa non lo è che a dire il mio nome per esteso ;-) Tra alimenti ed inalanti che dire? Per tacer di dermatiti et similia...
La mamma ha sperimentato parecchio, potrei dire con atteggiamento scientifico :-D.
Cinquanta anni fa poi molte problematiche erano ignote, le reazioni crociate, la cross-reattività aumentata, la cross - reattività tra inalanti e alimenti, i panallergeni...non erano noti, ma la mamma, tra dermatiti, orticaria, rinite e asma ha pur fatto la sua vita ( famiglia con tre figli).
Ci sono stati momenti migliori e momenti peggiori, anche complicati da gravi fonti di stress. Se è vero come dice la pediatra di mio figlio che con lo sviluppo si potrebbe osservare un calo delle IgE, con il cucciolo attendiamo speranzosi, ma...mah...
Ci sono stati momenti migliori e momenti peggiori, anche complicati da gravi fonti di stress. Se è vero come dice la pediatra di mio figlio che con lo sviluppo si potrebbe osservare un calo delle IgE, con il cucciolo attendiamo speranzosi, ma...mah...
Eh già! perchè come ciliegina sulla torta mi son sposata un allergico e asmatico, quindi pur con tutti i possibili ed immaginabili crossing over del patrimonio genetico, qualcosetta il cucciolo doveva beccarsela ;-).
Ammetto di avere un approccio "per quanto la cura possa essere peggiore del male, se c'è una cura, c'è rimedio. E si va avanti!", probabilmente, anzi quasi certamente per il mio vissuto, però, considerati i progressi scientifici, considerate le conoscenze attuali - pur se non sempre considerate in sinergia, ma spero per lo meno considerate - mi sento di sottolineare che se c'è una cura, c'è rimedio.
E' ciò che rimedio proprio non ha che mi annienta.
Attenzione! non vorrei che fosse confuso il mio tipo d'approccio, all'inizio anche ansioso ma non ansiogeno, con l'incoscienza...posso dire che il mio tipo d'approccio ha fatto da enhancer alla mia voglia di conoscere, anche argomenti così distanti da me, ma perchè ciò che accadeva stava accadendo a me o ai miei cari.
Quindi sapere ed informarsi bene, con criterio era ed è l'unica cosa da fare.
Chiuso l'inciso.
Ammetto di avere un approccio "per quanto la cura possa essere peggiore del male, se c'è una cura, c'è rimedio. E si va avanti!", probabilmente, anzi quasi certamente per il mio vissuto, però, considerati i progressi scientifici, considerate le conoscenze attuali - pur se non sempre considerate in sinergia, ma spero per lo meno considerate - mi sento di sottolineare che se c'è una cura, c'è rimedio.
E' ciò che rimedio proprio non ha che mi annienta.
Attenzione! non vorrei che fosse confuso il mio tipo d'approccio, all'inizio anche ansioso ma non ansiogeno, con l'incoscienza...posso dire che il mio tipo d'approccio ha fatto da enhancer alla mia voglia di conoscere, anche argomenti così distanti da me, ma perchè ciò che accadeva stava accadendo a me o ai miei cari.
Quindi sapere ed informarsi bene, con criterio era ed è l'unica cosa da fare.
Chiuso l'inciso.
Detto ciò, istamina e antistaminici sono entrati presto nel mio vocabolario ;-).
Ho cominciato ad informarmi sulla sensibilità all'istamina quando il cucciolo ha avuto dei problemi con l'intestino; poi mi sono ritrovata io ad avere qualche problemino e a dover capire. Così ho scoperto che ci sono alimenti ricchi in istamina e/o istamino-liberatori che possono far star male anche persone non allergiche.
Ho cominciato ad informarmi sulla sensibilità all'istamina quando il cucciolo ha avuto dei problemi con l'intestino; poi mi sono ritrovata io ad avere qualche problemino e a dover capire. Così ho scoperto che ci sono alimenti ricchi in istamina e/o istamino-liberatori che possono far star male anche persone non allergiche.
Si chiama SENSIBILITA' ALL'ISTAMINA o anche SINDROME SGOMBROIDE, perchè all'inizio si pensava fosse direttamente correlata al consumo di prodotti ittici, che presentano elevati livelli di
istamina o livelli di altre ammine biogene (putrescina, cadaverina,
spermidina, ecc.).
E' chiamata anche intossicazione da istamina per indicare che è legata alla presenza di una notevole concentrazione di istamina nell’alimento.
L'istamina è termostabile, non viene cioè inattivata dal calore, e si forma dalla denaturazione dell'istidina, presente in maggiore quantità nel tessuto muscolare di diversi pesci, e comincia a formarsi al diminuire della freschezza dell'alimento.
Ecco perchè vanno sempre rispettate le buone norme di conservazione!
E' chiamata anche intossicazione da istamina per indicare che è legata alla presenza di una notevole concentrazione di istamina nell’alimento.
L'istamina è termostabile, non viene cioè inattivata dal calore, e si forma dalla denaturazione dell'istidina, presente in maggiore quantità nel tessuto muscolare di diversi pesci, e comincia a formarsi al diminuire della freschezza dell'alimento.
Ecco perchè vanno sempre rispettate le buone norme di conservazione!
Nessun trattamento di preparazione (congelazione, affumicatura, inscatolamento, cottura) può inattivare l'istamina; per una completa inattivazione è necessario un trattamento di 90 minuti
a 116 °C.
Inoltre la presenza di istamina, anche ad elevate concentrazioni, non cambia in maniera apprezzabile le qualità organolettiche dell’alimento (alterazioni di odore o di sapore) e così il rischio di intossicazione/sensibilizzazione per il consumatore è più alto.
Inoltre la presenza di istamina, anche ad elevate concentrazioni, non cambia in maniera apprezzabile le qualità organolettiche dell’alimento (alterazioni di odore o di sapore) e così il rischio di intossicazione/sensibilizzazione per il consumatore è più alto.
QUALI I PRODOTTI PIU' A RISCHIO???
ALIMENTI RICCHI IN ISTAMINA E/O ISTAMINO - LIBERATORI
Alimenti privi di additivi stabilizzanti, conservati impropriamente con conseguente sviluppo di flora contaminante e produzione di istamina;
Alimenti soggetti a
maturazione e stagionatura;
Conserve e semiconserve dopo l’apertura
della confezione;
Pesce fresco;
Pesce affumicato (salmone, pesce spada, aringhe, ecc.)
Pesce sott'olio (tonno e acciughe, ecc.);
Carni ed insaccati;
formaggi e latticini, soprattutto formaggi fermentati, ma anche yogurt, cheddar, brie, emmenthal, gouda, parmigiano;
conserve
vegetali, ketchup, aceto di vino rosso;
frutta, come fragole, ananas, papaya, banana, agrumi, avocado, lamponi, mirtillo rosso;
verdure e ortaggi, pomodori, melanzane, patate, solanacee in generale, spinaci, fave,
piselli, ceci, lenticchie, fagioli;
Fecola di patate;
Cioccolato;
dadi per brodo (possibile sinergia con glutammato monosodico? vale la pena di approfondire ;-));
Albume;
Arachidi,
noci, nocciole e mandorle;
Liquirizia;
Benzoati e acido benzoico;
Lievito di birra;
Vino bianco, champagne;
Birra;
Cola;
succo d'arancia.
Per diversi alimenti è noto il livello di istamina presente in essi.
DOVE SIAMO PIU' A RISCHIO?
Sembrerebbe, ad esempio, che le pizzerie siano più a rischio di altri esercizi, per via dei locali caldi e dell'errata conservazione di tonno sott'olio e di acciughe sott'olio, ingredienti comuni nelle pizze.
Ciò che dobbiamo sempre ricordare sono le buone norme di conservazione degli alimenti. Inoltre, con il caldo, che mette a dura prova il nostro organismo è bene alternare il consumo di alimenti ricchi in istamina e/o istamino - liberatori, così da non sovraccaricare il fisico ed avere poi gli effetti peggiori della sensibilità/intossicazione da istamina (come ad esempio vomito improvviso).
Se poi ci sono altre patologie dell'apparato gastrointestinale e intolleranze da farmaci o intolleranze indefinite -questa è la loro definizione e rientrano qui diverse intolleranze alimentari magari - bisogna prestare attenzione a TUTTO QUELLO CHE MANGIAMO ;-).
La sintomatologia è variabile in relazione al livello della sostanza nell'alimento e alla sensibilità individuale.
Sono coinvolti generalmente l'apparato gastrointestinale (nausea, vomito,
diarrea), a volte anche il sistema nervoso centrale (vertigini, cefalea) e la cute (rush).
Raramente sono stati osservati anche disturbi respiratori e ipotensione. I sintomi compaiono in tempi brevi e si risolvono nell'arco di 24 ore (a meno di ulteriore ingestione). Sono stati riportati di recente casi di entità più grave che hanno necessitato di trattamenti di urgenza. Importante è ricordare che coloro che soffrono di insufficienza enzimatica della diaminossidasi possono essere più a rischio di altri.
LIMITI DI LEGGE
Nel Reg.
2073/05 sono riportati sia i livelli consentiti per legge sia le modalità con le quali va effettuato il campionamento per la verifica sugli alimenti.
MA MICA PUO' FINIRE COSI'... EH NO! E LA TIRAMINA???
Intanto basta affidarsi a Google che ci manda da Wikipedia per capire che cos'è la tiramina. Ed il primo passo l'abbiam fatto.
La tiramina è prodotta dal metabolismo della tirosina, aminoacido essenziale e precursore della tiroxina (ormone tiroideo) e delle catecolamine (ad esempio adrenalina) e ha effetti ipertensivi, fa cioè aumentare la pressione arteriosa - per questo alimenti ricchi in tiramina sono responsabili dell'insorgenza di emicranie?
Può darsi...io un nesso l'intravedo...
La tiramina può essere endogena ed alimentare; infatti come per l'istamina, ci sono diversi alimenti ricchi in tiramina.
SINTOMATOLOGIA
Poichè il metabolismo della tiramina è funzione di alcuni enzimi monoossidasi, una loro inibizione, soprattutto da farmaci - comporta una maggiore presenza di tiramina nell'organismo, ciò provoca diversi disturbi dalla cefalea - la tiramina è responsabile del mal di testa da sbronza, sapevatelo ;-) - alle palpitazioni, alla nausea, al vomito, alla ipersudorazione, ecc. .
Se non c'è inibizione di tali enzimi, sembrerebbe che la sintomatologia da maggior presenza di tiramina nell'organismo sia solo mal di testa, ma...gli effetti sinergici???
Eh sì, gli effetti sinergici, perchè molti degli alimenti che contengono tiramina presentano alti livelli di istamina o sono istamino liberatori...quindi tra cefalea, nausea, vomito ecc. ecc., sempre lì ricadiamo :-(.
Se non c'è inibizione di tali enzimi, sembrerebbe che la sintomatologia da maggior presenza di tiramina nell'organismo sia solo mal di testa, ma...gli effetti sinergici???
Eh sì, gli effetti sinergici, perchè molti degli alimenti che contengono tiramina presentano alti livelli di istamina o sono istamino liberatori...quindi tra cefalea, nausea, vomito ecc. ecc., sempre lì ricadiamo :-(.
ALIMENTI RICCHI IN TIRAMINA
formaggi, come Emmenthal, Brie, Camembert, Parmigiano, Roquefort, Mozzarella;
pesce e derivati, come Caviale, Aringhe affumicate, Aringhe secche, Tonno;
Insaccati;
Selvaggina;
Cioccolato;
Vino rosso e bianco;
Estratto di lievito;
Tempeh, Miso;
frutta come Uva, Avocado, fichi, lamponi;
Solanacee come Patate, Pomodoro, Melanzane;
Verdure come Cavolo, Cavolfiore, Crauti,Spinaci.
Insomma, le liste si possono sovrapporre, purtroppo!!!
COSA FARE???
Oltre a seguire sempre le buone norme di conservazione degli alimenti, soprattutto con il caldo, che mette a dura prova il nostro organismo è bene alternare il consumo di alimenti ricchi in tiramina e/o ricchi in istamina e/o istamino-liberatori, per evitare di sovraccaricare il fisico e conseguentemente minimizzare i sintomi peggiori (come ad esempio vomito improvviso). Se poi ci sono altre patologie dell'apparato gastrointestinale e intolleranze da farmaci o intolleranze indefinite - questa è la loro definizione e rientrano qui diverse intolleranze alimentari magari - bisogna prestare attenzione a TUTTO QUELLO CHE MANGIAMO ;-).
Ma mi ripeto, se c'è una cura c'è sempre rimedio ;-).
FONTI:
Istituto Zooprofilattico delle Regioni Lazio e Toscana,
Asl 13 Novara
Allergy Verona, Unita operativa di allergologia, Azienda ospedaliera integrata di Verona
Esperienze personali purtroppo (ho sperimentato su di me purtroppo - e con vomito improvviso e sembrava asintomatico - che le melanzane sono completamente off limits, altri alimenti in corso di approfondimento :-(, spinaci off limits per ora, speriamo riesca a reintegrarli tra qualche mese).
L'è tutto un work in progress...sapevatelo!
N.d.A
N.d.A
Riporto qui il commento di Sonia -La cassata celiaca
"ma lo sai che forse mi sono autodiagnosticata un paio d'anni fa quando dissi al mio medico"non può essere che una persona come me assolutamente priva di allergie di punto in bianco risulti allergica a tanti inalanti e alimenti!" tutto nasceva dal malore che avevo mangiando salsa di pomdoro inscatolata o pelati inscatolati....avevo gonfiore alla gola, muco in gola, difficoltà respiratorie perchè rantolavo e non capivo perchè, finchè non ho scoperto che l'istamina è usato come conservante e allora ho sospettato di avere sviluppato un'intolleranza all'istamina da sovradosaggio... avevo gli stessi disturbi mangiando certe marche di panna da cucina, gamberetti(!! ora lo so!!) etc...ma a periodi, come se a volte mi disintossicassi...ora capisco, grazie a te, che dipendeva dalla dieta che seguivo. Ma della tiramina non sapevo nulla..casco dal pero!! ma mi fai riflettere sul fatto che ho scoperto da un annetto circa di avere piccoli noduli tiroidei..niente niente c'entrano! chiederò all'endocrinologa ;-) oh mia wiki favorita..che dire? grazie!! sei una grande, post superlativamente utile! bacioni :-Xps. scusa il papello..manda fattura ;-)"
Lo faccio per sottolineare un
fatto non banale: l'autodiagnosi.
Leggevo tempo fa, e riuscirò a
scovarlo nella cartella "biblio senza glutine" di uno studio
americano incentrato proprio sull'autodiagnosi della necessità di escludere il
glutine dalla propria dieta.
Ovviamente non consigliavano né incoraggiavano tale pratica, però nello studio emergevano due aspetti: una
diagnostica spesso in difficoltà, soprattutto se pensiamo all'emergere della
non coeliac glutensensitivity, e la
possibile mancanza di una visione d'insieme.
Ah! 'ste benedette sinergie!!!
Però le conclusioni erano che
coloro che arrivavano per esclusione a togliere il glutine dalla loro dieta poi
mostravano dei miglioramenti reali, ovvero non assimilabili ad un effetto
placebo.
Oh! il discorso qui si apre poi a ventaglio...ho lanciato un sasso
nello stagno, ma la sua onda potrebbe essere uno tsunami...
Mi ripeto, l'è tutto un work in
progress...sapevomolo!