Sorry, dear friends, ma l'umlaut su questa tastiera non ce l'ho!
Monaco di Baviera, ma per me Monaco è stato un colpo di fulmine. La prima volta che ci siamo andati era stata una toccata e fuga, ma i colori ed i profumi del Viktualien Market avevano penetrato tutti i pori cellulari e quindi era impossibile che non rimanessero attaccati all'anima. E così ci siamo tornati e ritornati e in una delle nostre vacanze germaniche abbiamo fatto tappa fissa in questa città, che continuo ad adorare nonostante sia mutata, cambiata...come del resto facciamo tutti noi...bè almeno buona parte di noi lo fa...
Comunque, in quell'occasione abbiamo camminato, girovagato, visitato musei, mostre, negozi (soprattutto di libri e di articoli per la cucina ;-) ) meravigliosi.
Uno dei posti che dopo il Viktualien Market è nel mio cuore è l'Englishcer Garten, un grande parco della città, diviso in due aree dal fiume Isar; le due aree sono raggiungibili tramite diversi ponticelli sparsi lungo il corso del fiume.
Pur essendo in centro città, una volta entrati nel parco, la dimensione cittadina di perde...ci si ricorda che c'è quando si incontrano alcune "isole" attrezzate, ovvero le aree bambini e i biergarten...non necessariamente in questo ordine e non necessariamente vicini.
Oltre ad aree alberate e sempre fresche, dove l'unica musica è il fiume che scorre e il calpestio dei camminatori o il canto degli uccellini, ci sono anche ampie aree a prato, dove si va a prendere il sole, i bambini continuano a giocare, i cani scorrazzano...e il vociare allegro non è cacofonia, ma piacere. Ah! c'è anche il prato dei Schoenfeld, dove il naturismo è permesso da sempre.
Il parco, tanto per gradire, ha pure un lago (artificiale) ma di tutto rispetto, che ha tre isolette ed alimentato continuamente da un fiume artificiale, l'Eisbach. Nel parco ci sono poi diverse costruzioni come ad esempio la torre cinese, che doveva ricordare una analoga costruzione presente nei Kew Gardens, poi venne distrutta durante la seconda guerra mondiale, poi ricostruita come era, oppure come la Casa del tè, in perfetto stile giapponese, dove ancora si svolgono le cerimonie del tè, costruita per celebrare le Olimpiadi del 1972, assurte alle cronache non soltanto per i meriti sportivi...purtroppo...delle quali non ho memoria alcuna, forse perchè ero piccola - si, una vita fa sono stata anche io piccola!
Piccolo inciso: quando comincio a scrivere queste memorie di viaggio mi aiuto con le guide che mi sono portata durante il viaggio, dico "le" perchè come minimo ne porto due (è già nella lista "questions for the daring psychologist" ;-) ) Nonostante mi ricordi moltissime cose, come ad esempio il cappello che mia mamma indossava al matrimonio di mia zia e la cappelleria romana dove lo aveva acquistato piuttosto che il bicchiere di spuma bevuto una sera d'estate al Gianicolo sette lustri e soffia, quasi 8 lustri fa...però anche a me capita di perdere qualche dettaglio e nelle guide annoto, appunto sempre qualcosa...
Ma tra le attrattive del parco ci sono anche le papere! Stormi interi di germani e anatre che appena ti vedono ti si affollano intorno e starnazzano a gran voce "Pane, Pane, Pane"...vi assicuro che è così, traduzione fedele dal german-anatrese tedesco...
Sono anche un po' scostumate, perche se l'umano che hanno di fronte non gli dà nulla, brontolano! Accippicchia se brontolano! Perciò, ricordatevi: visita al parco con macchinetta fotografica e biscotti e sandwhices per le papere ;-).
Ma questo parco è famoso, non solo per tutto quello che ho fino adesso detto, ma anche per i surfisti! Quelli con tanto di tuta e tavola!
La corrente del fiume è intensa è c'è un punto preciso del corso del fiume, dove si formano delle onde perfette per il surf...almeno secondo i surfisti.
E sono moltissimi i visitatori che si fermano a guardare le evoluzioni tra le onde, ovviamente si ammira il gesto atletico...ora che poi molti di loro siano degli aitanti giovanotti è un dettaglio, infinitesimo aggiungerei...
I colori dei parchi sono sempre meravigliosi, il susseguirsi delle stagioni li rende ogni volta scrigno di stupore e credo che questo parco, piccolo microcosmo naturale in mezzo all'urbano, non sarà da meno.
Adesso, che sta per iniziare la stagione dei mercatini dell'Avvento, se per caso capitaste a Monaco, andate a passeggiarci. Inoltre, le entrate sono vicine a due musei, uno è l'Haus der Kunst, palazzo espositivo dove ci sono rassegne di musica, ballo, arte contemporanea - in occasione della nostra visita andammo a visitare la retrospettiva di Gilbert e George, coppia artistica che io adoro, ma i commenti dei miei due uomini furono "se mi porti a vedere un'altra volta una cosa del genere, ti disconosco (mio marito)" con tanto di sguardo che il catabatico antartico è puro calore, e "mamma, ma sono pazzi questi signori" il cucciolo appena quattrenne...ammetto che portare Ale a quella mostra in particolare forse non è stata una delle mie più splendide idee, sebbene si sia sempre divertito in giro per musei...anche adesso mentre scrivo appena ha visto il nome dei signori mi ha apostrofato "Ah quella mostra schifosa..." è evidente che l'ho segnato a vita, aggiungerò un ulteriore sovrapprezzo al mutuo per la sua analisi :-DDD
Ah! l'altro museo invece è il Museo Nazionale Bavarese, con raccolte di quadri, porcellane, mobilia...un museo più "normale", dove non siamo andati...noi...
E comunque, a mio parere, la retrospettiva su Gilbert e George valeva la pena, checchenedicano i due uomini!