venerdì 20 giugno 2014

Panini integrali alle erbe e robiola di capra senza glutine senza proteine del latte vaccino per il #GFFD ... Brown buns with herbs and goat robiola gluten free and cow milk proteins free for the #GFFD

Sottotitolo: Prendere una bellissima ricetta di Sonia e rifarla, unendo due o tre altri esperimenti assieme...insomma il chaltron vibe rulez!


Il tempo meteorologico ha assistito con sole e vento la settimana, che però ansima verso la sua fine col suo carico di uggia e stanchezza. Soprattutto stanchezza, che mi coglie al pomeriggio e mi fa desiderare profondamente il letto, ma tale desiderio scompare quando arriva l'ora canonica di dormire.
Ritorna l'insonnia a farmi compagnia, perchè in questi frangenti sulla mia voce a non posso contare...lei dorme profondamente, russa profondamente, fuma eccessivamente, di tanto in tanto beve e tutto questo lo fa in maniera ancor più evidente, quando io ho la mia crisi d'insonnia.
Mi sono data alle riletture: vecchi gialli di Agatha Christie, qualche libro di James Herriot ... dopo un breve, ma costruttivo scambio di opinioni sugli scrittori viaggiatori con una delle Spuntine,  ho riletto Anatomia dell'Irrequietezza di Bruce Chatwin, del quale ho letto quasi tutto a parte uno o due libri.
Eoni fa, quando cominciai a lavorare per la mia tesi di laurea, venendo da Roma a far campionamenti quassù, in Laguna, in uno dei viaggi in treno mi fece compagnia Le Vie dei Canti dello stesso autore.
Una folgorazione!
La lettura di quel libro fu così meravigliosa e avvincente che credo di non aver mai osato rileggerlo per conservare quel ricordo.
Però, rileggere Anatomia dell'Irrequietezza valeva davvero la pena.
Tra una rilettura e l'altra, ho fatto diversi esperimenti in cucina e, ovviamente, prendevo tre, quattro anche cinque idee insieme e cercavo di fonderle in unico esperimento. Ciò rallegrava profondamente la voce a, la quale mi apostrofava con "sai che tutto questo sperimentare potrebbe essere completamente inutile per te, ma utile per creare uno spatascio?"
"Non dici sempre che ho un grande fattore C? Se non hai fiducia in me, abbi fiducia in quello" le rispondevo, mentre scrivevo sul quadernino l'iter del mio esperimento  - ricetta.
"Tesoro, per diventare bitchy come me hai bisogno di classe, esperienza e classe! Il tuo fattore C può essere del tutto inutile. Sappilo!" mi rimbeccava la voce a, accendendosi l'ennesima sigaretta. 
"Ma non dovevi diminuire il numero delle sigarette?" - io.
"Shhht e impasta...che è meglio" - la voce a.
Ecco che per questo 100% Gluten Free (fri)Day #GFFD propongo questa ricetta profumata.


Panini integrali alle erbe e robiola di capra 
senza glutine senza proteine del latte vaccino per il #GFFD
Brown buns wiht herbs and goat robiola 
gluten free and cow milk proteins free for the #GFFD


Ingredienti
per 10 panini

400 g di farina per pane e pizza Nutrisì senza glutine senza lattosio senza proteine del latte #
150 g di farina Brot Mix Schaer senza glutine senza lattosio senza proteine del latte #
350 ml di acqua di governo della mozzarella di bufala
28 g di olio di riso
1 bustina da 7 g di lievito di birra liofilizzato senza glutine #
100 g di robiola di capra
3 cucchiaini da the di aneto secco #
3 cucchiaini da the di erba cipollina #
6 g di sale al Kraeuter Butter Bad Reichnaller senza glutine #

farina Brot Mix Schaer senza glutine senza lattosio senza proteine del latte # per lo spolvero
1 tuorlo d'uovo
3 g di zucchero di canna 
un pizzico di sale fino.

bilancia, ciotola della planetaria Kenwood, ciotolina, lecca-pentole, caraffa per misurare, cucchiai, cucchiaini, carta da forno, leccarda del forno, pennello in silicone, piccola spianatoia*, spatola, pellicola per alimenti.


# ancora una volta ricordo che: per i celiaci e le persone gluten sensitive bisogna accertarsi sempre che ci sia o la SPIGA SBARRATA  o l'apposita dicitura SENZA GLUTINE come da regolamento CE 41/2009 e non dimenticare mai il discorso sulle tracce contaminazioni e cross-contaminazioni. Per il lattosio e le proteine del latte controllare sempre le etichette e le diciture in esse presenti.
*io ne uso uno in vetro.

Procedimento

Ho pesato tutti gli ingredienti secchi, tranne le spezie ed il sale alle erbe, direttamente nella ciotola della planetaria Kenwood.
Ho intiepidito l'acqua di governo della mozzarella di bufala.
La mozzarella di bufala era stata comperata nel mio caseificio di fiducia, Zanchetta a Casale sul Sile, dove acquisto anche tutti i formaggi di latte di capra. 
L'allevamento di bufale e quello di capre sono in zone limitrofe al caseificio, quindi la filiera è corta, a km 0. Inoltre, è garantito che non siano mescolati latti provenienti da animali diversi. Ciò quindi consente di consumare i formaggi di capra con sicurezza, da parte di chi soffre di intolleranza alle proteine del latte vaccino. 
L'idea di utilizzare l'acqua di governo della mozzarella di bufala l'ho presa da Chiara de La Voglia Matta
Una volta intiepidita, ho versato l'acqua di governo nella ciotola del Kenwood. A questo punto ho aggiunto l'olio di riso e la robiola di capra, sempre acquistata nel medesimo caseificio.
Con la frusta a gancio e a velocità minima, ho cominciato ad impastare.


Una volta che gli ingredienti si erano amalgamati, con un lecca-pentola ho spostato la massa dai bordi verso il centro della ciotola. Poi, ho aggiunto le spezie ed il sale alle erbe.
Aumentando mano a mano la velocità, ho continuato ad impastare fino a che tutto fosse ben amalgamato.
Ho coperto la ciotola del Kenwood con la pellicola per alimenti e l'ho messa in forno, con la lucina accesa, cosicché la massa potesse lievitare.
Ho lasciato lievitare per almeno tre ore.
Trascorso questo tempo, con una spatola ho messo l'impasto sulla spianatoia precedentemente spolverata con il Brot Mix.
Ho reimpastato e ho dato la piega all'impasto (seguendo la tecnica del folding che è ben spiegata nel blog di Pat di Pane). Ne ho data una, perché l'impasto è diventato subito bello liscio e maneggiabile.
A questo punto, con la spatola ho porzionato l'impasto in 10 pezzi di peso uguale,
Ho formato quindi delle pallette, che ho messo sulla leccarda coperta da carta forno.
Ho coperto le pallette con uno strofinaccio pulito e le ho lasciate lievitare di nuovo per altri 30 minuti.
Nel frattempo, ho preriscaldato il forno a 220°C.
Ho poi mescolato in una ciotolina il tuorlo d'uovo con lo zucchero ed il pizzico di sale.


Trascorsi i 30 minuti, ho pennellato la superficie dei panini con il pennello in silicone.
Ho infornato la leccarda nel forno.
Dopo 5 minuti, ho abbassato la temperatura del forno a 200°C e i panini hanno cotto per ancora 20 minuti.
Sono pronti quando sono dorati e quando bussando con le nocche il fondo, esso suona vuoto.
Li ho messi poi a raffreddare su una gratella per dolci.
Non si sono raffreddati più di tanto, perché era ora di cena. Così, il cucciolo li ha mangiati senza farcirli, io li ho mangiati con l'uovo al tegamino, il consorte li ha mangiati con la soppressa e con i formaggi. 
Hanno avuto un buon successo, visto che uno tirava l'altro!
I rimanenti li ho avvoltolati in uno strofinaccio pulito e si sono mantenuti morbidi.
Scaldandoli 10-15 secondi in MW. la fragranza rinasce!


Anche questo esperimento è riuscito buono buono!


mercoledì 18 giugno 2014

Latte condensato senza glutine senza lattosio senza proteine del latte e vegan in due versioni .... Vegan Condensed milk gluten free dairy free milk proteins free

Sottotitolo: non solo si sperimenta in cucina, ma si fanno esperimenti in parallelo!


Quando la settimana ha inizio con la coda di un'emicrania, che ha reso il fine settimana un esperienza indimenticabile in senso assolutamente negativo, le vene dei polsi tremano al pensiero di cosa mai potrà accadere.
Nella cucina di Fabipasticcio accade che le idee simili ad api e a bombi ronzanti tra le spighe fiorite della lavanda si concretizzino in esperimenti vari. 
L'idea - ape ronzante era quella di fare a casa il latte condensato e ovviamente di farlo senza glutine, senza lattosio, senza proteine del latte e quindi anche vegan.
Ebbene sì! dopo aver fatto il dulche de leche di latte soja, anche il latte condensato!
Così mi sono messa a cercare in internet diverse ricette per provare a capire come muovermi, delle quali poi riporterò i links.
Dopo aver letto e riletto e ragionato, ho pensato di partire con due esperimenti paralleli e vedere che cosa mai potesse venire fuori, complice anche il fatto di avere una lattina di ottimo latte di cocco bio da smaltire.
Ignoravo però quale incredibile mezzo di assefuazione avrei mai potuto creare... 
... "in realtà, non lo ignoravi, ma stavi fingendo benissimo di non saperlo" puntualizza la voce a
"Carissima, come vedi qualcosa da te l'ho imparata dopo questo tempo di frequentazione..." le ho risposto.

Latte condensato senza glutine 
senza lattosio senza proteine del latte e vegan in due versioni
Vegan Condensed milk gluten free dairy free milk proteins free

Ingredienti prima versione con LATTE DI COCCO

400 ml di latte di cocco #
110 g di zucchero di canna integrale

Ingredienti seconda versione con LATTE DI SOJA

1 litro di latte di soja senza glutine senza lattosio senza proteine del latte #
290 g di zucchero di canna integrale
1 cucchiaino da the di vanilla bourbon #
2 cucchiai da tavola di olio di riso

pentole capienti di varia misura, cucchiai, cucchiaini, cucchiai per mescolare, bilancia, barattoli per la conservazione già sterilizzati di diversa capacità, colino, imbuto da confettura, lecca-pentole.

# ancora una volta ricordo che: per i celiaci e le persone gluten sensitive bisogna accertarsi sempre che ci sia o la SPIGA SBARRATA  o l'apposita dicitura SENZA GLUTINE come da regolamento CE 41/2009 e non dimenticare mai il discorso sulle tracce contaminazioni e cross-contaminazioni. Per il lattosio e le proteine del latte controllare sempre le etichette e le diciture in esse presenti.


Procedimento

Versione 1 con latte di cocco
Ho messo il latte di cocco e lo zucchero di canna in una pentola capace, sul fornello a fiamma media.
Ho mescolato facendo sciogliere bene lo zucchero.
Quando il composto ha cominciato a sobbollire, ho messo la fiamma al minimo.
Ho mescolato di tanto in tanto per non far attaccare la miscela al fondo e ho lasciato che il composto diventasse sempre più denso e di colore più scuro rispetto all'inizio.
Il latte condensato è pronto dopo circa 45 minuti.
Ho preso quindi un barattolo sterilizzato, nel quale ho messo l'imbuto per confetture e, sopra di esso, il colino,
Con un lecca - pentola ho versato e, contemporaneamente, filtrato il latte condensato ottenuto.
Il risultato finale è nel cucchiaino sul piattino verde.
In frigo continua ad addensarsi. Perciò, se si vuole un latte condensato da usare come salsa è meglio diminuire a 30 minuti il tempo di cottura.
Il tempo di addensamento è anche in funzione della quantità di latte di partenza.



Versione 2 con latte di soja
Ho messo il latte di soja, la vanilla bourbon e lo zucchero di canna in una pentola capace, sul fornello a fiamma media.
Ho mescolato facendo sciogliere bene lo zucchero.
Quando il composto ha cominciato a sobbollire, ho messo la fiamma al minimo.
Ho mescolato di tanto in tanto per non far attaccare la miscela al fondo.
Quando il composto era diventato circa la metà, dopo circa 30 minuti, ho aggiunto i due cucchiai di olio di riso.
Ho mescolato e ho lasciato che il composto diventasse sempre più denso e di colore più scuro rispetto all'inizio.
Il latte condensato è pronto dopo circa 1 ora o 1 ora e 15 minuti. 
Dipende da quanto lo si vuole denso. 
L'ho fatto addensare parecchio; perciò, se si vuole un latte condensato più stile salsa, direi di tenere come tempo massimo 1 ora. 
Ovviamente, il tempo di riduzione della parte liquida è funzione della quantità di latte utilizzato
Ho preso quindi un barattolo grande sterilizzato, nel quale ho messo l'imbuto per confetture e, sopra di esso, il colino,
Con un lecca - pentola ho versato e, contemporaneamente, filtrato il latte condensato ottenuto.
Il risultato finale è nel cucchiaino sul piattino chiaro.
In frigo continua ad addensarsi. 


Il latte condensato di cocco ha tutto l'aroma del cocco e si sposa perfettamente con lo yogurt bianco di soja bio, senza glutine senza lattosio e senza zuccheri aggiunti; però, è anche molto goloso da solo ed è infatti così che lo ha apprezzato il cucciolo.
Il latte condensato di soja è stata una sorpresa, in tutti i sensi!
Assomiglia davvero a pura mou, perfetto come alternativa alle salse al caramello, che richiedono un quantitativo enorme di grassi - per evitare il latte, nel caso di intolleranza primaria o secondaria si ricorre alle margarine.
L'olio di riso ha un sapore perfettamente neutro e quindi non copre il profumo e il sapore vanigliato, ottenuto grazie alla vanilla bourbon.
Se non venisse aggiunto alcun grasso al latte di soja, non si riuscirebbe ad avere la cremosità tipica del latte condensato.
Sul perché mi documenterò al riguardo.
Una pecca del latte condensato di cocco è che tende ad assumere una granulosità assente in quello di soja. 
Se si preferisse utilizzare latte di cocco, sarebbe meglio utilizzare dello zucchero a velo.
In ogni caso, la granulosità sparisce a contatto con i liquidi - ho provato il latte condensato di cocco nel caffè espresso: una goduria assoluta!
Tra i due non saprei davvero quale preferire... neanche la voce a, che ho colto in flagrante armata di due cucchiaini, di fronte al frigo aperto.

I links da cui ho tratto ispirazione:

A questa dolcezza abbino un romanzo di Susan Vreeland, La Passione di Artemisia. E' la storia romanzata di Artemisia Gentileschi, una donna in un mondo feroce e declinato tutto al maschile, del suo genio, della sua arte e delle sue piccole vittorie, nonostante le picconate terribili che molti uomini le hanno inferto durante tutta la sua vita.
Buona merenda!

venerdì 13 giugno 2014

Clafoutis alle ciliege integrale senza glutine senza lattosio senza proteine del latte vegan per il #GFFD ... Clafoutis with cherries gluten free dairy free milk proteins free vegan for the #GFFD

Sottotitolo: Per chi ha letto il titolo lunghissimo tutto d'un fiato, doppia porzione!



Magari mancasse il fiato per leggere titoli lunghissimi di ricette! Purtroppo, manca il fiato per via delle temperature e della elevata umidità relativa, ovvero siamo sotto una cappa d'afa!
Persino la voce a ha perso completamente il suo aplomb, mollando ventagli e ventaglietti, abbandonando il suo lunghissimo e piumoso boa di struzzo - tranquilli, anche quello è virtuale e nessun struzzo è stato danneggiato per sua beltà voce a.
Vederla ad occhi chiusi, disfatta, davanti allo splitter mi ha fatto pensare che anche lei fosse "umana"... mai attimo fu più breve di un battito di una ciglia o di un sussurro... quello con cui mi ha apostrofato: "Quello che colore sarebbe? Granatina alla ciliegia fluo con riflessi metallizzati? Pensi davvero di stendere quello smalto sulle unghie dei tuoi piedi?"
"Oltre ad essere bitchy, sei anche voce di poca fantasia, considerata la tua french manicure, così perfetta da dimostrare la sua falsità" - così le ho risposto. 
"Sei un caso clinico incurabile" ha ribattuto e per tutta risposta le ho detto che avrei accesso il forno, dopo che lo smalto sulle unghie dei piedi si fosse asciugato.
Stavolta, il ruolo bitchy l'ho avuto io.
Siamo di nuovo a venerdì ed è arrivato il consueto appuntamento con il #GFFD.


Per questo appuntamento presento una ricetta che ho fatto e rifatto negli anni, ottenendo sempre pessimi risultati, che non han soddisfatto nessuno tranne che il bidone dell'umido. Quante ne ho provate! Ricette prese dai libri, da vari fora, da qualche blog, addirittura traducendo dal francese, visto che la Francia è la terra natale di questa specialità...ma il risultato è sempre stato deludente!
La scorsa settimana ho avuto modo di vedere che due amiche blogger avevano proposto questa ricetta: 
Hiperica di Lady Boheme e La Casa di Artù. Inoltre, come altro segno del destino, avevo tra le mani un prezioso volumetto della Sale & Pepe collection. Così, mi sono messa a studiare e sfruttando al meglio il mio chaltron vibe ho prodotto:


Clafoutis alle ciliege integrale 
senza glutine senza lattosio senza proteine del latte vegan 
per il #GFFD 
Clafoutis with cherries 
gluten free dairy free milk proteins free vegan for the #GFFD


Ingredienti 
per uno stampo da 19x25

300 g di ciliege duroni, meglio se bio, ben lavate, senza picciolo, con il loro nocciolo, come vuole la tradizione*
200 ml di panna di soja senza glutine senza lattosio#
50 g di zucchero integrale di canna
50 g di farina integrale senza glutine senza lattosio senza proteine del latte Werz#
1 cucchiaino da the di vanilla bourbon #
5 g di margarina per imburrare lo stampo
farina integrale per lo spolvero
zucchero a velo senza glutine senza lattosio #

ciotole piccole, ciotola grande, cucchiai, bilancia, cucchiaini, pirofila in pirex 19 x 25,  colino, lecca-pentola.


# ancora una volta ricordo che: per i celiaci e le persone gluten sensitive bisogna accertarsi sempre che ci sia o la SPIGA SBARRATA  o l'apposita dicitura SENZA GLUTINE come da regolamento CE 41/2009 e non dimenticare mai il discorso sulle tracce contaminazioni e cross-contaminazioni. Per il lattosio e le proteine del latte controllare sempre le etichette e le diciture in esse presenti.

Procedimento

Ho preriscaldato il forno a 200 °C.
In una ciotola piccola ho raccolto le ciliege lavate, senza picciolo ma con il nocciolo.
*Inciso: Il perché le ciliege del clafoutis devono avere il nocciolo è ben spiegato qui, qui e anche qui. Inoltre, il clafoutis è solo alle ciliege, con qualsiasi altra frutta, comprese le albicocche o altra frutta con nocciolo, si chiama flognarde.


In una ciotola grande ho pesato lo zucchero di canna integrale e ho versato i 200 ml di panna di soja. Ho aggiunto poi la vanilla bourbon e con il lecca-pentola ho mescolato il tutto.
In un'altra ciotola piccola ho pesato la farina integrale senza glutine Werz e l'ho aggiunta al composto.
Con il lecca-pentola ho mescolato il tutto.
Ho quindi spalmato su tutta la superficie della pirofila la margarina e ho poi spolverato bene con la farina integrale Werz.
Ho disposto le ciliege sul fondo della pirofila, cercando di distanziarle in modo regolare.
Poi, ho versato l'impasto nella pirofila, in modo da coprire le ciliege per 3/4.
Ho infornato in forno caldo, a 200 °C per almeno 25 minuti. 
Però. è sempre bene che ogni forno è un caso a sé; quindi è sempre bene fare la prova dello stecchino, che deve venir fuori pulito.
Una volta cotto ho lasciato raffreddare per almeno 30 minuti.
Poi ho spolverato con abbondante zucchero a velo senza glutine e ho servito.
Finalmente, un clafoutis con i fiocchi!


E' piaciuto a tutti: ai due uomini della mia vita, a me e anche alla voce a, che per una volta è rimasta in religioso silenzio di fronte ad una mia preparazione.
Al Clafoutis abbinerei uno dei casi di Maigret, come L'Ombra Cinese.
Bòn appetit.

lunedì 9 giugno 2014

Muffins alle zucchine e alle erbe senza glutine senza proteine del latte vaccino ... Zucchini and Herbs Muffins gluten free cow milk proteins free

Sottotitolo: Ma lo devi proprio accendere il forno?


Comincia la stagione calda a Venezia.
Sui bassifondi della Laguna si osserva un bel tappeto di alghe; quando è bassa la marea, se ne distinguono i colori: marrone e marrone tendente alla marcescenza, verde chiaro brillante, verde sempre più chiaro fino a diventare biancastro, indicatore della marcescenza delle macro-alghe appartenenti alle Clorofite.
A parte il dettaglio marcescenza, quando la marea è bassa, è bello vedere questo tappeto erboso di vari colori che, in alcuni punti, è circondato dall'acqua. Le implicazioni ambientali sono un po' meno belle, poiché sui bassi fondali così tanta biomassa che va in marcescenza consuma ossigeno, si spostano equilibri, i batteri proliferano, soprattutto quelli anaerobi - che vivono in bassa saturazione d'ossigeno - e si formano composti solforati, dagli odori davvero poco gradevoli.
L'estate scorsa, il manto verde era così esteso da arrivare anche nella barena vicino casa. Quando le alghe han cominciato a marcire, secondo come era il vento, arrivavano in casa delle persistenti zaffate sulfuree che toglievano il fiato. L'effetto peggiore è stata la moria dei pesci, vista la scarsità di ossigeno in acqua.
In quel periodo, l'antidoto a tutto questo cattivo odore per la mia voce a era fumare senza soluzione di continuità le sue Gauloises, creando una cortina fumogena intorno a sé che appestava ancora di più l'aria intorno a me.
Non vorrei ripetere l'esperienza.
Però, il tono acidulo della voce a si è fatto già acre per via del caldo. Infatti, appena mi vede entrare in cucina, comincia a sbuffare anche se non sta fumando.
Per non irritarla troppo, oggi pubblico finalmente una ricetta che ho in archivio da un po', che faccio e rifaccio e che devo sempre al magnifico libro Mostly Muffins di Jean Parè, regalo della mia amica Paola di Vancouver.
Adesso, poi, le zucchine sono nuovamente di stagione!

Muffins alle zucchine e alle erbe 
senza glutine senza proteine del latte vaccino
Zucchini and Herbs Muffins gluten free cow milk proteins free



Ingredienti per 12 muffins 

200 g di farina senza glutine senza lattosio MixIt (DS)#
160 g di fecola di patate #
80 g di amido di mais (maizena)#
1 bustina di cremortartaro+bicarbonato di sodio senza glutine#
2 uova grandi extrafresche cat. O bio
un pizzico di sale
100 g di ricotta di capra bio ben scolata #
100 ml di latte di soja senza glutine senza lattosio senza zuccheri aggiunti (scatola rossa Provamel)#
100 ml di yogurt di soja bianco, bio, senza glutine senza zuccheri aggiunti (Sojasun)#
150 g di formaggio di capra stagionato  grattugiato
3 zucchine bio grattugiate
2 cucchiaini da the di mentuccia secca#
1 cucchiaino da the di menta secca#
1 cucchiaino da the di KrauterSalz (sale) Bad Reichenaller senza glutine senza lievito e senza tante altre cose

ciotola della planetaria, frusta a K per impasti morbidi, oppure ciotola capiente e frullino, misurino per liquidi, bilancia, cucchiai, cucchiaini, pirottini per muffins, stampo da 12 per muffins, grattugie, ciotole

# ancora una volta ricordo che: per i celiaci e le persone gluten sensitive bisogna accertarsi sempre che ci sia o la SPIGA SBARRATA  o l'apposita dicitura SENZA GLUTINE come da regolamento CE 41/2009 e non dimenticare mai il discorso sulle tracce contaminazioni e cross-contaminazioni. Per il lattosio e le proteine del latte controllare sempre le etichette e le diciture in esse presenti.

Procedimento

Preriscaldare il forno a 190 °C.
Ho grattugiato il formaggio di capra. Con l'altra grattugia a fori grossi ho grattugiato le zucchine.
Nella ciotola della planetaria ho messo le uova intere, la ricotta di capra, il latte e lo yogurt di soja. Mescolare il tutto utilizzando la frusta a K per impasti morbidi.
Ho aggiunto gli ingredienti secchi: le farine pesate e miscelate con il lievito (cremore+bicarbonato vanno benissimo per gli impasti salati), il formaggio grattugiato, il sale aromatizzato e le erbe. 
Ho mescolato per fare amalgamare.
Ho poi aggiunto le zucchine grattugiate, continuando a mescolare.
Ho riempito i pirottini per 3/4 con l'impasto.
Ho quindi messo i pirottini nello stampo per muffins e ho infornato. 


Ho cotto per 5-6 minuti in forno caldo a 190 °C; successivamente ho abbassato la temperatura del forno a 180 °G e ho cotto per altri 20-22 minuti. 
Trascorso questo tempo, ho spento il forno e ho lasciato i muffins a raffreddare per 5 minuti nel forno, poi li ho messi su una gratella per dolci.
Sono ottimi caldi, tiepidi e anche freddi.
Buoni con i formaggi freschi, ama anche da soli, serviti in un picnic o in un aperitivo.
Si possono congelare tranquillamente, vanno scongelati in frigo e scaldati con il microonde.
Nonostante le farine senza glutine utilizzate, rimangono morbidi anche il giorno dopo e dopo la scongelamento.


Il libro che abbino a questi muffins è I Salici Ciechi e la Donna Addormentata di Murakami Haruki, uno scrittore giapponese che adoro. E' una raccolta di racconti, che si leggono tra il sorriso e la mestizia, tra il riso sfrenato e il brivido. Tanti differenti sapori che compongono un ensemble superbo, proprio come questi muffins.
Qual è invece il vostro libro?
Bon appétit!

venerdì 6 giugno 2014

Pane al Grano Saraceno da Eric Kayser Larousse du Pain senza glutine senza lattosio senza proteine del latte per il #GFFD ... Buckwheat Bread gluten free dairy free milk proteins free from Eric Kayser Larousse du Pain for the #GFFD

Sottotitolo: il #FOSAN, gli alimenti funzionali, i superfoods, le chiacchierate, le idee e il pane.


Ieri 5 giugno 2014 si è tenuto a Roma il workshop organizzato da Fosan sulla qualità dei prodotti gluten free, del quale GlutenFreeTravelandLiving era media partner. L'organizzazione è stata impeccabile: gli interventi scientifici di alto livello sono stati interessantissimi e ricchi di spunti di studio, gli operatori del settore intervenuti - produttori di alimenti gluten free - molto gentili e disponibili. A tal proposito ringrazio Jessica Manzella di Nutrifree per la lunga e interessantissima chiacchierata. 
Uso sempre le farine della sorella Nutrisì e ringrazio sempre che siano senza lattosio e senza proteine del latte. 
L'ho detto anche in altri post che il lattosio e le proteine del latte andrebbero evitate anche dai celiaci, ma ci si dimentica spesso delle cross reattività e degli effetti sinergici.
Con il carico di entusiasmo accumulato grazie alla splendida giornata di ieri - che mi costringerà a rimboccarmi le maniche e a studiare, come se non bastasse lo studio matto e disperatissimo del mio lavoro, nonché le sue scadenze - oggi affronto il #GFFD.


Pane al Grano Saraceno 
da Eric Kayser Larousse du Pain 
senza glutine senza lattosio senza proteine del latte  per il #GFFD
Buckwheat Bread 
gluten free dairy free milk proteins free 
from Eric Kayser Larousse du Pain  for the #GFFD


Questa ricetta nasce CON GLUTINE  e la versione originale la trovate nel blog di Cicalarauca, assieme ad altre splendide ricette.
Io ho fatto la versione SENZA GLUTINE, ma anche senza lattosio e proteine del latte, perché le farine da me utilizzate ne sono del tutto prive. Ne ho fatte due versioni, o meglio ho aggiustato la prima versione per ottenere quella finale, che ho trovato molto buona.
Come diceva per la versione CON GLUTINE Cicalarauca, anche la versione SENZA sembra lievitare poco, con un impasto poco maneggiabile, vista l'idratazione. Eppure, il risultato finale è davvero buono! Con questo pane, che avevo nell'archivio DA PUBBLICARE da un po', faccio anche onore ai due interventi sul grano saraceno del #FOSAN.

Ingredienti

300 g di farina per pane Nutrisì senza glutine senza lattosio senza proteine del latte (oppure 200g Nustrisì e 100 g Farmo)#
200g di farina di grano saraceno Vital Nature senza glutine senza lattosio senza proteine del latte#
400 g di acqua frizzante tiepida
100 g di yogurt di soja bio senza glutine senza lattosio senza proteine del latte#
1 bustina di lievito di birra liofilizzato bio (9 g)
10 g di sale
farina di grano saraceno per lo spolvero

bilancia, planetaria, lecca-pentola, spatola, coltello in ceramica, spianatoia, carta forno, pellicola per alimenti, teglia da forno.

# ancora una volta ricordo che: per i celiaci e le persone gluten sensitive bisogna accertarsi sempre che ci sia o la SPIGA SBARRATA  o l'apposita dicitura SENZA GLUTINE come da regolamento CE 41/2009 e non dimenticare mai il discorso sulle tracce contaminazioni e cross-contaminazioni. Per il lattosio e le proteine del latte controllare sempre le etichette e le diciture in esse presenti.

Procedimento

Ho pesato tutte le farine nella ciotola della planetaria, aggiunto il lievito di birra liofilizzato, lo yogurt di soja tiepido e  anche l'acqua frizzante tiepida.
Ho impastato poi con la frusta a gancio a bassa velocità; dopo qualche minuto, con il leccapentola ho raggruppato verso il centro la farina rimasta e ho aggiunto su un lato della ciotola della planetaria il sale fino. 
Ho mescolato ancora per amalgamare bene l'impasto, aumentando pian piano la velocità della planetaria al massimo.
Ho lasciato alla massima velocità la planetaria per tre - cinque minuti circa, così l'impasto si è amalgamato perfettamente.
Si ottiene un impasto morbido, piuttosto molle.
Ho coperto la ciotola con della pellicola per alimenti e ho messo a lievitare l'impasto in forno con la lampadina accesa. 
Ho fatto lievitare 3 ore e 30 minuti.
Trascorso questo tempo, l'impasto sembrerà poco lievitato, morbido, ma lavorabile.
Dopo aver spolverato con la farina di grano saraceno il piano di lavoro, con una spatola pulita ho messo la massa lievitata sul piano; aiutandomi con la farina di grano saraceno, ho dato una sola piega all'impasto e ho formato un rettangolo di 18-20 cm x 35 cm circa.
Ho diviso l'impasto in due parti, che ho posto sulla teglia coperta di carta forno.
Ho coperto i due pani con un tovagliolo, facendo lievitare per altri 30 minuti circa.
Intanto ho scaldato il forno a 220 °C.


Trascorsi i 30 minuti, ho fatto dei tagli incrociati sulla superficie dei pani con il coltello di ceramica, ho spolverato ancora la superficie con la farina di grano saraceno e ho infornato. 
Dopo 10 minuti circa ho abbassato la temperatura a 200 °C e ho cotto per altri 30 minuti circa - dopo circa 20 minuti ho bussato con le nocche sul fondo per sentire che suonasse vuoto e ho lasciato cuocere per altri 5 minuti per far colorare la crosta.
Va ricordato che ogni forno è comunque a sé
Il risultato è stato questo pane profumato, con una bella crosta e una  mollica  morbida al punto giusto. I tagli non sono risultati evidenti, perché erano poco profondi - un errore da non ripetere la prossima volta.
A questo pane abbino un bel libro di poesie, stavolta: Poesie di Rabindranath Tagore (chiedo venia per i mancati accenti, che la tastiera italiana non permette).
"Se tu non parli riempirò il cuore del tuo silenzio e lo sopporterò. Rimarrò immobile ad attendere come la notte in veglia stellata, a testa china, paziente"
Fare il pane è come la vita, come l'amore: ci vuole pazienza, sopportazione e restare fermi. Poi, quel silenzio, quella veglia, quella notte si accendono di profumi, si arricchiscono di sentimenti e sensazioni.
Voi che libro ci abbinereste?


Bon appétit!

mercoledì 4 giugno 2014

Ciocorì extrafondente senza glutine senza lattosio senza proteine del latte senza zuccheri aggiunti ... Extra Dark Rice Chocolate Bars gluten free dairy free milk proteins free no sugar added

Sottotitolo: Going back to the roots of my husband's family and going back to the basic in the kitchen


Non so se i giorni con il friccicore siano in relazione con i rovesci temporaleschi che da più di qualche giorno ci fanno compagnia, però di fatto le ultime settimane sono state molto adrenaliniche.
La scorsa settimana è stata ricchissima di eventi: il saggio di pianoforte del mio cucciolo che cresce, la preparazione delle attività di laboratorio con i bimbi  e i preparativi per la tavola dei dolci etnici per la Festa della Primavera, che è la festa del quartiere dove vivo, il lavoro e le sue scadenze...insomma tanta tanta adrenalina! 
Però, che soddisfazione!
Il saggio è andato benone, la rassegna dei dolci etnici è ancora in sordina, ma sta crescendo e i laboratori? Un vero successo! Tanta partecipazione, tanti sorrisi, tanto riciclo, tanto divertimento! Questo successo lo divido con gioia con le amiche che mi hanno aiutato con i bimbi, i cui sorrisi sono stati il ringraziamento più bello.
La settimana appena trascorsa è servita a smaltire quell'adrenalina correndo dietro ad altre scadenze - sempre lavorative - e organizzando una nuova spedizione in terra triestina, la seconda in poco tempo.
L'antefatto è che nel Cimitero di Sant'Anna a Trieste c'è la tomba di famiglia degli avi di mio marito. Fu suo papà a ritrovarla anni addietro; qualcosa come tredici anni fa andammo a Trieste a sistemarla.
Son passati anni ed eventi tristi.
Nel frattempo, mio marito ha continuato la ricerca iniziata da suo papà, arrivando a scoprire che il bisnonno veniva da un piccolo paese situato sulle colline dell'Istria, che si era trasferito a Trieste e poi suo nonno da lì si era trasferito qui in Veneto.
Così, a fine aprile siamo andati, con cucciolo al seguito, prima a Trieste, per verificare le condizioni della tomba, poi a Oprtalj, il paese dove tutto ebbe origine. Abbiamo ritrovato la tomba facendo con un po' di fatica, poiché era praticamente inglobata dalla vegetazione; ecco perché ci siamo subito ripromessi di tornare, armati di attrezzi, e di ripulire il tutto.
La gita ad Oprtalj si è rivelata ricca di suggestioni e notizie e ci siamo ripromessi di tornare, assieme agli zii americani.
Finalmente, lunedì 2 giugno, Festa della nostra Repubblica, armati di seghe, cesoie, occhiali di protezione e guanti e tanta energia siamo partiti alla volta di Trieste. Una volta arrivati, tutti e quattro - cucciolo incluso - ci siamo dati da fare e abbiamo segato, potato, segato e potato ancora...insomma, in meno di due ore la tomba è tornata alla luce del sole, mentre le ramaglie e la spazzatura sono finite dove dovevano finire. Dopo aver tanto faticato, siamo partiti alla volta di un posto meraviglioso, in Slovenia: il Parco Škocjanske jame, dove si trovano delle grotte meravigliose, che sono patrimonio dell'Unesco e rientrano nella Convenzione di Ramsar, nonché parte della riserva della Biosfera Kras.


Dopo aver visitato questa meraviglia della Natura, dove davvero ci si rende conto che la Terra è viva, respira e cambia, anche se ad una velocità completamente diversa rispetto a quella della nostra esistenza umana, posso scrivere un manuale su come superare le proprie paure, passando dal buio ai luoghi chiusi, con una puntata sulla paura del vuoto e le vertigini - il profondo canyon dove scorre il fiume Fiume è da brivido! Solo vedendo la foto del ponte sospeso sul canyon mi sudavano le mani, dopo averlo fatto non erano solo le mani a sudare... 
Alla fine della visita, non ero provata dalla fatica, ma dall'ansia generata dalle paure di cui sopra. Però, ce l'ho fatta!
"Se è per questo, hai anche fatto i quatto e più piani della torre di San Gimignano, riemergendo da tale avventura in uno stato che dire pietoso è poco!" sottolinea la voce a, quella bitchy... 
"Beh...però, le gambe e le mani tremavano tanto meno rispetto a San Gimignano...è la diaforesi che mi strema..." ribatto io.
"Ciò accade perché sei eccessivamente emotiva e ansiosa. La crescita della tua ansia è direttamente proporzionale a quella della tua età" rimbecca la voce a, più bitchy del solito.
Per riconsolarmi da questa prova e per accontentare la richiesta fattami dal mio cucciolo qualche tempo fa, ho preparato questo dolce, sempre tenendo a mente i fondamenti del cook from the scratch di Jamie Oliver.

Ciocorì extrafondente 
senza glutine senza lattosio senza proteine del latte senza zuccheri aggiunti 
Extra Dark Rice Chocolate Bars
gluten free dairy free milk proteins free no sugar added


Il cucciolo ha assaggiato e consumato con piacere la torta mars e riso soffiato, che fa la Nico; però il cucciolo ama anche il cioccolato fondente ed extra-fondente e mi ha chiesto di fare l'alternativa alla torta mars e riso soffiato. Ovviamente, io volevo farla senza glutine, senza lattosio, senza proteine del latte.
Avevo elaborato la ricetta nella mia mente, grazie ad una ricetta di Ina Garten, che adoro. 
Poi, ho scoperto che questa ricetta ha numerosi varianti senza glutine, come ad esempio questa di Annalisa Senzaglutinepertuttiigusti, che però contiene burro e cioccolato al latte.
Quasi tutte le ricette senza glutine contengono burro e anche zuccheri aggiunti sia nel riso soffiato sia nella ricetta in sé.
Volevo preparare qualcosa che fosse facile, veloce, golosa, ma anche relativamente sana, sfruttando le splendide qualità del cioccolato extra-fondente. Ci sono riuscita! 
"Alla grande, mamma!" è stata la chiosa del cucciolo.

Ingredienti
per una teglia da 20 x 30

125 g di riso soffiato senza glutine senza lattosio senza proteine del latte senza zuccheri Vital Nature #
500 g di cioccolato extra fondente  senza glutine senza lattosio senza proteine del latte #* (72% Novi)
3 cucchiai di olio di riso

ciotola capiente, cucchiaio, bilancia, teglia, tagliere, coltello in ceramica, coltello in acciaio, lecca-pentola, carta forno, pellicola per alimenti senza PVC, scatole di latta

Tempo: 10 minuti più 3-4 ore in frigo

# ancora una volta ricordo che: per i celiaci e le persone gluten sensitive bisogna accertarsi sempre che ci sia o la SPIGA SBARRATA  o l'apposita dicitura SENZA GLUTINE come da regolamento CE 41/2009 e non dimenticare mai il discorso sulle tracce contaminazioni e cross-contaminazioni
Per il lattosio e le proteine del latte controllare sempre le etichette e le diciture in esse presenti.
* Oltre a non garantire che il prodotto è senza glutine, molti brands usano tra gli ingredienti del cioccolato fondente ed extra-fondente proteine del latte vaccino e lattosio. Molti brands senza glutine presentano comunque la dicitura "può contenere tracce di lattosio" o "può contenere tracce di latte" o "può contenere tracce di proteine del latte". Questi prodotti sono assolutamente sconsigliati per gli allergici. Per coloro che presentano intolleranza primaria o secondaria al lattosio (proteine del latte), questi prodotti possono essere utilizzati, con cautela, perché è sempre bene evitare sovraccarichi e sovraffaticamenti dell'organismo.



Procedimento

Sul tagliere ho spezzettato il cioccolato extra-fondente, con il coltello di ceramica.
Ho posto i pezzetti del cioccolato in una capiente ciotola.
Ho poi versato 3 cucchiai di olio di riso nella ciotola.
Ho messo la ciotola nel MW, 900 W per un minuto e 30 secondi. Ho mescolato con il lecca-pentola e ho rimesso la ciotola nel MW, 900 W per un minuto e 30 secondi. Ho quindi mescolato finché fosse tutto completamente sciolto.
L'olio di riso, come un altro grasso (lipidi), aiuta ad ottenere una consistenza più liscia e più gestibile, soprattutto se il cioccolato fuso va utilizzato nelle coperture.
Una volta sciolto il cioccolato extra-fondente, ho aggiunto i 125 g di riso soffiato, che non ho tostato perchè era già sufficientemente croccante.
Ho coperto il fondo della teglia e i bordi con della carta forno.
Ho posto il composto di cioccolato e riso soffiato nella teglia così ricoperta, livellando bene il composto con il lecca-pentola.
Dopo aver livellato bene il composto nella teglia, ho ricoperto il tutto con la pellicola per alimenti e ho messo in frigo.
Trascorso il tempo necessario per far rapprendere il cioccolato, ho tolto la teglia dal frigo.
Ho tolto il cioccolato dalla teglia e con un coltello in acciaio ho tagliato a quadretti, come fossero cioccolatini.
Per la conservazione, ho messo i pezzi ottenuti  nelle scatole di latta, alternando ad uno strato di cioccolatini un foglio di carta forno. 
Ho poi posto le scatole in frigo.
Con le dosi di questa ricetta ho riempito due scatole di latta...però durano comunque poco, perchè sono peggio delle ciliege! 


Ne gradite uno?