Sottotitolo: l'unica ed inimitabile ispiratrice di questa ricetta è Simona di A Casa di Simo e la ricetta è questa.
"Potresti spiegarmi perché quando si tratta di citare, le persone si scoprono spesso incapaci di scrivere?" mi apostrofa la voce a bitchy.
" uh?" ribatto io.
"Sì, sì, dai che hai capito...quando una persona scrive un articolo cita le fonti, quando scrive una tesi cita le fonti, quando si esegue una ricetta anche lì si dovrebbero citare le fonti..." si accalora la voce a bitchy.
" Stai rimestando nel torbido? Finito le tue gauloises? Si sta spiumando il boa di struzzo e non me ne sono accorta?...primi sintomi della menopausa?" le rispondo...
" Non sta a cominciare a fare la bitchy con me, eh! Hai ancora un sacco di strada da fare nelle mie scarpe e con i tacchi sembri un ornitorinco che cammina sulle uova..." ribatte la voce a bitchy.
Ohibò - penso - un ornitorinco che cammina sulle uova? Beh, se sono le sue non c'è problema, se sono di qualche altro ornitorinco forse sì...
"Ehi! ti ricordo che domandare è lecito e cortesia è rispondere, quindi sei pregata di rispondermi..." mi distoglie dai miei pensieri la mia voce a quella bitchy.
" Certo che bisogna citare, sempre e comunque...anche quando ci si comporta come me, che leggo una ricetta...poi mentre la eseguo, mi dimentico - pour parler - che tra gli ingredienti ci sono le uova o la scorza di limone e, con l'occhiometro o lo spannometro, aggiusto in corso d'opera...nonostante ciò, io cito. Sempre." le rispondo.
"Anche stavolta hai combinato uno dei tuoi pasticci, eh?" mi apostrofa lei, mentre addenta elegantemente una fetta di questo dolce.
La tentazione di dissimulare è tanta, ma anche tanto inutile e quindi ribatto: "la classe della chaltron woman mica è acqua...sono però indecisa tra grappa o rum? Secondo te, quale si abbina meglio?".
Ma ho parlato all'aere, perché la voce a bitchy si era già volatilizzata con il piatto della torta, le sue gauloises, il boa di struzzo e tre - quattro tomi sotto il braccio.
Forse avete già capito che cosa è successo mentre eseguivo questa ricetta...
Treccia alla ricotta di capra senza glutine senza proteine del latte vaccino senza uova
Plait with goat ricotta gluten free milk proteins free egg free
Ingredienti
500 g di ricotta di capra fresca, ben sgocciolata
500 g di farina per dolci NutriSì senza glutine senza lattosio senza proteine del latte#
1 cucchiaino da the di vanilla bourbon in polvere#§
2 cucchiai da tavola di sciroppo d'acero§
200 g di yogurt di soja bianco bio senza glutine senza lattosio senza proteine del latte#§
200 g di zucchero di canna grezzo
1 bustina di lievito Bio Vegan (cremore+bicarbonato già miscelati) senza glutine#
confettini colorati Bio Vegan senza glutine#
latte di riso senza zuccheri aggiunti per spennellare
farina di riso per lo spolvero Molino Rossetto senza glutine senza lattosio senza proteine del latte#
ciotola della planetaria Kenwood, frusta a K per impasti morbidi, bilancia, ciotolina, cucchiai e cucchiaini, pennello in silicone, carta forno, teglia da forno, gratella per dolci, piatto di portata
# ancora una volta ricordo che: per i celiaci e le persone gluten sensitive bisogna accertarsi sempre che ci sia o la SPIGA SBARRATA o l'apposita dicitura SENZA GLUTINE come da regolamento CE 609/2013, che sostiuisce il regolamento CE 41/2009, da D.L 111/1992, da Regolamento di esecuzione CE 828/2014 e nota del Ministero della Salute prot. 600.12/A32/2861. Inoltre, per ulteriori informazioni leggere anche qui e non dimenticare mai il discorso sulle tracce e contaminazioni e cross-contaminazioni. Per il lattosio e le proteine del latte controllare sempre le etichette e le diciture in esse presenti.
§letta la ricetta, in corso d'opera non mi sono ricordata dell'aroma di limone e quindi ho fatto di testa mia, ma l'accoppiata sciroppo d'acero - vanilla bourbon is made in heaven; inoltre mi ero dimenticata che nella ricetta originale ci volesse un uovo, vedendo che l'impasto si sbriciolava ho aggiunto il mio fido yogurt di soja e quindi la ricetta "inconsapevolmente" è pure senza uova.
Procedimento
Ho preriscaldato il forno a 180°C.
Ho pesato tutti gli ingredienti nella planetaria, tranne il lievito, il latte di riso e i confettini colorati.
Con la frusta a K per impasti morbidi, a velocità crescente ho amalgamato tutto.
Ho poi aggiunto il lievito e mescolato nuovamente.
Una volta che si è formata la palla, ho diviso l'impasto in tre parti di uguale peso - pesate sulla bilancia.
Ogni parte è stata ulteriormente divisa in due.
Ho così ottenuto sei palline di uguale peso.
Ho steso, su un piano spolverato con farina di riso, ogni pallina a forma di salsicciotto.
Ho intrecciato due salsiccioti tra loro e li ho infine chiusi a formare una ghirlanda.
Ho spennellato le tre ghirlande con il latte di riso e le ho ricoperte con i confettini colorati.
Ho infornato in forno caldo per circa 30 minuti, facendo ovviamente la famosa prova stecchina.
Una volta cotte, ho lasciato raffreddare sulla gratella per dolci.
Mi sono lasciata inebriare dal profumo delle ghirlande.
Una volta tiepide, le ho messe sul piatto di portata e via alla degustazione!
Nonostante tutti questi senza: glutine, proteine del latte vaccino e uova, è una cosa sublime! Non è dolcissima e si mangia a colazione, ma pure a merenda, magari anche con un velo di confettura home made. Buona, anzi buoniffima davvero!
A questa splendida ricetta dal blog di Simona abbino Anna Karenina...perché mi devo consolare (sic!).
Sto ancora leggendo Anna Karenina, ma temo di essere l'unica impermeabile al suo fascino, alle sue atmosfere e ai suoi personaggi. Mi sono davvero imposta di terminarlo e sono ormai a tre quarti del libro.
So che anche questo è stra-osannato, decantato da molti come capolavoro immortale, grande classico da non perdere, meraviglioso, corredato da una approfondita analisi dell'uomo - e anche della donna.
Finora non mi è piaciuto, tranne alcuni passi in cui viene descritta la vita in campagna di Levin prima e dopo il suo matrimonio con Kitty.
Rappresenta il classico libro che essendo un classico - scusate la cacofonia - va letto una volta nella vita. La mia postilla è: una tantum e basta.
Ho anche provato a leggerne alcuni passi inebriata dalla grappa, utilizzata per una confettura, ma l'effetto sortito è stato nulla.
A capo chino ed in ginocchio sui ceci, ammetto che Anna Karenina non è affatto nelle mie corde, ma che lo finirò, perché poi devo tuffarmi nell'Iliade.
Per dimostrarvi il mio pentimento, offro anche a voi una fettina di questa treccia, confetture home made assortite, café au lait o the...mi perdonate?