domenica 17 luglio 2011

Pastafarianesimo, Etichette alimentari, legislazione, Unione Europea e...senza glutine.


Pastafarian oh yeah...la notizia è di due giorni fa (pastafarianesimo e foto sulla patente), un signore austriaco è riuscito ad avere finalmente la foto che voleva sulla patente, appellandosi al fatto che per motivi religiosi e di tradizione c’è chi ha la foto sui documenti con copricapi diversi. E ha avuto finalmente quello che voleva: farsi fotografare con uno scolapasta – che dicono fosse verdino – in testa, poichè seguace del Pastafarianesimo. De gustibus...
Però, riflettevo su quante cose imparo ancora, nonostante la mia età adulta...
Ecco ho scoperto il Pastafarianesimo, nato per controtendenza rispetto all’insegnamento del disegno divino o creazionismo...sono rimasta affascinata non tanto dal fatto che il mostro volante degli spaghetti possa aver “disegnato” l’universo, ma soprattutto che i cambiamenti climatici globali sono direttamente correlati alla scomparsa dei pirati! Altro che gas serra, effetto frigorifero, la ENSO, le carbon footprints, le nitrogen footprints...macchè! Il vero fattore chiave del cambiamento climatico globale sono i pirati!
Anni di studio buttati al vento...Uhm, uhm, uhm...che sia un altro grande segnale che mi dice di cambiare lavoro?
E subito dopo nella mia testa tutto un susseguirsi di interrogativi...e di voli che neanche Pindaro avrebbe osato pensare, neanche nei suoi giorni migliori...
Chissà mai se verrò toccata anche io dal mostro volante degli spaghetti? Ma soprattutto...ci sarà la versione “senza glutine” del mostro volante degli spaghetti??? E che etichetta riporterà? Ma avrà la spiga sbarrata? Avrà l’etichetta “dietetico” o no??? E le tracce, mi garantirà di rispettare il livello delle tracce???...Questi so’ i veri problemi della vita...
Il perchè dei miei interrogativi è spiegato da diverse amabili discussioni e riflessioni che in queste settimane hanno nutrito la mia mente e quella di diverse altre foodbloggers che hanno fatto e continuano a fare “la storia” del “senza glutine”...
Scrivendo in maniera un po’ più seria, è sempre meglio cominciare dal’inizio, step by step.

Step 0 (partiamo da fermi)...la legislazione: passato presente e futuro.(qui di seguito i links gentilmente forniti da Olga (http://uncuoredifarinasenzaglutine.blogspot.com/)
1. Decreto legislativo italiano n.111/1992 in attuazione di una direttiva del 1989 la più vecchia in materia, in tema di prodotti destinati ad una alimentazione particolare http://www.sisteweb.it/doc/coderb/111-92.pdf

2.  Legge italiana sulla celiachia http://www.parlamento.it/parlam/leggi/05123l.htm

3. Regolamento CE del 20 dicembre 2006 relativo relativo alle indicazioni nutrizionali e sulla salute fornite sui prodotti alimentari http://eur-lex.europa.eu/LexUriServ/LexUriServ.do?uri=OJ:L:2006:404:0009:0025:IT:PDF

4. Linee guida di Federalimentari basate sul regolamento di cui sopra (20/12/2006):

5.Regolamento CE del 20 gennaio 2009 (n.41) che regola in modo specifico la composizione e l'etichettatura dei prodotti senza glutine (è quello che uniforma le soglie a livello comunitario a partire dal 2012):

6. Direttiva CE del 6 maggio 2009 (n.39) che è quella che la Proposta criticata vorrebbe abrogare, relativa a prodotti alimentari destinati ad una alimentazione particolare http://eur-lex.europa.eu/LexUriServ/LexUriServ.do?uri=OJ:L:2009:124:0021:0029:IT:PDF

7. Testo della Proposta UE (20.06.2011) sulla eliminazione della dicitura "dietetico":
 http://www.europarl.europa.eu/RegData/docs_autres_institutions/commission_europeenne/sec/2011/0763/COM_SEC(2011)0763_IT.pdf


Step 1 che cosa apparse sui giornali e nei meandri della rete? 
...c’e sempre qualcuno pronto a cavalcare un’onda che fa apparire come “la perfetta”, ma in realtà...
Per quanto concerne le etichette invece

Step 2 in merito alle tracce, ho già spiegato abbondamente l’argomento (http://fabipasticcio.blogspot.com/2009/05/tracce-e-limiti-di-legge-per-il-le.html
Mi preme sottolineare che il limite italiano dei 20 ppm (mg/kg) è stato accettato dalla UE come limite per i prodotti “senza glutine”. Ciò è anche riportato nelle fonti bibliografiche da me utilizzate per il post sulle tracce (AIC Umbria e AIC Lombardia...preso bene nota?). Tale limite è estremamente protettivo, ma mancano ulteriori informazioni riguardanti la soglia giornaliera di glutine per il celiaco (potrebbe essere assimilata di fatto alla NoAEC, cioè no adverse effect concentration, concentrazione di non effetto) e quindi si ragiona in maniera cautelativa.

Step 3 come ha spiegato Olga (http://uncuoredifarinasenzaglutine.blogspot.com/), il decreto italiano del 1992 è ancora in vigore. Esso sarà probabilmente integrato/modificato quando verranno recepite le direttive legislative europee in merito alle etichette, alle tracce e alle diciture relative (“senza glutine”, “a basso contenuto di glutine” “dietetico”, ecc.).

Step 4 E’ uscita la legge sulle etichette (link), che riguarda non solo le etichette del “senza glutine” e “dietetico”. Che cosa cambierà? Non cambierà l’etichetta “senza glutine” e non cambierà il limite dei 20 ppm (mg/kg). Cambierà l’etichetta “dietetico”
Ciò me lo ha ben spiegato Olga (http://uncuoredifarinasenzaglutine.blogspot.com/)
“E' un discorso che riguarda la dicitura "dietetico" e non "senza glutine" e potrebbe riguardare la possibile modifica (si deve vedere se abrogativa o meno) del decreto (italiano) 111 del 1992 sulla etichettatura dei prodotti dietetici. il decreto del 1992 dice praticamente cosa deve essere riportato in etichetta da una azienda che voglia immettere sul mercato un prodotto dietetico. Se ci sono tutti i requisiti previsti dalla legge, il Ministero lo iscrive come prodotto dietetico: è questa la notifica sul registro di cui parla l'UE. Ma evidentemente per i prodotti "normali" ma che riguardano la salute vige un regime differente per cui non basta la semplice notifica è necessaria anche una autorizzazione da parte della UE stessa attraverso il suo comitato scientifico. Si tratta quindi di una procedura più complessa e ardua che mette in difficoltà le aziende. Le quali - dice la proposta - molto spesso proprio per aggirare questa procedura registrano come dietetico un prodotto "normale" con due conseguenze: la prima per il consumatore che lo paga 4 volte di più; la seconda per le ditte produttrici tutte per le quali sul mercato si crea una alterazione del regime di concorrenza o ancora il fatto di seguire a seconda del paese di commercializzazione procedure diverse ed etichettature diverse: es. in Italia dietetico ed in Francia il medesimo prodotto solo indicato come importante per la salute e magari costa meno. E si crea il caos. Ora quindi il punto che lascia tutti in dubbio non è tanto il volere togliere la dicitura dietetico ( e non senza glutine) ma le modalità con cui questo verrà attuato: toglierlo mantenendo le garanzie di informazione adeguate. E la proposta sceglie l'opzione due e cioè quella che abroga (non il regolamento 41 del 2009, ma il 39 del 2009 sulla dicitura "dietetico") mantenendo però le discipline speciali per quei consumatori più deboli. I quali sono bambini e lattanti e gli utenti dei prodotti a fini medici speciali, tra cui entrano per loro stessa definizione i prodotti senza glutine (sono andata a guardarmi la definizione UE dei prodotti a fini medici speciali). Delle 4 opzioni è quella che meglio contempera secondo loro la tutela informativa del consumatore con le esigenze di coerenza del mercato. In definitiva questo significherebbe che il prodotto resta "senza glutine" e così viene indicato (perché è l'aspetto disciplinato dalla normativa UE speciale 41 del 2009) ma non sarà considerato dietetico. Per cui non sarà più sottoposto a semplice notifica previa verifica dell'esistenza di tutti i requisiti come dichiarati dalle aziende, ma dovrà ottenere l'autorizzazione da parte del comitato scientifico dell'UE”.

Step 5 Parliamo allora dell’etichetta “dietetico”...scusate la ridondanza delle informazioni, che per la conoscenza non sono però mai troppe.
Lo stato dell’arte dell’Italia tramite le parole di Olga
(http://uncuoredifarinasenzaglutine.blogspot.com/):
“in Italia la qualifica di dietetico si acquista con la notifica del Ministero che prende il prodotto e lo mette dentro una lista. Notifica significa in parole povere che Il ministero effettua un controllo solo di forma su quanto c'è scritto sulle scatole e quindi sul contenuto dell'etichetta. Se quanto scritto in etichetta è quello che ci deve stare secondo l'elenco dei requisiti che la legge detta obbligatoriamente, il prodotto automaticamente è dietetico. Ora è proprio questo che storce la UE che dice: siccome è diventato più facile iscrivere un prodotto dietetico piuttosto che un prodotto normale con impatto sulla salute che invece deve sottostare a controlli rigidissimi ed ottenere l'autorizzazione del comitato scientifico UE, facciamo una bella cosa togliamolo sto’ dietetico così se il prodotto ha impatto sulla salute (ed un dietetico ce l'ha) sottostanno ai controlli pure loro. Perché per adesso fanno i furbi: iscrivono un prodotto come dietetico per aggirare la legislazione sull'alimentazione. In ogni caso e lo ripeterò fino alla sfinimento la UE ha detto che non toccherà la normativa speciale valida per alcune categorie di consumatori più deboli (bambini, lattanti e utenti di prodotti a fini medici speciali: celiaci, diabetici, aproteici) che hanno bisogno di tutte le informazioni necessarie più degli altri.” 
A me, personalmente, dopo questa spiegazione chiara e precisa, un brivido di dubbio mi ha accarezzato la schiena...e mi son chiesta “ma perchè tutto questo gridare “al lupo, al lupo” o meglio “alla UE, alla UE” allora??? Voi non ve lo sareste chiesti e/o non ve lo chiedereste?

Step 6 e cito ancora Olga (http://uncuoredifarinasenzaglutine.blogspot.com/), in quanto esperta della materia (non soltanto del senza glutine) “tutti i prodotti hanno questi controlli; altrimenti se in etichetta si scrive 2 ed invece è 4 è reato di frode, ma poi, dopo i laboratori e l'etichettatura, avviene la notifica automatica del ministero, mentre i prodotti normali con impatto sulla salute sottostanno ad autorizzazione UE. In parole ancora più povere la UE vorrebbe uniformare la legislazione e far sottostare il prodotto dietetico alla legislazione dei prodotti normali con impatto sulla salute... fatte salve le normative speciali per consumatori debolissimi...” 
Ecco, dopo questa ulteriore spiegazione ho pensato “benissimo! I controlli servono perchè un prodotto alimentare, anche se senza glutine, sia un prodotto valido, nutriente e non rischioso sotto ogni punto di vista. Ci sarà una maggiore tutela e quindi perchè protestare nei confronti di una maggiore tutela?” Per amore di precisione, sottolineo ancora una volta che nelle fonti da me consultate (tra le quali AIC Umbria e AIC Lombardia) per spiegare le etichette e le tracce, le etichette sono spiegate in accordo con quanto finora detto da Olga, considerata anche la direttiva UE ecc.
...Ehm, ehm, ehm, perchè ho la sensazione che qualcuno non sappia bene cosa faccia la sua destra e la sua sinistra? E sottolineo che la UE non ha minimamente toccato il discorso “buono” erogato dalle ASL. Questo rimane e rimarrà di competenza nazionale e regionale.

Step 7 La discussione sulle etichette ha una coda, che riguarda i prezzi e la commercializzazione dei prodotti “senza glutine”. E’ vero che in Italia il celiaco diagnosticato* ha diritto ad un buono dall’ASL, è vero che la diffusione dei prodotti attualmente è migliore rispetto a qualche anno fa, ma c’è tanta tanta strada da fare ancora. Sono ridondante, ma bisogna migliorare la diagnostica, bisogna migliorare la diffusione, così che i prodotti si trovino a prezzi ragionevoli ovunque, come già accade in altre nazioni europee, poco oltre i nostri confini italiani (parlo per esperienza personale e diretta), bisogna informarsi, capire, e cominciare a non pensare più in maniera “lobbistica”. Quanto è accaduto, grande fiammata eppoi più o meno silenzio – ma dubito che si sia davvero compreso la portata del cambiamento – è la dimostrazione del fatto che la mentalità “lobbistica” attrae persone, perchè promette garanzie e tutela, ma attualmente è davvero il momento di sapere per chi realmente sono le garanzie e la tutela, perchè non è affatto scontato che siano per il consumatore. Anzi.
Purtroppo, va detto che a volte chi è direttamente coinvolto, perchè presenta la celiachia o perchè la presenta un figlio o una figlia o un parente, certe cose non vuole sentirle, vederle, toccarle, ma gli basta che scenda tutto dall'alto o quasi. Mia forte convinzione è chese continuiamo così saremo qui a raccontarci la storia dell'orso che non c'è; invece è ora che cominciassimo a contare i peli delle zampe delle pulci di chi ci vuole ancora raccontare la storia dell'orso che non c'è.
Sebbene le pecore seguano il montone, non sono prive di intelligenza, come noi umani crediamo...la lettura di Glennkill è stata illuminante su questo (...magari ne parlerò in altro post).

* In Italia per la diagnosi definitiva di celiachia (accompagnata da erogazione del buono) è indispensabile una biopsia dell’intestino tenue con il prelievo di un frammento di tessuto, dall’esame istologico del quale è possibile determinare l’atrofia dei villi intestinali. Come ho spiegato nel post sulle contaminazioni e le tracce (http://fabipasticcio.blogspot.com/2011/06/contaminazioni-cross-contaminazioni.html), spesso le sinergie tra diverse malattie autoimmuni non sono adeguatamente considerate.
§ per i celiaci e le persone gluten sensitive: accertarsi sempre che ci sia o la SPIGA SBARRATA  o l'apposita dicitura SENZA GLUTINE  come da regolamento CE 41/2009 e non dimenticare mai il discorso sulle tracce e cross-contaminazioni.
http://prevenzione.ulss20.verona.it/celiachia_regolamento41.html
http://prevenzione.ulss20.verona.it/celiachia_produzionealimenti.html

Le fonti utilizzate: la conoscenza in materia legislativa e del senza glutine di Olga
(http://uncuoredifarinasenzaglutine.blogspot.com/)
presentazioni di AIC Lombardia e Umbria
studi personali

sabato 16 luglio 2011

Buona Festa del Redentore

"Profondità misteriosa
il bicchiere
che disseta l'anima"
(Pensiero 10)

Buona Festa del Redentore a tutti coloro che passano di qua, lettori/commentatori/amici, a tutti coloro che vado a visitare da lettrice/commentatrice/amica, a chi è lontano dagli occhi ma sempre vicino nel cuore, a chi è nel cuore e basta...che sia una buona festa.