Sottotitolo:
Se solidarizzi "Ma che ne sai tu di Charlie!",
se stigmatizzi "eh, ma stai dalla parte loro",
se fai le condoglianze "eh, ma tu quel cantante non l'hai mai ascoltato,
se ignori "dov'eri quando si postavano le cose serie,
se partecipi "la Rivoluzione non si fa sul PC".
Oh ragazzi, siamo sicuri di averlo capito bene 'sto concetto di libertà.
(Matteo Bellizzi)
E' venerdì sera.
E' tardi.
Io e la mia voce a ci siamo svegliate fisicamente male - per via del trigemino che è di nuovo un lupo affamato - e anche moralmente male - per grandi e piccole cose vicine e per tutti gli accadimenti che sono accaduti sì lontano da noi, ma che sono e rimarranno una ferita beante e dolorosa.
Io e la voce a bitchy abbiam cercato conforto nelle parole sagge di altri uomini; tra aforismi e motti, tra Voltaire e Schopenauer, alla fine quello che ci veste alla perfezione è un aforisma dell'immenso Karl Kraus:
Chi ha qualcosa da dire si faccia avanti e taccia.
Tacere nel senso di riprendere fiato, pensare, riflettere prima di esprimersi, cercando di trovare le parole giuste... nonostante uno possa avere una voce a bitchy, come me.
La mia voce a bitchy non ha una vena di polemica, ha arterie intere di polemica! Però, sa bene e me lo insegna ogni giorno che la libertà è libertà del dissenso, laddove cresce il dialogo.
Il dialogo l'interazione di due persone pensanti, che interagiscono tra di loro, che parlano "disapprovandosi, ma difendendo fino alla morte il diritto l'uno dell'altro" di dissentire.
Altrimenti è un soliloquio.
Certo, a volte capita di essere una voce nel deserto, ma quella è un'altra dolente storia.
E' in momenti come questi, quando il cuore è terrorizzato, il lupo affamato azzanna qualsiasi cosa gli capita a tiro, che mi butto ad impastare pane!
Pane che è sussistenza primaria, quotidiana, immancabile, che concilia tra loro intere popolazioni batteriche, che per vivere fermentano, demoliscono, riarrangiano, producono anidride carbonica e molto altro; da tutto questo lievitano, ovvero crescono.
Pane come allegoria e metafora del mondo.
A ben pensarci, il lievito madre è una allegoria del mondo: tutti vogliono sopravvivere, tutti lottano per la sopravvivenza e per nutrirsi. tutti hanno bisogno di essere curati per sopravivvere.
In effetti, il lievito madre è un microcosmo.
Il mio lievito madre, nato da una pallina regalatami da
Michela, cresce e prospera.
Lo rinfresco una volta a settimana, usando farina di riso e acqua. Dopo il rinfresco, lo metto nei barattoli; il segno blu è il livello del lievito dopo il rinfresco. E lui continua a crescere...
La ricetta che propongo oggi è stata fatta qualche mese fa, quando ho provato il Mix Rustico della
Revolution.
Pane rustico con farina Revolution con lievito madre senza glutine senza lattosio
senza proteine del latte per #GFFD
Sourdough Rustic Bread with Revolution flour gluten free dairy free
milk proteins free for #GFFD
Ingredienti
350 g di lievito madre senza glutine senza lattosio senza proteine del latte, appena rinfrescato
500 g di Mix Rustico Revolution senza glutine senza lattosio senza proteine del latte
6 g di sale fino
450 g di latte di soja senza glutine senza lattosio senza proteine del latte
cucchiaio, leccapentola, planetaria Kenwood, ciotola, pennello in silicone, tagliere, carta da forno, leccarda del forno, spatole.
# ancora una volta ricordo che: per i celiaci e le persone gluten sensitive bisogna accertarsi sempre che ci sia o la SPIGA SBARRATA o l'apposita dicitura SENZA GLUTINE come da regolamento CE 609/2013, che sostiuisce il regolamento CE 41/2009, da D.L 111/1992, da Regolamento di esecuzione CE 828/2014 e nota del Ministero della Salute prot. 600.12/A32/2861. Inoltre, per ulteriori informazioni leggere anche qui e non dimenticare mai il discorso sulle tracce e contaminazioni e cross-contaminazioni. Per il lattosio e le proteine del latte controllare sempre le etichette e le diciture in esse presenti.
Procedimento
Quando panifico uso il lievito madre appena rinfrescato.
Una volta rinfrescato il lievito madre, ne peso la quantità necessaria e la metto nella planetaria, assieme alla farina e al latte.
Comincio ad impastare lentamente.
Aumento piano piano la velocità della mia planetaria Kenwood e, infine, aggiungo il sale.
Continuo ad impastare.
Poi, verso l'impasto in una ciotola capiente.
Lo lascio lievitare almeno un'ora a temperatura ambiente.
Infine, metto in frigo l'impasto, per una notte intera.
Il giorno dopo, tiro fuori la ciotola con l'impasto dal frigo.
Lascio l'impasto un'ora, anche due, a temperatura ambiente.
Dopo, do la forma al pane.
Accendo il forno a 200°, per preriscaldarlo.
Una volta che il forno è veramente caldo, con il coltello di ceramica faccio dei tagli trasversali sulla superficie del pane; poi inforno la leccarda con il pane.
Cuocio per circa 40 minuti
Una volta cotto, metto a raffreddare su una gratella.
Sono molto contenta di questo pane, che era ottimamente lievitato, profumatissimo e pieno di semi.
Di solito, abbino un libro ad una ricetta.
Oggi, no.
Oggi lascio i ringraziamenti a tutte le amiche e gli amici blogger, sglutinate e glutinose, che mi hanno ispirato ricette che ho fatto, che mi danno consigli per migliorare le mie ricette, che mi spingono a continuare a cucinare!
Ecco cosa viene fuori dalla cucina di Fabipasticcio, ma che non sempre finisce sul blog.
In particolare, grazie alla mia bisnonna e alle sue ricette, grazie a
Mary, a
Chiara, a
Solema, a Paola, a
Ilaria, a
Gaia e a tante altre, che sono fonte di ispirazione.