martedì 30 aprile 2013

Sandwich senza glutine senza lattosio senza latte vaccino


Di questo esperimento avevo parlato nel post dei Mediterranean Cheese Burgers.
Ho adattato a tutti i miei SENZA - senza glutine, senza latte vaccino, senza lattosio, gluten free, dairy free, cow milk free – un’altra ricetta presente nel libro “Il pane delle Dolomiti” di Richard Ploner, sempre a pagina 32 come quella del pane integrale allo yogurt.
Rinnovo il mio pensiero: il libro di Richard Ploner è una ricca miniera d’oro! 
Il mio rifare in versione sglutinata e priva di lattosio e proteine del latte ha dato sempre ottimi e saporiti frutti. Inoltre le ricette sglutinate, delattosate e slattate hanno avuto update memorabili. 

SANDWICH SENZA GLUTINE SENZA LATTOSIO SENZA LATTE VACCINO

Ingredienti
200 g di Cereal Aproteica §
200 g di Despar Free (analogo della Farmo Low Protein) §
100 d di Nuova Terra per pane e pizza (che è Nutrifree) §
100 g di margarina senza grassi idrogenati, bio
400 ml di latte di soja senza lattosio e senza glutine §
1 uovo*
10 g di sale
3.5 g di lievito di birra liofilizzato
Farina per spolvero Cereal Aproteica
Per spennellare (io non l’ho fatto questa volta)
Uovo battuto con una presa di zucchero e sale

* l’uovo è presente nella ricetta originale glutinosa
§ per i celiaci e le persone gluten sensitive: accertarsi sempre che ci sia o la SPIGA SBARRATA  o l'apposita dicitura SENZA GLUTINE come da regolamento CE 41/2009 e non dimenticare mai il discorso sulle tracce cross-contaminazioni.
#Ribadisco un concetto: uso farine senza glutine, senza lattosio, senza proteine del latte facilmente reperibili in qualsiasi supermercato


Procedimento
Ho impastato tutto nella planetaria. Ho messo le farine, il lievito, il latte di soja tiepido ed ho impastato per almeno 5 minuti; poi ho aggiunto la margarina morbida, l’uovo intero ed il sale ed ho impastato finchè non si formata una palla morbida. Ho coperto il tutto con la pellicola e messo a lievitare – sotto le coperte – per almeno due ore e mezza, anche tre ore.
Poi ho sgonfiato l’impasto e ho formato i sandwich, ovali. Ho cotto in forno caldo a 200°C per 20-30 minuti, ovvero finchè bussando sotto non suonassero vuoti.
Il tempo è funzione della forma del pane, ma anche del forno di cottura. Inoltre, come ben descritto nel suddetto libro, i tempi e le temperature sono relativi ai forni professionali, il consiglio che viene dato è quindi di lasciare i tempi uguali e di alzare la temperatura di 10 – 20 °C rispetto a quanto riportato.
Personalmente non alzo troppo la temperatura del mio forno e preferisco cuocere qualche minuto di più, anche perché non è che i miei panini siano tutti uguali uguali…
Ecco il risultato finale! Crosta lieve, morbidi al punto giusto per un buon cheese burger! La prossima volta li faccio tondi e magari sopra ci spolvero dei semini, così saranno proprio i panini per hamburgers!


Il pane è la poesia della cucina. Da materie prime, con pochi semplici gesti si ottiene il pane, l’alimento fondamentale.

Vi saluto parlandovi di una raccolta di poesie di Ada Negri, che ho finito di leggere qualche giorno fa. 
Ada Negri è legata per me al tempo delle scuole elementari, quando venivano date da imparare a memoria le poesie. 
Forse ho davvero un cuore avventuroso, come diceva Chesterton e come è ribadito nella pagina iniziale della raccolta. 
Ada Negri è stata una piacevole scoperta; ho dovuto leggerla e rileggerla, perché i suoi versi non mi sono risultati così immediati, come quelli di Alda Merini o di Emily Dickinson – per me, leggere entrambe è come respirare, sono cuori che parlano al mio cuore. 
Ada Negri fu molto amata dalla critica, ma poi dalla stessa censurata, tanto da dissolversi dalle pagine delle varie antologie letterarie italiane. Non sempre il suo verso è di facile appiglio, si inerpica sulla vita, nelle sue fessure per cercare non solo una risposta ideologica, non solo una risposta politica, ma soprattutto una risposta etica, umana a quanto accadeva nella Storia e nel Mondo. Credo però che fosse ben fornita di disincanto per sapere che la risposta alla sua domanda è asintotica all’infinito.

“[…]
Ognuno accorre con lena affannata
Verso il suo sogno e il suo dolore
[…]”
(da ll saluto Fraterno di Ada Negri)

lunedì 29 aprile 2013

Mediterranean Cheese Burgers senza glutine senza latte vaccino...inizio settimana con sorriso♥


PIOVE!
Tanto per continuar la saga degli incipit decisi...
Ammetto che una parte di me ama la pioggia, soprattutto quando se la gode comodamente da casa, guardando fuori dalla porta - finestra, seduta in poltrona e sorseggiando il suo caffè con latte (di soja). Svegliarsi presto così è comunque riconciliante.
Devo comunque uscire per una commissione, ma non vado in ufficio. Studierò e lavorerò qui a casa, e magari impasterò qualcosa...di solito la cucinite si fa acuta in presenza di cattivo tempo e mi viene da impastare pane e affini con umidità spaventose. 
Sono una che ama il pericolo? Naa, è il chaltron vibe che va in fibrillazione...
Considerato che è lunedì, che piove, bisogna risollevare la giornata e l'inizio settimana. Come farlo? Con una ottima non ricetta ;-).

MEDITERRANEAN CHEESE BURGERS SENZA GLUTINE SENZA LATTE VACCINO

Come ho detto in un precedente post, spesso mi capita di dover preparare la cena in emergenza, perché torno a casa piuttosto tardi – considerate che normalmente alle 19.30 a casa siamo già a tavola e che la chaltron woman è diventata nordica pure lei. Se arrivo a casa sulle 19.30, il tempo per cucinare è quello che è, il frigo ha quello che ha e bisogna adattarsi...
Questo è un buon adattamento, però!
Direi che potrebbe anche andar bene per un pranzo veloce.
Più che una ricetta è una non – ricetta, come un amico di forum amava chiamare i suoi esperimenti culinari di grande splendore.

Che serve per questa non ricetta?
Panini senza glutine, senza lattosio e senza latte vaccino§ fatti dalla sottoscritta, sperimentando un nuovo proprio personale adattamento di una ricetta glutinosa di cui poi racconterà – un po’ di suspense ci vuole!
Macinato di primissima scelta di Scottona
Provola affumicata di solo latte di bufala, presa fresca al caseificio dove ormai andiamo sempre, perché produce esso stesso i formaggi con latte di bufala e di capra, i quali provengono da allevamenti biologici – il caseificio è sempre nelle vicinanze della piscina dove va il cucciolo, nel caso voleste saperne di più scrivetemi in privato
Maionese§ e Ketchup§ per la salsa rosa – la preparo solitamente così: 2/3 maionese, 1/3 ketchup
Sale con spezie per caprese§

§ per i celiaci e le persone gluten sensitive: accertarsi sempre che ci sia o la SPIGA SBARRATA  o l'apposita dicitura SENZA GLUTINE come da regolamento CE 41/2009 e non dimenticare mai il discorso sulle tracce cross-contaminazioni.

Come si procede per questa non ricetta?
Con il macinato preparo gli hamburgers, li cuocio sulla piastra. Mentre si cuociono, riscaldo i panini in MW quel tanto che basta per renderli nuovamente fragranti, preparo la salsa rosa nei bicchierini, affetto la provola affumicata e la faccio fondere in MW. Hamburgers cotti, elimino il liquido della provola e preparo i panini, con tanto di spolverata di sale e spezie
Poi mangiamo, gustiamo e digeriamo!


Le non ricette so’ troppo buone.

Per augurarvi una buona settimana vi lascio un pizzico di poesia, due tanka di aprile ♥

Tanka

Fiori di campo
affamata l'attesa
di solari raggi

Pensieri germogliano
nei prati dell'animo
(11-04-2013)

Tanka

Turbinio d'ali
accarezza pensieri
spontaneamente

l'aria è dipinta con
acquarelli d'anima
(7-04-2013)


sabato 27 aprile 2013

Risotto ai fegatini senza glutine senza lattosio senza latte vaccino...rincorrendo ricordi ♥


Altro incipit deciso: Non amo il fegato. Inequivocabilmente.
Non riesco proprio a farmelo piacere.
Sapete  quanti piatti tradizionali hanno fegato tra i loro ingredienti?
TROPPI! 
C’è il fegato alla veneziana, c’è la coratella con i carciofi, ci sono i crostini con i fegatini nelle infinite varianti toscane, ci sono le fettuccine alla romana, il fegato di vitello alla romana…
Un tripudio di fegato e fegatini…una epifania!
Sono nata e cresciuta in una famiglia dove il quinto quarto era piuttosto apprezzato. Finchè han potuto, lo hanno cucinato e mangiato, finchè han potuto, hanno provato a farlo mangiare anche a me…poi han desistito. 
L’unica cosa che mangio del quinto quarto è la trippa; in qualsiasi modo essa sia cucinata va bene comunque…tutto il resto generosamente lo lascio mangiare agli altri.
Però…però all’ingegner consorte i fegatini piacciono – anche lui proviene da una famiglia in cui il quinto quarto era molto apprezzato. Da un bel po’ andava avanti a dire “i fegatini sono buoni…il sugo con i fegatini è buono, quando ero piccolo li mangiavo…ma se li compero, mi prepari il risotto?”  Dopo un bel po’ la mia risposta è stata “se li trovi, freschi e puliti, pronti da cuocere, ti faccio ‘sto benedetto risotto!”.
Detto fatto li ha trovati e portati a casa e mi è toccato riprodurre il risotto della sua infanzia...
Pensando al sugo delle fettuccine alla romana con il quale la Nonna Maria, moglie del Nonno Mario, faceva un risotto, mentre cercavo nel cassetto della memoria un vago ricordo della ricetta – sempre che ve ne fosse – ho chiesto all’ingegner consorte “ma nel risotto con i fegatini ci andava il pomodoro?”.
Prontissima e secca la risposta dell’ingegner consorte “NO! Assolutamente!” con ulteriore coda di “possibile che metteresti pomodoro ovunque? ...che non ti pensi di fare il risotto con il pomodoro, eh! …e amenità varie.
Tranquillizzato il consorte, rimaneva il problema di riprodurre ‘sto benedetto risotto e mi è venuto in aiuto Andrea Vitali, lo scrittore, ed ecco come ho fatto...

Ingredienti
200 g di fegatini e durelli di pollo, già puliti, solo da tagliare a dadini
2-3 cipolle ramate
olio evo
margarina senza grassi vegetali e senza lattosio, bio (per chi può usi burro, ma del buon burro)
salvia
sale
pepe dal mulinello
brodo di dado vegetale senza glutine senza lattosio § (io uso quello Germinal)
marsala
per il riso:
300 g di riso Carnaroli
1 cipolla ramata
olio evo
sale
brodo di dado vegetale senza glutine senza lattosio § (idem come sopra)

facoltativo: formaggio Gran Capra stagionato (per chi può Parmigiano Reggiano stagionato)

§ per i celiaci e le persone gluten sensitive: accertarsi sempre che ci sia o la SPIGA SBARRATA  o l'apposita dicitura SENZA GLUTINE come da regolamento CE 41/2009 e non dimenticare mai il discorso sulle tracce cross-contaminazioni.

Procedimento
Il brodo di dado io lo preparo in MW, in modo molto rapido. 
 Lavo i fegatini e li taglio a dadini, non troppo piccoli. Poi, taglio le cipolle per i fegatini e le metto in un tegame con sale, poco olio evo e margarina – la dose non c’è e poi vi spiego perché -, a fuoco basso e le lascio cuocere piano; intanto nella casseruola da risotto metto la cipolla tagliata fine e poco olio e faccio soffriggere un poco. 
A questo punto aggiungo il riso nella casseruola da risotto, ma controllo pure che non si brucino le cipolle per i fegatini, se necessario aggiungo un po’ di brodo e una noce di margarina. Tostato il riso aggiungo il brodo per portarlo a cottura; dopo circa cinque minuti metto i fegatini nel tegame con la cipolla, aggiungo sale, pepe dal mulinello, salvia e marsala e lascio che i fegatini cuociano – cuociono rapidamente, ma a fuoco non troppo alto, perchè si bruciano e diventano amari. 
Una volta cotti i fegatini, il risotto ha ben oltrepassato la metà cottura. Quando mancano circa 3 minuti alla fine, comincio ad aggiungere una parte dei fegatini, aggiusto di sale, poi proprio all’ultimo momento aggiungo la restante parte dei fegatini e spolvero con il formaggio, per chi vuole. Pronto nei piatti e si mangia!


Ehm…ehm..ehm…buono era buono, lo abbiamo gradito, il profumo che aveva era davvero invitante, il sapore pure, ma tanto io ho scansato tutti i pezzetti di fegatini e durelli. No, decisamente fegato e fegatini non sono cosa per la chaltron woman…

Perchè Andrea Vitali? 
Ho avuto il piacere di leggere il suo ultimo libro "Le Tre Minestre". Le tre minestre sono in realtà tre ministre, ma non ha nulla a che vedere nè con il vecchio governo nè con quello in formazione; sono le tre zie nubili dell'autore che, barcamenandosi tra il governo del mondo di fuori e della casa, hanno cresciuto l'autore e gli hanno ammanito piatti e scodelle...perchè la minestra è taumaturgica! Una trinità matriarcale che sul fil rouge della cucina ha permesso all'autore di raccontare la Storia del nostro paese...gli anni Sessanta, il boom con addosso ancora il sapore del dopoguerra. Ovviamente, lo scenario è sempre Bellano ed il lago, le campagne d'intorno che con i loro prodotti entrano in scena, passano per la cucina e finiscono in tavola. Ogni piatto è un anedotto, un ricordo ricco di sapori e profumi. Il libro termina? Come dice lo stesso autore " Come tutti i regni di questo mondo, anche quello delle Tre Minestre svanì, lasciando dietro di sè un lieve profumo di timo selvatico, l'erba di "pèss", indispensabile per cucinare gli agoni in carpione".
Secondo me non finisce, perchè nel momento in cui si cucina un piatto dell'infanzia, un piatto del ricordo, quel momento torna a vivere nei sapori e nei profumi.
In appendice ci sono poi moltissime ricette che le Tre Minestre hanno cucinato, servito e mangiato.
Perchè non ho messo la dose della margarina o del burro? Perchè secondo la Minestra-Ministra degli Interni alcuni alimenti per cuocere han bisogno di una bagna, che l'autore definisce colesterolica. 
Diciamo che i fegatini han bisogno di condimento, senza arrivare alla bagna colesterolica, e una tantum concediamoci una tentazione.
Buon pranzo e buon fine settimana ♥

martedì 23 aprile 2013

Pane integrale allo yogurt senza glutine senza lattosio senza latte vaccino


E' arrivata la Primavera! ...E' arrivata la Primavera o l'Estate?...Considerato il fine settimana appena trascorso, sembra che sia tornato l'Autunno e che la Primavera si sia presa una pausa...
Le pause in questo blog non sono sempre rigeneranti; spesso sono pause necessarie, molto più spesso sono coatte, ovvero obbligate dalla salute e/o dal lavoro, che bellamente si contendono il primato sull'allontanamento.
La cucinite però non passa e da acuta s’è fatta cronica – come poteva essere altrimenti?  
Così, cucinando tra un impegno e l’altro le ricette e gli esperimenti si accumulano, sono solo i posts sul blog che restano indietro…ma poi arrivano.


L’odierna proposta è ancora un pane, che ho fatto per la mattina di Pasqua.
E' un pane ad impasto diretto, con tutti i SENZA  del mondo, ovvero SENZA GLUTINE, SENZA LATTOSIO, SENZA LATTE VACCINO (gluten free, dairy free, cow milk free), utilizzando anche della farina integrale senza glutine e biologica.
La ricetta originale da me adattata con tutti questi SENZA è ovviamente glutinosa ed è presa dal mio solito libro del pane - Il Pane delle Dolomiti di Richard Ploner, ricetta originale pag. 32 -, che continua ad essere una vera miniera in piena attività.


PANE INTEGRALE CON YOGURT DI SOJA SENZA GLUTINE SENZA LATTOSIO SENZA LATTE VACCINO



Ingredienti
450 g di farina integrale senza glutine biologica (Werz) *§
250 g di farina Mix B*§
250 g di farina Despar Free (che è analoga alla Farmo Low Protein) *§
500 g di yogurt di soja senza glutine senza lattosio §
450 ml di latte di soja senza glutine senza lattosio §
70 ml di olio di riso 
10 g di lievito di birra liofilizzato
10 g di sale
farina per spolvero Mix B
per pennellare 
1 uovo

§ per i celiaci e le persone gluten sensitive: accertarsi sempre che ci sia o la SPIGA SBARRATA  o l'apposita dicitura SENZA GLUTINE come da regolamento CE 41/2009 e non dimenticare mai il discorso sulle tracce cross-contaminazioni.

Procedimento
Molto semplice! Ho mescolato assieme le farine, ho aggiunto il lievito liofilizzato, ho aggiunto lo yogurt di soja intiepidito in MW, poi il latte di soja intiepidito in MW e ho azionato la planetaria con la frusta a gancio. Quando tutti gli ingredienti erano ben amalgamati, ho aggiunto l'olio di riso, che ha un sapore assolutamente neutro e che per questo trovo molto più indicato di tanti altri oli di semi, ed infine il sale. Ho finito di impastare, coperto con la pellicola  e messo a lievitare - sotto le coperte - per almeno 3 ore, forse anche qualcosa di più.
Dopo la lievitazione, ho sgonfiato l'impasto, aiutandomi con un leccapentola e ho formato i panini, aiutandomi con la farina per lo spolvero. 
Mentre si scaldava il forno, ho poi pennellato i panini formati con l'uovo battuto.
In forno caldo, a 210°C ho lasciato cuocere i panini per 25 minuti, forse qualcosa di più. Li ho sfornati solo quando sotto suonavano vuoti. Li ho poi messi a raffreddare su una gratella.

Pur usando farine senza glutine spesso diverse da una ricetta all’altra, uso farine senza glutine e senza lattosio che si trovano facilmente anche nella normale grande distribuzione, ovvero supermercati e negozi bio. Inoltre, pur non amando la Mix B, ne ho una quantità notevole, devo perciò smaltirla e devo ammettere che il pane che riesco ad ottenere mi dà una grande soddisfazione! Rimane pane anche dopo qualche giorno, semplicemente scaldandolo per qualche decina di secondi in MW e non ha la mollica che si sbriciola solo se la guardi, non ha retrogusti, sia nella lievitazione sia nel sapore non mi fa rimpiangere di essere sglutinata e delattosata!
Come già accaduto per gli zoccoletti in entrambe le loro versioni ( Zoccoletti con ricotta e Zoccoletti con silk tofu), anche questo pane ha riscosso un certo successo, tanto che persino l’ingegner consorte ha tacitato volutamente la sua idiosincrasia per la soja e qualche panino se lo è gustato volentieri.  Il cucciolo  -  anche se sta crescendo a vista d’occhio, per me sarà sempre il cucciolo – lo ha adorato con la nutella, con il salame, ma persino senza. 
Comunque entrambi i due uomini della mia vita mi hanno consigliato di provare a farlo con un po’ di zucchero, semidolce, perché secondo loro è davvero ottimo per la colazione…insomma bisogna che anche di questa ricetta faccia l’update…prima o poi…

Invece di una lasciarvi un pensiero, oggi vi lascio con un libro che ho appena letto e che credo sia uscito da poco in libreria: Venti Racconti Allegri e Uno Triste di Mauro Corona.
Non è un caso che si dica che un libro si legge in un fiato e questo libro lo conferma…ad onor del vero, mi ci è voluto più di un fiato – non sono ancora in grado di leggere in completa apnea. Cominciato dopo cena, non l’ho chiuso se non quando sono arrivata all’ultima pagina.
Una passeggiata per Erto e dintorni, ma soprattutto nei ricordi e dintorni dello scrittore. Il paesaggio è inerpicato sulle Dolomiti friulane, tanto quanto i protagonisti delle storie sono inerpicati alla vita, che è spesso indurente per i loro cuori. 
Eppure, tra una asperità e l’altra, lungo i saliscendi di sentieri e strade, senza orpelli ogni tanto questi cuori provati dalla vita incontrano l’Allegria, apprezzandola in completezza. Il racconto che ho amato è Letame, perché è un continuo rimando alla frenesia di accumulo compulsivo materiale, del “tutto ha un prezzo” ad ogni costo, del “io sono perché ho”, quando invece ci sono attimi e ricordi che sono una Epifania…un regalo divino che non sappiamo troppo spesso riconoscere né tantomeno apprezzare. L’altro racconto molto apprezzato è il Racconto Triste, dal carattere profondamente ossimorico, perchè in fondo gli opposti sono solo separati da un filo sottile...che le Moire conoscevano benissimo.
Concordo con l’autore quando scrive che "Forse perchè la vera allegria è prendere l'esistenza al contrario. Ridere a crepapelle la dove si dovrebbe piangere.
Ma questa la chiamano follia".

Serena settimana ♥

domenica 21 aprile 2013

Casarecce con Radicchio tardivo di Treviso e Speck senza glutine senza lattosio senza latte vaccino...Pasta withlong leaf radicchio di Treviso and speck gluten free dairy free cow milk free

!Habemus praesidientem!
Si può dire??? chissà... 
Comunque, finalmente abbiamo il presidente della Repubblica Italiana, che poi è lo stesso che avevamo prima. A questo punto mi sorge spontanea una domanda: ma se quando era ancora in carico, benchè a fine mandato, il Presidente non è riuscito a far ragionare gli attori politici e non è stato formato il governo, adesso che cosa è cambiato? Gli attori politici son quelli di prima, il presidente pure...mah...

Mentre tali domande oziose giocano "a chi ce l'ha (anche detto acchiapparella)" io mi distraggo e faccio ordine tra le ricette annotate nei libri, nei pizzini di vario genere, e tra le cartelle con le foto per  provare finalmente a pubblicare un po' di arretrati.
Ecco che spunta questo primo piatto, semplice e veloce, fatto con ingredienti di stagione, di ottima qualità. 
Adesso non è più stagione della rosa d’inverno o fiore d'inverno, il radicchio tardivo di Treviso IGP, eccellenza regionale e nazionale, che per i due uomini della mia vita è divenuto quasi un incubo, tanto che di fronte agli ultimi cespi han gridato un vittorioso “Evviva"
…sono uomini, li disegnano così…
Pensate che madre e moglie snaturata che sono, che cerca di comperare i prodotti migliori, stagionali e a km 0 e magari anche biologici…
Grazie all'occhio vigile dell’ingegner consorte che questo inverno ha scovato una azienda agricola biologica nelle vicinanze della piscina dove va il cucciolo, la madre e moglie snaturata per tutto l’inverno ha acquistato e fatto mangiare ai due uomini della sua vita prodotti stagionali e biologici, a volte addirittura colti al momento...
Quanta crudeltà, signori miei! Portatemi direttamente alla corte dell’Aja…

Essendo inverno e quindi stagione di radicchio tardivo, essendo l’azienda produttrice di radicchio tardivo di Treviso e per di più biologico, questa donna, non solo chaltron woman, ma anche crudele ha servito come insalata e anche come verdura tale radicchio…ora ad ascoltarli, sembra che abbiano mangiato radicchio a colazione, pranzo, merenda e cena sette giorni su sette, ma non è così. Ovviamente.
Diciamo che i due uomini della mia vita sono poco amanti della verdura in genere, io direi che la amano come Dracula ama la luce solare…ma sarei ingiusta, lo ammetto. Invece la sottoscritta chaltron woman di frutta e verdura non può fare a meno e ne mangia di qualsiasi tipo, escluso ciò cui è intollerante e che la fa star male. Pur sapendo di essere in minoranza numerica, mi faccio forte del mio ruolo di cuciniera e conseguentemente i due uomini della mia vita si adattano a mangiare le verdure e la frutta, di cui parlavo e che cerco di ammanire in risotti e pastasciutte.
Come è accaduto per gli strangolacardinali, dove più ingredienti eccellenti si sono uniti convivialmente, così han fatto per questa pastasciutta, che è ancora una volta con TUTTI I SENZA  del mondo, o quasi (senza glutine, senza lattosio, senza latte vaccino, gluten free, dairy free, cow milk free).


CASARECCE SPECK E RADICCHIO TARDIVO DI TREVISO
senza glutine senza lattosio senza latte vaccino
Pasta with long leaf Radicchio di Treviso and Speck
gluten free dairy cow milk free

Ingredienti

Casarecce Garofalo senza glutine (ringrazio l’azienda per avermele fatte provare) §
Speck dell’Alto Adige comperato in una speckeria artigianale a San Martino in Tirolo (della quale sono ottimi anche altri prodotti) §
Radicchio Tardivo di Treviso IGP e biologico
Cipolla bianca sempre biologica
Olio evo (io preferisco sempre comperare olio prodotto e confezionato in Italia, con olive italiane, basta leggere le etichette)
Sale
Pepe
Pinoli o noci §  facoltativi
§ per i celiaci e le persone gluten sensitive: accertarsi sempre che ci sia o la SPIGA SBARRATA  o l'apposita dicitura SENZA GLUTINE come da regolamento CE 41/2009 e non dimenticare mai il discorso sulle tracce cross-contaminazioni.
Procedimento

È di una semplicità disarmante, tanto quanto la sua bontà è ammaliante.
Prima di tutto, metto la pentola con l’acqua per la pasta sul fornello. Il radicchio tardivo, lavato e tagliato, lo faccio appassire in un capiente tegame, dove la cipolla si è intanto imbiondita con olio evo, e aggiungo sale q.b.  – non troppo perché c’è lo speck. Intanto che il radicchio si appassisce, taglio lo speck a cubetti e ovviamente in tre facciamo il necessario test di qualità e i cubetti restanti finiscono in un capiente padellino con poco olio evo, che poi viene messo su un fornello piccolo per far sì che i cubetti diventino croccanti. Intanto l’acqua ha preso bollore e le casarecce sono tuffate, senza tripli carpiamenti o doppi avvitamenti, dentro la pentola il tempo necessario alla loro cottura – per la quale ho rispettato i tempi di cottura presenti sul pacchetto.
Quando è il momento di scolare la pasta, il radicchio è pronto e lo speck anche; quindi, metto la pasta nel tegame del radicchio, vi aggiungo lo speck croccante, il pepe dal mulinello e infine o pinoli o noci, uno o due minuti per amalgamare i sapori e poi via nei piatti!

Nella porzione del mio uomo grande preferibilmente non va aggiunto formaggio, l’uomo piccolo a volte vuole pecorino toscano grattugiato, a volte no, come me.
Di solito, quando ci sono pinoli o noci non aggiungo formaggio; quando nel radicchio aggiungo del buon vino rosso, non aggiungo frutta secca e aggiungo il formaggio (mi comporto così anche con il risotto, come ho fatto nel risotto con radicchio tardivo e Lagrein che trovate come dono nel Rice time con Gamberi).
Vi piacerebbe mangiare SENZA  anche a voi?

Buona domenica con un pizzico di poesia...

Parole e vento
maldicenze crescono
schiene piangono
(haiku, 1-04-2013)

Cieco d'amore
il cuore fariseo piange
pietre-parole

scagliate contro tutti
scagliate al proprio sé
(tanka 1-04-2013)

Bugiardo a te
medesimo e pensi
di dire verità
(haiku 1-04-2013)

sabato 20 aprile 2013

Le polpette migliori del mondo senza glutine senza lattosio senza latte vaccino le fa mio figlio ♥

Non mi piace Pino Daniele…un incipit deciso.
Pur essendo musicalmente onnivora, conosco le mie intolleranze e Pino Daniele rientra in queste.
Diversi anni nel ritornello di una sua canzone cantava “Ogni scarrafone è bello ‘a mamma soja” e devo dire che spesso l’atteggiamento genitoriale, più spesso materno, è effettivamente riassunto da questa frase. C’è chi porta questo atteggiamento verso eccessi – a volte anche poco gradevoli e graditi -, c’è chi come me invece gigioneggia per puro divertissement…

Non bisogna saper prendere in giro, ma sapersi prendere in giro…

L’occasione per divertirsi insieme e permettere alla mamma di gigioneggiare, ovvero fare la ruota che al confronto quella del tacchino sopravvissuto al Thanksgiving Day è nulla, qual è?
Sono le polpette fritte!
Ho ricordo di un tomo monotematico sulle polpette di uno chef italiano pluristellato e televisivamente molto presente...
Perché non pubblicizzare nel mio flood – blog le polpette fritte migliori del mondo, fatte dal mio cucciolo con le sue proprie mani?  Gigioneggiando, mi dico perché no? 
Come omaggio al cucciolo influenzato perchè guarisca presto, ecco qua!




Ad onor del vero le mani che le hanno fritte sono le mie, perché il cucciolo ha ancora timore dei fuochi e dell’olio, però tutta la preparazione l’ha eseguita lui con poche istruzioni della chaltron woman…e le sue polpette sono proprio ottime! Inoltre, la sottoscritta chaltron woman è lieta di aver superato il timor panico della frittura.
La ricetta?...naaa, non la scrivo, altrimenti che gigiona sarei ;-)

La colonna sonora più giusta?
Difficile mettersi d'accordo tra me e il cucciolo...però gli piace molta della musica che ascolto, anzi gli piace la musica punto.


The Police Wrapped around your finger...perchè l'ha ascoltata a tutto volume e l'ha apprezzata (♥)


Tribalistas Ja se namorar...perchè adorava ascoltarla da piccolissimo ed io con lui (♥)

venerdì 19 aprile 2013

Spaghetti con le peverasse in rosso (spaghetti con le vongole senza glutine, senza lattosio, senza latte vaccino)...facciamo un po' di penitenza

Oggi digiuno e penitenza...visto quando accade nel mondo e in casa nostra...soprattutto dovrebbero farlo i signori onorevoli e senatori, così magari torna loro in mente che governare lo Stato Italia non è proprio come giocare a Monopoli...


Spaghetti con le peverasse in rosso - Spaghetti con il sugo di vongole

Ecco la mia proposta per un po' di penitenza...

Direste che questo piatto è SENZA GLUTINE? O SENZA LATTE VACCINO, SENZA LATTOSIO?
Invece lo è!
Direste che è un piatto d’emergenza?
Invece lo è!

Ingredienti per quattro persone
300 g spaghetti senza glutine Garofalo (ringrazio l’azienda Garofalo per avermi fatto provare i loro prodotti)§
250 – 300 g di Polpa di pomodoro bio
Aglio a piacere
Olio evo (io preferisco sempre comperare olio prodotto e confezionato in Italia, con olive italiane, basta leggere le etichette)
500 g di peverasse sgusciate, cioè vongole sgusciate (con guscio considerate spannometricamente il doppio del peso) ►
Sale#
Pepe dal mulinello
# ho utilizzato del dado granulare senza glutine, senza lattosio, senza proteine del latte Germinal
ho usato un prodotto surgelato


§ per i celiaci e le persone gluten sensitive: accertarsi sempre che ci sia o la SPIGA SBARRATA  o l'apposita dicitura SENZA GLUTINE come da regolamento CE 41/2009 e non dimenticare mai il discorso sulle tracce cross-contaminazioni.

Procedimento
Le vongole vanno lavate bene, messe a spurgare in acqua e sale, poi vanno saltate in padella, fatte aprire, vanno sgusciate e va filtrata l’acqua di governo.
Però, se siete in emergenza estrema, ovvero tornate dal lavoro tardi - oppure avete una pausa pranzo brevissima - e volete comunque mangiare un piatto decente e non panino e prosciutto, fate come la chaltron woman!
Tengo sempre nel congelatore delle vongole surgelate (potendo ci si può organizzare e congelarle partendo da quelle fresche, ma mica sempre si può).
Faccio scongelare in MW le peverasse surgelate, bastano pochi minuti, filtro anche l’acqua di governo et voilà pronte per il sugo. Nel mentre, ho messo già la pentola con l’acqua per la pasta sul fornello, poi prendo un tegame capiente e faccio dorare uno spicchio d’aglio in camicia in olio evo. Una volta dorato lo spicchio d’aglio, lo tolgo e aggiungo la polpa di pomodoro bio, un pizzico di dado granulare, aspetto circa cinque minuti o forse più e aggiungo pure le peverasse e pure qualche cucchiaio della loro acqua filtrata.
A questo punto, l’acqua per la pasta è già stata salata e bolle, quindi butto gli spaghetti e li faccio cuocere al dente – di solito metto il tempo minimo riportato sulla confezione. Quando gli spaghetti sono cotti, il sugo è pronto. Condisco gli spaghetti, li metto nei piatti e la cena è pronta!
Lo so…il mio chaltron vibe è inarrivabile!

Questo è quello che succede a casa della sottoscritta, quando ella torna tardi, perchè ha da fare analisi collo Strumento  - che sia quello del piano di sopra o di sotto, meglio mettere la lettera maiuscola…sono permalosi, poi cominciano a fare le bizze : "e non va bene il flusso del gas, non mi piace il tuning, c’ho le lenti poco pulite, c’ho che l’HPLC mi fa fastidio"
No, non è un episodio nuovo di Transformers, solo cronaca di vita quotidiana in laboratorio, che spesso mi fa dire “alle porte di Tanhauser ho visto cose che voi umani…”.
Del perché pubblico una ricetta così semplice, d’emergenza ma buona buona è presto detto: Gragnano  ha fatto riconciliare la chaltron woman che non ha amato e non ama la pasta lunga con gli spaghetti…e senza glutine!
Si può volere di più?

Un piccolo haiku per dessert

Stella luminosa
polvere universale
brillerò ancora?

(10-1-2013)




lunedì 15 aprile 2013

Le Rifatte Senza Glutine II serie: Lo Sfincione senza glutine, senza lattosio, senza latte vaccino

Ecco che è arrivato anche l'appuntamento di Aprile delle RSG!
Oggi siamo a casa di Stefania per rifare il suo Sfincione senza glutine, che per me diventa ancora più SENZA!
Ingredienti
Pasta
350 g di maizena, che è amido di mais§
400 g di farina di riso glutinoso§
lievito di birra secco una bustina e mezzo
60 g di margarina senza grassi idrogenati, senza proteine del latte, senza lattosio§
15 g di sale
550 ml di latte di soia bio, senza calcio, senza zucchero, senza glutine (è quello con la confezione rossa ;-) )§

Condimento
500 g di polpa di pomodoro bio
400 g di cipolla ramata
filetti di acciughe sotto olio - numero a piacere
4-5 cucchiai di pane grattugiato senza glutine, senza lattosio, senza proteine del latte§
olio di riso
sale
§ per i celiaci e le persone gluten sensitive: accertarsi sempre che ci sia o la SPIGA SBARRATA  o l'apposita dicitura SENZA GLUTINE come da regolamento CE 41/2009 e non dimenticare mai il discorso sulle tracce cross-contaminazioni.




Procedimento
Ho preparato lo sfincione sabato ed ecco come è andata...
Oh!... Allora si comincia subito male, perchè nel pesare le farine, mi accorgo con orrore che non ho farina di riso in casa (sottolineo: con orrore!) e fortunosamente scovo della farina di riso glutinoso, a quel punto il salto nel buio diventa un triplo salto mortale carpiato al buio...che si fa? S'impasta!
L'impiego della farina di riso glutinoso spiega perchè ho aumentato la quantità di liquido.
Metto la massa a lievitare in forno spento, con la lucina accesa per tre ore o più...il sabato c'è kayak, quindi il pomeriggio tutti a San Giuliano! Il cucciolo in acqua, l'ingegner consorte a passeggio e io? La mia intenzione era di leggermi le poesie di Alda Merini ed invece ho chiacchierato con la mamma di due compagni del cucciolo. Dopo kayak, via a far spese e dopo finalmente a casa e praticamente si sono fatte le 20.00!
Che pensa la chaltron woman? Preparo gli spiedini per cena, preparo lo sfincione e ce lo gustiamo domani! Ovvio, no?
Allora ho preso la massa, che era lievitata e non me lo aspettavo,  l'ho stesa nel tegame dove di solito faccio la focaccia e ho poi preparato il condimento.
Affettate le cipolle, le ho messe in una capiente padella con olio di riso, che ha un sapore neutro e non lo disdegno in certe preparazioni, e le ho lasciate appassire, aggiungendo ogni tanto dell'acqua. Poi, ho tolto le cipolle, lasciando il loro olio nella padella, ed in una terrina ho mescolato le cipolle con la polpa di pomodoro. 
Solitamente per la pizza non cuocio mai il pomodoro e così ho fatto per lo sfincione...abitudini...
Nella padella ho quindi tostato il pane grattugiato senza glutine e l'ho tenuto da parte.
Poi ho steso il mix di pomodori e cipolle sulla pasta per lo sfincione, ho aggiunto le acciughe...diciamo una decina di filetti e quindi ocio al sale ;-) !
Per ultimo ho ricoperto la superficie con il pane grattugiato tostato.
Ho messo a cuocere il tutto in forno caldo a 200°, ma per più di 20° minuti...diciamo 40 sicuri, perchè la massa era alta.
Domenica a pranzo, l'ho tagliato a quadrotti e l'ho riscaldato e ce lo siamo mangiato.
Impressioni
Buono assai!...io amo le cipolle ed il cucciolo idem e va pazzo per le acciughe, quindi questo sfincione è perfetto! Il consorte ama poco le cipolle, però l'ha molto apprezzato.
Non amando molto la farina di riso e lo stesso dicasi della farina di riso glutinoso, personalmente e sottolineo personalmente la pasta mi convinceva poco mentre l'impastavo e mi ha convinto poco anche all'assaggio e ho influenzato i due uomini della mia vita in questo...quindi mi toccherà rifarlo magari con la mia pasta per la pizza, non posso esimermi dal provare una versione con l'update vista cotanta bontà!
Intanto un grazie con bacio con lo scoppio - come diceva e dice il cucciolo - a Stefania per avermi fatto conoscere una tale meraviglia della sua terra!
Dove ci incontreremo per il prossimo appuntamento?
Tutti a casa di Gaia con la sua torta amaretto il 15 maggio!


Auguro a tutti coloro che passano di qua un buon inizio settimana con un mio piccolo haiku 

Haiku
Respiro di sogno
scende a valle e s'apre
fiore di vita
(4-4-13)




sabato 13 aprile 2013

Zoccoletti senza glutine, senza lattosio senza latte vaccino...l'update 2.0!

 

Nel mondo 2.0 tutto ha l’update…persino le ricette!


La base è la ricetta da me medesima rielaborata senza glutine e senza latte vaccino, utilizzando ricotta di capra; l’update è la ricetta senza glutine, senza latte vaccino, senza lattosio utilizzando tofu vellutato§ senza glutine ovviamente.

Il risultato? Io l’ho trovato ottimo, voi che ne dite?

Per la mia ricetta originale il link è Zoccoletti alla ricotta senza glutine senza latte vaccino
Per la versione 2.0 il peso della ricotta va esattamente sostituito con lo stesso peso di tofu silk o tofu vellutato§, ben scolato.
Il procedimento è identico. 
§ per i celiaci e le persone gluten sensitive: accertarsi sempre che ci sia o la SPIGA SBARRATA  o l'apposita dicitura SENZA GLUTINE come da regolamento CE 41/2009 e non dimenticare mai il discorso sulle tracce e cross-contaminazioni.


Il modo in cui accompagnare questo pane profumato, con la sua bella mollica che però non fa “mappazza”, la crosta morbida, che è pane pur con tutti i SENZA e che si mantiene tale anche dopo qualche giorno, basta tenerlo dentro un telo e se proprio lo si vuole ancora fragrante basta passarlo una manciata di secondi in MW…dicevo il modo di accompagnarlo deve assecondare il mood del momento.

Seguendo il mood di collegare una ricetta ad un momento, ad un ricordo ad una persona, come non gustarlo con una confettura di fichi ricevuta in regalo?
La confettura di fichi di Pantelleria fatta con le sue proprie mani da Rossella Salsapariglia, gentile pensiero per me e per Dona, è il segnalibro di un incontro.


Dopo un anno (esatto? Quasi…) dal primo incontro in un pomeriggio soleggiato, passato a chiacchierare allegramente e serenamente sedute ad un tavolino di un bar alle Zattere, io, Dona e Rossella ci siamo incontrate nuovamente, per un the stavolta, perché il clima non prometteva nulla di buono…the che abbiamo sorseggiato in un angolo privilegiato di Venezia, ma a dirla tutta il privilegio più grande è stato l’incontrarsi di nuovo…il ritrovarsi a chiacchierare di tutto un po’ davanti ad un the e ad un dolce con tutti i SENZA fatto da me per l’occasione – che sembra sia stato gradito.
Lo so…lo so…sono noiosa e anche “naive” quando dico che l’amicizia si crea anche tra i meandri del Web…molti sono i miscredenti…a tutt’oggi però gli esempi in favore della mia tesi sono tanti e questo è l’ennesimo bellissimo esempio.
Anni fa – ma sarebbe più esatto dire eoni fa – vidi una magnifica commedia all’Eliseo, uno dei magnifici teatri di Roma che piano piano stanno diventando fantasmi.  La commedia, dal titolo "Stesso Giorno il Prossimo Anno", era magistralmente interpretata da Andrea Giordana e Silvana Monti, con i ruoli che nel film erano rispettivamente di Alan Alda e Ellen Burstyn…i protagonisti si conoscono un anno della loro vita, sono entrambi sposati con prole, ma diventano amanti e si incontrano una volta l’anno nello stesso hotel per venticinque anni o giù di lì….
Che centra questo con l’amicizia nel web?  Ogni volta che sento dire “ma nel web, nei social non c’è amicizia, non è possibile che nasca, ecc.”  a me viene in mente la coppia che per venticinque anni e soffia si è amata, ha vissuto, ha raccolto ricordi, respirato chiacchiere, magari anche banalità, pur vedendosi una volta l’anno…adesso tenersi in contatto è anche più facile, l’email è rapido, è questioni di momenti, i socials sono ancora più rapidi, questione di un click, quindi mi chiedo “perché no?”.
Voi ve lo chiedete mai “perché no”? ;-)

Come iniziare bene questo fine settimana e salutare finalmente la primavera se non con un piccolo tanka...

Fiori di campo
affamata l'attesa
di solari raggi

Pensieri germogliano
nei prati dell'animo

(11-04-2013)

Ringrazio sempre tutti gli amici che passano e leggono e commentano, grazie davvero ♥

domenica 7 aprile 2013

Quanti Modi di Fare e Rifare gli Strangulaprievet (in questo caso senza glutine, senza latte vaccino e quasi senza lattosio ;-) )

Piccolo inciso: il post doveva essere pubblicato alle ore 9.00 del giorno 6 aprile...io, come al solito, sono arrivata sul fil rouge, così tanto rouge da essere rovente, ma avevo programmato il post...che è successo? a me lo so - il mio trigemino lupo mannaro ha fatto compagnia alla sua amica emicrania, mica poteva lasciarla a soffrire di solitudine - al blog non lo so, perchè tra il mio stato ed internet ballerino il computer l'ho acceso stamane...e ovviamente il post non c'era :'(...
Quindi stavolta ci sono con il fuso orario però...scusatemi!

Pant...pant...sbuff...sbuff...pantpantpant...sbuffsbuff...pant...
No...non sono diventata improvvisamente futurista, ho solo corso parecchio per poter riuscire a fare questi strangulaprievet con tutti i miei senza.
Ho corso più del solito perchè al lavoro c'è stata una serie di situazioni che mi han fatto chiaramente capire che il dono di poter parlare con qualsiasi essere vivente non ce l'ho - certi strumenti possiamo considerarli  come indipendenti dai voleri dell'operatore? claro que sì! -...che il dono dell'ubiquità manco lo devo sognare, e per la bilocazione idem...insomma una settimana cortissima ma densamente intensa! Però stavolta non potevo mancare di nuovo all'appuntamento con le Quantiste e quindi eccoci!

La ricetta è STRANGULAPRIEVET Senza Glutine, Senza Latte Vaccino, quasi Senza Lattosio


Oggi siamo tutte a casa di Babà che Bontà!
La ricetta l'ho rifatta in una versione che prelude alla primavera, che vuole ricordare e onorare momenti e amiche, che è fatta in fretta, con tutti i SENZA, ma CON MOLTO GUSTO!

Ingredienti
per la pasta:
400 g di farina senza glutine -io ho utilizzato la farina senza glutine per pasta che mi era avanzata tempo fa, è la farina de L'Altro Gusto
acqua q.b
sale con spezie per caprese§

per il sugo
polpa di pomodoro bio
3-4 acciughe sott'olio ben scolate
olio extravergine d'oliva della mia amica Paula ♥
origano turco gentilmente regalatomi dalla mia amica e collega Roberta ♥
uno spicchio d'aglio in camicia
sale

Facoltativo: formaggio grattugiato Gran Capra di solo latte di capra biologico, proveniente da San Martino in Tirolo ♥

§ per i celiaci e le persone gluten sensitive. accertarsi sempre che ci sia la spiga sbarrata o l'apposita dicitura senza glutine come da regolamento CE 41/2009 e ricordarsi sempre il discorso sulle tracce e le  cross-contaminazioni


Procedimento
1) Ho impastato la farina senza glutine per pasta, mescolata con del sale con spezie per caprese, con acqua sufficiente a formare una palla
2) ho fatto i filoncini e più che strangulapreviet i miei sono strangola-cardinali, tanto sono belli pasciuti. Piccolo inciso: mio figlio, il cucciolo, quando gli ho detto che facevo gli strangulaprievet mi ha chiesto: " che sono?"
e io..."strangulapreviet sono strangolapreti...sono come degli gnocchetti..."
allora il cucciolo ha esordito "guarda che gli strangolapreti non sono gnocchetti, sono lunghi, un po' stretti...poi chiamali strozzapreti...poi non mi piacciono tanto, perchè non fai gli gnocchetti?..."
Mi dà lezioni culinarie e fa pure i menù, fa...
Cuore di mamma, acqua che bolle, il tempo che stringe sempre di più, i miei due uomini affamati...ecco gli strangolacardinali!
3) tra uno strangolacardinale e l'altro, ho messo su il sughetto...uno spicchio d'aglio in camicia, polpa di pomodoro bio, di quella che piace a noi, olio evo  - che profuma di limoni, di mare, di blu, di amicizia - delle acciughine belle diliscate che poi si sciolgono nel sughetto...ed infine l'origano turco direttamente da Istambul, regalo di Roberta...un profumo inebriante! Come non metterlo assieme al sughetto? 
4) acqua che bolle, via alla cottura degli strangolacardinali...il sughetto è pronto, profumato, godurioso, che sa di mare, di sole - ci sta benone dopo il temporale di ieri!
5) fin qui la ricetta sarebbe stata con tutti i miei SENZA:  no glutine, no lattosio, no latte vaccino...ma, ogni volta che aprivo il frigo, quel pezzo di gran capra mi chiedeva quando lo avrei usato...potevo non unirlo a questo convivio di amici e ricordi?
Chi sono io per poter separare unioni di sapori e memoria che nascono in cielo?
Quindi sui miei strangolacardinali una bella spolverata di Gran Capra!
6) CONNUBIO FANTASTICO!

Se i nostri politici si mettessero d'accordo come fanno gli ingredienti nella mia cucina, signori cari avremmo un governo fantasmagorico...ma la mia cucina non è Montecitorio e i nostri politici non sono ingredienti che userei volentieri in cucina...non tutti almeno...quindi, a casa mia ci godiamo questo piatto che bisognerà che rifaccia - ci sono piaciuti tantissimo! - e povera Italia non c'ha governo...

Ecco! Seppur di corsa ho partecipato con una versione completamente inconsueta all'appuntamento delle Quantiste! Chiedo scusa a Babà che Bontà per essermi indegnamente introdotta nella sua cucina, aver stravolto i suoi strangulapreviet, non aver dato onore al suo splendido ragù napoletano, che ha descritto poeticamente, spero mi perdoni!
Il prossimo appuntamento?
Ci vediamo il 6 di maggio con le Cuochine e le Quantiste tutte a casa di Il laboratoriodi mmskg per preparare la Bughatsa dolce di Salonicco

Vi saluto con un mio piccolo tanka, buona giornata!
Da Chinese Ink Painting - Tang Wenxuan
"Turbinio d'ali
accarezza pensieri
spontaneamente

l'aria è dipinta con
acquarelli d'anima"