A volte bisogna usare le spezie sbagliate per ottenere
l'effetto desiderato.
(Un tocco di zenzero)
La mia voce a bitchy è sparita.
All'inizio del calore stile serra amazzonica ho trovato un biglietto, vergato con una calligrafia troppo ordinata perchè possa essere quella della mia alter ego - eppure è la sua - con un messaggio laconico:
"Tornerò...forse"
Chi, invece, è partito e ritornato è l'uomo piccolo.
E' stato una settimana in Inghilterra, quella del dopo Brexit. Non credo se ne sia reso conto, mi ha solo detto che dietro Trafalgar Square - lato imprecisato - non ci sono tea shops. Urca!
Mi ha detto che il mangiare in college non era granchè e l'umo grande mi manda i link di un articolo da leggere su casi di intossicazione da Escherichia coli in Inghilterra. Una rappresaglia batterica per il dopo Brexit?
Mi ha raccontato che ha fatto molte foto, ma che Portsmouth, a parte il porto, è una citta piena di smog e fumosa e con le commesse dei Nike store con un trucco pesante e pallidissimo allo stesso tempo.
E' tornato con un piccolo bagaglio di ricordi ed esperienza; mi sembra persino cresciuto in altezza...è tornato con la voce cambiata.
Non dall'inglese, ma proprio fisiologicamente cambiata... l'adolescenza che avanza a grandi balzi, gli stessi che fa Tigro per camminare.
Gli unici viaggi che mi sono concessi sono quelli per andare al lavoro...beh, in realtà sono appena tornata da giornate romane intense, per via del lavoro, per via della presenza di amiche davvero care, per aver passato qualche giorno in famiglia con l'uomo piccolo.
Ma io posso viaggiare in cucina!
Apro lo sportello della dispensa delle spezie e sperimento...
Oggi vi porto un'altra mia ricetta che è stata pubblicata sul numero 6 di Giugno 2016 della rivista Free, l'Arte di Vivere Senza Glutine, nella sezione Street Food fatto in casa.
Anche per questa ricetta, come per molte di quelle che trovate su questo blog, mi sono liberamente ispirata a varie ricette glutinose e non vegan, tirando fuori dal mio cappello non solo una ricetta senza glutine, ma con tanti altri senza e vegan, che mette d'accordo tutti a tavola!
Anche per questa ricetta, come per molte di quelle che trovate su questo blog, mi sono liberamente ispirata a varie ricette glutinose e non vegan, tirando fuori dal mio cappello non solo una ricetta senza glutine, ma con tanti altri senza e vegan, che mette d'accordo tutti a tavola!
Falafel di lenticchie e pane naan con salsa tzaziki
senza glutine senza lattosio senza proteine del latte senza uova vegan
Lentil Falafel and Naan with tzaziki sauce
gluten free dairy free milk proteins free egg free vegan
Ingredienti per 6 naan e 12 falafel
250 g di lenticchie
1 cipolla piccola da agricoltura biologica
4 g di cumino in polvere*
4 g di coriandolo in polvere*
2 g di peperoncino macinato*
30 g di menta fresca
6 g di sale fino
100 g di farina di ceci Molino Rossetto
Pangrattato senza glutine Nutrifree per lo spolvero
Olio di riso per friggere
250 g di farina Nutrifree per pizza
100 g di farina di grano saraceno Nutrifree
100 g di lievito madre senza glutine
100 di yogurt di soja tiepido senza glutine senza lattosio
100 ml di acqua tiepida
20 g di olio di riso più quello per spennellare
4 g di sale fino
150 g di yogurt di soja compatto senza glutine senza
lattosio da agricoltura biologica
50 g di olio d’oliva extravergine
20 g di menta fresca
1 cetriolo
* ancora una volta ricordo che: per i celiaci e le persone gluten sensitive bisogna accertarsi sempre che ci sia o la SPIGA SBARRATA o l'apposita dicitura SENZA GLUTINE come da regolamento CE 41/2009, da D.L 111/1992, e nota del Ministero della Salute prot. 600.12/A32/2861. Inoltre, per ulteriori informazioni leggere anche qui e non dimenticare mai il discorso sulle tracce e contaminazioni e cross-contaminazioni. Per il lattosio e le proteine del latte controllare sempre le etichette e le diciture in esse presenti.
Procedimento
* ancora una volta ricordo che: per i celiaci e le persone gluten sensitive bisogna accertarsi sempre che ci sia o la SPIGA SBARRATA o l'apposita dicitura SENZA GLUTINE come da regolamento CE 41/2009, da D.L 111/1992, e nota del Ministero della Salute prot. 600.12/A32/2861. Inoltre, per ulteriori informazioni leggere anche qui e non dimenticare mai il discorso sulle tracce e contaminazioni e cross-contaminazioni. Per il lattosio e le proteine del latte controllare sempre le etichette e le diciture in esse presenti.
Procedimento
Preparate il pane naan per le falafel.
L’impasto può essere fatto nella planetaria. Nella ciotola mettete la farina, il lievito madre, lo yogurt di soja intiepidito e anche l’acqua tiepida. Cominciate a mescolare; aggiungete poi l’olio di riso ed il sale. Lasciate lievitare 1 ora a temperatura ambiente e poi una notte in frigo, sempre coperto con pellicola per alimenti. Dopo il riposo in frigo, lasciate lievitare 3 ore in luogo riparato e caldo (in forno con la lucina accesa, coperto con pellicola per alimenti). Trascorso questo tempo, formate delle palline di peso uguale, di circa 100 g ciascuna (8 naan). Lasciate lievitare ancora 1 ora a temperatura ambiente, mentre preriscaldate il forno a 220°, con all’interno le leccarde da forno. Dopo 1 ora, stendete le palline dando loro una forma tonda e mettetele sulle leccarde del forno, precedentemente riscaldate, che avrete ricoperto con carta da forno. Cuocete in forno caldo per 15-20 minuti, a 200°C. Una volta cotti, fateli raffreddare su una griglia. Ne serviranno 6.
L’impasto può essere fatto nella planetaria. Nella ciotola mettete la farina, il lievito madre, lo yogurt di soja intiepidito e anche l’acqua tiepida. Cominciate a mescolare; aggiungete poi l’olio di riso ed il sale. Lasciate lievitare 1 ora a temperatura ambiente e poi una notte in frigo, sempre coperto con pellicola per alimenti. Dopo il riposo in frigo, lasciate lievitare 3 ore in luogo riparato e caldo (in forno con la lucina accesa, coperto con pellicola per alimenti). Trascorso questo tempo, formate delle palline di peso uguale, di circa 100 g ciascuna (8 naan). Lasciate lievitare ancora 1 ora a temperatura ambiente, mentre preriscaldate il forno a 220°, con all’interno le leccarde da forno. Dopo 1 ora, stendete le palline dando loro una forma tonda e mettetele sulle leccarde del forno, precedentemente riscaldate, che avrete ricoperto con carta da forno. Cuocete in forno caldo per 15-20 minuti, a 200°C. Una volta cotti, fateli raffreddare su una griglia. Ne serviranno 6.
Preparate quindi le falafel.
Lessate le lenticchie in pentola a pressione, dopo averle ben sciacquate e dopo aver aggiunto una cipolla e un pizzico di sale. Saranno sufficienti 15 minuti. Una volta cotte, scolatele e lasciatele intiepidire. Con il frullatore ad immersione frullatene un quinto con la cipolla. Aggiungete il composto frullato al resto e aggiungete la menta tritata, il coriandolo, il cumino e il peperoncino in polvere. Mescolate e aggiungete la farina di ceci, sempre mescolando. Il composto deve essere omogeneo, con lenticchie in crema e lenticchie ancora intere. Con le mani inumidite, formate delle palline (circa 12) e passatele nel pangrattato. Friggetele in olio di riso caldo, frittura profonda. Devono essere ben dorate. Fatele asciugare sulla carta per fritti.
Lessate le lenticchie in pentola a pressione, dopo averle ben sciacquate e dopo aver aggiunto una cipolla e un pizzico di sale. Saranno sufficienti 15 minuti. Una volta cotte, scolatele e lasciatele intiepidire. Con il frullatore ad immersione frullatene un quinto con la cipolla. Aggiungete il composto frullato al resto e aggiungete la menta tritata, il coriandolo, il cumino e il peperoncino in polvere. Mescolate e aggiungete la farina di ceci, sempre mescolando. Il composto deve essere omogeneo, con lenticchie in crema e lenticchie ancora intere. Con le mani inumidite, formate delle palline (circa 12) e passatele nel pangrattato. Friggetele in olio di riso caldo, frittura profonda. Devono essere ben dorate. Fatele asciugare sulla carta per fritti.
Preparate la salsa tzaziki.
Dopo aver fritto le falafel, lavate e sbucciate il cetriolo; tagliate il cetriolo in piccoli cubetti. Sempre con il frullatore ad immersione montate lo yogurt di soja con l’olio d’oliva extravergine. Aggiustate di sale e aggiungete la menta fresca tritata e i cubetti di cetriolo, mescolando bene.
Dopo aver fritto le falafel, lavate e sbucciate il cetriolo; tagliate il cetriolo in piccoli cubetti. Sempre con il frullatore ad immersione montate lo yogurt di soja con l’olio d’oliva extravergine. Aggiustate di sale e aggiungete la menta fresca tritata e i cubetti di cetriolo, mescolando bene.
Servite le falafel con i pani naan tagliati in quarti, con
insalata verde, pomodori rossi e cetrioli freschi, e con lo tzaziki in una salsiera
a parte.
Enjoy!
questa sì che è corrispondenza di amorosi sensi... ho pubblicato i falafel (ma la ricecchia standard, non questa creative) l'altro giorno!
RispondiEliminaBelli anche con le lenticchie, li voglio provare!
E quel pane è una meraviglia!
Bravissima!
p.s. anch'io come te non ho mai tempo di leggere gli altri blog, mannaggia, e mi perdo un sacco di cose belle! per fortuna che questa non me la sono persa!
RispondiEliminaQuesta ricetta è davvero bellissima, ricca e golosa, complimenti!
RispondiEliminaBuon we e a presto <3
ps: non dimenticarti del mio contest.http://ibiscottidellazia.blogspot.it/2016/07/di-cucina-in-cucina-un-souvenir-nel.html
Non una ma ben 3 ricette davvero fighissime e ben presentate. Fantastica come sempre <3
RispondiEliminaOttime ricette e...il simbolo del mondo britannico è forse l'invenzione dello smog.
RispondiEliminaGrazie Gaia! Abbiamo scoperto con enorme piacere di amare i falafel, quindi averli rifatti è stato providdenziale. Proverò a farli con i ceci e anche con altri legumi, fave incluse, come da tua ricetta
RispondiElimina@Consuelo il tuo contest è davvero di ispirazione, parteciperò sicuramente. Grazie mille cara e a rileggerci presto
RispondiEliminaGrazie cara Mary!
RispondiEliminaGrazie davvero <3
A rileggerci presto
E' vero Costantino, dopo il the, lo smog è il marchio di fabbrica inglese, purtroppo.
RispondiEliminaA rileggerci presto
Che bello riaverti nel mio blog..
RispondiEliminaCredimi mi sei mancata...
Un abbraccione
Che bello riaverti nel mio blog..
RispondiEliminaCredimi mi sei mancata...
Un abbraccione
@Enza ciao carissima che bello rileggerti! Goditi la tua vacanza da nonna e cucina tantissimo e tante buone cose <3 che poi vengo a leggere tutto
RispondiEliminaOlá gosto muito desse prato;
RispondiEliminaPrazer em conhecer seu blog.
janicce.
Olá gosto muito desse prato;
RispondiEliminaPrazer em conhecer seu blog.
janicce.
Ciao Fabi, che bello vedere crescere attraverso le tue parole il tuo ometto! Sono felice per te, e ti mando un bacione, intanto rubo un falafel golosissimo!
RispondiEliminaAdoro tutto!!!!! Sarebbe la cena perfetta per questa sera.... bravissima Fabi!!!
RispondiEliminaBrava Fabiana, molto orgogliosa di te! E abbraccia il piccolo uomo ;)
RispondiEliminaheeee questi li conosco, non solo buonerrimi ma anche bellerrimi!! bacioni
RispondiEliminaChe bella idea, anche per un pasto veloce ed informale....quel che conta è che l'ometto sia tornato indenne da contaminazioni...
RispondiEliminaUn abbraccio!!!
@ A Casa Madeira muito obrigado! thank you very much
RispondiElimina@ Un arbanella di basilico ciao Carla Emilia che bello rileggerti non solo sul tuo blog
RispondiElimina@Speedy che cara che sei <3
RispondiElimina@Giulia che bello rileggerti
Grazie di vuore per le vostre belle parole per il mio uomo piccolo
@ Sonia La Cassata <3 <3 <3 grazie carissima
RispondiElimina@ Pinko Pallino vanno benissimo per un pranzo tra amici, un pranzo in spiaggia, un aperitivo o anche un pranzo in ufficio.
RispondiEliminaPer fortuna, nessun problema con il rientro. Il college era ben controllato, tutto sommato.