mercoledì 27 gennaio 2010

27 gennaio, il giorno della memoria

Mi hanno chiesto di scrivere una piccola cosa riguardo questa giornata sul foglio della mia parrocchia (che trovate qui ). Per motivi di spazio per la pubblicazione ho dovuto sintetizzare tante sensazioni e tanti ricordi in poche battute.
Sicuramente c'è chi con parole più alte delle mie ha ricordato, ha fatto ricordare, ricorda e fa ricordare tuttora quanto è successo.; però credo che ognuno di noi possa contribuire a ciò.




"Come celebrare la giornata della memoria del 27 gennaio?
Ricordando le parole di Joyce Lussu, di Primo Levi, di Imre Kertész, di Anna Frank, di Boris Pahor, di Lizzie Doron e di tanti, tantissimi altri... parole importanti e pesanti, che continuano a raccontare di un orrore sconfinato, troppo difficile da spiegare, ma come dice Primo Levi “se comprendere è impossibile, conoscere è necessario”. Oltre a tutto questo, per me celebrare questa giornata, ma soprattutto ricordare, porta con sé l’immagine del cancello di Dachau sotto un cielo di un azzurro limpido, nell’agosto 2007. Varcato quel cancello, un buco nero di orrore... 30 km più in là, sotto lo stesso cielo azzurro, il resto del mondo. Il groppo sale in gola. La ghiaia scricchiola sotto le scarpe, come più di 50 anni fa, mentre lo sguardo si posa sul muro del memoriale. Sembra assurdo che il cielo possa essere stato così azzurro in quel luogo, più di 50 anni fa. Quando si varca quel cancello, c’è chi riesce a scattare foto ricordo, c’è chi invece è abbracciato da quel dolore grande, raccontato ovunque, persino dallo scricchiolio della ghiaia.
A Dachau sono morti in tanti: ebrei, italiani, sacerdoti, prigionieri politici, disabili, zingari, uomini, donne... è morto il nostro prossimo, vicino e lontano. A Dachau c’è un luogo dove poter finalmente piangere: la Cappella del Monastero Carmelitano del Preziosissimo Sangue, dove le candele rosso sangue brillano... un barlume di luce in un buco nero di paura e dolore.
Ecco, questi ricordi e le parole lette finora sono un sassolino di conoscenza per ricordare, perché la conoscenza è necessaria al ricordo e viceversa. Per ricordare che se “il lavoro ci rende liberi”, il silenzio ci ha reso e ci rende “ignoranti”. Per ricordare bisogna parlare e raccontare. Sempre."


Altre sono le immagini che si sovrappongono nella mia mente: una scala piuttosto ripida in una vecchia casa di Amsterdam che una ragazza salì convinta di lasciarsi dietro l'orrore che aveva inghiottito il mondo, ma la mano lunga di quell'orrore la raggiunse..una lastra ed una stele che commemorano un camino e del fumo resta solo l'idea, pazzescamente orribile e dolorosa...
Possono essere le mie parole piccole, ma anche le parole più piccole devono parlare e raccontare. Gustave Meyrink, in altri contesti, diceva che "Quando arriva la conoscenza, arriva anche la memoria"; io credo che ogni piccola parola possa contribuire alla conoscenza e sia nutrimento necessario per la memoria.

12 commenti:

  1. ciao Fabiana, bel commento, davvero, spunto di riflessione per tutti quelli che passano di qui!
    Norma

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  2. Bisogna insistere con il ricordo, dato che stiamo vivendo in un mondo cattivo, fatto d'interessi venali e dove va bene , un mondo d'indifferenza, che secondo me fa ancora più paura. Così è iniziato tutto!!!

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  3. @Norma grazie! mi fa piacere leggerti anche qui
    @ Solema ti do ragione, l'indifferenza e il silenzio sono i primi "nemici" da sconfiggere e bisogna farlo nel nostro piccolo ogni giorno

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  4. Molto bello questo tuo post Fabiana, occorre insegnare alle nuove generazioni a non dimenticare affinchè quello che è stato non si ripeta mai più

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  5. Io sono arrabbiatissima,perché ieri a scuola mia non è stato fatto niente ed è stato lasciato tutto all'iniziativa degli insegnanti... che però spesso si trovavano soli a scuola perché avevano dato il permesso di andare al circo... il giorno della memoria... e tutto ciò mi lascia assolutamente senza parole!

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  6. bellissimo post, fabiana.
    più che condivisibile.

    a scuola mia non è successo niente di che. alcune classi sono venute a firenze dove la giornata della memoria veniva ricordata in una iniziativa promossa dalla regione.

    una mia collega di italiano molto attiva è entrata nelle classi con un registratore e facendo ascoltare Auschwitz ai ragazzi, per poi parlare tutta l'ora dell'argomento.

    piccoli semi...

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  7. @Stefania, purtroppo in questi casi è solo la personale iniziativa che conta ed in tutto. Forse la scelta del circo non era delle migliori in una giornata come quella della memoria. Ad esempio i bimbi delle elementari non hanno fatto granchè, ma vedi neanche a catechismo credo si sia fatto qualcosa...posso capire (ma non approvare del tutto) che i bimbi di seconda siano piccoli...per quanto con le giuste parole, rapportandosi in maniera adeguata all'età, si possa spiegare tutto. Però...non tutti i genitori pensano ciò, magari non curandosi troppo di certi piccoli orrori quotidiani che i loro figli vedono permanentemente...scusa se sono cinica ;-)
    @Gaia Celiaca, mi piace l'iniziativa della prof. di Italiano. Un piccolo seme può crescere anche nel deserto anche con poco nutrimento, provare a gettarlo è già qualcosa...
    @tutti grazie per la vostra lettura

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  8. dove sei finita fabiana? non ti si legge da un sacco...

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  9. Hei Fabiana tutto ok? Ci manchi, besos

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  10. bello il tuo post!!!un abbraccio e buon w.e.

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  11. Grazie Manu!
    @Gaia e Raffaella: sono tornata! ho passato un periodo iperlavorativo con acciacchi, il lavoro è tornato ai suoi normali ritmi frenetici e gli acciacchi idem.
    Mi siete mancate!
    Baci

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  12. A presto allora! Vista l'ora ti auguro un buon inizio settimana
    ciao

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