...la storia che racconterò in questo post nasce da lontano e sono in ritardo paurosissimo nel raccontarla...
Chi mi conosce un pizzico sa che certe cose le devo metabolizzare nei meandri del mio pensiero, devo lasciarle decantare come fossero il Teroldego migliore da sorseggiare poi lentamente, inebriando l’olfatto di profumi ed il gusto di sapori...
Ho riflettutto a lungo...perchè è difficile parlare di
parole!
Nei blogs, qualsiasi sia l’argomento, l’immagine è sempre in prima linea...e nei food blogs l’immagine spesso è padrona, protagonista unica ed indiscussa su un palcoscenico che dovrebbe? potrebbe? certamente raccontare tanto altro.
...piccolo inciso: se avessi un boa di piume, un bocchino lunghissimo di celluloide e la erre moscia mi verrebbe una meraviglia dire “Tesoro, io semplicemente adoro la fotografia!”...e l’affermazione corrisponde a verità, mi incanta la fotografia in sè, la capacità di cristalizzazione di un attimo...ma per essere tutto ciò una fotografia mi deve raccontare una storia o come minimo farmela immaginare...
...penso ad Ansel Adams, Yousuf Karsh, Bruce Davidson o Marilyn Silverstone o Robert Mapplethorpe o Andre Serrano...
...come molte altre cose che faccio, cialtronescamente faccio foto senza troppe pretese, ci provo, mi diverto, mi appassiono...
...ecco soprattutto mi diverto e mi appassiono e credo che in primis, above all, qualsiasi foto debba immediatamente far percepire all’occhio di chi guarda il divertimento e la passione...anche fosse la foto più triste che si possa mai vedere...non credo che tutto quello che sia stilisticamente perfetto (corsivo voluto, perchè devo sempre capire chi stabilisce i parametri di cosa) faccia percepire divertimento, passione, storia, la vita che gira intorno, anzi che è quel momento e non un altro...
Nei blogs, qualsiasi sia l’argomento, l’immagine è sempre in prima linea...e nei food blogs l’immagine spesso è padrona, protagonista unica ed indiscussa su un palcoscenico che dovrebbe? potrebbe? certamente raccontare tanto altro.
...piccolo inciso: se avessi un boa di piume, un bocchino lunghissimo di celluloide e la erre moscia mi verrebbe una meraviglia dire “Tesoro, io semplicemente adoro la fotografia!”...e l’affermazione corrisponde a verità, mi incanta la fotografia in sè, la capacità di cristalizzazione di un attimo...ma per essere tutto ciò una fotografia mi deve raccontare una storia o come minimo farmela immaginare...
...penso ad Ansel Adams, Yousuf Karsh, Bruce Davidson o Marilyn Silverstone o Robert Mapplethorpe o Andre Serrano...
...come molte altre cose che faccio, cialtronescamente faccio foto senza troppe pretese, ci provo, mi diverto, mi appassiono...
...ecco soprattutto mi diverto e mi appassiono e credo che in primis, above all, qualsiasi foto debba immediatamente far percepire all’occhio di chi guarda il divertimento e la passione...anche fosse la foto più triste che si possa mai vedere...non credo che tutto quello che sia stilisticamente perfetto (corsivo voluto, perchè devo sempre capire chi stabilisce i parametri di cosa) faccia percepire divertimento, passione, storia, la vita che gira intorno, anzi che è quel momento e non un altro...
L’ho presa alla lontana eh...ma io arrivo sempre...in un
modo o nell’altro...
fine dell'inciso...
fine dell'inciso...
Noi siamo un insieme di cinque sensi: olfatto, udito, tatto,
gusto e vista...
Si dice che si mangia anche (mica solo!) con gli occhi...
...eppure se si parla di vini si dice che per prima cosa si beve con l’olfatto, perchè il primo messaggio che arriva al cervello arriva dal naso prima che dalla bocca...
...per il cibo, dovrebbe valere lo stesso discorso...profumi, odori di vario tipo risvegliano non solo il gusto, a mio parere, ma anche i ricordi...
...la sensazione diventa una macchina del tempo...
...poi arriva il gusto, e quei ricordi prendono vividezza, ma attraverso la lingua si percepisce anche la consistenza ed ecco quindi il tatto...e l’udito?
Come metterlo in correlazione con il cibo?
L’udito è predisporsi all’ascolto...dei ricordi, della storia legata a quel cibo, alle sensazioni che ci regala, è predisporsi alla convivialità, allo stare insieme raccontandosi...in fondo convivio è al contempo banchetto e simposio. Eppure, l’immagine e quindi la vista ruba tutta la scena...chissà perchè...
Si dice che si mangia anche (mica solo!) con gli occhi...
...eppure se si parla di vini si dice che per prima cosa si beve con l’olfatto, perchè il primo messaggio che arriva al cervello arriva dal naso prima che dalla bocca...
...per il cibo, dovrebbe valere lo stesso discorso...profumi, odori di vario tipo risvegliano non solo il gusto, a mio parere, ma anche i ricordi...
...la sensazione diventa una macchina del tempo...
...poi arriva il gusto, e quei ricordi prendono vividezza, ma attraverso la lingua si percepisce anche la consistenza ed ecco quindi il tatto...e l’udito?
Come metterlo in correlazione con il cibo?
L’udito è predisporsi all’ascolto...dei ricordi, della storia legata a quel cibo, alle sensazioni che ci regala, è predisporsi alla convivialità, allo stare insieme raccontandosi...in fondo convivio è al contempo banchetto e simposio. Eppure, l’immagine e quindi la vista ruba tutta la scena...chissà perchè...
Poi, un giorno di metà aprile ricevo una mail da Cristina Di
Mauro...chiunque stia leggendo sta anche pensando” ma per quale altro volo
pindarico sta decollando???”...Cristina Di Mauro lavora per una società di
produzione di documentari, società che è a Torino e che si chiama Doc in
progress e questo è il link
...ancora nebulosa la faccenda?
Di Doc in progress
ho sentito parlare da Dede, perchè sua figlia Fabrizia si occupa
della produzione (sono una famiglia talentuosa, neh!), ma la mail di Cristina
aveva una marcia in più e mi ha catturato...
Uno dei loro progetti si chiama
Docusound .
Cos’è Docusound?
E nel leggere mi sono entusiasmata ancora di più...queste le parole di Cristina: “è da una parte produzione e distribuzione di audio documentari, e dall'altra è anche un progetto di formazione e sensibilizzazione al racconto della realtà senza immagini (facciamo corsi professionali e non).” Capite? Senza immagini...raccontare...il logos prima di tutto???
E Cristina continua: “Nostro partner sul progetto è l'Unione Ciechi ed Ipovedenti, dato che i non vedenti sono non solo pubblico, ma possono essere anche produttori di contenuto, non essendoci la barriera della vista. [...]ti scrivo per condividere con te due dei nostri doc con tema culinario (tra l’altro realizzato da non vedenti) e ti chiedo, se lo ritieni utile o interessante, se è possibile postarli sul tuo blog.”
E nel leggere mi sono entusiasmata ancora di più...queste le parole di Cristina: “è da una parte produzione e distribuzione di audio documentari, e dall'altra è anche un progetto di formazione e sensibilizzazione al racconto della realtà senza immagini (facciamo corsi professionali e non).” Capite? Senza immagini...raccontare...il logos prima di tutto???
E Cristina continua: “Nostro partner sul progetto è l'Unione Ciechi ed Ipovedenti, dato che i non vedenti sono non solo pubblico, ma possono essere anche produttori di contenuto, non essendoci la barriera della vista. [...]ti scrivo per condividere con te due dei nostri doc con tema culinario (tra l’altro realizzato da non vedenti) e ti chiedo, se lo ritieni utile o interessante, se è possibile postarli sul tuo blog.”
Non solo lo ritengo utile ed interessante, lo ritengo
magico! C’ho solo messo un po’ a dare forma a queste mie piccole parole, che
spero aumentino anche solo di un nanogrammo la magia di questi due documentari
Semplicemente meravigliosi, molto diversi tra loro ma
entrambi ti catturano con la parola, con la storia...
Marcello Trentini racconta se stesso e la sua cucina, i profumi, gli odori, le sue sensazioni e nell’ascoltarle = udirle le immagini con vividezza...sono rimasta incantata da una sua frase “un particolare impegno nella ricerca della lunghezza del gusto”...
...e io aggiungo che ciò nulla ha a che fare con l’immagine (la vista), ma secondo me più con l’olfatto ed il gusto sensu strictu...poter sentire profumi e assaporare gusti per permettere alla macchina del tempo e all’immaginazione di cominciare un viaggio...
Non sono perfettamente d’accordo con tutto quello che dice, però sono profondamente convinta anche io che esistono due cucine: la buona cucina e la cattiva cucina.
Ognuna ha le sue vie, i suoi percorsi, le sue storie, le sue trame che ognuno di noi ad ogni pasto a suo modo tesse.
L’altro protagonista è Mido che racconta come da ragioniere in Egitto sia diventato pizzaiolo, poi venditore di kebab e proprietario di locali in Italia, precisamente a Torino.
Racconta di come prepara tutti gli ingredienti per preparare il kebab e con orgoglio sottolinea la genuinità delle sue preparazioni.
Dice che i suoi clienti sono tutti italiani e tra le sue frasi mi rendo conto del suo piacere di essere ambasciatore, porta aperta di un’altra cultura, di un’altra tradizione. Parla della sua nostalgia per la sua terra e delle sensazioni belle che gli dà l’Italia, del fatto che i suoi figli sono cresciuti qui e sono radicati qui...un ponte tra due culture in un panino...
Marcello Trentini racconta se stesso e la sua cucina, i profumi, gli odori, le sue sensazioni e nell’ascoltarle = udirle le immagini con vividezza...sono rimasta incantata da una sua frase “un particolare impegno nella ricerca della lunghezza del gusto”...
...e io aggiungo che ciò nulla ha a che fare con l’immagine (la vista), ma secondo me più con l’olfatto ed il gusto sensu strictu...poter sentire profumi e assaporare gusti per permettere alla macchina del tempo e all’immaginazione di cominciare un viaggio...
Non sono perfettamente d’accordo con tutto quello che dice, però sono profondamente convinta anche io che esistono due cucine: la buona cucina e la cattiva cucina.
Ognuna ha le sue vie, i suoi percorsi, le sue storie, le sue trame che ognuno di noi ad ogni pasto a suo modo tesse.
L’altro protagonista è Mido che racconta come da ragioniere in Egitto sia diventato pizzaiolo, poi venditore di kebab e proprietario di locali in Italia, precisamente a Torino.
Racconta di come prepara tutti gli ingredienti per preparare il kebab e con orgoglio sottolinea la genuinità delle sue preparazioni.
Dice che i suoi clienti sono tutti italiani e tra le sue frasi mi rendo conto del suo piacere di essere ambasciatore, porta aperta di un’altra cultura, di un’altra tradizione. Parla della sua nostalgia per la sua terra e delle sensazioni belle che gli dà l’Italia, del fatto che i suoi figli sono cresciuti qui e sono radicati qui...un ponte tra due culture in un panino...
Bisognerebbe provare ad ascoltare
questi due modi di fare ed essere cucina, eppoi provare a raccontare un piatto
non tramite uno scatto, ma tramite le parole, le sensazioni...ognuno di noi ha
le proprie madeleines ed il proprio infuso di tiglio...
Vorrei provarci
raccontando la marmellata di limoni e la marmellata di arance che ho fatto
questo inverno...
Dei limoni ne parlai nel post sul lemon curd...di come trovai quegli splendidi limoni della Costiera amalfitana,
limoni non trattati e immediatamente pensai “lemon curd e marmellata!” Il lemon
curd fu un esperimento riuscitissimo e la marmellata? Altrettanto!
La preparai seguendo la ricetta di Nicola, ma da perfetta chaltron woman, sempre con il boa di piume e il bocchino di celluloide, ho fatto delle varianti...intanto ho omesso l’acqua, lasciando il rapporto limoni e zucchero invariato.
Quindi ingredienti
La preparai seguendo la ricetta di Nicola, ma da perfetta chaltron woman, sempre con il boa di piume e il bocchino di celluloide, ho fatto delle varianti...intanto ho omesso l’acqua, lasciando il rapporto limoni e zucchero invariato.
Quindi ingredienti
1 kg di di limoni rigorosamente non
trattati
1kg di zucchero, se volete anche di
canna.
Eppoi?
Prima di tutto, annusandoli sono tornata indietro nel tempo, ad una gita fatta a Capri, anzi ad Anacapri, ad una visita a Villa San Michele, la casa di Axel Munthe, al romanzo omonimo che Axel Munthe scrisse, ad un meraviglioso limoncello e ad un profumo di zagare, fatto artigianalmente da un mastro profumiere, al sole di quella giornata di fine primavera...poi, con la mia fida Microplane ho grattuggiato la scorza dei limoni, il bianco – l’albedo – conferisce le note amarotiche, quindi va accuratamente evitato; poi un quarto dei limoni furono spremuti e i restanti tre quarti furono pelati a vivo, facendo attenzione a eliminare pellicine e albedo (bianco).
Dopo di ciò, in una capace casseruola (meglio non usare casseruole in alluminio in questo caso) ho versato il succo, lo zucchero e i pezzetti di limone e ho messo sul fuoco a cuocere. Raggiunta la giusta consistenza, misi tutto nei vasetti procedendo come in Jamming.
La marmellata di limoni addensa di più raffrendandosi e ho cercato il giusto compromesso, non troppo liquida ma neanche troppo gelatinosa...la fortuna della chaltron woman fu dalla mia, ovviamente. Lo zucchero sembra troppo ma ci vuole, secondo me per far risaltare il profumo rispetto all’aspro.
Con questa ricetta venne una marmellata strepitosamente profumata e ogni volta che apro un vasetto me ne torno ad Anacapri per un po’...
Prima di tutto, annusandoli sono tornata indietro nel tempo, ad una gita fatta a Capri, anzi ad Anacapri, ad una visita a Villa San Michele, la casa di Axel Munthe, al romanzo omonimo che Axel Munthe scrisse, ad un meraviglioso limoncello e ad un profumo di zagare, fatto artigianalmente da un mastro profumiere, al sole di quella giornata di fine primavera...poi, con la mia fida Microplane ho grattuggiato la scorza dei limoni, il bianco – l’albedo – conferisce le note amarotiche, quindi va accuratamente evitato; poi un quarto dei limoni furono spremuti e i restanti tre quarti furono pelati a vivo, facendo attenzione a eliminare pellicine e albedo (bianco).
Dopo di ciò, in una capace casseruola (meglio non usare casseruole in alluminio in questo caso) ho versato il succo, lo zucchero e i pezzetti di limone e ho messo sul fuoco a cuocere. Raggiunta la giusta consistenza, misi tutto nei vasetti procedendo come in Jamming.
La marmellata di limoni addensa di più raffrendandosi e ho cercato il giusto compromesso, non troppo liquida ma neanche troppo gelatinosa...la fortuna della chaltron woman fu dalla mia, ovviamente. Lo zucchero sembra troppo ma ci vuole, secondo me per far risaltare il profumo rispetto all’aspro.
Con questa ricetta venne una marmellata strepitosamente profumata e ogni volta che apro un vasetto me ne torno ad Anacapri per un po’...
Una mia sfida era quella di avere
una marmellata di arance che fosse il più vicino possibile a quella assaggiata
eoni fa, durante il mio primo viaggio a Londra...colazione continentale in un
bellissimo albergo – dalla camera vedevo l’abbazia di Westminster ed il Big Ben
– e assaggiai pane tostato, burro salato e orange marmalade...una goduria!
Vari tentativi sperimentati in merito, ma non ero mai arrivata a quella...quest’inverno, dopo quella di limoni, mi dissi: “ e se facessi così quella d’arance???”. Facile e veloce il procedimento, barattoli ce n’erano e quindi...via!
Ingredienti
Vari tentativi sperimentati in merito, ma non ero mai arrivata a quella...quest’inverno, dopo quella di limoni, mi dissi: “ e se facessi così quella d’arance???”. Facile e veloce il procedimento, barattoli ce n’erano e quindi...via!
Ingredienti
1 kg di arance rigorosamente non
trattate
750 gr di zucchero semolato o di
canna.
Poi stesso procedimento di quella
dei limoni, però ho avvinato parte dei vasetti con rum e parte con Cointreau.
Lo dico orgogliosamente: perfetta! L’orange
marmalade che ricercavo.
Provata come salsa con aggiunta di rum su crepes ripiene di cioccolato fondente...gli amici gradirono assai...provata in una crostata stellare per la festa del papà, per il primo dei miei due amori nonchè padre del nostro cucciolo...ottima!
Provata come salsa con aggiunta di rum su crepes ripiene di cioccolato fondente...gli amici gradirono assai...provata in una crostata stellare per la festa del papà, per il primo dei miei due amori nonchè padre del nostro cucciolo...ottima!
Una ricetta e due marmellate
meravigliose...sono in attesa dell’inverno per ricominciare...intanto ci sono
le albicocche da trasformare in confettura, quella di fragole invasettata il mese scorso ha fatto furore, ho beccato il cucciolo a mangiarsela a cucchiaini..so’ soddisfazioni.
E finalmente son giunta alla
fine...è stato un viaggio lungo, ma spero non noioso e ricco di parole e
profumi... e con delle splendide parole vi auguro serena notte e buona cucina.
"Tra le dolcezze dell’avversità, e lasciatemi dire che
non sono molte, la più dolce, la più preziosa è la lezione che ho imparato sul
valore della gentilezza… Anche il più piccolo gesto di gentilezza può
alleggerire un cuore pesante. La gentilezza può cambiare il cuore delle
persone".
Credo che essere gentili significhi non arroccarsi, non chiudersi, ma restare aperti ed accoglienti.
sì... ma la foto dov'è? ;-P
RispondiEliminascherzo ovviamente, anche se solo in parte.
io preferisco i libri di ricette senza foto, perché alla fine sono più di sostanza. però sul web è diverso, l'immagine è dominante, non c'è niente da fare. d'altronde ogni mezzo di comunicazione è le sue caratteristiche, e secondo me il web vuole questo.
poi che alle volte la foto diventi l'unica cosa che uno "legge" della pagina è altrettanto vero, e triste.
noi scriviamo pagine e pagine di cose che sono sicura moltissimi non leggono nemmeno. tant'è. però secondo me nella comunicazione web la foto è diventata quasi indispensabile.
ci sono eccezioni: anche senza foto ti copierei volentieri la marmellata :-)
Ciao Gaia, non so se sul web l'immagine sia così dominante, in fondo l'architettura del web è ben altra, ma credo che sia portati a pensare così e si sia persa la voglia di raccontare...i blog nascono come diari...e una volta nei diari personali si scriveva, si mettevano a seccare fiori e ogni tanto ci ritrovavi foto...
EliminaGrazie per i complimenti alla marmellata!
Cara Fabi questo tuo lungo post non poteva essere corto perché il titolo stesso lo hai fatto lungo, confesso che è molto interessante apprendere delle cose che si ignora, non mi resta
RispondiEliminadi ringraziati di tutte queste spiegazioni.a cara
Buona giornata cara amica e riguardati dal caldo.
Tomaso
Ciao Tomaso in bocca al lupo eh! Cerco di riguardarmi dal caldo, che mi sta dando qualche problemino di troppo.
EliminaUn abbraccio
ma graaaaaazie per la citazione!
RispondiEliminaEra dovuta carissima! e i lavori di Docusound meritano di essere conosciuti da molti, sono davvero pregevoli
Eliminaanche io adoro Dede e la sua famiglia, a dire talentuosi è poco, sono geniali!!!!!!!!!
RispondiEliminaCiao Antonietta ben ritrovata!
Eliminamamma mia che post spettacolare! quanto condivido con te certe cose, le altre semplicemente le ignoro :-( mi fai ricordare quante ricette presi da ricettari privi di foto, ma erano ben spiegati e la foto non serviva, ogni creazione era personalizzata :-) mi sei tanto piaciuta! lo sapevo che il tuo ritorno sarebbe stato una festa! bacioni : e grazie :-X
RispondiEliminaGrazie Sonia! <3 <3 <3 sono felicissima che questo post ti sia piaciuto! Tu fai foto splendide, ma le tue ricette sono altrettanto pregevoli!
EliminaUn abbraccio
Sei una grande: non foss'altro perché ti definisci chaltron woman! Condivido il ricordo della orange marmalade...ah...
RispondiEliminaAhahahahah Cristina carissima! La storia delle chaltron women parte da un po' più lontano di questo blog...però ricorda e rappresenta l'amore che ho per la cucina (che è comunque grande)
EliminaCiao Fabi. Se avessi la capacità di esprimermi come fai tu attraverso la scrittura forse non mi impegnerei così tanto nella fotografia. La mia carenza nello scrivere l'ho compensata (credo) nella fotografia. I libri di cucina che acquisto sono pieni di belle foto e mi sono di ispirazione, difficilmente ne compro uno senza foto, o meglio lo compro anche ma fatico a consultarlo. A volte vorrei essere come te meno superficiale e più profonda ma non mi è facile.
RispondiEliminaUn grande abbraccio
Anna
Ps:appena si sveglia la piccola mi ascolto i doc sound
Anna carissima ti ringrazio innanzitutto per i complimenti, ma dietro le tue foto davvero belle c'è sostanza, non solo ricerca dello stilisticamente perfetto...è la vecchia diatriba tra la ricerca delle consistenze che fece la fortuna di Ferran Adrià, ma che fu poi anche la sua strada verso l'oblio...ogni tanto fa bene ricordare a noi stessi anche la sostanza...e tu non devi essere come me, ma essere te stessa e cercare di esprimerti al meglio che sia con una frase o con uno scatto. Ricambio l'abbraccio e coccole a vagoni per la cucciola :-***
Eliminacondivido in pieno alcuni nemmeno sanno di cosa si tratta
RispondiEliminaBuon fine settimana Giovanna! A rileggerti presto
Eliminaciao Fabi ! che bello tornare a leggerti ! ultimamente sono stata presa da mille cose... decisamente coinvolgente l' esperienza de docsound, è una bella sfida e mi piace questo tornare a dare valore alle parole... Le tue marmellate mi sembrano stupende e ancora una volta: procedimento semplice, materia prima ottima, risultato assicurato !!! complimenti e un abbraccione !!!
RispondiEliminaGrazie Rossella per i complimenti alle marmellate, ma una volta trovato il procedimento giusto, trovando la materia prima dal fido fruttivendolo dove vado sempre, che fare se non riempire barattoli? Oggi ho fatto scorte di ottime albicocche veronesi, appena ha visto la quantità la signora mi ha detto "siamo di marmellata eh"...sono proprio trasparente eh ;-) E per tornare a dar valore alle parole...bisogna perchè attraverso le parole ci raccontiamo...ricambio l'abbraccio di cuore <3
EliminaFabi che bello questo post. Me lo son goduto pian pianino come ben sai ;)
RispondiEliminaSai che ultimamente ho letto un libro, "L'arte di ascoltare i battiti del cuore" dove il concetto più meraviglioso espresso è proprio quello secondo il quale è proprio la vista il senso che oscura tutti gli altri e ci impedisce di guardare fino in fondo. Un abbraccio
Ciao tesoro bello e come è andata con la tua torta??? grazie per aver letto fino in fondo. Mi piace moltissimo il concetto che hai trovato nel libro, mi incuriosisce tanto il libro e appena finita la mia nuova pila mi faccio un giretto per trovarlo. Doppio abbraccio<3
EliminaLa torta è finita e già la trovi sulla mia bacheca di FB. Il libro prometteva bene all'inizio ma mi ha un po' delusa in generale per il carattere smielato che ha assunto strada facendo. tuttavia ti consiglio di leggerlo per altri spunti di riflessione che vanno oltre l'improbabile storia d'amore che costituisce il perno del libro. Un bacione cara
EliminaHai un dono, scrivi magnificamente. Leggere i tuoi post è sempre un piacere. Scrivi in modo così disinvolto che sembra di averti davanti!! Ti ammiro!!!
RispondiEliminaDetto questo, mangerei un bel cucchiaio di marmellata!!!!! :)
Ti abbraccio stretta!!!!!! A prestooooo!!!!!
Ciao Lory! grazie dei complimenti, gentilissima come sempre, se potessi ti invierei volentieri un vasetto di entrambe le marmellate. Ricambio l'abbraccio e ti auguro una serena notte!
EliminaDdefinire questo post coinvolgente è poco, si legge tutto d'un fiato sensa soste :) E' vero che anche l'occhio vuole la sua parte ma credo che oggi ci si limiti troppo spesso all'apparenza senza soffermarsi troppo sulla sostanza. Concordo con Gaia quando dice che la foto diventa l'unica cosa che si "legge" della pagina ed è triste.
RispondiEliminaAnche senza foto sono sicura che la tua marmellata di limoni è divina perchè sei riuscita a farmela assaporare con le parole prima ancora che con gli occhi e perchè mi è quasi sembrato di sentire il profumo dei limoni della costiera. Un bacio, buona domenica
Cara Federica ben ritrovata! grazie di vero cuore. Speriamo allora che oltre l'occhio ci sia sempre più sostanza e che ogni nostra ricetta racconti storie sempre più belle. Serena notte <3
EliminaPersonalmente sono piuttosto d'accordo con @Gaia Celiaca. Quando ho tempo e predisposizione d'animo, e cerco un'esperienza lenta, mi piace sceglierla in anticipo e sentirmela raccontare, quindi libro; sul web al contrario siamo spesso "mordi e fuggi", abbiamo davanti un'offerta enorme e selezioniamo sul momento, quindi immagini e sintesi sono in generale più gradite e frequentate.
RispondiEliminaCon le dovute eccezioni, naturalmente! ;)
Carissima Dona vivo allora in una nicchia ecologica piuttosto ristretta allora :-DDD Questo post conferma la mia atipicità nel web? Forse sì, però non sono la sola cui piacciono le eccezioni e so di essere in ottima compagnia. Serena notte carissima! <3
EliminaCiao Cara, mi presento ... sono una nuova sostenitrice del tuo spazio culinario e non, di racconti, pensieri e ricette !!! Nel mio caso, per esempio, il mio Blog rappresenta l'unione di due passioni: la mia per la cucina e quella della mia dolce metà per la fotografia ... un Blog che amo definire casalingo in tutto e per tutto ... rallegrato dalla presenza dei bambini che quotidianamente animano la nostra cucina :) Dunque ... nel nostro caso un aspetto compensa l'altro !!! E non potrei vederlo in altro modo ... Sono però pienamente d'accordo con te quando affermi che anche i libri senza immagini conservano un certo fascino, lasciando la nostra fantasia libera di creare !!! Una buona Domenica, Carolina
RispondiEliminaBen trovata Carolina!!! verrò a far visita al tuo spazio dove le passioni si fondono e dove non si può resistere alla energia meravigliosa dei cuccioli! La fascinazione nel cibo come nella vita deve essere fusione e non delegata ad un solo senso, se i sensi sono cinque diamo spazio a tutti!!! Buona domenica <3
EliminaPenso che dopo aver letto tutto d'un fiato il tuo post non c'era alcun bisogno di fotografie. Anche noi abbiamo assaporato una marmellata e l'odore di Capri è arrivato fin qua! Interessante anche il lavoro di Docusound! Hai fatto benissimo a divulgarlo, mia dolcissima chaltron woman!!! A presto! (spero, tempo permettendo...)
RispondiEliminaManca un pezzo, involontariamente l'ho cancellato... parlavo di marmellate e profumo di limoni..... ahhhhh!!
EliminaCiao Elly cara! sono davvero contenta che ti sia piaciuto questo post e soprattutto che ti sia piaciuto il lavoro di Docusound, perchè ci sono davvero racconti interessanti nel loro sito. Meritano attenzione. Sono altrettanto contenta che ti sia piaciuta la marmellata, anche senza foto, magari la prossima volta direttamente con assaggio ;-) Buona domenica carissima e a rileggerti presto <3
Eliminamolto interessante..non conoscevo Docusound..
RispondiEliminabello il tuo post..anche senza foto..immagino le tue buone
marmellate!!
buona domenica!!
Ciao Enza grazie anche a te! Come dicevo ad Elly Docusoundè una fantastica realtà che merita di essere conosciuta. Le marmellate erano e sono molto buone, ma stanno finendo e quindi aspetto l'autunno per replicare ;-)
EliminaBuona domenica e buona cucina :-*
ciao fabipasticcio, passo per un saluto, buona domenica :) baci!!
RispondiEliminaCiao, cara, interessante Docusound...Comunque a me piace leggere e trovo le tue marmellate molto invitanti, anche senza foto! Ciao, buona settimana!!
RispondiElimina@ Nanussa ricambio sempre volentieri i saluti!
RispondiElimina@ Mari e Fiorella grazie carissime belle di padella e buona settimana anche a voi!