lunedì 29 agosto 2016

Panini arabi con lievito madre senza glutine senza lattosio senza proteine del latte e tre farciture

Il meglio che ci si può aspettare è evitare il peggio

(Se una notte d'inverno un viaggiatore - Italo Calvino)

"Non iniziare con un acronimo...non sta bene" 
"Posso iniziare con un "Non ci posso credere! Sei tornata finalmente"?" ribatto, abbracciando la mia voce  a bitchy, scombinandole il boa di struzzo, facendole volare via i suoi occhiali da sole.
"Sì, sono tornata e ti trovo in preda al tuo solito panico e la tua ansia da scadenza, sebbene i capelli ti stiano bene...e per favore, smettila di abbracciarmi." risponde la mia voce a bitchy.
"Beh...grazie per i capelli...lo sai che ci sono tante novità...alcune belle, alcune brutte, parecchio brutte ... eppoi è arrivato Tigro" rispondo, restituendole il boa di struzzo e gli occhiali da sole.
"Che fortuna! So ancora accoppiare tra loro le sillabe e riconoscere le parole...e ho letto tutte le novità, belle, brutte e bruttissime"  - ribatte la mia voce a bitchy con la sua usuale verve acidula - "Devo dire che trovo Tigro un tipo interessante, un po' bulletto, ma dal cuore d'oro...sai un po' come in quei vecchi film con Marlon Brando giovane".
"Ah...eh...uh" rispondo.
"No, la sequenza corretta era aeiouy...capisco che hai avuto tanto da fare e che avrai tanto da fare, ma non ricordarsi una cosa così semplice è preoccupante. Suvvia, non ti starò più così lontana!" mi dice la mia voce a bitchy con uno dei suoi soliti sorrisi.
"Uhm...beh...ok...prima o poi mi racconterai dove sei andata in vacanza?" sussurro conciliante, perchè i suoi sorrisi mi agitano oltremodo.
"Ovviamente no." mi apostrofa la mia voce a bitchy
Ma prima di svanire come fa solitamente, mi sussura "Però, puoi raccontare le tue brevi giornate di pausa qui in città...te lo concedo".
Eh, sì, è proprio tornata.
Vedo il lato positivo, il mio panico ansioso potrebbe già passare a forza 10 immantinentemente.

Le mie brevi giornate di pausa...
I nonni sono venuti a trovarci a metà agosto, sono tornati lo scorso fine settimana.
Intanto, io e l'uomo piccolo ci stiamo preparando alla nostra incursione in terra romana per il nostro pellegrinaggio.
In gennaio, poco prima della loro confermazione, con tutti i ragazzi della catechesi, l'uomo piccolo incluso, abbiamo trascorso una giornata meravigliosa - in tutti i sensi! - all'interno del seminario della Basilica della Salute e poi abbiamo attraversato la Porta Santa a San Marco, per continuare il nostro cammino.
Camminando camminando, anche se più metaforicamente che fisicamente, andremo finalmente a San Pietro.
In luglio, quando sono andata a Roma per un piacevolissimo incontro di lavoro, è venuto l'uomo piccolo con me e ci siamo ritagliati una giornata di intenso turismo, in compagnia della nonna Gabriella.
Il borbottio adolescenziale ha messo a dura prova la mia capacità diplomatica, però alla fine ne è valsa la pena.
Passeggiando da Santa Maria in Cosmedin al Portico d'Ottavia con visita del Museo Ebraico e della Sinagoga, siamo arrivati a Largo di Torre Argentina, concedendoci un delizioso pranzo con tanti senza e tantissimo gusto da Pandalì, dal quale siamo ripartiti carichi di bontà di ogni tipo. Per concludere in bellezza, siamo andati al Pantheon e da lì siamo andati a Piazza Venezia, dove, in attesa del bus, ci siamo concessi una pausa ristoratrice nel piccolo bar vicino al Teatro La Cometa. 
Alla fine, e neanche sottovoce, l'uomo piccolo mi ha detto "Mamma, è stata una bella giornata, davvero".

La mia voce a bitchy è tornata, pensiamo alle valigie e io parlo di panificati... Comincio a intravedere nuovamente una parvenza di ordine nel caos.
La ricetta di oggi è quella dei panini arabi, che ho fatto tre volte, che solo alla terza volta sono riuscita ad imbottire in vario modo, accontentando quasi tutti i palati, e anche a fotografare. 
Finalmente, la riesco anche a pubblicare.
Per questi panini arabi mi sono ispirata a delle ricette glutinose, come quella di Pat Pan di Pane o quella di Ricette con amore o quella di World Recipes Expo. Me le sono studiate e ristudiate ed ecco il mio risultato con tanti senza.

Panini arabi con lievito madre 
senza glutine senza lattosio senza proteine del latte e tre farciture diverse
Sourdough arabic buns
gluten free dairy free milk proteins free with three different fillings


Ingredienti
per i panini 

500 g di farina per pane Essenza Glutine senza glutine senza lattosio
250 g di farina di ceci Molino Rossetto più quella per lo spolvero
350 g di lievito madre senza glutine
35 g di olio extravergine di oliva DOP ligure
14 g di sale 
650 g di acqua tiepida

per la farcitura
bresaola
brie di latte di capra
rucola da agricoltura biologica
1 uovo cat 0
pancetta coppata
peperoni da agricoltura biologica già grigliati 
insalata gentile da agricoltura biologica
pomodori cuore di bue da agricoltura biologica
tofu da agricoltura biologica senza glutine senza lattosio
origano fresco dall'orticello sul balcone
olio di riso
1 cucchiaino di succo di limone biologico
sale q.b.
ketchup Heinz senza glutine senza lattosio

* ancora una volta ricordo che: per i celiaci e le persone gluten sensitive bisogna accertarsi sempre che ci sia o la SPIGA SBARRATA  o l'apposita dicitura SENZA GLUTINE come da regolamento CE 609/2013, da Decreto 17 Maggio 2016, da Decreto Veronesi dell'8 giugno 2001 e nota del Ministero della Salute prot. 600.12/A32/2861. Per ulteriori informazioni sulla legislazione invito alla lettura di questo articolo Inoltre, per ulteriori informazioni leggere anche qui e non dimenticare mai il discorso sulle tracce contaminazioni e cross-contaminazioni. Per il lattosio e le proteine del latte controllare sempre le etichette e le diciture in esse presenti.


Procedimento

Preparate i panini.
Mettete nella ciotola della planetaria le due farine, il lievito madre non rinfrescato, l'acqua tiepida e l'olio extrvergine di oliva. Con la frusta a gancio, cominciate ad impastare alla velocità più bassa. 
Man mano che il composto si amalgama, aumentate la velocità della planetaria.
Quando è ben amalgamato, aggiungete il sale e mescolate alla massima velocità per almeno 5 minuti.
Trasferite quindi l'impasto in una ciotola capiente, aiutandovi con il leccapentola.
Ponete l'impasto in frigo per una notte a riposare (circa 10 ore), coperto dalla pellicola per alimenti.
Il giorno dopo tirate fuori l'impasto dal frigo e lasciatelo in un luogo riparato, a temperatura ambiente per circa 3 ore (ad esempio in forno con la lucina accesa).
Trascorso questo tempo, preriscaldate il forno a 240° C, con all'interno una teglia.
Intanto porzionate l'impasto in palline dello stesso peso (circa 100 g ciascuna), su un piano infarinato con la farina di ceci. 
Sull'articolo di Pat Pan di Pane è spiegato come "mozzare" le palline, ma trattandosi di un impasto senza glutine la pirlatura già è perfetta.
Fate lievitare le palline su un foglio di carta forno per 1 ora.
Trascorso questo tempo, infarinate il piano e stendete col mattarello le palline dando loro la classica forma del panino arabo
Quando il forno è arrivato a temperatura ed è stabile, spolverate la teglia che era in forno con della farina di ceci e poggiatevi i panini, 4-5 alla volta.
Cuocete i panini in forno caldo a 240°C per 8-10 minuti, in relazione al vostro forno.
I panini arabi devono cuocere rapidamente e non devono cuocere troppo, altrimenti si seccano molto velocemente.
Se cuocete più teglie, usate il forno ventilato.
Appena sfornati, fateli raffreddare su una griglia per dolci.
Preparate quindi le farciture


Innanzitutto preparate la mayo vegan senza glutine con questo procedimento. Aggiungete alla mayo vegan qualche cucchiaino di ketchup Heinz fino ad ottenere la salsa rosa.
Preparate l'uovo strapazzato in un padellino antiaderente, con un cucchiaino di olio di riso e sale q.b.
Pulite e lavate le verdure, ovvero l'insalata, i pomodori, la rucola, i peperoni e anche l'origano fresco.
Tagliate i peperoni in falde e grigliateli sulla piastra.
Tagliate l'insalata e i pomodori.
Saltate rapidamente la pancetta coppata in un padellino antiaderente; poi asciugatela dal grasso in eccesso tra due fogli di carta assorbente.
Tagliate a cubetti 100 g di tofu da agricoltura biologica e doratelo in un padellino con due cucchiaini di olio di riso e sale q.b..
Condite la rucola in una ciotolina con una citronette, fatta con 2 cucchiaini di olio extravergine di oliva, 1 cucchiaino di succo di limone e sale q.b..
Tagliate il brie di latte di capra, eliminate la scorza o meno - io preferisco toglierla.


Tagliate i panini, il loro interno vuoto si presta ad essere farcito.
Per la farcitura alla bresaola, ponete un letto di rucola sul panino, poi 2-3 fette di breasola, 2-3 fette di brie di latte di capra, ancora 2-3 fette di bresaola e rucola al termine. Richiudete il panino e tagliatelo in due metà, che volendo potrete anche scaldare per far delicatamente fondere il brie.
Per la farcitura club sandwich, ponete 2 foglie di insalata gentile, poi 2 falde di peperone, meglio se di colore diverso, 2 fette di pancetta coppata, l'uovo strapazzato, altre 2 fette di pancetta, poi falde di peperone e insalata a chiudere. Richiudete il panino e tagliatelo in due metà.
Per la farcitura vegan, ponete 3 fette di pomodoro, salate, aggiungete un trito di origano fresco, olio extravergine di oliva. Mettete poi le fette di tofu dorato. Ricoprite il tofu con fette di pomodoro, che salerete, coprirete con un trito di origano fresco e condirete con olio extra vergine di oliva. Richiudete il panino e tagliatelo a metà.
Servite i panini con la salsa rosa in piccole salsiere individuali.

Nonostante il club sandwhich style sia quello più "porco" è quello che abbiamo apprezzato meno. Abbiamo accreditato invece un bel 10 a quello con la bresaola e a quello vegan style.
Scegliete voi la farcitura che preferiti e come si dice...

Enjoy your meal

venerdì 26 agosto 2016

Dessert al cucchiaio con lamponi senza glutine senza lattosio senza proteine del latte senza soja senza saccarosio vegan

Oh Pamela, questo è il bene dell'esser dimezzato: il capire d'ogni persona e cosa al mondo la pena che ognuno e ognuna ha per la propria incompletezza
(Il Visconte Dimezzato - Italo Calvino)

La chiamavo l'altalena sugiù. O semplicemente il sugiù.
Tutto attaccato.
Bisognava essere in due. Uno andava tanto in alto, quanto l'altro precipitava verso il basso.
Una parafrasi per la meraviglia e la disperazione.
Ogni tanto si provava a tenere perfettamente orizzontale la trave: si stava sulle punte, trattenendo il fiato, facendo forza con le braccia per far sì che la trave non andasse su o giù.
Che fatica!
L'equilibrio perfetto tra i due estremi richiedeva troppa fatica e alla fine si tornava a su o giù.
Pensando al sugiù, si spera sempre di trovarsi dalla parte della meraviglia, ma capita di trovarsi dalla parte della disperazione.
Purtroppo.
Tra una iniezione di ansia e l'altra, il terremoto e altri accadimenti tristi mi hanno portato giù.
Mi hanno fatto riperimetrare la mia incompletezza.
Mi accorgo di sentire seriamente la mancanza della mia voce a bitchy, la quale riesce ad instillare del raziocinio nel mio panico, invece di farmi decollare per tangenti ansiogene.
In questo sugiù, per lo meno mi darebbe indicazioni per ottenere il massimo slancio verso l'altro dalle mie gambotte.

Siccome cucinare per me è sempre consolatorio, anche quando le mie vene e le mie arterie si scambiano ansia e panico, invece di ossigeno, immersa in scadenze, scadenzucce e scadenzone, pensando a cosa e a come fare nel mio piccolo, io impasto, monto, taglio, trito...
La ricetta che porto oggi è  Una ricetta di Leti Leti, che mi aveva molto colpita; così mi sono lasciata ispirare per questo dessert, che abbiamo gustato la domenica prima di Ferragosto.
Ecco la mia versione

Dessert al cucchiaio con lamponi 
senza glutine senza lattosio senza proteine del latte senza soja senza saccarosio vegan
Raspberry Dessert
gluten free dairy free milk proteins free soy free sucrose free vegan


Ingredienti
per 6 bicchierini

per la crema pasticcera vegan

500 ml di latte di riso senza glutine senza lattosio  senza zuccheri aggiunti (per me Alpro Original)
40 g di amido di riso senza glutine San Martino
40 g di amido di frumento senza glutine San Martino
70 ml di sciroppo d'agave senza glutine
2 g di curcuma senza glutine Petit Lorien
2 g di vanilla bourbon da agricoltura biologica senza glutine

per il coulis di lamponi
250 g di lamponi italiani da agricoltura biologica
80 g di sciroppo d'agave senza glutine
120 ml di acqua
1 g di agar agar senza glutine Molino Rossetto

* ancora una volta ricordo che: per i celiaci e le persone gluten sensitive bisogna accertarsi sempre che ci sia o la SPIGA SBARRATA  o l'apposita dicitura SENZA GLUTINE come da regolamento CE 609/2013, da Decreto 17 Maggio 2016, da Decreto Veronesi dell'8 giugno 2001 e nota del Ministero della Salute prot. 600.12/A32/2861. Per ulteriori informazioni sulla legislazione invito alla lettura di questo articolo Inoltre, per ulteriori informazioni leggere anche qui e non dimenticare mai il discorso sulle tracce contaminazioni e cross-contaminazioni. Per il lattosio e le proteine del latte controllare sempre le etichette e le diciture in esse presenti.



Procedimento
Preparate il coulis di lamponi.
Dopo averli risciacquati brevemente in acqua acidulata, avendo cura di eliminare quelli più rovinati, poneteli in una casseruola, assieme allo sciroppo d'agave.
Lasciate che si cuociano per qualche minuto, devono cominciare a sfaldarsi.
A questo punto, prendete un setaccio e comiciate a setacciare con cura i lamponi, raccogliendo la polpa senza semi in una ciotola. Ogni tanto aggiungete un poco d'acqua per facilitare le operazioni di setacciatura.
Una volta setacciati i lamponi, aggiungete l'acqua restante e versate il tutto in una casseruola, aiutandovi con un leccapentola.
Mettete la casseruola sul fuoco, fate scaldare il coulis e aggiungetevi l'agar agar. 
Mescolate bene e fate cuocere per tre minuti.
Versare il coulis nei bicchierini per circa 1/3, copriteli con della pellicola e fateli raffreddare in frigo, finchè il coulis si sarà addensato.
Potreste anche farlo raffreddare a temperatura ambiente, ma in frigo è più veloce ed è comunque stabile.


Mentre il coulis di lamponi si sta rassodando in frigo, preparate la crema pasticcera vegan.
In una casseruola ponete i due amidi, la curcuma e la vanilla bourbon.
Aggiungete lo sciroppo d'agave.
Poi, aggiungete il latte di riso a temperatura ambiente a filo e contemporaneamente con una frusta mescolate il tutto.
Sincerandovi che non ci siano grumi, ponete la casseruola sulla fiamma bassa e mescolate finchè il composto non si addenserà.
Bastano davvero pochi minuti.
Lasciate intiepidire la crema, coperta da carta forno.
A questo punto, dopo aver controllato che il coulis sia ben gelificato,  tirate i bicchieri fuori dal frigo per farli tornare a temperatura ambiente.
Una volta tornati a temperatura ambiente, togliete la carta forno e mescolate bene la crema.
Riempite i restanti 2/3 dei bicchierini, con la sacca da pasticcere.
Livellate lo strato finale e fate raffreddare in frigo i bicchierini, sempre coperti dalla pellicola trasparente.
Tirateli fuori dal frigo 15 minuti prima di servire, aggiungete i lamponi freschi e servite.


Mi sono piaciuti moltissimo questi bicchierini e sarebbero piaciuti moltissimo alla voce a bitchy.
L'unico appunto fatto dall'uomo piccolo è stato che la gelatina di lampone era troppo acidula, andava zuccherata di più. 
A me l'acidulo mi è piaciuto perchè si stemperava con la crema, però se avete il palato dolce, aumentato lo sciroppo d'agave nella gelatina.
La crema pasticcera vegan è stata una scoperta meravigliosa, che rifarò spessisimo.
Grazie infinite a Leti Leti.
Migliorerò il riempimento dei bicchierini, ma come prima volta sono soddisfatta. Sto già pensando a qualche altro abbinamento.

Considerato il mood, con questo dessert al cucchiaio consiglierei Il Ristorante dell'Amore Ritrovato di Ito Ogawa. L'ho letto qualche anno fa ed è uno di quei libri che quando si legge la parola "Fine" si sente una stretta al cuore. Seduti ad un tavolo, con un buon piatto non si nutre solo il proprio corpo, non si sazia solo l'appetito fisico, si nutre anche l'anima.
Che ogni boccone sia portatore di speranza, serenità e umanità




mercoledì 24 agosto 2016

TERREMOTO AD ACCUMOLI AMATRICE ARQUATA DEL TRONTO

Stamattina c'era un post programmato sul blog.

Alle 3.30 circa di di stamattina un terremoto di magnitudo 6 ha colpito Accumoli, Amatrice, Arquata del Tronto e si è sentito a Roma, a Bologna, in tutta l'Umbria.


Conosco benissimo quelle zone.
Torno indietro nel tempo.
In una frazione di una frazione di Accumoli, precisamente a Colleposta le suore dove sono andata a scuola io, mia sorella e mio fratello avevano una casa vacanza  per noi, bambini e ragazzi.
Abbiamo passato qualche estate lassù...in mezzo ai monti, una unica strada non asfaltata portava su dalla Salaria, passando per Torrita, in mezzo ai boschi e alle montagne...
Forse c'erano dieci case, compresa la chiesa, la casa delle suore e i loro 3 prefabbricati...

Mi sono svegliata stamattina e ho subito pensato ai nonni a Roma...l'avranno sentita, come staranno?
Li ho sentiti, ovviamente stanno bene, ma lo spavento è tanto.

Sto ascoltando i telegiornali...
I social han fatto da cassa di risonanza, ma per fortuna si sa subito che persone care, lontane, stanno bene.

La mia amarezza è la tuttologia imperante, la mancanza di senso critico e civico.
La ricerca dell'instant drama e del titolone sensazionalistico da parte di alcuni giornalisti e commentatori non aiuta.

Han criticato i soccorsi, senza pensare.
Le case son venute giù, son venute giù le montagne e le strade sono inagibili. I soccorsi sono partiti subito.
Anche la macchina della critica.

Premesso che i sismologi non prevedono ma studiano, la previsione è fatta da chi studia il rischio, premesso che si costruisce con criteri antisismici, ci sono state ricostruzioni di vecchi edifici con criteri antisismici, ma è obbligatorio? Non lo so...me lo chiedo...

Prima di parlare, preferisco appellarmi al mio senso critico, al raziocinio, con le lacrime.

Ho scritto ciò sul mio account di FB 

Senza fare dietrologie, senza commentare semplicemente per il gusto di commentare, il terremoto ad Accumoli, Amatrice e Arquata del Tronto, e zone limitrofe ci sconvolge. Ha sconvolto le vite di tante persone. Il primo pensiero stamattina è corso a Colle Posta, dove le mie suorine avevano una colonia per noi bambini. Colle Posta è una frazione di Accumoli, in mezzo alle montagne, strada bianca per raggiungerlo...Ho ricordi vividissimi di quelle zone. Pensiamo tutti in che modo poter aiutare anche se da lontano, come me.

Tutto qua.
Una preghiera e un abbraccio infinito, come ha detto Papa Francesco, e un pensiero per coloro che stanno soffrendo.
Pensiamo ad aiutare e non a fare dietrologia, per favore.



lunedì 22 agosto 2016

Pane naan alla canapa con lievito madre e maionese di barbabietola senza glutine senza lattosio senza proteine del latte senza uova vegan

Ma l'ignoranza che regna sovrana...non ha ricevuto nessuna investitura, eppure regna incontrastata
(ipsa dixit)

Si snocciolano gli ultimi giorni di pausa, prima di riprendere le attività full time.
La mia vacanza cittadina in famiglia è stata all'insegna del relax, anche quando siamo andati in gita in montagna; abbiamo scoperto la bellezza di Forni di Sopra e la presenza di un ristorante, l'Hotel Posta, estremamente informato su intolleranze e allergie alimentari, dove ho potuto mangiare senza glutine in tranquillità.


Ci siamo anche concessi una passeggiata in centro a Treviso, per gustare un buon gelato in una delle migliori gelaterie di Italia, quella di Stefano Diasse. In questa gelateria si possono gustare dei gelati artigianali davvero buoni, moltissimi gusti alla frutta sono privi di latte e senza glutine - ottimi per i miei senza. E il pomeriggio si è anche concluso con un piccolo bottino di props, complice una grande svendita in un negozio di oggettistica da cucina.

Tigro e Lady Betty continuano i loro siparietti e ne prendo nota per raccontarli, con dovizi di particolari, alla mia voce  a bitchy, che mi ha annunciato il suo ritorno a breve. 
Anche le Olimpiadi volgono al termine e gli ultimi giorni ci hanno regalato delle grandissime emozioni con gli atleti della pallanuoto, con i pallavolisti, con le farfalle della ritmica. 
L'argento dei pallavolisti italiani vale oro come fair play, considerato l'arbitraggio niente affatto equo.
Per godersi i pomeriggi guardando le Olimpiadi, ecco la ricetta per una merenda gustosa, con tanti "senza" e con ingredienti buoni buoni, non solo per il palato, ma anche per la salute.

Pane naan alla canapa con lievito madre e maionese di barbabietola 
senza glutine senza lattosio senza proteine del latte senza uova vegan
 Sourdough Naan Bread and beetroot mayo 
gluten free dairy free milk proteins free egg free vegan


Questa è la mia personale terza versione del pane naan che ho presentato nella ricetta dei falafel di lenticchie vegan, pubblicata anche sulla rivista Free l'Arte di Vivere Senza Glutine
Mi sembra di sentire la mia voce a bitchy dire "Di grazia, ma pubblichi la terza versione prima della seconda? Conformarsi all'ordine ti dà ancora crisi di orticaria, vero?"
La ricetta della mayo di barbabietole è la mia rivisitazione di una splendida ricetta di Simonetta Nepi, che non è solo presidente di Gluten Free Travel and Living, ma anche Glu Fri.

Ingredienti

per il pane naan 

300 g di farina di sorgo bianco Molino Marello senza glutine
100 g di farina di ceci Molino Rossetto senza glutine
50 g di farina di canapa  Fattoria Bio
200 g di farina MixIt Schaer senza glutine senza lattosio senza frumento
200 g di lievito madre senza glutine
50 ml di acqua tiepida
200 g di yogurt di soja Sojasun da agricoltura biologica
40 g di olio di riso
4 g di sale fino iodato

per la mayo di barbabietole

300 g di barbabietole rosse da agricoltura biologica, puliti e  cotti al vapore
20 ml di succo di limone da agricoltura biologica
70 ml di olio di semi di zucca
sale fino q.b.
pepe dal mulinello q.b.

* ancora una volta ricordo che: per i celiaci e le persone gluten sensitive bisogna accertarsi sempre che ci sia o la SPIGA SBARRATA  o l'apposita dicitura SENZA GLUTINE come da regolamento CE 609/2013, da Decreto 17 Maggio 2016, da Decreto Veronesi dell'8 giugno 2001 e nota del Ministero della Salute prot. 600.12/A32/2861. Per ulteriori informazioni sulla legislazione invito alla lettura di questo articolo Inoltre, per ulteriori informazioni leggere anche qui e non dimenticare mai il discorso sulle tracce contaminazioni e cross-contaminazioni. Per il lattosio e le proteine del latte controllare sempre le etichette e le diciture in esse presenti.

Procedimento

Preparate il pane naan.


L’impasto può essere fatto nella planetaria. 
Nella ciotola mettete tutte le farine, il lievito madre, lo yogurt di soja intiepidito e anche l’acqua tiepida. Cominciate a mescolare; aggiungete poi l’olio di riso ed il sale. 
Lasciate lievitare 1 ora a temperatura ambiente e poi una notte in frigo, sempre coperto con pellicola per alimenti. Dopo il riposo in frigo, lasciate lievitare 3 ore in luogo riparato e caldo (in forno con la lucina accesa, coperto con pellicola per alimenti). Trascorso questo tempo, formate delle palline di peso uguale, di circa 100 g ciascuna (circa 16 naan). Lasciate lievitare ancora 1 ora a temperatura ambiente.
Potete cuocere il pane naan in padella o in forno.
Per la cottura in padella procedete così: fate riscaldare una padella antiaderente a fondo spesso, appena appena oleata. 
Quando è ben calda, cominciate a cuocere il pane naan come nella ricetta del pane naan di Jamie Oliver, che trovate sempre qui sul blog.
Per la cottura in forno procedete invece come nella ricetta dei falafel di lenticchie con tzaziki vegan, che trovate sempre qui sul blog.
Lasciate intiepidire le naan sulla griglia e tagliatele poi a spicchi o a metà.

Mentre si raffreddano le naan, preparate la mayo di barbabietole rosse.



Le barbabietole devono essere state pulite e cotte al vapore in precedenza.
Una volta fredde, tagliatele ulteriormente a cubetti.
Ponetele in un bicchiere da frullatore a immersione. Aggiungete quindi l'aceto di mele da agricoltura biologica e l'olio di semi di zucca. Cominciate a frullare con il frullatore ad immersione, finchè il composto non sia liscio, vellutato e ben montato.
Salate e pepate q.b.
Trasferitelo in una salsiera o in un barattolo, per conservarlo in frigo. Si conserva 4 giorni in frigo.


Servite il pane naan con la mayo di barbabietole rosse, accompagnando il tutto con un buon calice di raboso frizzante Terre Grosse o con rosato della Marca trevigiana Terre grosse o con una buona birra senza glutine, come la Daura.
Ottima merenda per le Olimpiadi, ma anche per chi ama fare una pausa letteraria, magari stesa comodamente in divano, alle prese con un bel giallo, una delle letture che amo di più. 
Vi consiglierei di gustarvi I delitti di Mangle Street di M. R. C. Kasasian.
Io l'ho letto nella versione in lingua originale The Mangle Street Murders (The Gower Street Detective) ancora questo inverno e a seguire ho letto le due successive avventure. 
Ho cominciato a rileggerle questa estate e ho scoperto che ne è uscita la traduzione italiana.
Ve li consiglio caldamente.
 Cheers!

venerdì 19 agosto 2016

Mousse di scorfano profumata con olio di limone e basilico senza glutine senza lattosio senza proteine del latte senza soja

Un'estate è sempre eccezionale, sia essa calda o fredda, secca o umida. 
(Gustave Flaubert)

Nonostante sia una estate lavorativa, sempre più persa tra una scadenza e l'altra, cerco di godermi le mie vacanze cittadine o a km 0, in compagnia dell'uomo grande e dell'uomo piccolo.
Alle prese con articoli, traduzioni e tabelle, mi fanno compagnia la mia voglia di cucinare e i nostri mici Betty e Tigro.
Seppur manca il controcanto della mia voce a bitchy, la voglia di cucinare è per me un modo per ricordare e per stare vicino a chi è lontano, fisicamente.
La mia voce a bitchy mi ha fatto sapere che sarà presto di ritorno.
Già adesso mi domando che cosa penserà di Tigro e dei suoi siparietti con Lady Betty.

Giusto qualche giorno fa, io e l'uomo piccolo abbiamo assistito ad un siparietto assai gustoso.
Tigro: ohi 'more, se femo uno sprizt?
Lady Betty: mi domando il perchè di tutta questa confidenza...
Tigro: dai, 'more...te do 'na mastegada alle recie, eppoi...fasemose uno spritz...
Lady Betty: la denuncio per molestie!
A seguire Lady Betty soffia e Tigro se ne va, ad orecchie basse, ma già pronto al prossimo round.
Il problema con Tigro è che non si riesce nè a rimproverarlo nè a restare arrabbiati con lui, quando ne combina una delle sue, perchè ha un musino e due occhi  tenerissimi.
Soprattutto, sa come usarli.

Vista la sua vorace curiosità, non ho dubbi gradirebbe anche la ricetta di oggi, che è stata una delle  mie dieci ricette di pesce pubblicate sul numero 6 di FREE agosto 2015, assieme a quella del Toast di Gamberetti e Sesamo senza glutine senza lattosio senza proteine del latte.

Mousse di scorfano profumata con olio di limone e basilico 
senza glutine senza lattosio senza proteine del latte senza soja
Redfish Mousse scented with lemon and basil oil
gluten free dairy free milk proteins free soy free



Ingredienti per quattro persone

300 g di filetti di scorfano già puliti e spellati
125 g di olio extravergine di oliva siciliano DOP
20 g di foglie di basilico da agricoltura biologica
2 scorze di limone da agricoltura biologica
1 carota da agricoltura biologica
1 gamba di sedano da agricoltura biologica
Sale grosso
Sale fino
8 fette di pan carrè senza glutine senza lattosio Schaer

limone da agricoltura biologica per guarnire

ciotole, casseruole, robot da cucina/mixer, cucchiai, bilancia, piatto per servire, piastra per grigliare.

* ancora una volta ricordo che: per i celiaci e le persone gluten sensitive bisogna accertarsi sempre che ci sia o la SPIGA SBARRATA  o l'apposita dicitura SENZA GLUTINE come da regolamento CE 41/2009, da D.L 111/1992,  e nota del Ministero della Salute prot. 600.12/A32/2861. Inoltre, per ulteriori informazioni leggere anche qui e non dimenticare mai il discorso sulle tracce contaminazioni e cross-contaminazioni. Per il lattosio e le proteine del latte controllare sempre le etichette e le diciture in esse presenti.


Procedimento

Preparare l’olio profumato al limone e basilico il giorno prima, se possibile.
In una piccola casseruola, a fiamma minima, far scaldare l’olio, cui avrete aggiunto le foglie di basilico ben lavate e le scorze di limone, ben lavate e prive del bianco. Lasciate il tutto, sempre a fiamma minima, per almeno 20 minuti. Poi, coprite con un coperchio e lasciate riposare.


Controllate che i filetti di scorfano siano privi di spine.
In una casseruola, mettete a bollire l’acqua con la gamba di sedano e la carota. Salatela.
Una volta raggiunto il bollore, immergete i filetti di scorfano e fateli cuocere per almeno 5-6 minuti.
Scolate i filetti e metteteli in una ciotola a raffreddare.
Conservate una tazza, circa 100 ml, dell’acqua di cottura del pesce.
Filtrate l’olio aromatizzato con il chinoise, sempre spremendo bene le foglie del basilico e le scorze del limone, così tutti gli aromi saranno nell’olio.
Spezzettate i filetti con le mani.
Versate l’olio aromatizzato a filo sul pesce e cominciate a montare, col minipimer, come fosse una maionese. Dovete emulsionare il pesce e l’olio aromatizzato fino ad ottenere una crema.
Solo se il composto dovesse risultare troppo denso e non si emulsionasse, aggiungete qualche cucchiaio di acqua di cottura. Se necessario, regolate di sale.
Mentre la mousse riposa, tagliate via la crosta dalle fette di pan carre, tagliatele a triangolo e tostatele.
Servite la mousse con i crostini e con fette di limone.


La ricetta è anche possibile trovarla qui.

Sebbene sia una donna da Prosecco, devo dire che accompagnata da un calice di Grapariol è ottima egualmente.
In attesa del ritorno della voce a bitchy e dei suoi racconti, meglio berci su, no?
Con questa ricetta partecipo anche al #GFFD


Cheers




mercoledì 17 agosto 2016

Smoothie al melone senza glutine senza lattosio senza proteine del latte senza soja senza saccarosio vegan

Una volta collezionavo cartoline, adesso colleziono solo ricordi...

Ho sempre adorato le cartoline illustrate.
Adoravo quelle che Nonno Mario aveva portato indietro dai suoi viaggi di lavoro; quando andavo a casa di Nonna Maria, se potevo, le guardavo e le riguardavo.
Ho cominciato a collezionarle quando ero agli ultimi anni delle elementari, quando le amiche me le inviavano dalle loro vacanze.
Mi piaceva anche inviarle, essendo una grafomane convinta.
C'è stato un periodo in cui avevo molti amici di penna, sparsi per il mondo, e la mia collezione di cartoline in quel momento si ingrandì sensibilmente.
Tra i vari scambi di cartoline, ricordo che me ne capitò una tra le mani, che era identica ad una foto di uno stupendo libro del TCI sulle meraviglie del mondo.
Era la foto del Lone Cypress Tree a Pebble Beach, California.
Sognavo di andarci, un giorno.
In effetti ci sono andata.
Per il viaggio di nozze, io ed il consorte volammo oltreoceano e visitammo anche quella piccola meravigliosa porzione della California, che va da Monterey a Carmel.
Ci tornai qualche anno dopo, per via del dottorato...qualche chilometro più in là, però.
Per qualche mese la California, o meglio Santa Cruz divenne casa mia.
A Santa Cruz,  credo fosse in Pacific Avenue o forse era in Front Street, comunque nelle vicinanze dell' Art and History Museum, c'era un locale che faceva solo ed unicamente smoothies.
Era il lontanissimo anno 2000 e, per me, erano una vera novità.
Nel periodo in cui restai a Santa Cruz, consumai tantissimi smoothies.
L'aggiunta più ardita ad uno smoothie per me erano vitamine, ma c'era chi li addizionava di guaranà come se piovesse. 
Mi sono sempre chiesta come facessero con tutto quel guaranà in corpo a non essere tachicardici.
Tachicardia a parte, gli smoothies sono un ricordo collezionato della mia permanenza in quel della California.
Poichè sono il must anche di questa estate, ho pensato di farne uno che mi ricordasse le colazioni californiane.
Con questa "ricetta" partecipo anche al contest di Consuelo: Un Souvenir nel Piatto, Di Cucina in Cucina.


Smoothie al melone 
senza glutine senza lattosio senza proteine del latte senza soja senza saccarosio vegan
Musk Melon Smoothie
gluten free dairy free milk proteins free soy free sucrose free vegan


Ingredienti
per 4 persone

400 g di melone da agricoltura biologica già sbucciato e privato dei semi
4 banane del Mercato Equo e Solidale
350 ml di latte di cocco Original Alpro senza glutine senza lattosio senza zuccheri aggiunti

Per guarnire:
foglie di melissa dall'orto sul balcone (può essere usata della menta)
3 nettarine da agricoltura biologica
3 pere estive da agricoltura biologica
1 piccolo grappolo di uva nera da agricoltura biologica
50 g di mirtilli neri da agricoltura biologica
2 banane del Mercato Equo e Solidale
1 limone da agricoltura biologica

frullatore ad immersione, brocca capiente e graduata, coltelli, taglieri, vasi per servire, cannucce colorate, ciotole, forchette


* ancora una volta ricordo che: per i celiaci e le persone gluten sensitive bisogna accertarsi sempre che ci sia o la SPIGA SBARRATA  o l'apposita dicitura SENZA GLUTINE come da regolamento CE 41/2009, da D.L 111/1992,  e nota del Ministero della Salute prot. 600.12/A32/2861. Inoltre, per ulteriori informazioni leggere anche qui e non dimenticare mai il discorso sulle tracce contaminazioni e cross-contaminazioni. Per il lattosio e le proteine del latte controllare sempre le etichette e le diciture in esse presenti.


Procedimento

Ho pulito il melone dai semi e dalle bucce. L'ho tagliato a cubetti.
Ho sbucciato le banane e le ho tagliate a rondelle.
Ho lavato tutto il resto della frutta.
Ho sbucciato e tagliato le pesche; ho sbucciato e tagliato le pere.
Ho sbucciato e tagliato a rondelle le banane.
Ho sgranato i chicchi d'uva.
Ho spremuto il limone.
Ho messo la frutta tagliata, con i chicchi d'uva e i mirtilli, nelle ciotoline e ho bagnato ogni ciotolina con del succo di limone, così da evitare l'eventuale ossidazione.
A questo punto, ho messo il melone tagliato a cubetti, le banane a rondelle e il latte di cocco dentro la caraffa graduata e ho frullato il tutto con il frullatore ad immersione, finchè non fosse vellutato e cremoso.
Ho versato lo smoothie nei vasi - ho usato quelli della 4 stagioni Bormioli.
Ho servito gli smoothies con le cannucce e le ciotole di frutta.


Molto semplice, molto colorato, molto California style, veramente buono.

Enjoy

martedì 16 agosto 2016

De Tudo um pouco e grazie a Pinko Panino

Che cos'è  De Tudo Um Pouco?
Grazie alla carissima Pinko Panino, anche io ho scoperto che cos'è.

De Tudo Um Pouco è un po' come Fame - Saranno Famosi.
E' una iniziativa per segnalare all'universo blogger e quindi per far conoscere bloggers e blogs degni di nota, ma con meno di 500 amici followers ufficiali e per followers ufficiali si intendono soltanto quelli presenti nel riquadro LETTORI FISSI del blog; sono quindi esclusi i followers su google+, instagram, twitter, facebook, pinterest ecc.
Per far questo, ogni persona partecipante, che a sua volta è stata nominata da un o una blogger, deve seguire poche semplicissime regole.

Le regole in questione sono:

1. inserire nel post il banner di De Tudo um Poco
2. inserire il link, nel post, del blog che ci ha nominato
3. rispondere alle domande di rito
4. segnalare 11 blog che a nostro parere meritano la segnalazione, con meno di 500 followers, riferendosi solo ai followers ufficiali (Lettori fissi, non vanno considerati gli amici di google+, g+, facebook o altri tipi di followers)

Il banner c'è, il link al blog della mia amica di blog Pinko Panino, c'è. 
Cominciamo a rispondere alle domande  - in casi come questi sento molto la mancanza della mia voce a bitchy, che è ancora in vacanza, ma i messaggi delle sue cartoline sono rincuoranti e ritornerà.


Qual'è il tuo stile di musica preferito?:
Tutta la musica! Beh, quasi tutta... a parte il nu metal o l'urlato-graffiato di certi gruppi heavy, io ascolto di tutto. Devo anche dire che grazie alla mia amica torinese Dede ho riscoperto il jazz e i grandi crooners e per quelli ho una predilezione, predilezione condivisa con alcuni gruppi che ascolterei in un loop infinito, ad esempio i Depeche, i Police, i Fleetwood Mac, perchè Stevie Nicks è sempre un gran brivido...

Qual'è il capo di abbigliamento che preferisci ?
Mah... sono incerta. Sicuramente ho uno stile più casual, comodo per andare al lavoro in laboratorio. Ho riscoperto il cardigan, o meglio quello che mia nonna chiamava giacchetto, che è un passepartout, perchè veste, si piega facilmente in borsa e adesso ce ne sono di tante, tantissime fogge e lunghezze che ci si può veramente sbizzarrire.

Qual'è la tua scarpa preferita ?
La scarpa bassa, sicuramente. Io e i tacchi non andiamo d'accordo; eppoi, avendo un piedino che è l'esatto opposto di quello di Cenerontola, ho bisogno di scarpe comode e morbide. Persino la voce a bitchy mal sopporta il tacco altissimo con plateau, per lei il massimo è un tacco 7.

Camicia o maglione ?
Nessuno dei due, in realtà. Io amo le casacche morbide e i giacchetti, quelli sì...

Pantalone o pantaloncini ?
Pantalone. Dal jeans al classico a sigaretta.

Capelli alla moda o tradizionali ?
L'importante è che siano in ordine, tanto non tengono la piega neanche se li incolliamo con la supercolla!

Lisci o ricci ?
Sono così lisci che posso usarli come filo a piombo e sono anche ultra fini - purtroppo.

Dolce al cioccolato o gelato ?  
Cioccolato fondente, sì.

Dolce o salato ?
Io amo il buon mangiare, che sia dolce, salato, etnico, tradizionale, vegan... non ha tanta importanza, mi interessa di più che sia ottimo, che gli ingredienti siano consentiti per le mie intolleranze, che siano di buona qualità.

Come definisci il tuo stile ?
Se parliamo di stile nel vestire, direi classico, ma con brio.

Sei un tipo consumista ?
No, non credo proprio. Sebbene abbia una passione smodata per i libri, le borse e la cucina, non sono consumista.

Ti consideri vanitosa ?
No. Mi piace il bello in ogni dove, ma proprio perchè è in ogni dove, non è nella superficie, nell'apparire, ma nell'essere. 

Dai voce a bitchy, me la sono cavata, eh...

E adesso ecco gli 11 blogs perchè meritano di essere conosciuti meglio, sono in ordine sparso, perchè nel mio cuore sono tutti al primo posto:


Siccome le mie vacanze sono lavorative di nome e di fatto, a prestissimo arriveranno - finalmente! - molti dei miei esperimenti in cucina!
 Au revoir

giovedì 11 agosto 2016

Tiramisù senza glutine senza lattosio senza proteine del latte senza uova senza soja per Piaceri Mediterranei

The wonderful thing about Tiggers
Is Tiggers are wonderful things
Their tops are made out of rubbers
Their bottoms are made out fo springs
They're bouncy, trouncy, founcy, pouncy
fun, fun, fun, fun, FUN
But the most wonderful thing about Tiggers

is I'm the only one
(The Tigger Movie)

Oltre al fatto che la mia voce a bitchy è ancora latitante, l'altra grande novità di casa, come avevo già raccontanto nel post della Crema al Caffè, è Tigro!
Oggi ve lo presento in tutta la sua bellezza e la sua (finta, fintissima) flemma.


Tigro, di nome e di fatto, è attualmente un chilo e mezzo di gatto e tonnellate di energia positiva!
Guardare Tigro e Betty assieme è come guardare un piccolo Romeo, er mejo gatto der Colosseo, dialogare con una giovane, ma già adulta Duchessa.
Il nostro Tigro parlerebbe in dialetto veneto, più mestrino che veneziano.
Quando Betty è distesa tranquillamente sul divano, nella sua posa regale, vedi Tigro arrivare, con la camminata da er mejo e ti sembra che dica "Ohi, 'more son qui."
Lei solleva appena appena un orecchio e lo squadra come per dire "Scusi, lei, sta parlando forse a me?"
Lui, battendole il naso con la sua zampa, "Ohi 'more, ti xe sorda? Te digo che son qui..."
Lei, ergendosi sempre regalmente, lo apostrofa "Scusi, da quando ci diamo del tu?"
Lui, mettendosi a pancia alta, arruffandole il sotto gola con tutte e due le zampe ribatte "Dai 'more, non far la preziosa...dai, dai che zogemo a far la lotta..."
Lei lo guarda, lui si affanna con tutte e quattro le zampe...lei lo riguarda, lui continua... lei lo agguanta e lo tiene fermo, lui si impegna ancora di più...lei lo lecca e lui smiagola come a dire "Ma no, 'more, 'ste smancerie" e allora lei comincia a "masticargli" le orecchie...
Tra una masticata e una smiagolata, si girano e si rigirano, saltano e corrono, poi si bloccano, poi ricominciano...
Solitamente il finale è che Betty gli assesta un buffetto sul naso e se ne va. Tigro rimane tranquillo 60 secondi esatti e ricomincia la solfa.
In alcuni casi, Betty perde tutta la sua regalità e se lui non fa come dice lei, soffia.
E soffia finchè Tigro non s'arrende.
Ecco in questi casi, Tigro rimane lontano da Betty anche dieci minuti di fila, dopo riparte a cercarla manco fosse Perceval e il Santo Graal, ma in una versione meno nobiliare.
In realtà, si cercano molto, tanto che stanno sempre a portata d'occhio.

Cosa unisce Betty e Tigro e la ricetta di oggi? Il fatto che ingredienti che sembrano così lontani in realtà insieme stanno benissimo, talmente bene che un cucchiaio tira l'altro!
La ricetta di oggi è 

Tiramisù 
senza glutine senza lattosio senza proteine del latte senza uova senza soja 
per Piaceri Mediterranei
Tiramisù
gluten free dairy free milk proteins free egg free soy free


Questa ricetta è stata fatta per il Blog di Piaceri Mediterannei.


Ingredienti per 4 persone

Per la salsa al cioccolato e caffè

75 g di cacao amaro senza glutine
2 tazzine di caffè espresso ristretto (se usate il caffè della moka è importante che sia ristretto)
320 ml di acqua + 30 ml
100 g di zucchero integrale di canna
45 g di fecola di patate senza glutine

Per la crema al cocco

400 ml di latte di cocco senza glutine
80 g di sciroppo di agave
½ cucchiaino da the di vaniglia in polvere
50 g di amido di mais
  
200 g di biscotti senza glutine senza latte e lattosio con farina di miglio Piaceri Mediterranei 
1 tazzina di caffè espresso o di caffè dalla moka
½ tazzina di acqua

Per guarnire

Gocce di cioccolato fondente
Cocco in polvere senza glutine (ho usato Farina di Cocco Molino Rossetto)



La crema al cocco è anche senza saccarosio e vegan.
La salsa al cioccolato e caffè è vegan, ma potete prepararla anche senza saccarosio.
I biscotti con farina di miglio Piaceri Mediterranei si inzuppano il giusto, senza disfarsi.


E' facile, è veloce, è buono buono e mette d'accordo tutti! 
Perchè non prepararlo per Ferragosto e gustarlo in compagnia?
Enjoy!