venerdì 27 febbraio 2015

Pizza bianca romana con lievito madre senza glutine senza lattosio senza proteine del latte ed è #GFFD

Fatte 'na pizza c' a pummarula 'ncoppa
e vedrai che il mondo poi ti sorriderà
(Pino Daniele)



La pizza della mia infanzia non è col pomodoro.
E' la pizza bianca romana, comperata al vapoforno sotto casa, con qualche grano di sale sparso, con la crosta che scrocchiava, buona calda e buona fredda, da sola o aperta a metà e riempita di mortadella, ma anche di prosciutto crudo e fichi freschi, quella farcita di nutella è arrivata dopo...unta il giusto, con un profumo che ti sollevava il corpo e la mente, scacciando i bronci di bimba e le delusioni di ragazza.
Nella vita adulta, quando la quotidianità è il macigno da portare in cima alla montagna e io mi sento come Sisifo, un pezzo di pizza bianca non diminuisce la fatica, però è comunque un toccasana.

"... ma essendo tu uggiosa come l'Innominato ed il suo castello, un toccasana non è quello che ti serve... ti serve un miracolo!" commenta la voce a bitchy, facendo fluttuare anelli di fumo blu da una delle sue Gauloises.
"uhm... se mi dici che sono uggiosa come la giornata di Battisti, un pezzo di pizza bianca per te è facile che ci sia, altrimenti... minestrina" ribatto io.

Oggi è venerdì ed è ancora Gluten Free (fri)Day #GFFD


Questa ricetta deriva da una ricetta di focaccia di Paul Hollywood.
Oltre al GFFD, partecipo anche alla fantasmagorica raccolta di #Panissimo26, che è ospitata dalla meravigliosa fata del pane e non solo Maria Teresa ed è stata ideata da due maghe dell'arte bianca: Sandra e Barbara.


Pizza bianca romana con lievito  madre senza glutine senza lattosio senza proteine del latte
Roman sourdough Pizza gluten free dairy free milk proteins free



Ingredienti

400 g di Mix B Schaer 
200 g di farina per pane Molino Dalla Giovanna senza lattosio
100 g di farina per pane e pizza Ruggeri
350 g di lievito madre rinfrescato
100 g di olio extravergine di oliva bio
10 g di sale fino
600 ml di acqua
100 ml di latte di soja naturale senza glutine senza lattosio*

olio extravergine 
sale grosso
farina di riso per lo spolvero

ciotola della planetaria Kenwood, frusta a gancio, bilancia, caraffa graduata, ciotola, teglie da pizza (45x35), pennello in silicone, leccapentola

* ancora una volta ricordo che: per i celiaci e le persone gluten sensitive bisogna accertarsi sempre che ci sia o la SPIGA SBARRATA  o l'apposita dicitura SENZA GLUTINE come da regolamento CE 609/2013, che sostiuisce il regolamento CE 41/2009, da D.L 111/1992, da Regolamento di esecuzione CE 828/2014 e nota del Ministero della Salute prot. 600.12/A32/2861. Inoltre, per ulteriori informazioni leggere anche qui e non dimenticare mai il discorso sulle tracce contaminazioni e cross-contaminazioni. Per il lattosio e le proteine del latte controllare sempre le etichette e le diciture in esse presenti.

Procedimento

Ho pesato il lievito madre appena rinfrescato direttamente nella planetaria.
Ad esso ho aggiunto le farine. Poi ho aggiunto i liquidi intiepiditi.
Con la frusta a gancio, ho cominciato ad impastare, a bassa velocità, per amalgamare.
All'impasto ho quindi aggiunto il sale e l'olio extravergine di oliva.
Ho poi impastato il tutto aumentando la velocità.
Una volta che tutto era ben miscelato, con il leccapentola ho versato l'impasto in una ciotola capiente.
Ho coperto l'impasto con la pellicola per alimenti e l'ho lasciato almeno un'ora a temperatura ambiente. 
Poi, ho messo l'impasto così coperto in frigo per circa 15 ore.
Passato questo tempo, ho tolto l'impasto dal frigo e l'ho lasciato almeno un'ora a temperatura ambiente.
Nel frattempo ho preriscaldato il forno a 220°C.
Poi, ho porzionato l'impasto in tre parti.
Ho spennellato di olio extravergine di oliva la superficie della teglia per pizza e con le mani ben oleate l'ho steso, piuttosto fine. 
Ho fatto rilievitare l'impasto un'ora e mezza a temperatura ambiente.
Trascorso il tempo necessario, ho spennellato con olio extravergine d'oliva ligure DOP, ho cosparso di sale grosso e ho quindi infornato.
Ho fatto cuocere  finchè fosse ben dorata, almeno 20 minuti in forno ben caldo.
Una volta cotta, ho lasciato raffreddare e poi l'ho porzionata in tranci.


Bon appétit e buon #GFFD


martedì 17 febbraio 2015

Castagnole marchigiane senza glutine senza lattosio senza proteine del latte ... Castagnole dairy free gluten free milk proteins free

I ricordi sono come lo zucchero spolverato sopra le frittelle: non devono mai mancare.

Martedì grasso... l'ultimo giorno di Carnevale e da domani penitenza!
Per questo Carnevale 2015 ci siamo deliziati non solo con i dolci tipici carnevaleschi, ma anche con delle fantastiche passeggiate veneziane, tra calle e campielli, tra maschere e mascherine.
Venerdì, per festeggiare degnamente il Carnevale, c'erano le fritole veneziane, in compagnia delle castagnole marchigiane di Simonetta.
Mia Nonna Maria era marchigiana anche lei e adorava le castagnole, ma le castagnole marchigiane sono più di una, perché dal Piceno al Pesarese le ricette sono diverse e diverso è il modo di servirle.
In realtà, ogni famiglia marchigiana ha una sua ricetta che è la ricetta, perché con le ricette della tradizione succede così: entrano nel tessuto della tradizione famigliare e ogni famiglia ha un suo tessuto, splendido ed unico. 
Però, si ritrova il filo conduttore in tutti quei tessuti famigliari e mai si raggiungono le alte vette dello straniamento, come invece accade in alcune cucine.
Questa è un'altra storia, ma nella cucina di Fabipasticcio oggi si raccontano le castagnole, per onorare la mia tradizione e quella di Simonetta.

Castagnole marchigiane senza glutine senza lattosio senza proteine del latte 
Castagnole dairy free gluten free milk proteins free


Ingredienti

5 uova grandi extrafresche cat. 0
450 g di farina Nutrisì per dolci senza glutine e senza lattosio*
4 cucchiai di olio extravergine di oliva di riso (per me)
60 ml di rum (un bicchierino)
scorza grattugiata di  1 limone bio
50 g di zucchero di canna integrale
7 g di lievito Biovegan (cremor tartaro più bicarbonato)

olio di semi e olio di riso (che ha un alto punto di fumo, 254°) in parti uguali per friggere

zucchero bianco Zefiro per spolverare le castagnole


ciotola della planetaria Kenwood, frusta a K per impasti morbidi Kenwood, microplane, ciotole piccole, bilancia, carta per fritti, schiumarola, casseruola a bordi alti, cucchiai, forchetta. coltello di ceramica, piatti, piatto da portata


* ancora una volta ricordo che: per i celiaci e le persone gluten sensitive bisogna accertarsi sempre che ci sia o la SPIGA SBARRATA  o l'apposita dicitura SENZA GLUTINE come da regolamento CE 609/2013, che sostituisce il regolamento CE 41/2009, da D.L 111/1992, da Regolamento di esecuzione CE 828/2014 e nota del Ministero della Salute prot. 600.12/A32/2861. Inoltre, per ulteriori informazioni leggere anche qui e non dimenticare mai il discorso sulle tracce contaminazioni e cross-contaminazioni. Per il lattosio e le proteine del latte controllare sempre le etichette e le diciture in esse presenti.


Procedimento

Ho sgusciato le 5 uova intere nella ciotola della planetaria Kenwood e ho aggiunto lo zucchero di canna integrale.
Ho amalgamato il tutto con la frusta a K per impasti morbidi.
Poi, ho aggiunto la scorza del limone bio grattugiata con la microplane, il rum e l'olio di riso.
Ho mescolato per amalgamare il tutto.
In una ciotola ho pesato la farina Nutrisì per dolci ed il lievito. Ho mescolato con un cucchiaio.
Ho aggiunto un terzo della miscela di farina e lievito al composto nella ciotola della planetaria e ho amalgamato.
Ho ripetuto questo passaggio per altre due volte.
Alla fine, ho ottenuto un impasto simile ad una frolla, molto morbido, ma lavorabile.
Ho lasciato riposare l'impasto per 30 minuti.
Trascorso questo tempo, ho cominciato a formare le castagnole.
Nel frattempo ho messo a scaldare l'olio in una pentola a bordi alti.
Le castagnole le ho formate così:
Ho tagliato un pezzo dell'impasto
sul piano infarinato ne ho fatto un cilindro
ho tagliato dal cilindro dei pezzi di circa 3 cm
velocemente ho dato ad ogni pezzo la forma di una pallina.
Ho quindi fritto in olio caldo, a fuoco moderato.
Le castagnole vengono su da sole, ma bisogna poi girarle con la forchetta.
Quando erano belle dorate, le ho scolate con la schiumarola su un piatto, con la carta per fritto.
Una volta asciugate, ma ancora calde le ho passate velocemente nello zucchero Zefiro e messe nel piatto da portata.


Nel piatto da portata succedeva una cosa strana: io mettevo le castagnole e loro...paf! sparivano!
Uno strano caso di sublimazione... del quale credo sia anche complice la voce a bitchy, che in questi giorni è insolitamente silenziosa.


E dulcis in fundo, metto anche la foto scattata al volo ieri (mentre friggevo) delle frittelle di mele e uvetta in versione vegan di Maria Teresa, che con me è anche diventata senza glutine senza lattosio senza proteine del latte.
Da domani...manco pane e acqua...solo acqua!!!



Buon Carnevale e buon Martedì grasso a tutti

venerdì 13 febbraio 2015

Fritole veneziane con lievito madre senza glutine senza lattosio senza proteine del latte per il #GFDD e per le Petronille

"Qui la moglie e là il marito
Ognuno va dove gli par
Ognuno corre a qualche invito, 
chi a giocar chi a ballar."
Carlo Goldoni

Ieri è stato giovedì grasso e abbiamo festeggiato!
Semel in anno licet insanire.
Oggi per festeggiare il #GFFD faccio festa grande, anzi grandissima!
C'è una reunion in una cucina virtuale, ci siamo io, Simonetta di Glu Fri e, soprattutto, ci sono con noi tutte, ma proprio tutte le Petronille del Casato Filo della Rosa!
Delle Petronille del Casato vi avevo raccontato ancora l'estate scorsa, quando le conobbi a Cose dell'Altro Pane a Roma.
Da allora non ci siamo perse di vista! Ci siamo conosciute meglio, tanto che il loro spirito, i loro progetti, i loro sogni han risvegliato la Petronilla che è in me, ma che è in ognuna di noi.
Come festeggia il Carnevale una Petronilla, sempre chaltron woman, sempre senza glutine, senza lattosio e senza proteine del latte?
La risposta ovvia e banale è "si fa una camomilla".
La risposta della mia voce a bitchy è  "si mette in cucina, la riduce come il campo di battaglia di Waterloo, ma ne esce trionfatrice".
Esattamente.
A questo #GFFD le Petronille del Casato Filo della Rosa hanno dedicato un post.


Per questo #GFFD e per le Petronille, la mia ricetta è

Fritole Veneziane con lievito madre senza glutine senza lattosio senza proteine del latte
Venetian Sourdough Fritole gluten free dairy milk proteins free


Le fritole, cioè le frittelle, sono un dolce antico, importantissimo nella tradizione gastronomica veneziana.
Come scrissi tempo fa, le fritole veneziane sono il dolce del Carnevale per eccellenza! Hanno anche ricevuto la P.A.T., ovvero sono entrate a far parte dell’elenco dei prodotti agroalimentari tradizionali italiani, che è stato stilato dal Ministero delle Politiche Agricole, Alimentari e Forestali, al quale hanno anche collaborato le Regioni italiane. Ma i fritoleri, ovvero i venditori di fritole (frittelle) erano consci della loro importanza e dell’importanza del loro prodotto, fin dal XVII secolo; infatti, si erano riuniti in una corporazione dalle regole ferree: ogni fritolero aveva una sua zona precisa e non poteva assolutamente sconfinare: Si diventava fritoleri solo per via ereditaria, il mestiere veniva trasmesso di padre in figlio. Tale era l’importanza del fritolero che persino Goldoni ne fece il protagonista, anzi la protagonista di una sua commedia: ne Il Campiello (1755) la protagonista Orsola è una fritolera. Pietro Longhi, pochi anni dopo, rincarò la dose con la sua opera “La venditrice di fritole”. Alla fine del 1800 la corporazione si sciolse e la figura del fritolero scomparve dalle calli per finire in pasticceria!
La fritola è tipicamente veneziana, sebbene ce ne siano varianti in tutto il Veneto, fino ad arrivare in Friuli Venezia Giulia. Storicamente parlando, l’impasto della fritola è molto semplice: uova, zucchero, farina, uvetta e pinoli. La presenza di uvetta e pinoli richiama la tradizione culinaria ebraica, che ha avuto una grande influenza sulla tradizione gastronomica veneziana. Le fritole venivano fritte generalmente in strutto, successivamente si fece strada l’uso dell’olio. L’aggiunta del lievito di birra sembra essere successiva, ma è parte integrante del DNA della ricetta. 

 Subito dopo l'Epifania, mentre le ultime focacce spariscono, arrivano le prime fritole. Ci sono le classiche veneziane, che nell'impasto hanno uvetta e pinoli - sebbene i pinoli alcuni non li mettano più, ma l'uvetta non può, anzi non deve mancare! -, poi ci sono quelle ripiene ed è tutto un trionfo di crema pasticcera, crema al cioccolato, crema alla zabaione... c'è chi le riempe anche con la crema di pistacchio. Le fritole ripiene sono un pret a porter: stanno bene con tutto!


Nella mia vita glutinosa le fritole veneziane non le ho mai fatte, perchè... MI SEMBRAVANO DIFFICILISSIME!
Nella mia vita glutinosa ho mangiato le fritole veneziane, le ultime le ho mangiate undici anni fa, quando ero sospesa nel limbo "togliamo solo il frumento o tutto il glutine?". 
Da quel limbo sono approdata sui lidi del  senza glutine, corredati da altri senza. Quindi, no fritole, no party.
Ci volevano le Petronille per convincermi a tentar l'ardua impresa di farle con tutti i miei senza.
E per rendermi la vita complicata, ho anche usato il lievito madre.
Il risultato? Troppo buone!

Ecco gli ingredienti:

Ingredienti:
2 uova cat. O
80 g di zucchero di canna integrale
135 g di lievito madre senza glutine appena rinfrescato
544 g di farina MixIt DS senza glutine senza lattosio
10 g di sale fino
1 cucchiaino di vanilla bourbon in polvere*
160 g di olio di riso
20 ml di grappa barricata
280 ml di latte di soja senza glutine senza lattosio
130 g di uvetta ammollata nell’acqua
50 g di pinoli

Per tutti gli ingredienti controllare che sia presente  la dicitura “senza glutine” e/o la spiga sbarrata
La mia ricetta è una sintesi di due ricette, che nascono con glutine e con latte e che sono quella del libro La Cucina Veneziana e quella del blog La mia cucina racconta.

Ecco il procedimento:

Per friggere: olio di arachidi e olio di riso (che ha un elevato punto di fumo, 254°) in parti uguali.

Si può impastare con un cucchiaio, con il frullino o con la planetaria, che ho usato.
In una ciotola, sbattere le uova con lo zucchero di canna con una forchetta. A questa miscela, aggiungere l’olio di riso, il latte ed la grappa.
Nella ciotola della planetaria, pesare il lievito madre e la farina senza glutine.
Con la frusta a gancio, a bassa velocità mescolare il lievito con la farina. Quando sono mescolati, aggiungere il composto liquido poco per volta, mescolando per far amalgamare. Una volta che tutto il liquido è stato incorporato, aggiungere il sale e mescolare bene.
Infine aggiungere l’uvetta ammollata e ben scolata ed i pinoli.
Con un leccapentola, porre l’impasto in una ciotola capiente, coprire con un foglio di alluminio e porre in frigorifero per una notte intera (12 ore).
Il mattino dopo, dal frigo porre la ciotola in un luogo riparato, a temperatura ambiente. Dopo circa 4 ore l’impasto è pronto per essere fritto. L’impasto è piuttosto morbido, aiutarsi quindi con due cucchiaini per friggere.
In olio ben caldo, a fuoco moderato, friggere le fritole, girandole di tanto in tanto, finchè non hanno assunto il colore dorato.
Scolare le fritole su un foglio di carta assorbente. Rotolarle calde nello zucchero semolato e porre sul piatto da portata.

Andrebbero consumate tiepide (se si resiste!)

In questa cucina virtuale, mentre io friggevo le fritole, Simonetta impastava e friggeva le sue castagnole marchigiane, anche queste senza glutine e senza latte. 

Mentre, virtualmente, continuo ad offrirvi fritole, apro una bottiglia di quello buono e chiacchiero con la mia voce a bitchy.
Buon Carnevale


Con queste fritole partecipo alla raccolta #Panissimo26 organizzata dalle amiche blogger Sandra e Barbara e ospitata da Maria Teresa sul suo fantastico blog.



Buon #GFFD e buon carnevale a tutti!

venerdì 6 febbraio 2015

Zucca in saor senza glutine senza lattosio senza proteine del latte vegan per il #GFFD ... Pumpkin in saor gluten free dairy free milk proteins free vegan for #GFFD

Fa freddo.
"Siamo di nuovo nel tunnel dell'ovvietà? In questo emisfero, è inverno" mi apostrofa la voce a bitchy, mentre si ritocca la manicure.
" Io sarò anche nel tunnel dell'ovvietà, ma tu sei di nuovo nel tunnel del sto tentando di smettere di fumare, ma non ce la farò neanche questa volta?" rispondo.
"Touché" ribatte la voce a bitchy.
Dicevo... fa freddo. Ieri la giornata è stata cadenzata da pioggia, che poi è diventata neve e vento fortissimo, che poi è diventata di nuovo pioggia e vento fortissimo.
Stamattina, all'orizzonte osservo cime innevate, circondare da nuvole grigio - bluastre, foriere di neve; mentre soffia ancora il vento, che scuote forte i rami secchi e nudi delle robinie, il cielo è uniformente grigio. Di fiocchi di neve, manco una idea.
La gatta si è acciambellata sul suo cuscino preferito: sorseggio l'ultimo caffè del mattino, mentre scrivo. 
Poi la giornata sarà frenetica, tra elaborazioni dati (ancora!), colloqui con i professori (di nuovo!) e i soliti impegni settimanali dell'uomo piccolo; nel mezzo, ovviamente, devo pensare a cosa ammannire a pranzo e a cena.
Intanto, per questa edizione del 100% Gluten Free Friday o #GFFD, propongo una ricetta antica e nuova al contempo, che riunisce in sé diverse tradizioni culturali e gastronomiche, che fanno parte della mia città di adozione. 


Le tradizioni culturali e gastronomiche sono quella ebraica e quella veneziana - Venezia è la mia terra adottiva.
Provengo da una città, Roma, dove le tradizioni culturali e gastronomiche ebraica e romana, sono abbracciate strettamente, senza soluzione di continuità. Nonno Mario, il mio nonno materno, romanissimo e ottimo cuoco, le regalò a mia mamma, sua figlia, e conseguentemente anche a me, sua nipote.
Quindi, non solo l'amore per il consorte e per la Laguna, ma anche questo fil rouge della gastronomia mi han portato fin quassù.
La ricetta per questo #GFFD, ricetta che è naturalmente senza glutine senza lattosio senza proteine del latte e vegan, la dedico a delle donne speciali: le donne Petronille del Casato Filo della Rosa e a Stefania Barzini di Folle Casseruola.
Perché questa dedica? Perché anche questa è una ricetta della memoria, è una ricetta antica e nuova, è una ricetta che unisce le tradizioni culturali e gastronomiche ebraica e veneziana, come è accaduto con la cucina ebraica e romana.

Zucca in saor  (Suca in saor) 
senza glutine senza lattosio senza proteine del latte vegan per il #GFFD 
Pumpkin in saor gluten free dairy free milk proteins free vegan for #GFFD


Cosa è il saor?
Molto conosciute sono le sarde o sardelle in saor, ma a Venezia si facevano e si fanno in saor gli sfogietti, che sono dei pesci piatti, molto affini alle sogliole e tipici della laguna, ma si facevano  e si fanno anche scampi e moeche, i piccoli e saporiti granchi molli della Laguna, molli perché perdono il vecchio carapace per mettere su quello nuovo. Infine si fanno in saor anche verdure, quelle tipiche del territorio, ovvero la zucca, il radicchio (trevisano e chioggiotto) e anche le zucchine.
Gli ingredienti di base del saor raccontano del suo territorio: ci sono le cipolle, che provenivano e provengono dagli orti lagunari e da Chioggia, ci sono le spezie - l'alloro, i chiodi di garofano, il pepe, ecc. - che raccontano la storia di Venezia, del suo dominio sulle coste adriatiche e della sua fitta rete di scambi mercantili -, ci sono l'aceto, l'uvetta sultanina (i pinoli arrivano poi), che parlano delle influenze dei ponentini iberici che arrivarono in Laguna portando le preparazioni agrodolci.
Le sarde in saor sono un piatto antichissimo; l'origine risale al 1300 e questa ricetta, che nasce per conservare per lungo tempo il pesce, si arricchisce di sapori e profumi, provenienti da lontano, ma che diventavano poi parte del tessuto quotidiano veneziano.
Delle sarde in saor parlerò quando sarà la stagione giusta, per questo #GFFD parlo della zucca in saor.

Ingredienti

400 g zucca di Chioggia bio 
3 cipolle bianche bio
foglie di alloro q.b.* (io ho usato quello secco)
5 chiodi di garofano*
4 grani di pepe nero*
pizzico di cannella*
80 ml di aceto di vino bianco (io ho usato quello di mele)
50 g di uvetta sultanina
olio extravergine di oliva (per me pugliese bio)
sale fino q.b.
acqua calda q.b.

coltelli di ceramica, spelucchino per verdure, cucchiai, wok, coperchio, ciotole grandi e piccole, una tazzina da caffè, terrina per il riposo, alluminio per alimenti, piatto di portata

*ancora una volta ricordo che: per i celiaci e le persone gluten sensitive bisogna accertarsi sempre che ci sia o la SPIGA SBARRATA  o l'apposita dicitura SENZA GLUTINE come da regolamento CE 609/2013, che sostiuisce il regolamento CE 41/2009, da D.L 111/1992, da Regolamento di esecuzione CE 828/2014 e nota del Ministero della Salute prot. 600.12/A32/2861. Inoltre, per ulteriori informazioni leggere anche qui e non dimenticare mai il discorso sulle tracce contaminazioni e cross-contaminazioni. Per il lattosio e le proteine del latte controllare sempre le etichette e le diciture in esse presenti.

Procedimento

Ho fatto sbucciare la zucca dal consorte, che l'ha privata di semi e l'ha affettata.
Le fette, spesse 1,5 cm (perché lui è preciso!), le ho tagliate in 4 parti.
Ho messo ad ammollare l'uvetta in acqua tiepida
Ho messo due cucchiai di olio extravergine di oliva pugliese e bio nel wok, e ho fatto ammorbidire la zucca, coprendo con il coperchio e girandola di tanto in tanto con un cucchiaio.
La zucca non deve bruciare e non deve essere spappolata.
Il tempo varia secondo lo spessore e la dimensione della zucca; nel mio caso sono bastati circa 8 minuti.
A questo punto, ho messo la zucca in una ciotola a riposare.
Ho quindi affettato finemente e a rondelle le cipolle.
Ho pulito il wok, dove ho messo altri due cucchiai di olio extravergine di oliva pugliese bio e ho aggiunto le cipolle.
A fuoco minimo, ho fatto imbiondire le cipolle, aggiungendo acqua alla bisogna.
Dopo circa tre minuti ho aggiunto l'alloro, i chiodi di garofano e il pepe nero e ho salato.
Ho mescolato per far amalgamare il tutto e ho aggiunto l'aceto di mele.
Ho lasciato sfumare bene l'aceto. (circa 5 minuti).
Trascorso questo tempo, ho aggiunto l'uvetta ammollata alle cipolle.
Poi ho messo una parte di questo composto sul fondo della terrina da riposo, mentre una seconda parte l'ho aggiunta alla zucca.
Ho quindi messo la zucca così condita sul letto di cipolle e uvetta e ho coperto il tutto con la terza parte di cipolle e uvette.
Ho coperto con alluminio e ho messo a riposare per 12 ore circa - vista la stagione rigida, ho messo il tutto sul balcone.


Trascorso questo tempo, ho messo la zucca nel piatto di portata.
Enfin, ce la siamo gustata io e l'uomo piccolo (ché l'ingegner consorte non ama la zucca e la cipolla cotta... tzè, tzè).
Non mi resta che provare altre entusiasmanti versioni del saor.

Bon àppetit e buon #GFFD a tutti!

mercoledì 4 febbraio 2015

Baguette di Paul Hollywood con lievito naturale senza glutine senza lattosio senza proteine del latte ... Paul Hollywood's Sourdough Baguette gluten free dairy free milk proteinsfree.

Sottotitolo: per il Molino Dallagiovanna Hip Hip Urrah!!!


In questi ultimi due - tre mesi, mi sono chiesta sempre più spesso perché continuare a pubblicare sul blog.
Questo blog è davvero una piccola creatura, è sempre cresciuto piano, seguendo le burrasche, ma anche gli arcobaleni che io e la mia voce a bitchy ci siamo trovate ad affrontare, intervallando pause e silenzi con le chiacchiere che nascono in cucina e non solo.
Anche la pagina sorella che c'è su Facebook è una piccola creatura, che cresce lentamente, ma si arricchisce di incontri e di persone, proprio come questo blog, che mi ha permesso di conoscere molti amici blogger sia nella blogsfera sia nella vita reale.
Però, ogni tanto mi viene il dubbio che questo blog non sappia volare... magari sta già volando, ma talmente basso che non se accorge quasi nessuno.
Magari, qualche cattivo pensiero di troppo influenza il piacere di condividere quello che cucino, quello che ho imparato ai fornelli e non solo, che penso possa aiutare chi si trova ad affrontare una alimentazione con diversi senza: senza glutine, senza lattosio, senza uova, senza proteine del latte vaccino, ecc.
Di cucinare, anzi di sperimentare in perfetto stile chaltron woman - definizione coniata dalla grandissima e super brava Dede - non smetto mai, accumulo ricette e foto come il più perfetto degli accumulatori seriali, ma mi sono chiesta se valesse ancora la pena pubblicare il risultato di tutto ciò.
Poi, ogni volta che impasto il pane o la pizza, con il lievito madre che la mia amica Michela mi ha dato da accudire e che ho già mostrato, con tutto quello che ho imparato dalle amiche e dagli amici di Panissimissimo e dalle loro raccolte mensili, quando inforno i miei esperimenti, quando sento il loro profumo spandersi per casa e, una volta cotti, quando vedo il risultato, trovo ancora una ragione per continuare a pubblicare su questo blog e condividere le mie ricette!

La ricetta di oggi è l'adattamento senza glutine senza lattosio e senza proteine del latte vaccino delle baguette con lievito madre di Paul Hollywood  - sì, sempre lui!
I suoi due libri, How to Bake e 100 Great Beads, sono grandissime fonti di ispirazione.
Il valore aggiunto di questa ricetta è la farina senza glutine e senza lattosio del Molino Dallagiovanna!
La mollica di queste baguette parla! 
E dice "Sfido chiunque a dire che sono solo una baguette senza"!
Le baguette e la mia voce a bitchy vanno molto d'accordo. Troppo.


Ingredienti

500 g di Farina senza glutine e senza lattosio Speciale per pane e pizza Molino Dallagiovanna*
250 g di lievito madre appena rinfrescato*
400 g di acqua tiepida
100 g di latte di soja senza glutine senza lattosio*
8 g di sale fino

farina di riso per lo spolvero

Ciotola della Planetaria Kenwood, frusta a gancio, bilancia, bicchiere graduato, lecca-pentola, ciotola grande, spatola, coltello di ceramica, leccarda da forno, carta forno, gratella per dolci

* ancora una volta ricordo che: per i celiaci e le persone gluten sensitive bisogna accertarsi sempre che ci sia o la SPIGA SBARRATA  o l'apposita dicitura SENZA GLUTINE come da regolamento CE 609/2013, che sostituisce il regolamento CE 41/2009, da D.L 111/1992, da Regolamento di esecuzione CE 828/2014 e nota del Ministero della Salute prot. 600.12/A32/2861. Inoltre, per ulteriori informazioni leggere anche qui e non dimenticare mai il discorso sulle tracce contaminazioni e cross-contaminazioni. Per il lattosio e le proteine del latte controllare sempre le etichette e le diciture in esse presenti.

Procedimento

Ho pesato il lievito madre rinfrescato e la farina nella ciotola della planetaria Kenwood.
Ho quindi aggiunto l'acqua ed il latte di soja tiepidi.
Ho cominciato ad impastare, con la frusta a gancio, a bassa velocità, aumentandola man mano.
Ho aggiunto il sale fino e ho impastato nuovamente.
Con il lecca-pentola, ho messo l'impasto in una ciotola grande.
Ho lasciato lievitare per un'ora circa a temperatura ambiente, poi ho messo a riposare in frigo, per circa 12 ore.
Trascorso questo tempo, ho riportato la massa a temperatura ambiente e l'ho lasciata a tale temperatura, coperta, per almeno tre ore.
Poi,  con l'aiuto di una spatola, ho diviso la massa in due e ad ogni metà ho dato la forma allungata - queste operazioni le ho fatte su un piano infarinato.
Ho messo le due baguette su una leccarda da forno, coperta con un  foglio di carta da forno.
Ho preriscaldato il forno a 210° e ho lasciato le baguette a lievitare un'altra ora circa.
Trascorso questo tempo, con il coltello ho fatto tre tagli in diagonale per ogni baguette ed ho infornato.
Ho cotto le baguette per 25 minuti, forse qualcosina di più - amo la crosta.
Una volta cotte, le ho fatte raffreddare su una gratella per dolci.
Poi, via alla degustazione!


Una l'abbiamo mangiata al naturale, anche spezzandola con le mani.
L'altra l'abbiamo mangiata con prosciutto cotto, con salame, con crema al cioccolato - questa sempre l'uomo piccolo.
Insomma, le abbiamo proprio gustate!
Visto che sono venute stupendamente bene, per scacciare via gli ultimi pensieri grigi, abbino a queste baguette l'Odissea di Omero, nella versione di Michele Diomede.
Dopo vent'anni, avventure e incontri pericolosi, alla fine Ulisse tornò ad Itaca, ricco anche di esperienza.
Che ciò sia di buon auspicio anche per il mio blog.
Nel frattempo gradite una fetta?


E con queste baguette partecipo alla raccolta di Febbraio di Panissimo #Panissimo26 che stavolta è ospitata da Maria Teresa, grande maestra dell'arte bianca e grandissima donna !
Panissimo è stato creato da Barbara e da Sandra, anche loro grandi maestre dell'arte bianca e grandissime donne.




lunedì 2 febbraio 2015

Torta al latte caldo senza glutine senza lattosio senza proteine del latte ... Hot Milk Sponge Cake gluten free dairy free milk proteins free

Sottotitolo: In ogni arte la semplicità è essenziale. 
Arthur Schopenhauer


Adoro le persone.
A differenza della mia voce a bitchy, io adoro moltissimo le persone.
Anche quelle che pensano di avere un dialogo con me, invece mi permettono di esprimermi nelle pause dei loro monologhi, anche quelle che hanno la tendenza ad usarmi come asfalto per le loro corse campestri...
Dopo questi rendez-vous, l'unica consolazione è l'ironia tagliente, ma sempre bonaria, della mia voce a bitchy... anzi no, le uniche consolazioni sono l'ironia tagliente, ma sempre bonaria, della mia voce a bitchy e le parole di Arthur Schopenhauer... 
In realtà, c'è anche una terza consolazione, che è la mia cucina, dove regna la semplicità - che tutti pensano sia davvero semplice ottenere ed invece così non è.
Cucinare per i miei due uomini e anche per qualche amica è sempre stato taumaturgico!
Come ho detto diverse volte in questo mio diario, non quotidiano, ma comunque molto intenso e vissuto, che cucinare una ricetta di un'amica raddoppia l'effetto taumaturgico.
Ne ho avuto l'ennesima riprova quando ho fatto questa torta che la mia amica blogger Mary ha postato qualche mese fa sul suo blog.
Come non innamorarsene?
E' una ricetta semplice, ma la semplicità è un arte!
Non so se io sono artisticamente semplice o semplicemente artistica, ma la torta, di una morbidezza assoluta, è de-li-zio-sa!

Torta al latte caldo senza glutine senza lattosio senza proteine del latte
Hot Milk Sponge Cake gluten free dairy free milk proteins free



Ingredienti

3 uova extrafresche bio cat 0 (oppure di allevamenti all'aperto con mangini naturali, cat. 1)
160 g di zucchero di canna integrale
120 g di farina senza glutine senza lattosio MixIt DS*
60 g di fecola di patate certificata*
1 cucchiaino di vanilla bourbon in polvere*
1/2 bustina di lievito per dolci Biovegan* o 8.5 g - è cremor tartaro già miscelato con bicarbonato di sodio
130 ml di latte di soja senza glutine senza lattosio*
60 g di olio extravergine pugliese bio
un pizzico di sale fino

per guarnire 
zucchero a velo senza glutine senza lattosio*

Ciotola della planetaria Kenwood, frusta per montare, leccapentola, carta forno o staccante per teglie*,  ciotole piccole, bricco per il latte, teglia rotonda con fondo staccabile da 24 cm di diametro, piatto da portata, setaccino o spargi-zucchero.


* ancora una volta ricordo che: per i celiaci e le persone gluten sensitive bisogna accertarsi sempre che ci sia o la SPIGA SBARRATA  o l'apposita dicitura SENZA GLUTINE come da regolamento CE 609/2013, che sostituisce il regolamento CE 41/2009, da D.L 111/1992, da Regolamento di esecuzione CE 828/2014 e nota del Ministero della Salute prot. 600.12/A32/2861. Inoltre, per ulteriori informazioni leggere anche qui e non dimenticare mai il discorso sulle tracce contaminazioni e cross-contaminazioni. Per il lattosio e le proteine del latte controllare sempre le etichette e le diciture in esse presenti.


Procedimento

Ho preriscaldato il forno a 180°.
Nella ciotola della planetaria Kenwood, con la frusta, ho montato le uova intere con lo zucchero di canna integrale, finché non sono diventate bianche e scrivevano il famoso filo.
In una ciotola piccola, ho pesato la farina senza glutine, la fecola di patate ed il lievito.
Nel frattempo, ho messo il latte di soja e l'olio extravergine di oliva in un bricco da latte e li ho messi a scaldare assieme.
Una volta che le uova erano montate alla perfezione, ho aggiunto il cucchiaino di vanilla bourbon.
Poi, ho aggiunto in tre riprese gli ingredienti secchi.
Una volta che il latte di soja e l'olio extravergine erano caldi, con la planetaria al minimo, li ho aggiunti all'impasto a filo.
Infine, ho aumentato la velocità fino al massimo per amalgamare bene il tutto.
Ho spruzzato lo staccante sull'interno della teglia.
Poi ho versato l'impasto nella teglia e l'ho livellato con il leccapentola.
Infine, l'ho messo in forno caldo per circa 30 minuti.
Una volta cotta, ho lasciato la torta in forno spento per circa 10 minuti.
Poi, l'ho sformata e messa a raffreddare su una gratella per dolci.
Infine l'ho spolverata con lo zucchero a velo.

L'uomo piccolo che cresce se n'è fatto fuori un quarto, così d'emblée. Secondo lui, dura troppo poco.



Questa è davvero una delle torte più morbide che abbia mai fatto!

Tips and tricks: Se non amate il latte di soja e volete usare un latte vegetale di altro tipo, vi consiglio di aumentare di 10 g la farina senza glutine, lasciando immutate le quantità dei liquidi. Il latte di soja ha dalla sua la presenza di lecitina che aiuta l'omogeneità dell'impasto, lega i grassi, migliora il volume e aumenta la conservabilità dei prodotti da forno. 

Visto che è perfetta per il the - un Damman, per gradire - ci abbinerei un fantastico giallo, l'ultima avventura di Flavia Sabina De Luce, detective di grande acume, chimica geniale e piccola donna che cresce. La sua ultima avventura è As Chimney Sweepers Come to Dust, di Alan Bradley.
Se amate le detective stories dal vero sapore inglese, vi consiglio di leggere le sue avventure dal primo romanzo.
Volete una tazza di the e una fetta di torta???