sabato 5 luglio 2014

Flognarde aux abricots senza glutine senza lattosio senza proteine del latte vegan per il #GFFD ... Flognarde aux abricots gluten free dairy free milk proteins free vegan for the #GFFD

Sottotitolo: La Maledizione del Femore


Non tutti i sabato mattina iniziano con flognarde e cafè au lait! 
Ecco la ricetta di oggi per questo #GFFD.


Flognarde aux abricots
senza glutine senza lattosio senza proteine del latte vegan per il #GFFD 
Flognarde aux abricots 
gluten free dairy free milk proteins free vegan for the #GFFD


Ingredienti
per uno stampo da 28 cm

16 albicocche bio denocciolate
400 ml di panna di soja senza glutine senza lattosio#
120 g di zucchero integrale di canna
100 g di farina integrale senza glutine senza lattosio senza proteine del latte Werz#
2 cucchiaini da the di vanilla bourbon #
10 g di margarina per imburrare lo stampo
farina integrale per lo spolvero
zucchero a velo senza glutine senza lattosio #

ciotole piccole, ciotole grandi, cucchiai, bilancia, cucchiaini, stampo in alluminio tondo da 28 cm di diametro, colino, lecca-pentola, piatto da portata.

# ancora una volta ricordo che: per i celiaci e le persone gluten sensitive bisogna accertarsi sempre che ci sia o la SPIGA SBARRATA  o l'apposita dicitura SENZA GLUTINE come da regolamento CE 41/2009 e non dimenticare mai il discorso sulle tracce contaminazioni e cross-contaminazioni. Per il lattosio e le proteine del latte controllare sempre le etichette e le diciture in esse presenti.

Procedimento
Ho preriscaldato il forno a 200 °C.
In una ciotola grande ho raccolto le albicocche lavate e denocciolate. 
Per inciso, i semi all'interno dei noccioli di albiccoche si chiamano armelline.
In una ciotola grande ho pesato lo zucchero di canna integrale e ho versato i 400 ml di panna di soja. Ho aggiunto poi la vanilla bourbon e con il lecca-pentola ho mescolato il tutto.
In un'altra ciotola piccola ho pesato la farina integrale senza glutine Werz e l'ho aggiunta al composto.
Con il lecca-pentola ho mescolato il tutto.
Ho quindi spalmato su tutta la superficie dello stampo la margarina e ho poi spolverato bene con la farina integrale Werz.
Ho disposto le albiocche denocciolate sul fondo della pirofila, cercando di distanziarle in modo regolare.
Poi, ho versato l'impasto nella pirofila, in modo da coprire completamente le albicocche.
Ho infornato in forno caldo, a 200 °C per almeno 45 minuti. 
Però. è sempre bene che ogni forno è un caso a sé; quindi è sempre bene fare la prova dello stecchino, che deve venir fuori pulito.
Una volta cotto ho lasciato raffreddare per almeno 30 minuti.
Poi, ho sformato la flognarde su un piatto da portata, le albicocche saranno così verso l'alto
Infine, ho spolverato con abbondante zucchero a velo senza glutine e ho servito.



Come dicevo, non tutti i sabato mattina iniziano con flognarde e cafè au lait! 
Qualche sabato inizia con un viaggio in treno all'alba, qualche altro inizia con una visita al pronto soccorso veterinario.
Sabato 21 giugno, alle ore 7.20, quando la caffeina non aveva ancora raggiunto nessuna delle mie sinapsi pensanti, il mio cucciolo d'uomo è venuto a dirmi che non trovava più Betty, la gatta. 
La mia risposta è stata "sarà sicuramente sotto il letto".
"Beata ingenuità" mi ha apostrofato la voce a, quella bitchy.
La mia ingenua convinzione si è frantumata dopo circa 10 minuti, quando l'ingegner consorte ci ha detto che la gatta era giù, in giardino... peccato che per arrivare lì è volata giù dalla finestra della mia stanza da letto, sita al terzo piano!
Recuperata la gatta, con velleità da diavolo volante, consolato il primo disperato soccorritore della medesima - il cucciolo d'uomo – e recuperata una parvenza di capacità raziocinante, dopo aver pianto giuste lacrime di sfogo, siamo partiti alla volta del pronto soccorso veterinario, dando inizio alla nostra piccola odissea negativa.
Arrivati in pronto soccorso, ci vien detto che bisognava fare uno studio diagnostico ai raggi, con tanto di sedazione, e quindi abbiamo lasciato la gatta con il veterinario. Per far scorrere più in fretta il tempo, ci siamo impegnati nelle attività sabatine, come far la spesa da Giovanni, il nostro spacciaverdure bio, e amenità varie. La colonna sonora che ha accompagnato quei momenti erano i brontolii ansiogeni dei due uomini della mia vita. 
Voce a, perché non proferisci parola quando ho più bisogno di te?
Giustamente e gioiosamente sollevati nel sentirci dire che Betty non ha nulla di rotto, che il problema alla zampa poteva essere probabilmente di tipo muscolare, abbiam pagato il conto e, felici, abbiam fatto ritorno a casa con la nostra Betty, ancora intontita. Però, la colonna sonora dei brontolii e delle riflessioni dei due uomini continuava, sovrapponendosi al filo diretto con la nostra veterinaria- santa donna! Nel primo pomeriggio di lunedì, la nostra veterinaria ha fatto visita alla nostra Betty e, non essendo affatto convinta di alcune cose, ha contattato il pronto soccorso per farsi inviare le lastre via mail al suo studio. Guarda tu che ti riguardo io… mentre la nostra veterinaria ed il suo collega esaminavano le lastre e facevano una diagnosi, sono chiamati dal pronto soccorso veterinario. Alla fine della fiera, la diagnosi iniziale fatta dal veterinario del pronto soccorso era errata: Betty aveva il collo del femore fratturato e andava operata. Quando ci è stata finalmente data la giusta, ma brutta, diagnosi, tralasciando la prima e la seconda cosa che ci sono venute in mente, abbiamo subito fissato l’operazione alla gatta. 
The sooner the better
Oscillando tra sdegno per la situazione e preoccupazione per la gatta, la parola fine al capitolo “Diavolo Volante” è stata scritta giovedì 26 giugno, grazie al collega della nostra veterinaria, e da lì è iniziato il recupero! Betty si è giocata una delle sue sette vite e a noi ha tolto qualche anno di vita. Attualmente la gatta è punk, con tanto di cicatrice trash, ma sta tornando la nostra Betty ed il suo bel pelo ricrescerà.
Perché la maledizione del femore? Questa frattura del femore è piuttosto comune negli umani, tanto che sia il nonno veneziano sia il nonno romano l’hanno sperimentata, così come ha fatto la nostra gatta, che umana non è, ma è gatta fatta e finita.
Considerata la brutta avventura, dovevamo pur consolarci. Cosa c'è di meglio di questa flognarde con le albicocche bio di Giovanni?


Bòn appetit!

6 commenti:

  1. Ciao Fabiana, sono felice per Betty ed anche per voi dai :-D Pensa ad avere una vita monotona, con giorni sempre uguali,scanditi dalla noia? Sai che ho trovato anch'io una ricetta "Flognard"? L'altra volta mi avevi messo la pulce nell'orecchio con "clafoutis/flognard". La Flognard la definiscono : una grande frittata ma, giustamente, qui non ci sono uova, si sa che tu fai i miracoli del "senza" ;-) Ti sto scrivendo con Perla in grembo, accompagna il rumore delle dita sui tasti con dei ronfi... mi domando come abbia fatto Betty a cadere dalla finestra :-( Buon fine settimana <3

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  2. ah la jolie flognarde!! la aspettavo dal tuo ultimo clafoutis...mica mi scordo le ricette golose che vedo! e leggo che è senza uova....mhhhhh mucho interessante! io la storiella di Betty la so, ma so che sta meglio e quindi allegria e sorrisi! bacioni grandi e buon we

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  3. Siamo stati in pena, ma saperla in via di guarigione, anche se punk, ci fa stare meglio :)
    E la flognarde è la perfetta consolazione!

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  4. dolce betty, il piccolo uomo e la flognarde!! ;-)

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  5. Mi spiace per la micia ed il suo femore! Per fortuna è andato tutto per il meglio...a parte gli anni di vita persi!
    Mi gusto il tuo flognarde davvero favoloso...

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  6. meno male che tutto si è risolto per il meglio, allora festeggiare con la flognard è perfetto !

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Ogni commento è graditissimo, ma i commenti anonimi saranno eliminati, sorry :-(.
Tornate a leggere le risposte, perchè dialogando si cresce insieme. A rileggerci presto tra ricette e sorrisi :-D