"Qui la moglie e là il marito
Ognuno va dove gli par
Ognuno corre a qualche invito,
chi a giocar chi a ballar."
Carlo Goldoni
Ieri è stato giovedì grasso e abbiamo festeggiato!
Semel in anno licet insanire.
Oggi per festeggiare il #GFFD faccio festa grande, anzi grandissima!
C'è una reunion in una cucina virtuale, ci siamo io, Simonetta di Glu Fri e, soprattutto, ci sono con noi tutte, ma proprio tutte le Petronille del Casato Filo della Rosa!
Delle Petronille del Casato vi avevo raccontato ancora l'estate scorsa, quando le conobbi a Cose dell'Altro Pane a Roma.
Da allora non ci siamo perse di vista! Ci siamo conosciute meglio, tanto che il loro spirito, i loro progetti, i loro sogni han risvegliato la Petronilla che è in me, ma che è in ognuna di noi.
Come festeggia il Carnevale una Petronilla, sempre chaltron woman, sempre senza glutine, senza lattosio e senza proteine del latte?
La risposta ovvia e banale è "si fa una camomilla".
La risposta della mia voce a bitchy è "si mette in cucina, la riduce come il campo di battaglia di Waterloo, ma ne esce trionfatrice".
Esattamente.
A questo #GFFD le Petronille del Casato Filo della Rosa hanno dedicato un post.
Per questo #GFFD e per le Petronille, la mia ricetta è
Fritole Veneziane con lievito madre senza glutine senza lattosio senza proteine del latte
Venetian Sourdough Fritole gluten free dairy milk proteins free
Le fritole, cioè le frittelle, sono un dolce antico, importantissimo nella tradizione gastronomica veneziana.
Come scrissi tempo fa, le fritole veneziane sono il dolce del Carnevale per eccellenza! Hanno anche ricevuto la P.A.T., ovvero sono entrate a far parte dell’elenco dei prodotti agroalimentari tradizionali italiani, che è stato stilato dal Ministero delle Politiche Agricole, Alimentari e Forestali, al quale hanno anche collaborato le Regioni italiane. Ma i fritoleri, ovvero i venditori di fritole (frittelle) erano consci della loro importanza e dell’importanza del loro prodotto, fin dal XVII secolo; infatti, si erano riuniti in una corporazione dalle regole ferree: ogni fritolero aveva una sua zona precisa e non poteva assolutamente sconfinare: Si diventava fritoleri solo per via ereditaria, il mestiere veniva trasmesso di padre in figlio. Tale era l’importanza del fritolero che persino Goldoni ne fece il protagonista, anzi la protagonista di una sua commedia: ne Il Campiello (1755) la protagonista Orsola è una fritolera. Pietro Longhi, pochi anni dopo, rincarò la dose con la sua opera “La venditrice di fritole”. Alla fine del 1800 la corporazione si sciolse e la figura del fritolero scomparve dalle calli per finire in pasticceria!
La fritola è tipicamente veneziana, sebbene ce ne siano varianti in tutto il Veneto, fino ad arrivare in Friuli Venezia Giulia. Storicamente parlando, l’impasto della fritola è molto semplice: uova, zucchero, farina, uvetta e pinoli. La presenza di uvetta e pinoli richiama la tradizione culinaria ebraica, che ha avuto una grande influenza sulla tradizione gastronomica veneziana. Le fritole venivano fritte generalmente in strutto, successivamente si fece strada l’uso dell’olio. L’aggiunta del lievito di birra sembra essere successiva, ma è parte integrante del DNA della ricetta.
Subito dopo l'Epifania, mentre le ultime focacce spariscono, arrivano le prime fritole. Ci sono le classiche veneziane, che nell'impasto hanno uvetta e pinoli - sebbene i pinoli alcuni non li mettano più, ma l'uvetta non può, anzi non deve mancare! -, poi ci sono quelle ripiene ed è tutto un trionfo di crema pasticcera, crema al cioccolato, crema alla zabaione... c'è chi le riempe anche con la crema di pistacchio. Le fritole ripiene sono un pret a porter: stanno bene con tutto!
Nella mia vita glutinosa le fritole veneziane non le ho mai fatte, perchè... MI SEMBRAVANO DIFFICILISSIME!
Nella mia vita glutinosa ho mangiato le fritole veneziane, le ultime le ho mangiate undici anni fa, quando ero sospesa nel limbo "togliamo solo il frumento o tutto il glutine?".
Da quel limbo sono approdata sui lidi del senza glutine, corredati da altri senza. Quindi, no fritole, no party.
Ci volevano le Petronille per convincermi a tentar l'ardua impresa di farle con tutti i miei senza.
E per rendermi la vita complicata, ho anche usato il lievito madre.
Il risultato? Troppo buone!
Ecco gli ingredienti:
La mia ricetta è una sintesi di due ricette, che nascono con glutine e con latte e che sono quella del libro La Cucina Veneziana e quella del blog La mia cucina racconta.Ingredienti:2 uova cat. O80 g di zucchero di canna integrale135 g di lievito madre senza glutine appena rinfrescato544 g di farina MixIt DS senza glutine senza lattosio10 g di sale fino1 cucchiaino di vanilla bourbon in polvere*160 g di olio di riso20 ml di grappa barricata280 ml di latte di soja senza glutine senza lattosio130 g di uvetta ammollata nell’acqua50 g di pinoli
Per tutti gli ingredienti controllare che sia presente la dicitura “senza glutine” e/o la spiga sbarrata
Ecco il procedimento:
Per
friggere: olio di arachidi e olio di riso (che ha un elevato punto di fumo,
254°) in parti uguali.
Si
può impastare con un cucchiaio, con il frullino o con la planetaria, che ho
usato.
In
una ciotola, sbattere le uova con lo zucchero di canna con una forchetta. A
questa miscela, aggiungere l’olio di riso, il latte ed la grappa.
Nella
ciotola della planetaria, pesare il lievito madre e la farina senza glutine.
Con
la frusta a gancio, a bassa velocità mescolare il lievito con la farina. Quando
sono mescolati, aggiungere il composto liquido poco per volta, mescolando per
far amalgamare. Una volta che tutto il liquido è stato incorporato, aggiungere
il sale e mescolare bene.
Infine
aggiungere l’uvetta ammollata e ben scolata ed i pinoli.
Con
un leccapentola, porre l’impasto in una ciotola capiente, coprire con un foglio
di alluminio e porre in frigorifero per una notte intera (12 ore).
Il
mattino dopo, dal frigo porre la ciotola in un luogo riparato, a temperatura
ambiente. Dopo circa 4 ore l’impasto è pronto per essere fritto. L’impasto è
piuttosto morbido, aiutarsi quindi con due cucchiaini per friggere.
In
olio ben caldo, a fuoco moderato, friggere le fritole, girandole di tanto in
tanto, finchè non hanno assunto il colore dorato.
Scolare
le fritole su un foglio di carta assorbente. Rotolarle calde nello zucchero
semolato e porre sul piatto da portata.
Andrebbero
consumate tiepide (se si resiste!)
In questa cucina virtuale, mentre io friggevo le fritole, Simonetta impastava e friggeva le sue castagnole marchigiane, anche queste senza glutine e senza latte.
Mentre, virtualmente, continuo ad offrirvi fritole, apro una bottiglia di quello buono e chiacchiero con la mia voce a bitchy.
Buon Carnevale
Con queste fritole partecipo alla raccolta #Panissimo26 organizzata dalle amiche blogger Sandra e Barbara e ospitata da Maria Teresa sul suo fantastico blog.
Buon #GFFD e buon carnevale a tutti!
Cara Fabi, io guardando le frittole mi è venuto l'acquolina in bocca!!! mamma mia quanto mi piacciono.
RispondiEliminaCiao e buona giornata, sempre con un sorriso:-)
Tomaso
Eccone un'altra!! Ma lo fate apposta?! oggi tutte fritole...Buon carnevale e buon GFFD ;-)
RispondiEliminamarò che bontà!! cazzarola non puoi! sembrano fantastiche! che bella foto Fabi, stavo tentando di prenderne un paio, mi pareva di averle proprio qui davanti! bellissimo post, bacioni!
RispondiEliminaSempre interessante leggerti, e continuamente consiglio di fare altrettanto a chi mi chiede ricette "senza". Queste fritole sono meravigliose, buon carnevale!
RispondiEliminaBacioni <3