domenica 13 marzo 2011

TravelMoleskine 3: Il Lago di Resia

Durante le lunghe vacanze di Natale  malanni e virus ci hanno fatto compagnia, nonostante ciò, anzi proprio per loro abbiamo deciso di concederci una pausa in quel di Merano (dopo la vacanza estiva Merano ci è entrata nel cuore) e per l'Epifania siamo partiti.
Merano era piena di gente, i mercatini erano al loro termine eppure la loro magia richiamava grandi e piccini.
E che dire delle terme? Altro che il pifferaio di Hamelin...code lunghissime e ben organizzate per entrare in una oasi di pace e ristoro...
Ecco, il sabato le code non erano solo lunghissime, neanche solo chilometriche, di più...il tempo era grigio, tutti i giriingiro che dovevamo fare li avevamo fatti, volevamo una pausa ed ecco che il marito e padre ci dice "PARTIAMO!"...Ok, va bene ma per dove???
E lui imperterrito "Partiamo".
Così prendo al volo la macchina fotografica e via in auto. Il paesaggio estivo coloratissimo e profumato dai meleti è in inverno grigio, triste, tutti quegli alberi scarni e grigi mettono tanta malinconia...ti consola il pensiero che ha primavera sarà tutto nuovamente verde e intenso. 
Passano i chilometri e si sale, piccoli borghi ci salutano, intanto che la strada diventa tornante e ancora tornante: per me questa è la parte dura del viaggio, soffrendo un po' di cinetosi... Ma tengo duro e mi godo lo spettacolo: il paesaggio grigio ricamato da rami che come tante mani magre graffiavano il cielo ha lasciato il posto ad una distesa di bianco, ogni suono è diventato morbidezza, le nuvole ora candide pettinano i raggi del sole timido, che gioca a nascondino.
Saliamo, saliamo, saliamo.
Alla fine arriviamo.
Qui.




 Il lago di Resia...o meglio dire il lago di Curon Venosta? In origine i laghi erano tre: il lago di Resia, il lago di Curon e il lago di San Valentino della muta.
Nel 1950, venne inaugurata una diga che riunì i primi due laghi. Il progetto comincio negli anni '10 del secolo scorso, poi negli anni '20 venne data la concessione ad una società, che poi venne assimilata dalla Montecatini, la quale con il passare degli anni divenne Montedison.
Intanto gli abitanti furono fatti sfollare, le persone abbandonarono campi e case.
Quando arrivate su al lago potrete leggere la storia e nella parole c'è molta amarezza per questo abbandono, che fu vissuto come un piccolo esodo, una cacciata verso terre estranee e ostili.
Gli abitanti dovettero infatti spostare più in alto perchè i paesi originari erano nell'invaso della diga. Per scongiurare il tutto, si racconta che gli abitanti mandarono una delegazione dal Papa, ma i lavori proseguirono...finchè non arrivò la guerra.
Dopo la guerra i lavori ripresero, la diga fu portata a termine, l'invaso allagato.
La torre campanaria fu l'unica a svettare sull'acqua, per qualcuno triste monito per l'indifferenza dell'uomo verso l'ambiente, per altri malinconico ricordo di ciò che era stato, ma anche ricordo della rabbia di chi se n'era dovuto andare.
La torre campanaria risale al 1300 e venne messo sotto la protezione delle Belle Arti. E' stata restaurata nel 2009. Sia in estate sia in inverno il panorama è pieno di suggestioni.

In inverno, ghiacciando il lago, sembra di essere in una favola, tutti come in Pattini d'argento a pattinare e slittare a vela sul lago.



Ci sarà pure il sole, ma fa freddo!!!


Il campanile è ovviamente il più fotografato! Credo potrebbe essere anche un ottimo soggetto per  un pittore



Non voglio entrare nel merito della storia, dell'impatto che ebbe la costruzione della diga a livello socio-economico e ambientale, perchè non ho abbastanza conoscenze in merito a questa situazione. Però, arrivare fin lassù, godersi le nuvole che si rincorrono tra le cime, sentire il vento freddo che ti porta in dono un raggio di sole vale la pena. E poi ti riconcilia con il mondo...almeno per un breve arco di tempo.


E dopo il lago il viaggio prosegue...alla prossima!

9 commenti:

  1. Mi hai incantata... con le tue descrizioni, con le tue foto, con il tuo entusiasmo. Non conoscevo questo lago, la storia però somiglia a quella di Vagli, un paese sommerso sotto una diga che si trova in Garfagnana, Toscana.... Ogni tanto la diga viene svuotata e Vagli diventa meta di pellegrinaggio, per il suo fascino malinconico di paese fantasma.
    Vista l'ora (sono un po'nottambula...) ti auguro una buona giornata.

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  2. Ciao Fabi!
    Davvero bellissima gita...io conosco quelle zone nella versione estiva, o al massimo, Merano, per la Festa dell'Uva in ottobre, quando la natura, se è bel tempo, è ancora fantastica!
    Di lago alpino invernale conosco solo il Lago di Brajes, che a aprile di alcuni anni fa era ancora ghiacciato!

    Grazie per le infos...anch'io mi premuro sempre di conoscere al meglio i luoghi che visito...con entusiasmo e passione, che anche a te non mancano!
    Complimenti!
    Un abbraccio!

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  3. ho letto i tuoi ultimi post in un fiato e non riesco a concentrare in poche righe, le sensazioni, i pensieri , tutto quello che vorrei scrivere...commento solo quest'ultimo perchè è il più lieve, quello che mi fa stare meglio...immersa in questo bianco candore mi perdo nelle tue immagini e rifletto sulle tue parole... ti abbraccio forte

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  4. Grazie, ho rifatto un bel viaggio con te, sono posti che conoscevo già e che avevo visto diversi anni fa.
    Mandi

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  5. @ Anna sai che ho conosciuto Vagli di sotto perchè ho letto un giallo di Marco malvaldi, scrittore pisano. Mi sono innamorata delle sue atmosfere.
    @ Ivana e Rosetta grazie a voi come sempre :-*
    @ Laroby ricambio l'abbraccio.
    Ho provato a scrivere di tutto un po' per scaricare la mia ansia,che è sempre troppa (come molto di me...non sempre però) A volte per stare meglio, per perdermi in questo candore ovattato devo passare per forza per le calli del dolore

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  6. La visione di questo campanile solitario è davvero suggestiva, tuttavia devo confessarti che non ho gran simpatia per quei luoghi (mi mancano le montagne alte e incombenti), nè per i suoi abitanti. Probabilmente è un mio problema, ma in Alto Adige ho sempre la larvata sensazione di essere straniera, cosa che, curiosamente, non provo in tanti Paesi fuori dall'Italia.
    Il posto non è nelle mie corde, diciamo così.

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  7. Ciao ! Certi posti a seconda delle stagioni hanno fascini diversi, belle le foto complimenti ! Sai che ho un'origine pisana e anche io leggo lo spassosissimo Malvaldi, i suoi modi di dire, le situazioni sono prese dalla realtà, anche a me piace molto. ciao !!!

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  8. Ciao Rossella! bentornata!
    grazie per i complimenti!
    Potremmo fondare un Malvaldi fan-club? :-D
    Buona serata

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Ogni commento è graditissimo, ma i commenti anonimi saranno eliminati, sorry :-(.
Tornate a leggere le risposte, perchè dialogando si cresce insieme. A rileggerci presto tra ricette e sorrisi :-D