Lo que más
indigna al charlatán es alguien silencioso y digno
Juan Ramon Jimenez
A metà luglio circa, io e la mia voce a bitchy siamo volate a Barcellona - dovevo tenere una key note lecture ad un convegno. Nonostante gli impegni del convegno e lo studio matto e disperatissimo per essere all'altezza del mio compito, sono riuscita a ricavarmi dei brevi momenti di svago e sono andata ad ammirare la città di Gaudì e delle sue architetture oniriche.
Il convegno era ospitato in un albergo sulle colline di Barcellona, Hotel Alimara, che è molto informato su allergeni, intolleranze, allergie et similia. E' un po' lontano dal centro città, ma è estremamente ben collegato con il centro, con le stazioni e l'Aeroporto - Barcellona ha una rete di trasporti pubblici notevole.
In quei giorni la morsa del caldo, che attanagliava Venezia e l'Italia tutta, stava attanagliando anche Barcelona, ma senza l'effetto sauna caratteristico di Venezia. Così, sono potuta andare a passeggiare per il Barrio, scoprendo la splendida Santa Maria del Mar, una chiesa nuda davvero stupenda e suggestiva. Per rinfrescarmi dal caldo torrido, ho bevuto un'horchata fredda in una piccola gelateria, in una via vicino alla chiesa.
L'horchata de chufa è una bevanda tipica, fatta con acqua, zucchero e chufa, ovvero tubercoli del cipero. E' senza proteine del latte, senza lattosio, senza glutine ed estremamente rinfrescante. In più, la gelateria aveva solo coni gluten free e anche il gelato era gluten free - peccato non fosse anche dairy free!
Pur essendo impossibile poter visitare il Museo Picasso, nei brevi momenti di pausa ho potuto visitare La Pedrera, Casa Milà, nota per i suoi comignoli che sembrano quasi dei mostri o dei soldati alieni di un episodio di Star Trek, ma che sono una distorsione delle cupole e delle croci che svettavano nel cielo di Barcellona. Casa Milà nasce come casa signorile, ma è anche provvista di appartamenti da affittare con ingresso indipendente, è anche caratterizzata dai cortili interni, anche questi manifestazione del talento di Gaudì, dai portoni che sembrano reti o ragnatele e dalle baluastre che ricordano le alghe sulla spiaggia di Barcellona. La soffitta con i suoi archi è una sorpresa e una meraviglia architettonica. Il mattone regna sovrano e, nella sua solidità, esprime la sua flessuosità.
Sono anche riuscita a visitare la Sagrada Familia, il memento mori di Gaudì, la chiesa che è santuario e dizionario per comprendere la spiritualità cristiana. E' quasi completata, stanno infatti continuando i lavori su una delle tre facciate, che rappresentano i tre momenti cruciali della vita di Gesù. Sia l'esterno sia l'interno sono una miniera di soprese e di dettagli. I portali sono diversi per le tre porte e sono ognuno una opera d'arte a sè. L'interno, con la teoria del colore di Gaudì che qui trova la sua massima espressione e con le colonne che sono in realtà una foresta di alberi pietrificati che tendono verso l'infinito, dona al visitatore un senso di smarrimento e di profonda spiritualità allo stesso tempo. Nonostante sia sempre piena di turisti, a differenza di altri luoghi simili, la spiritualità pervade nell'atmosfera e ogni fede vi trova lo spazio per riflettere e pregare.
Dal breve viaggio a Barcellona riporto notevoli soddisfazioni professionali, visto che il mio lavoro ultimamente non me ne dà, e immagini, suggestioni e ricordi che mi hanno sollevato l'anima.
Hanno sollevato l'anima anche alla voce a bichty, che non è diventata buonista all'improvviso, ma che sta adottando la tattica del silenzio.
Non so per quanto...
Dal caldo di Barcellona, sono poi ripiombata nella calda sauna veneziana, in pieno trasloco di laboratori e uffici e nel pieno di varie attività. Una atmosfera calda in tutti i sensi.
Per alleviare la morsa del caldo ho preparato questa crema pasticcera al cocco, che oltre ad essere senza glutine, senza lattosio e senza proteine del latte, è senza uova e senza zucchero saccarosio, quindi anche vegan e piena di aromi e di gusto.
Ho adattato una ricetta che avevo letto su Wholesome Cook.
Crema pasticcera al cocco
senza glutine senza lattosio senza proteine del latte senza saccarosio senza uova vegan
Coconut custard cream
gluten free dairy free milk proteins free sucrose free egg free vegan
Ingredienti per quattro persone
100 ml di latte di riso certificato senza glutine*
300 ml di latte di cocco Suzi Wan senza glutine*
80 g di sciroppo d'agave*
1/2 cucchiaino da the di vanilla bourbon in polvere*
75 g di amido di mais*
per guarnire
more
sciroppo d'amarena Fabbri
ciotola, brocca misuratrice, colino per setacciare, leccapentola, frusta, casseruola, stampini, piatto per servire, cucchiaini
* ancora una volta ricordo che: per i celiaci e le persone gluten sensitive bisogna accertarsi sempre che ci sia o la SPIGA SBARRATA o l'apposita dicitura SENZA GLUTINE come da regolamento CE 41/2009, da D.L 111/1992, e nota del Ministero della Salute prot. 600.12/A32/2861. Inoltre, per ulteriori informazioni leggere anche qui e non dimenticare mai il discorso sulle tracce e contaminazioni e cross-contaminazioni. Per il lattosio e le proteine del latte controllare sempre le etichette e le diciture in esse presenti.
Procedimento
Ho mescolato con la frusta, nella ciotola, il latte di riso tiepido, quello di cocco tiepido e lo sciroppo d'agave. Ho poi aggiunto la vanilla bourbon e ho mescolato.
Poi ho aggiunto l'amido di mais setacciato e ho mescolato molto bene il composto.
Ho versato il composto nella casseruola, che ho poi messo sul fornello, a fiamma media.
Ho continuato a mescolare, finchè il composto non si è cominciato ad addensare, Bastano pochi minuti.
Ho continuato a mescolare, togliendo la casseruola dal fornello. Il composto deve essere bello liscio.
Con il leccapentola ho riempito quattro stampini di alluminio usa e getta.
Ho messo a raffeddare in frigo per circa tre ore.
Dopo tre ore, ho sformato nel piatto di portata e ho decorato con more fresche e sciroppo di amarena Fabbri.
Profumata, dolce senza essere stucchevole, facilissima da preparare e si può anche preparare in anticipo. Insomma, un peccato di gola piccolo e gustoso, che ci riconcilia col mondo esterno, nonostante l'effetto sauna quotidiano.
Bon appétit!
Sì, questa deliziosa ricetta da una bella sensazione di refrigerio, in questo periodo di caldo torrido che sembra volgere al termine.
RispondiEliminaBellissima Barcellona, torno sempre volentieri!!!
RispondiEliminaPrendo al volo la ricetta, in questi giorni di caldo insopportabile qui chiedono solo dolcini freschi :)
Un bacio tesoro, buon Ferragosto!!
Reportage meraviglioso e interessante! Bravissima Fabiana! :-) Non sono mai stata a Barcellona! E la ricetta? Strepitosa! La proverò al più presto! Mi piace parecchio! Auguri carissima e grazie per i tuoi consigli preziosi!!! :-)
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