venerdì 22 luglio 2016

Falafel di lenticchie e pane naan con salsa tzaziki senza glutine senza lattosio senza proteine del latte senza uova vegan

A volte bisogna usare le spezie sbagliate per ottenere l'effetto desiderato. 
(Un tocco di zenzero)

La mia voce a bitchy è sparita.
All'inizio del calore stile serra amazzonica ho trovato un biglietto, vergato con una calligrafia troppo ordinata perchè possa essere quella della mia alter ego - eppure è la sua - con un messaggio laconico:
"Tornerò...forse"
Chi, invece, è partito e ritornato è l'uomo piccolo.
E' stato una settimana in Inghilterra, quella del dopo Brexit. Non credo se ne sia reso conto, mi ha solo detto che dietro Trafalgar Square  - lato imprecisato - non ci sono tea shops. Urca!
Mi ha detto che il mangiare in college non era granchè e l'umo grande mi manda i link di un articolo da leggere su casi di intossicazione da Escherichia coli in Inghilterra. Una rappresaglia batterica per il dopo Brexit?
Mi ha raccontato che ha fatto molte foto, ma che Portsmouth, a parte il porto, è una citta piena di smog e fumosa e con le commesse dei Nike store con un trucco pesante e pallidissimo allo stesso tempo.
E' tornato con un piccolo bagaglio di ricordi ed esperienza; mi sembra persino cresciuto in altezza...è tornato con la voce cambiata.
Non dall'inglese, ma proprio fisiologicamente cambiata... l'adolescenza che avanza a grandi balzi, gli stessi che fa Tigro per camminare.
Gli unici viaggi che mi sono concessi sono quelli per andare al lavoro...beh, in realtà sono appena tornata da giornate romane intense, per via del lavoro, per via della presenza di amiche davvero care, per aver passato qualche giorno in famiglia con l'uomo piccolo.
Ma io posso viaggiare in cucina!
Apro lo sportello della dispensa delle spezie e sperimento...
Oggi vi porto un'altra mia ricetta che è stata pubblicata sul numero 6 di Giugno 2016 della rivista Free, l'Arte di Vivere Senza Glutine, nella sezione Street Food fatto in casa.
Anche per questa ricetta, come per molte di quelle che trovate su questo blog, mi sono liberamente ispirata a varie ricette glutinose e non vegan, tirando fuori dal mio cappello non solo una ricetta senza glutine, ma con tanti altri senza e vegan, che mette d'accordo tutti a tavola!

Falafel di lenticchie e pane naan con salsa tzaziki 
senza glutine senza lattosio senza proteine del latte senza uova vegan
Lentil Falafel and Naan with tzaziki sauce
gluten free dairy free milk proteins free egg free vegan


Ingredienti per  6 naan e 12 falafel

250 g di lenticchie
1 cipolla piccola da agricoltura biologica
4 g di cumino in polvere*
4 g di coriandolo in polvere*
2 g di peperoncino macinato*
30 g di menta fresca
6 g di sale fino
100 g di farina di ceci Molino Rossetto
Pangrattato senza glutine Nutrifree per lo spolvero
Olio di riso per friggere
250 g di farina Nutrifree per pizza
100 g di farina di grano saraceno Nutrifree
100 g di lievito madre senza glutine
100 di yogurt di soja tiepido senza glutine senza lattosio
100 ml di acqua tiepida
20 g di olio di riso più quello per spennellare
4 g di sale fino
150 g di yogurt di soja compatto senza glutine senza lattosio da agricoltura biologica
50 g di olio d’oliva extravergine
20 g di menta fresca
1 cetriolo

* ancora una volta ricordo che: per i celiaci e le persone gluten sensitive bisogna accertarsi sempre che ci sia o la SPIGA SBARRATA  o l'apposita dicitura SENZA GLUTINE come da regolamento CE 41/2009, da D.L 111/1992,  e nota del Ministero della Salute prot. 600.12/A32/2861. Inoltre, per ulteriori informazioni leggere anche qui e non dimenticare mai il discorso sulle tracce contaminazioni e cross-contaminazioni. Per il lattosio e le proteine del latte controllare sempre le etichette e le diciture in esse presenti.

Procedimento

Preparate il pane naan per le falafel.
L’impasto può essere fatto nella planetaria. Nella ciotola mettete la farina, il lievito madre, lo yogurt di soja intiepidito e anche l’acqua tiepida. Cominciate a mescolare; aggiungete poi l’olio di riso ed il sale. Lasciate lievitare 1 ora a temperatura ambiente e poi una notte in frigo, sempre coperto con pellicola per alimenti. Dopo il riposo in frigo, lasciate lievitare 3 ore in luogo riparato e caldo (in forno con la lucina accesa, coperto con pellicola per alimenti). Trascorso questo tempo, formate delle palline di peso uguale, di circa 100 g ciascuna (8 naan). Lasciate lievitare ancora 1 ora a temperatura ambiente, mentre preriscaldate il forno a 220°, con all’interno le leccarde da forno. Dopo 1 ora, stendete le palline dando loro una forma tonda e mettetele sulle leccarde del forno, precedentemente riscaldate, che avrete ricoperto con carta da forno. Cuocete in forno caldo per 15-20 minuti, a 200°C. Una volta cotti, fateli raffreddare su una griglia. Ne serviranno 6.



Preparate quindi le falafel.
Lessate le lenticchie in pentola a pressione, dopo averle ben sciacquate e dopo aver aggiunto una cipolla e un pizzico di sale. Saranno sufficienti 15 minuti. Una volta cotte, scolatele e lasciatele intiepidire. Con il frullatore ad immersione frullatene un quinto con la cipolla. Aggiungete il composto frullato al resto e aggiungete la menta tritata, il coriandolo, il cumino e il peperoncino in polvere. Mescolate e aggiungete la farina di ceci, sempre mescolando. Il composto deve essere omogeneo, con lenticchie in crema e lenticchie ancora intere. Con le mani inumidite, formate delle palline (circa 12) e passatele nel pangrattato. Friggetele in olio di riso caldo, frittura profonda. Devono essere ben dorate. Fatele asciugare sulla carta per fritti.


Preparate la salsa tzaziki.
Dopo aver fritto le falafel, lavate e sbucciate il cetriolo; tagliate il cetriolo in piccoli cubetti. Sempre con il frullatore ad immersione montate lo yogurt di soja con l’olio d’oliva extravergine. Aggiustate di sale e aggiungete la menta fresca tritata e i cubetti di cetriolo, mescolando bene.


Servite le falafel con i pani naan tagliati in quarti, con insalata verde, pomodori rossi e cetrioli freschi, e con lo tzaziki in una salsiera a parte.
 Enjoy!





lunedì 18 luglio 2016

Pane ai ceci con lievito madre senza glutine senza lattosio senza proteine del latte

Sbagliamo a credere che la nobiltà del pane risieda nel fatto che basta a sé stesso e al contempo accompagna qualsiasi pietanza. Se il pane "basta a sé stesso" è perché è molteplice, non nel senso delle sue tante tipologie, ma per la sua essenza stessa giacché il pane è ricco, è vario, il pane è un microcosmo. 
(Muriel Barbery)

Adoro panificare.
Adoro il lievito madre, il lievito di birra... qualsiasi forma di lievito che porti ad avere sulla mia tavola un pane, veloce, lievitato, a lievitazione lenta...
Niente è capace di riconciliarmi con il mondo e con le sue brutture come impastare e sfornare un pane.
Sarà per questo che nel libro a molteplici voci Gluten Free per tutti i Gusti, editore Gribaudo, autori tutti i membri della redazione di Gluten Free Travel and Living, io mi sono occupata di pane e pani e tutti con lievito madre.


Ma la mia compulsività a panificare è stata accresciuta dall'incontro con tutto il gruppo di #Panissimo e con molte panificatrici seriali, quali ad esempio Barbara Elisi e Maria Teresa Cutrone, tanto per citarne due. In realtà la mia compulsività a panificare si è arricchita grazie a molto di loro e continua ad arricchirsi ad ogni nuova edizione di #Panissimo! Io imparo, imparo, imparo e mi metto alla prova, sperimento, impasto, e ovviamente sglutino, privo di questo, di quello, provo a fare le forme, ci riprovo e ... mi diverto, mi rilasso, mi sento davvero in pace col mondo, perchè nel pane-microcosmo c'è tutto il mondo.
Per chi di voi non conosce ancora #Panissimo vi invito a visitare l'ultima edizione di Panissimo ospitata da Sandra, colonna portante di Panissimo, autrice di ricette meravigliose - e non solo ricette di pane - fotografa eccezionale, di fronte alla quale io faccio la spugnetta, mi inchino e tento di assorbire di tutto!


La ricetta che vi presento oggi  trae ispirazione proprio da una ricetta glutinosa di Barbara Elisi, la  mia con tutti i senza la trovate nel libro ed è la seguente

Pane ai ceci 
con lievito madre senza glutine senza lattosio senza proteine del latte
Sourdough Chickpea Bread
gluten free dairy free milk proteins free

Una delle volte che l'ho rifatto, proprio pochi giorni fa

la prima volta che l'ho fatto per il libro

Ingredienti
per una pagnotta unica di circa 4 kg o per due pagnotte di circa due kg


700 ml di acqua tiepida
450 g di lievito madre maturo e già rinfrescato
300 g di Farina di ceci Molino Rossetto*
320 g di Farina per pane  senza glutine senza lattosio Nutrisì (o NutriFree)
360 g di Farina per pane e pizza Farmo Low Protein
7 g di sale fino
Farina per pane Nutrisì  (o Nutrifree) per lo spolvero

* ancora una volta ricordo che: per i celiaci e le persone gluten sensitive bisogna accertarsi sempre che ci sia o la SPIGA SBARRATA  o l'apposita dicitura SENZA GLUTINE come da regolamento CE 41/2009, da D.L 111/1992,  e nota del Ministero della Salute prot. 600.12/A32/2861. Inoltre, per ulteriori informazioni leggere anche qui e non dimenticare mai il discorso sulle tracce contaminazioni e cross-contaminazioni. Per il lattosio e le proteine del latte controllare sempre le etichette e le diciture in esse presenti.

particolare della fetta  del pane fatto per il libro

Preparazione

Disponete nell’impastatrice il lievito madre, la farina di ceci e le due farine per pane.
Aggiungete l’acqua tiepida e cominciate ad impastare a bassa velocità.
Aumentate gradualmente la velocità fino a raggiungere la velocità massima dell’impastatrice. Impastate per circa 5 minuti
Aggiungete poi il sale fino e impastate per 5 minuti ancora.
Trasferite l’impasto in una ciotola, copritelo e lasciatelo riposare 1 ora a temperatura ambiente, in un luogo caldo e riparato da correnti fredde.
Trascorso questo tempo, prendete l’impasto e mettetelo a riposare in frigo per almeno 10 ore.
Il riposo in frigo è anche chiamato tempo di ritardo o rallentamento.
Dopo il riposo in frigo, rimettete l’impasto a temperatura ambiente per circa due ore.
Trascorso questo tempo, sul piano infarinato ponete l’impasto e sgonfiatelo delicatamente. Fate una piega (folding) e date all’impasto la forma della pagnotta tonda.
Lasciate riposare la pagnotta coperta da un canovaccio per 1 ora.

le fette del pane rifatto qualche giorno fa

Riscaldate il forno a 230° C ventilato (oppure 240° C statico).
Infornate la pagnotta in forno caldo, su una leccarca coperta di carta forno, al penultimo livello del vostro forno, ponendo nell’ultimo livello una leccarda con 2- 3 cubetti di ghiaccio. Cuocete la pagnotta per 30 minuti a 230° C, avendo cura di aprire leggermente lo sportello del forno dopo 20 minuti per far uscire il vapore. 
Abbassate poi la temperatura a 200°C e cuocete per altri 40 minuti.
Nel caso facciate due pagnotte distinte, la prima fase di cottura è identica, il tempo di cottura a 200°C può variare (25-30 minuti), ma bussate sempre il fondo del pane con le vostre nocche, se suonerà vuoto il pane sarà cotto.
Una volta cotta, ponete la pagnotta su una gratella a raffreddare e, dopo circa 10 minuti, copritela con un canovaccio pulito.


Questo pane può essere abbinato sia con i salati sia con i dolci. 
La farina di ceci è molto proteica e apporta nutrienti benefici alle farine dietoterapiche che si utilizzano nella panificazione, rendendo quindi il pane non un accompagnamento, ma un alimento quasi completo.
A me piace moltissimo farlo in questi giorni di grande calura, perchè abbinato ad un buonissimo pesto di verdure e frutta secca - io l'ho abbinato con pesto di sedano e mandorle - e con una bowl di frutta fresca è un pranzo o una cena anti-afa.

Per le altre ricette di pane, vi consiglio di comperare il libro e di continuare a seguire il blog, perchè nuovi esperimenti sono in lievitazione!
Cheers

venerdì 15 luglio 2016

Brownies al cocco senza glutine senza lattosio senza proteine del latte senza uova vegan

Dell'incontro alla Molinella di Molino Rossetto e del Mantra dei Brownies

Delle tante cose accadute in questo afoso luglio, non posso non raccontare dell'incontro alla Molinella di Molino Rossetto!


La Molinella è il laboratorio creativo del Molino Rossetto, con il quale ho collaborato in qualità di Gluten Free Travel and Living a Gourmandia. Da lì è nata l'idea di incontrarci alla Molinella con un pubblico per una chiacchierata e magari anche per mettere le mani in pasta; l'idea ha preso corpo e si è trasformata in realtà il 5 luglio scorso.
In un pomeriggio afoso - e sull'afa Venezia e Padova fanno una gara al rilancio -, nella campagna padovana, nella cornice suggestiva della Molinella, il sorriso e l'eleganza di Chiara Rossetto, assieme ai sorrisi e all'eleganza del suo gentilissimo staff hanno accolto me in qualità di rappresentante di Gluten Free Travel and Living e 24 temeriare che hanno sfidato il grande caldo e sono venute a passare un pomeriggio tra ciacole, degustazioni e mani in pasta. 
Un grazie speciale va a Caterina Gobbetti, responsabile delle Relazioni Pubbliche del Molino Rossetto, perchè oltre alla gentilezza e alla disponibilità che sempre ha nei miei confronti e verso GFTL, con quel caldo non ha esitato a fare la caccia al tesoro degli ingredienti mancanti della ricetta che ho presentato lì e che oggi vi propongo. 
Di cosa ho parlato?
Come direbbe la mia voce a bitchy, della quale vi racconterò in un altro momento, dal canovaccio concordato con Molino Rossetto, sono volata ad ali spiegate tra gluten free, tra la nostra associazione Gluten Free Travel and Living, etichette, ingredienti, vegan e  vegetariano, passando per il senza latte ed altri senza. La platea temeraria  - forse anche un po' incosciente- si è prestata con domande e curiosità di ogni tipo! Vi faccio un esempio: siamo partiti parlando di celiachia e di malattie autoimmuni e siamo finiti a parlare della tiroidite di Hashimoto autoimmune e di altre malattie autoimmuni che con la celiachia e la sensibilità al glutine vanno abbracciate. Abbiamo parlato di come cucinare senza, portando ad esempio il libro di ricette di Gluten Free Travel and Living Gluten Free per tutti i gusti, e parlando di sicurezza in cucina per arrivare al lievito madre senza glutine. Insomma, nel calderone della chiacchierata siamo andati dal serio al faceto e al serissimo, sempre col sorriso  - tutti quanti -, con tanta voglia di confrontarci, con tanta voce -la mia-  e con tanta pazienza - quelle delle ascoltatrici. 
Mentre si chiacchierava, si degustavano i brownies che avevo preparato precendemente con dell'ottimo gelato di soja, senza glutine senza lattosio e senza proteine del latte. 
Eppoi, una gentilissima signora, Stefania, che avevo conosciuto a Gourmandia e che è una professionista del settore, si è offerta volontaria  per rifare lì la mia ricetta per il Molino Rossetto!
Così, mentre io chiacchieravo, le altre degustavano e lei impastava.
Grandissima soddisfazione da tutto l'incontro, in particolare mi porto nel cuore alcune immagini: 
una bimba con il sorriso talmente grande, che aveva fatto il triplo giro dietro le orecchie, che ha fatto il tris di assaggio di brownies...
i grandi tornati bambini di fronte al brownie col gelato - e anche qualcuno di loro ha fatto il tris - e i loro sorrisi...
 la curiosità infinita, perchè ogni domanda portava ad altre domande...
e la pazienza, perchè in molti, nonostante fossero venuti da piuttosto lontano - son venuti da Udine! - si son fermati per assaggiare il brownie ancora caldo, hanno apprezzato moltissimo il libro e la mia ricetta, che il Molino Rossetto ha regalato assieme al suo preparato per Brownies e alla sua shopper.

E adesso arriviamo alla ricetta!
Il mantra dei brownies è il seguente: moist, chewy and decadent.
Tradotto in italiano, un ottimo brownie deve essere umido, si deve attaccare ai denti come i toffee e deve essere decadente, ovvero pieno, anzi stracolmo di buon cioccolato.
La mia ricetta, pur con tanti senza rispecchia il mantra dei brownies e questo anche grazie agli ingredienti utilizzati!



Brownies al cocco 
senza glutine senza lattosio senza proteine del latte senza uova vegan
Coconut Brownies
gluten free dairy free milk proteins free egg free vegan


Ingredienti

1 busta di preparato per brownies senza glutine e senza lattosio Molino Rossetto
150 g di cioccolato fondente senza glutine senza lattosio e proteine del latte, minimo 70%*
150 g di yogurt di soja al cocco  senza glutine senza lattosio, a temperatura ambiente**
70 g di farina di cocco senza glutine Molino Rossetto
110 ml di latte di cocco Suzi Wan senza glutine senza zuccheri aggiunti senza lattosio, a temperatura ambiente***

* io ho anche provato la versione con cioccolato fondente e sale di cipro
**potete usare Sojasun, senza glutine e senza lattosio e proteine del latte, ma anche Alpro al cocco, o anche Alpro alla mandorla. Se usate Alpro, potete aggiungiure facoltativamente  30 g di zucchero di canna 
***potete anche usare latte di cocco Alpro o Koko milk, che sono sempre senza glutine e senza lattosio, aggiungendo  però 10 g di amido di tapioca.

ciotola, ciotoline, cucchiai, leccapentola, stampo 25x35 o 20x25****, carta da forno o staccante per teglie

**** nel caso li vogliate più alti




§ ancora una volta ricordo che: per i celiaci e le persone gluten sensitive bisogna accertarsi sempre che ci sia o la SPIGA SBARRATA  o l'apposita dicitura SENZA GLUTINE come da regolamento CE 41/2009, da D.L 111/1992,  e nota del Ministero della Salute prot. 600.12/A32/2861. Inoltre, per ulteriori informazioni leggere anche qui e non dimenticare mai il discorso sulle tracce contaminazioni e cross-contaminazioni. Per il lattosio e le proteine del latte controllare sempre le etichette e le diciture in esse presenti.


Procedimento

Preriscaldate il forno a 180°C (funzione ventilata).
Ponete in una ciotola il cioccolato fondente spezzettato.
Aggiungete 40 ml di latte di cocco.
Ponete la ciotola nel MW e fatelo sciogliere - 1 minuto alla massima potenza (900W), poi controllate e mescolate brevemente col leccapentola, ancora 1 minuto alla massima potenza (900W), controllate nuovamente e mescolate; solo se necessario ancora 30 secondi alla massima potenza (900W) e mescolate.
Dopo che il cioccolato si è fuso, aggiungete il preparato per brownies e mescolate molto bene, sciogliendo eventuali grumi. 
A questo punto aggiungete lo yogurt, che deve essere a temperatura ambiente, e il restante latte di cocco.
Mescolate molto bene.
Poi aggiungete la farina di cocco e mescolate ancora.
Versate il composto nella teglia, precedentemente coperta con carta forno.
Infornate la teglia in forno caldo. In relazione alle dimensioni della teglia, fate cuocere per 30-35 minuti (teglia più grande) o per 35-40 minuti (teglia più piccola). 
Comunque, in relazione al vostro forno, fate la prova stecchino.
Lasciateli raffreddare, poi porzionateli nelle dimensioni che più vi aggradano. Serviteli come più vi piace. A me piacciono sia in purezza sia accompagnati da un gelato alla crema con un retrogusto vagamente alcolico oppure con gelato al latte di mandorla, con la frutta caramellata...


Sono facilissimi da preparare e possono essere serviti in modi diversi; così, con un preparato si hanno dessert diversi e nella versione che ho proposto accontentano davvero davvero tutti.
Ultima cosa: danno dipendenza.
Non dite che non vi ho avvertito!


Questi brownies speciali li porto anche al #100%GFFD


Ringrazio ancora una volta Chiara Rossetto, Caterina Gobetti e tutto lo staff del Molino Rossetto.
Arrivederci a presto alla Molinella e a prestissimo qui sul blog, chè sono in arrivo altre storie e altre ricette.
Cheers



mercoledì 13 luglio 2016

Crema al caffè senza glutine senza lattosio senza proteine del latte senza saccarosio senza soja vegan

" Quasi tutti sono simpatici, Scout, quando finalmente si riesce a capirli"
(Il buio oltre la siepe, Harper Lee)

Nei giorni di calura e afa, a parte il magnesio e il potassio, le letture sono state una grande consolazione.
Dopo decenni dalla prima volta che vidi lo splendido film tratto da questo romanzo, sono finalmente riuscita leggere Il Buio oltre la Siepe di Harper Lee. 
Banale dire che il romanzo è addirittura più bello del film, talmente bello che deve essere fatto leggere a chiunque, almeno due volte nella vita, per assaporarlo meglio.

Letture a parte, in casa c'è una novità: è arrivato un micio, un cucciolino che l'uomo piccolo ha battezzato Tigro e l'uomo grande gli ha dato un soprannome: Duracell. 
Tigro è uno dei cinque cuccioli di una micia adottata dalla famiglia del boss del consorte; la micia, trovatella anche lei, ha dato alla luce 5 micini, ma purtroppo subito dopo il parto, non stava affatto bene e li ha abbandonati. Miracolosamente, sia i micini sia la mamma sono sopravissuti, grazie alle pazienti cure dei genitori adottivi. I micini sono stati quasi tutti sistemati in altre famiglie. 
I miei due uomini potevano lasciar solo e abbandonato uno dei micini? Certo che no!
Piccolo per ora di taglia, Tigro è un novello scalatore a zampe nude, unghie permettendo, mordicchia tutto quello che gli capita a tiro, gioca perfettamente a calcio, ma quando fa le fusa, sembra che stia per partire un triplo reattore, quando mangia si getta nella ciotola con muso e zampette e divora tutto, non corre, galoppa...
Insomma è un gatto maschio. E questo da solo spiega già tutto...
Tigro sta a Betty un po' come Romeo sta a Duchessa: tanto scaciato il primo tanto regale la seconda. L'incontro tra i due non è stato da amore a prima vista, ma già il giorno dopo la curiosità ha vinto sul senso di invasione. 
Adesso la situazione è questa: Betty, sempre con la sua regalità, vorrebbe accudirlo, pulirlo - lei che è sempre perfetta, lui che è esattamente l'opposto - e lui ha imparato immediatamente l'atteggiamento da drama queen. Infatti, miagola come se Betty lo stesse uccidendo, mentre invece lo sta solo pulendo. Dopo la manfrina dello smiagolamento, Betty lo guarda dall'alto e lui si prepara all'agguato. E lei? Regalmente gli dà tre pacchette sulla testa o lo prende per un orecchio e lo rimette al suo posto e se ne va. E lui fintamente riconosce l'autorità di Betty I. 
Fintamente, perchè dopo esattamente 10 microsecondi è di nuovo lì, a girarle intorno perchè ricomincino con la sceneggiata. Betty, in fondo, è tenerona, lo lascia persino mangiare dalle sue ciotole e Tigro ne approfitta. Ovviamente.
Et moi?
Io ormai sono convertita totalmente al gatto-ismo, gatto-farianesimo e qualsiasi altro culto e religione che contempli il gatto come essere superiore... Altro che contrappasso dantesco!

Per festeggiare il nuovo arrivato e anche per coccolarci, visto che la calura ci opprime, ho rifatto e finalmente anche fotografato un dessert con tantissimi senza, veloce e buonissimo, che ha fatto Leti Leti di Senza è buono. Dico rifatto perchè è una delle ricette che sono diventate parte del patrimonio famigliare e che quindi rifaccio spesso. 

Crema al caffè 
senza glutine senza lattosio senza proteine del latte senza saccarosio senza soja vegan
Coffee cream
gluten free dairy free milk proteins free sucrose free soy free vegan


Ingredienti

300 ml di latte di riso senza glutine senza zuccheri aggiunti
1 tazzina di caffè espresso 
2 g di caffè solubile senza glutine
2 g di vanilla bourbon in polvere
80 g di sciroppo d'agave senza glutine
45 g di amido di mais senza glutine

per guarnire biscotti tipo savoiardi, al miglio di Piaceri Mediterranei e noci sgusciate, meglio se da agricoltura biologica
per una versione totalmente vegan potete utilizzare biscotti vegani, come i frollini al cioccolato della Forneria Veneziana

* ancora una volta ricordo che: per i celiaci e le persone gluten sensitive bisogna accertarsi sempre che ci sia o la SPIGA SBARRATA  o l'apposita dicitura SENZA GLUTINE come da regolamento CE 41/2009, da D.L 111/1992,  e nota del Ministero della Salute prot. 600.12/A32/2861. Inoltre, per ulteriori informazioni leggere anche qui e non dimenticare mai il discorso sulle tracce contaminazioni e cross-contaminazioni. Per il lattosio e le proteine del latte controllare sempre le etichette e le diciture in esse presenti.



Procedimento

In una casseruola mescolate assieme il latte di riso, lo sciroppo d'agave ed il caffè espresso.
In una piccola ciotola mescolate assieme, l'amido di mais, la vanilla bourbon e il caffè solubile.
Aggiungete quindi gli ingredienti secchi ai liquidi, mescolando bene con una frusta, evitando quindi di fare grumi.
Ponete la casseruola sul fornello, a fiamma bassa. Mescolate continuamente fino al bollore. Continuate a mescolare per circa 2 minuti e la crema è pronta.
Ponete dei biscotti sbriciolati nel fondo delle vostre coppette. 
Versate la crema sopra i biscotti e ponete le coppette a raffreddare in frigo, coperte dalla pellicola per alimenti. 
Tenete le coppette in frigo fino al momento di servirle.
Prima di servire la crema, tostate le noci sgusciate per qualche minuto. Tritate grossolanamente le noci e ponetele sulla superficie della crema.
Servite e gustate!


Ottima a fine pasto,  ma anche a merenda! Se dovessero mangiarla i bambini, si potrebbe sostituire il caffè con del caffè decaffeinato, evitando la caffeina, ma conservando l'aroma del caffè.
Con l'afa che fa, una coppetta a colazione non sarebbe male come alternativa al classico cappuccino o caffellatte. Che dite?

Cheers



lunedì 11 luglio 2016

Spaghetti con acciughe olive taggiasche e pomodorini confit senza glutine senza lattosio senza proteine del latte

La vita è un'attesa tra un esame e l'altro (Sergio Leone)
Ma nell'attesa si vive...

Un'altro iato tra un post e l'altro...non era attesa, erano proprio esami in corso.
L'uomo piccolo ha affrontato i suoi esami di terza media, ma da mamma li ho vissuti con tanta partecipazione, ritornando indietro ai miei - con orrore - e guardando i suoi  - con molto orgoglio.
E' stato bravissimo! 
E' stato bravissimo non per il profitto, ma perchè li ha vissuti bene, con l'ansia giusta, con la fatica tranquilla...insomma, non sembrava neanche avesse me come madre, io che ancora adesso di fronte ad una presentazione qualsiasi, perdo il sonno, mi angoscio, faccio mille discorsi, eppoi altri mille e penso sempre che avrei potuto e potrei fare meglio.
Insomma, il mio uomo piccolo mi ha insegnato che ogni tanto una persona è certa di aver fatto il proprio meglio.
Trovo stupendo poter imparare da mio figlio.
Nell'attesa che fossero resi pubblici i risultati, sono successe diverse cose in ordine sparso, tra queste
a) è arrivato il caldo e io sto consumando magnesio e potassio come non ci fosse un domani
b) il caos organizzato del mio lavoro sembrava meno organizzato del solito
c) la mia voce a bitchy mi ha lasciato un biglietto con su scritto "Tornerò...forse..."
d) un nuovo micio, un cucciolo di 40 giorni, è entrato nella nostra vita e nel reame di Betty I.

Il piccolo è stato battezzato dall'uomo piccolo Tigro ed è un tornado in azione, con le pile perennemente cariche, un po' come il personaggio amico di Winnie the Pooh. La convivenza sembra essere ben avviata, anche se ogni tanto Betty rimette in riga il discolo, che ha anche lui la tendenza ad essere "drama queen".

Siccome nell'attesa tra un esame e l'altro si vive, bisogna anche mangiare! E bene.
Effettivamente, ho cucinato parecchio, caldo permettendo. 
La ricetta di oggi è stata pubblicata sul numero 6 di Free dello scorso anno.

Spaghetti con acciughe olive taggiasche e pomodorini confit
senza glutine senza lattosio senza proteine del latte 
Spaghetti with anchovies taggiasca olives and confit tomatoes
gluten free dairy free milk proteins free


Ingredienti per 4 persone:
360 g di spaghetti senza glutine Garofalo
200 g di acciughe fresche
50 g di olive taggiasche
200 g di pomodori ciliegino da agricoltura biologica
1 cucchiaino di origano secco Sonnentor da agricoltura biologica senza glutine senza lattosio
1 cucchiaino di aglio orsino secco Sonnentor da agricoltura biologica senza glutine senza lattosio
1 cucchiaino di mix di erbe e fiori Sonnentor da agricoltura biologica senza glutine senza lattosio
1 cucchiaino di zucchero
Sale fino
1 spicchio d’aglio in camicia da agricoltura biologica
30 g di polpa di pomodoro da agricoltura biologica Alce Nero
40 g di olio extravergine di oliva ligure DOP 

* ancora una volta ricordo che: per i celiaci e le persone gluten sensitive bisogna accertarsi sempre che ci sia o la SPIGA SBARRATA  o l'apposita dicitura SENZA GLUTINE come da regolamento CE 41/2009, da D.L 111/1992,  e nota del Ministero della Salute prot. 600.12/A32/2861. Inoltre, per ulteriori informazioni leggere anche qui e non dimenticare mai il discorso sulle tracce contaminazioni e cross-contaminazioni. Per il lattosio e le proteine del latte controllare sempre le etichette e le diciture in esse presenti.



Procedimento:
I pomodorini confit possono anche essere preparati in anticipo
Per i pomodorini confit, tagliate i pomodori ciliegino a metà.
Poneteli su una leccarda da forno ricoperta con carta forno.
Mescolate in una piccola ciotola le erbe, il sale e lo zucchero.
Spolverate con questo composto i pomodorini e condite con 20 g di olio extravergine di oliva ligure DOP.
Infornate in forno caldo, a 130°, per circa 1 ora.
Nel frattempo, pulite le acciughe fresche, togliete loro la testa, deliscatele e sinceratevi che non vi sia presenza di anisakis**.
Quando saranno pronti i pomodorini confit, ponete in un tegame i restanti 20 g di olio extravergine d’oliva ligure DOP con lo spicchio d’aglio in camicia.
Togliete l’aglio dopo 2 minuti circa e aggiungete le acciughe. 
Aggiungete la polpa di pomodoro e regolate di sale. Saltate il pesce per circa 5 minuti. Una volta pronto, lasciate riposare.
Mettete a bollire dell’acqua per cuocere gli spaghetti in una capiente casseruola. Regolate di sale.
Conservate 1 tazza dell’acqua di cottura, almeno 100 ml.
Una volta cotti, mescolate gli spaghetti con il sugo di acciughe, aggiungendo dell’acqua di cottura per mantecare, se necessario.
Aggiungete i pomodorini confit e le olive taggiasche e servite.


** Per essere certi che l’anisakis sospetto possa essere completamente inattivato, chiedete se le acciughe fresce sono state passate in congelatore per 24 ore, oppure fatelo nel vostro congelatore e poi scongelate le acciughe in frigo, fino al momento di cuocerle.



 la ricetta è presente tra i primi piatti
 
Enjoy your meal!